Suolo e Salute

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Contro la crisi la ricetta è bio & km0

La crisi che sta attraversando il paese ha colpito duramente anche il settore agroalimentare, che ha fatto registrare un calo ulteriore dei consumi mai così bassi da 33 anni a questa parte. In questo scenario è ancor più significativo e in controtendenza il dato ascrivibile all’agricoltura “verde e di qualità”: secondo quanto riporta un dossier Coldiretti presentato nei giorni scorsi al Sana, infatti,  “dal biologico al chilometro zero, dai prodotti sfusi fino alle denominazioni di origine, vola la spesa ‘green’ che raggiungerà complessivamente per la prima volta i 20 miliardi di fatturato nel 2014”.

Un dato in assoluta controtendenza  che conferma le radici sempre più solide e profonde di questo vero e proprio cambiamento culturale: “se gli acquisti di prodotti biologici confezionati fanno registrare un incremento record del 17,3 per cento nei primi cinque mesi del 2014, quindici milioni di persone – riferisce la nota Coldiretti – mettono nel carrello prodotti locali a chilometri zero, mentre solo per i prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) si stima una spesa di 13 miliardi di euro, nonostante le difficoltà economiche”.

Dello stesso tenore il commento della Cia, che rimarca il fatto che, oltre ai consumi,  “aumentano anche gli ettari dedicati e le imprese coinvolte, soprattutto al sud”. Per la Confederazione “il biologico non è più un fenomeno circoscritto o una moda ma e’ diventato un’abitudine di spesa tendenzialmente di massa a cui non si rinuncia nemmeno con la crisi, complici le vendite di ‘bio’ anche nei discount (+25 per cento in un anno)”.  “Ma la vera novità – prosegue la confederazione – sta nella gamma di offerta raggiunta ormai dai prodotti biologici nel largo consumo: se e’ vero che ortofrutta e uova rappresentano ancora le merci più acquistate, con un’incidenza sulla spesa complessiva di ‘bio’ rispettivamente del 30 per cento e del 10 per cento circa, ad aver trascinato così in alto il settore nella prima parte del 2014 sono le nuove categorie di ‘pasta, riso e sostituti del pane’ (a base di kamut, farro o grano saraceno) con un aumento record del 73 per cento, seguiti dalle voci ‘zucchero, caffè e the” (+37,2 per cento) e dagli omogeneizzati (+21,3 per cento). una linea completa – chiarisce la Cia – che e’ frutto anche dello sviluppo di uno stile alimentare ‘etico’ ed ecosostenibile che interessa soprattutto i giovani e coinvolge sempre più spesso i neo-genitori”.

Tutto questo si traduce nel fatto che quasi un italiano su due (il 45%, secondo le stime del’indagine Coldiretti / Ixè) scelgono di mettere nel carrello almeno qualche volta un prodotto bio, per il quale si prevede un fatturato a fine 2014 pari a 3,5 miliardi di euro. Analogamente positivi i risultati dei prodotti a chilometro zero delle aziende agricole o dei mercati degli agricoltori, superiore secondo le stime ai 3 miliardi di euro.

Fonte: Coldiretti, Agrapress

 

Sana, tavola rotonda sulla riforma del bio

Si è svolta lunedì 8 settembre scorso nell’ambito del Sana la tavola rotonda “La revisione del regolamento europeo biologico. Il ruolo dei controlli nella nuova proposta”. L’incontro, organizzato dal Mipaaf, a visto tra gli altri gli interventi del viceministro alle Politiche Agricole Oliviero e il Direttore generale per la promozione della qualità agroalimentare Emilio Gatto. Olivero ha sottolineato la crescente importanza del settore biologico sul mercato agroalimentare: un settore che è oramai uscito da una dimensione di nicchia per diventare “uno degli ambiti di traino dell’agricoltura italiana”. “I dati parlano chiaro – ha proseguito Olivero –  e siamo orgogliosi di sottolineare che la crescita riguarda i consumi ed ha anche risvolti positivi per l’occupazione”. Secondo il viceministro “la revisione del regolamento sul biologico ostituisce una straordinaria occasione per sostenere al meglio il settore, soprattutto nella stagione di riavvio della politica di sviluppo rurale”. Ed è proprio per quesrto che la presidenza italiana dell’unione – ha voluto rimarcare Olivero – e’ fortemente impegnata a mettere a punto la revisione del regolamento”. “Soprattutto per garantire un’equa competizione, la garanzia per i consumatori e al contempo la semplificazione del sistema”, tra i punti nodali della riforma. Gatto ha invece voluto sottolineare “il positivo andamento del settore, che e’ frutto della fiducia del consumatore nei prodotti biologici” e che proprio per questo “va sostenuto attraverso un sistema di controllo sempre più efficiente ed efficace”.

Ed è anche per questo motivo, ha proseguito Gatto, che il Mipaaf “sta seguendo con grande attenzione la proposta di riforma della commissione europea, per far sì che l’esperienza acquisita in tutti questi anni, in tema di controlli, sia messa pienamente a frutto”.

Fonte: Agrapress

Martina “l’obiettivo minimo del semestre italiano è un accordo quadro sulla riforma del bio”

Intervenuto all’inaugurazione del Sana, il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina ha confermato l’impegno del governo italiano nella direzione di una riforma condivisa del regolamento del biologico. “L’obiettivo del governo italiano e’ di chiudere la presidenza di turno dell’unione europea almeno con un accordo quadro sui fondamentali della riforma”, ha dichiarato il Ministro.

Fonte: Agrapress

On line BIO in cifre 2014

Nell’ambito del Sana, conclusosi martedì scorso 9 settembre, è stato presentato il rapporto “Bio in cifre 2014”. Alla presentazione è intervenuto tra gli altri il il viceministro Andrea Olivero con delega all’agricoltura biologica e biodiversità. Il documento completo è adesso scaricabile qui dal sito del Sinab a questo indirizzo.

Fonte: SINAB

UK: al via l’Organic September 2014

La Soil Association ha lanciato la campagna 2014 “Organic September”, la più importante manifestazione del settore del Regno Unito, al termine di un anno che ha visto il comparto dell’”organic” ritornare a crescere dopo un periodo di maggiore stasi. Grazie al successo della campagna 2013, che ha visto un incremento delle vendite del 9% nel solo mese di settembre, anche  quest’anno il leit motiv della manifestazione sarà “Small Changes, Big Difference” (piccoli cambiamenti, grande differenza). La campagna mira ad incoraggiare piccole modifiche nelle abitudini di acquisto dei consumatori anglosassoni rendendoli consapevoli del fatto che una scelta più accorta al momento dell’acquisto può tradursi in una grande differenza in termini di alimentare sostenibile,  benessere animale e tutela dell’ambiente. Tra i comportamenti virtuosi promossi dalla campagna di sensibilizzazione il passaggio a latte biologico, uova, mele, l’acquisto di prodotti di cosmesi naturale o biocosmesi o l’acquisto di un capo di abbigliamento realizzato in cotone biologico. Quest’anno inoltre i consumatori britannici hanno un motivo in più per aderire alla campagna: dichiarando alla Soil Association quale prodotto biologico hanno comprato nel corso del mese di settembre, è offerta loro la possibilità di vincere una fornitura gratuita di energia elettrica di un anno da Good Energy, società che distribuisce energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili al 100%, partner della campagna di quest’anno. Inoltre, sempre durante questo mese di settembre, il pubblico è chiamato a votare i prodotti bio preferiti in occasione deli “Organic Awards 2014”. Quest’anno sono state istituite categorie nuove per il concorso che non si limita più a premiare solamente gli alimenti biologici ma che è stato esteso a tutto ciò che è certificato come “organic”, compresi ristoranti, vacanze, prodotti di bellezza e abbigliamento. Al tempo stesso rivenditori indipendenti, sia on line che tradizionali propongono in concomitanza della campagna sconti dedicati ai prodotti biologici e organizzando eventi di contorno alla campagna stessa.

Ma l’”Organic Semtember” non finisce qui: dall’8 al 14 settembre si terrà infatti la “Organic Beauty Week”, la settimana della bellezza bio, in cui a farla da protagonisti saranno i prodotti per la cura del corpo e la bellezza e che vedrà svolgersi in tutto il territorio britannico eventi locali cui parteciperanno le principali marche della cosmesi naturale e della biocosmesi d’Oltremanica. Dal 12 al 16 settembre sarà invece la volta di “Organic Fashon & Tessili Week”, organizzata in concomitanza con la prestigiosa London Fashion Week: l’iniziativa si pone come punto di riferimento per i tutto ciò che concerne il mercato dei tessuti,  marchi e  rivenditori di abbigliamento “organic”.

Fonte: Soil ASsociation UK, Organic Market

La Scozia lavora al nuovo Piano di Azione per il biologico

Il Forum Scozzese sul biologico ha recentemente organizzato un workshop dedicato a discutere il futuro del settore biologico in Scozia al quale hanno preso parte molti agricoltori locali ed esperti del settore. In particolare il direttore della Soil Association Scotland Laura Stewart, ha relazionato in merito ai piani di azione sul biologico avviati lo scorso anno in Francia e in Finlandia, come punto di partenza per analizzare la situazione del biologico nel Regno Unito in generale e in Scozia in particolare. La relazione ha posto in evidenza le analogie e le differenze tra l’organizzazione del biologico in Scozia e nel resto d’Europa, con l’obiettivo di individuare le azioni migliori per promuovere maggiormente il settore. E’ stata realizzata anche una SWOT analysis (dall’acronimo inglese per Strengths, Weaknesses, Opportunities and Threats, ovvero punti di forza, di debolezza, opportunità e minacce) per meglio inquadrare lo stato attuale del bio scozzese e individuare le azioni più efficaci per sostenere il biologico scozzese e identificare possibili obiettivi, azioni e idee che costituiranno la base del prossimo piano d’azione del bio scozzese. Il piano di azione sarà Questo sarà sviluppato dal Forum congiuntamente con il Governo di Edimburgo nei prossimi mesi, anche grazie ad una consultazione pubblica prevista durante l’autunno. Il  lancio del nuovo Piano di Azione per il biologico scozzese è previsto nei primi mesi del 2015.

Fonte: Organic Market, Soil Association Scotland