Suolo e Salute

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A Torino il Convegno “Etico e sostenibile”

Si svolgerà a Torino il 20 e 21 settembre prossimi l’incontro “Etico e sostenibile: produzione e consumo nel rispetto degli esseri viventi e dell’ambiente. Per un ambiente sostenibile, per un consumo consapevole, per una nutrizione di qualità”. Il convegno è stato organizzato dalla Siov (Società Italiana di Omeopatia Veterinaria) insieme a Lombroso16, Polo Culturale della città di Torino, e beneficia tra gli altri del patrocinio di FederBio e AgriBio Piemonte. Per la partecipazione è richiesto un contributo di 25 euro, da versarsi direttamente la mattina del sabato.
Per informazioni sull’iniziativa: info@lombroso16.it / marnuovo@libero.it – Tel. 393/2191839 oppure 347/8196485.
La partecipazione prevede un contributo di 25 euro.
Fonte: FederBio

Al via a Bari l’Ottavo Congresso Europeo del Biologico

Ha preso il via oggi a Bari l’ottavo Congresso Europeo del Biologico, dove gli addetti del settore si riuniscono per confrontarsi con politici e decisori della presidenza italiana del consiglio europeo, della commissione e del parlamento europeo  riguardo il futuro del biologico in Europa. Suolo e Salute partecipa all’evento in qualità di sponsor.
Il convegno è organizzato da Ifoam EU insieme al Centro di Alti Studi Agronomici Mediterranei (Ciheam) di Bari, unitamente alla presidenza italiana del Consiglio Europeo e al Mipaaf sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e di Expo 2015. Al centro della discussione in particolare i nuovi programmi di sviluppo rurale, il partenariato europeo per l’innovazione in agricoltura e la revisione del regolamento del bio, al centro del dibattito negli ultimi mesi.
Alla giornata inaugurale, oltre al Ministro delle Politiche Agricole Martina e al Segretario Generale Ciheam Cosimo Lacirignola, sono intervenuti tra gli altri il vice capo gabinetto della DG agricoltura della Commissione Europea Alina-Stefania Ujupan, il coordinatore del gruppo S&D della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro e il presidente Ifoam Christopher Stopes.
La Ujupan ha ricordato che “il settore biologico ha fatto passi da gigante negli ultimi anni e c’e’ ancora ampio margine di crescita soprattutto se rimane salda la fiducia dei consumatori”. “Il pacchetto biologico proposto dalla commissione – ha proseguito – intende migliorare il quadro in cui il settore biologico può svilupparsi. Tutto ciò e’ importante per mantenere la credibilità del marchio biologico europeo”.
Secondo il Vice Capo Gabinetto “la Commissione è consapevole dell’importanza di questo pacchetto e di un dialogo continuo e proficuo con tutti coloro che sono coinvolti in questo settore”.
Sul tema della riforma del biologico che tante perplessità ha destato nel mondo del biologico, De Castro in collegamento da Bruxelles ha ribadito che “il biologico continua a svilupparsi in modo dinamico in tutta Europa” e che “ il parlamento e’ consapevole delle preoccupazioni nel settore biologico relative alla proposta della commissione di un nuovo regolamento”. “Vi garantisco – ha ribadito l’ex presidente Comagri – una partecipazione attiva del settore in ogni fase del processo per assicurare un regolamento che equilibri principi e fattibilità, e assicuri la crescita continua dell’agricoltura biologica”.
Per Lacirignola “i numeri confermano che il biologico rappresenta una grande opportunità non solo per l’agricoltura italiana, ma anche per l’Europa e per il bacino del mediterraneo: produrre più cibo inquinando di meno e’ la sfida globale che deve essere affrontata attraverso una crescita intelligente.
Dello stesso tenore il commento del presidente Ifoam UE Christopher Stopes, che ha ricordato che “la commissione ha rinnovato il proprio impegno nei confronti dell’agricoltura biologica lanciando un nuovo programma operativo europeo sottolineando l’importante ruolo svolto dalla produzione biologica per lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura”. “È pertanto fondamentale la commissione e gli stati membri attuino un piano concreto per stimolare la crescita della produzione biologica in Europa”. Per Stopes “tutto ciò può essere realizzato avviando un programma biologico innovativo nell’ambito di Horizon 2020, linee di ricerca transnazionali, fornendo supporto alla produzione biologica nel nuovo programma di sviluppo rurale e tramite un approccio equilibrato allo sviluppo del regolamento biologico europeo lavorando in sintonia con i decisori politici”.
Fonte: Agrapress

Mais OGM: l’Europa dice no alla richiesta di divieto di coltivazione

E’ stata respinta dall’Efsa, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, la richiesta del governo francese di vietare la coltivazione di mais GM nel territorio dell’Unione. Secono l’Efsa, i nuovi documenti prodotti a sostegno della richiesta non contengono elementi nuovi rispetto ai rischi potenziali per la salute umana o animale o per l’ambiente, considerando ancora valido quanto emerso dalla valutazione di rischio del 2009, che aveva portato ad emettere un parere favorevole, pur con alcune raccomandazioni.

Per la Francia coltivare mais OGM comporta un “rischio di danno grave e irreversibile per l’ambiente” e per questo motivo nel maggio scorso il parlamento transalpino ha definitivamente vietato questo tipo di coltivazioni sul territorio francese. In particolare, sostiene Parigi, il rischio deriverebbe dalla possibilità che alcuni parassiti bersaglio della tossina Cry1Ab (presente appunto nell’oramai celebre mais Mon 810) sviluppino una specifica resistenza alla tossina stessa, la quale al tempo stesso esporrebbe alcuni insetti ed altri invertebrati a potenziali danni significativi. Di diverso avviso invece l’Efsa, che per queste ragioni ha ritenuto non necessario al momento porre limitazioni alla coltivazione di mais OGM analoghe a quelle adottate dal parlamento francese.

Fonte: Il Fatto Alimentare

FederBio e Banca Etica insieme per agevolare l’accesso al credito delle aziende bio

Sarà più facile d’ora in poi accedere al credito per gli operatori del biologico: grazie ad una convenzione tra FederBio e Banca Etica infatti sarà più semplice e immediato ottenere finanziamenti per tutti gli associati alla federazione. A comunicarlo la stessa FederBio, che ha presentato l’accordo in anteprima in occasione del Sana. “A fronte di una crescita sempre più rilevante del mercato sono propri i produttori agricoli nelle aree più vocate del paese, come le regioni meridionali – spiega il presidente Carnemolla – a fare fatica ad accedere al credito e a trovare sbocchi di mercato stabili e soddisfacenti”. “Le opportunità di finanziamento che derivano dall’accordo sono disponibili per tutte le imprese biologiche italiane e realizzano finalmente  un primo esempio di mutualità a dimensione di filiera e di settore per il biologico che potenzia le garanzie anche per i produttori e le imprese più deboli e che si affacciano a questo mercato”. Secondo il presidente di Banca Pololare Etica Ugo Biggeri  “la convenzione con FederBio valorizza le sinergie all’interno della filiera produttiva e permette di finanziare anche le aziende piu’ fragili dal punto di vista economico-patrimoniale”.

Fonte: FederBio, Agrapress

Coldiretti ER: il bio salverà l’agricoltura in montagna

Sarà il biologico a salvare l’agricoltura delle zone collinari e montane in Emilia-Romagna. A sostenerlo la Coldiretti regionale che sottolinea l’incidenza del bio sulla produzione agricola di queste aree: “due aziende biologiche su tre dell’Emilia Romagna operano in collina e montagna” Ben il 65,7% delle circa 3.000 aziende agricole bio emiliano-romagnole infatti sono situate in zone svantaggiate di collina e montagna fornendo “grazie all’uso di tecniche agricole biologiche un contributo importante per la salvaguardia dell’ambiente e la difesa del suolo”. Per Coldiretti scegliere la qualità e le produzioni tipiche significa valorizzare il territorio sia da un punto di vista sociale che economico, consentendo la permanenza ad aziende che altrimenti rischierebbero l’abbandono. Un ruolo di particolare importanza è ricoperto dai giovani, come confermano i dati di Coldiretti Giovani impresa regionale: il 30 per cento delle imprese biologiche infatti è condotto da titolari al di sotto dei 40 anni e ben il 50% delle aziende bio ha almeno un giovane all’interno del nucleo familiare.

Fonte: Coldiretti, Agrapress

Il CRA dedica un talk show alla biodiversità agricola

Malgrado costituisca una delle risorse più notevoli del nostro Paese, la biodiversità agraria è troppo spesso misconosciuta nella sua importanza, non solo economica. Manca infatti una consapevolezza diffusa della ricchezza senza uguali del territorio italiano e dell’importanza che ricopre questo patrimonio. Proprio per queste ragioni il CRA, il Centro di Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura, ha deciso di organizzare un talk show pubblico invitando scienziati e giornalisti chiamati a confrontarsi sui temi della ricerca e dell’informazione. Obiettivo dell’iniziativa quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e far comprendere ad una percentuale crescente di persone quanto sia importante tutelare e valorizzare questa ricchezza. All’incontro sono intervenuti tra gli altri il presidente del Cra Giuseppe Alonzo e il Direttore Scientifico Stefano Bisoffi. Alonzo ha ricordato in particolare che “l’Italia ha una biodiversità olivicola eccezionale che la rende unica, ma ancora non siamo riusciti a metterla a frutto”, auspicando un’operazione di valorizzazione analoga a quella compiuta per il settore vitivinicolo.

Fonte: Agrapress