Suolo e Salute

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Chiude in positivo, anche per Suolo e Salute, la 30esima edizione di Biofach

Chiude in positivo, anche per Suolo e Salute, la 30esima edizione di Biofach

È stato un ennesimo successo la 30esima edizione di Biofach, manifestazione mondiale del biologico tenutasi a Norimberga nei giorni dal 13 al 16 febbraio 2019.

Gli espositori sono stati 3.273 provenienti da 98 Paesi del mondo. Oltre 51500 visitatori, di cui quasi 30.000 provenienti dall’estero. Come nelle precedenti edizioni, l’Italia è stato il Paese più rappresentativo, dopo la Germania, con oltre 450 aziende presenti, davanti ad Austria, Francia e Spagna.  “La crescita del biologico continua senza sosta a livello mondiale – commenta Alessandro D’Elia, direttore tecnico di Suolo e Salute – con vendite al dettaglio di prodotti biologici, in Europa, che oggi superano i 37 miliardi di euro. Rispetto al 2016 siamo ben oltre il 10%. Le aziende agricole sono aumentate del + 4% e l’incremento di superficie coltivate a bio nei paesi europei è a più 1 milione di ettari. Il dato nazionale è di 1,9 milioni di ettari e 68mila aziende agricole, collocando l’Italia al secondo posto dopo la Spagna. Siamo il primo Paese per numero di referenze e tipologie di prodotti bio ottenuti e commercializzati. L’Italia è il paese europeo con il maggior numero di trasformatori, oltre 18.000, ed è seconda solo agli Stati Uniti come valore dell’export di prodotti biologici, che nel 2017 ha sfiorato i due miliardi di euro. Tale crescita del bio nazionale – conclude Alessandro D’Elia – deve essere accompagnata con politiche lungimiranti e di sostegno; infatti, dai segnali positivi che arrivano dagli altri Paesi europei, in particolare da Spagna e Francia, dove negli ultimi anni sono stati fatti importanti investimenti sul biologico, è forte il rischio di perdita di competitività delle nostre imprese“.

Suolo e Salute ha chiuso positivamente questa 30esima edizione del Biofach. Infatti, sono stati diversi i visitatori allo stand e molti gli incontri con gli operatori, le istituzioni e con delegazioni di Organismi di controllo e certificazione esteri. Ha partecipato, in qualità di sponsor, al Policy Day di Ifoam EU e, nell’occasione della manifestazione, in un momento conviviale presso i propri spazi espositivi, è stato dato il via ai festeggiamenti per il 50ennale della società.

Una nuova immagine per Suolo e Salute

Una nuova immagine per Suolo e Salute

Il 2019 sarà un anno importante per la nostra azienda, l’anno dei primi 50 anni di attività di Suolo e Salute.

Con l’inizio dei festeggiamenti per questo importante traguardo, abbiamo deciso di rinnovare la nostra immagine aziendale e quindi anche il nostro logo.
Siamo orgogliosi di annunciare il lancio del nostro nuovo marchio quale espressione della continua evoluzione della nostra società e della scelta di crescere, mantenendo immutato ciò che da sempre ci contraddistingue: il biologico.

Suolo e Salute, forte della sua storia e della sua lunga esperienza, è il primo organismo di controllo e certificazione in Italia con quasi 19000 aziende certificate e 590.000 ettari al controllo, oltre il 26% del totale del biologico nazionale. Sono numeri che ci riempiono di orgoglio ma che ci impongono anche una grande responsabilità. Siamo una società dinamica, attenta e sempre pronta ad investire sul miglioramento dei nostri processi, a partire dai tecnici ispettori, e ciò per aumentare sempre di più il livello di efficacia e affidabilità dei nostri controlli.

Ha inizio il Biofach 2019

Ha inizio il Biofach 2019

Suolo e Salute da inizio ai festeggiamenti del cinquantennale.

Si aprono le porte del Centro Esposizioni di Norimberga per dare inizio alla 30esima edizione del Biofach. Sono attesi oltre 50.000 visitatori, per lo più professionisti del settore del biologico e della biocosmetica mondiale, e quasi 3000 espositori. Le aziende italiane sono da sempre tra le più rappresentative della kermesse, per numero, per referenze e per qualità dei prodotti presentati.

Alessandro D’Elia, direttore tecnico di Suolo e Salute, commenta: “Siamo una presenza storica al Biofach e quest’anno consolideremo ancora di più il legame con una partecipazione del tutto speciale: infatti, proprio da Norimberga, daremo inizio ai festeggiamenti del 50° anniversario dalla fondazione dell’Associazione Suolo e Salute. Nata a Torino nel lontano 1969, grazie all’opera del suo fondatore prof. Francesco Garofalo, l’Associazione è stata pioniera nella divulgazione del metodo organico-minerale dal quale, poi, si è affermato il biologico in Europa e nel Mondo. Oggi Suolo e Salute, forte della sua storia e della sua lunga esperienza, è il primo organismo di controllo e certificazione in Italia con quasi 19000 aziende certificate e 590.000 ettari al controllo, oltre il 26% del totale del biologico nazionale. Sono numeri che ci riempiono di orgoglio ma che ci impongono anche una grande responsabilità. Siamo una società dinamica, attenta e sempre pronta ad investire sul miglioramento dei nostri processi, a partire dai tecnici ispettori, e ciò per aumentare sempre di più il livello di efficacia e affidabilità dei nostri controlli. Quindi, per noi questo Biofach, sarà una doppia festa: per la partecipazione e per il traguardo che ci accingiamo a tagliare.”

Suolo e Salute parteciperà a molte attività e convention, durante questo Biofach 2019, e sarà sponsor del Policy Day di IFOAM EU il primo giorno di apertura. Poi tutti invitati al nostro stand per la “Blue Night” del 14 febbraio, serata con musica e aperitivi in compagnia di tante aziende italiane ed estere e soprattutto con tanti amici.

Venite a trovarci al nostro stand (HALL 4-336) , vi aspettiamo numerosi.

Vinitaly: spazio anche al vino biologico

Vinitaly: spazio anche al vino biologico

Il prossimo Aprile a VeronaFiere si terrà la 53° edizione del Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati.

L’edizione del 2019 presenterà due novità: l’Organic Hall e Vinitaly Design (prodotti e accessori che completano l’offerta legata alla promozione del vino e all’esperienza sensoriale).

Il padiglione Organic Hall ospiterà Vinitalybio, il padiglione dedicato al vino biologico certificato prodotto in Italia e all’estero. L’idea è quella di far crescere la visibilità a quelle aziende che hanno scelto la sostenibilità delle produzioni, oltre alla possibilità di far conoscere, tramite convegni e sessioni di degustazioni guidate, questo tipo di produzione.

Tra le novità, ci saranno le masterclass dedicate ai vini artigiani biologici, realizzate in collaborazione con l’associazione Vi.te. – Vignaioli e Territori.

 

Fonte: https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2019/01/23/vinitaly-2019-tra-biologico-e-design/61555

Cosmesi biologica 2019

Cosmesi biologica 2019

Oltre al food, il biologico sta ottenendo successo anche dal punto di vista cosmetico.

Come si prospetta la biocosmetica in questo 2019?

  • ricerca di materie prime naturali;
  • un maggior confronto con i clienti, sempre più informati;
  • sarà posta una particolare attenzione ai prodotti per pelle e capelli.

La biocosmesi si trova di fronte un consumatore informato, sempre più sensibile alle problematiche ambientali e quelle relative alla sicurezza dei prodotti che acquista, ricercando un prodotto di primissima qualità.

Quali sono le materie prime più ricercate nella cosmetica bio?

  • Estratti di Neem;
  • Germogli di soia;
  • Olio di pesce;
  • Aloe vera;
  • Gomma di guar.

 

Per informazioni sulla certificazione della cosmetica biologica o per la cosmetica vegan potete contattare la dr.ssa Martina Polidori.

Ufficio Biocosmesi

via Borsellino 12/B, 61032 Fano (PU)

biocosmesi@suoloesalute.it

Tel: 0721 – 1712611

 

Fonte: https://www.innaturale.com/come-sara-la-cosmesi-biologica-nel-2019/

La rotazione nelle colture risicole

La rotazione nelle colture risicole

Fino alla metà del 1800, l’agricoltura era dominata dalla pratica del maggese, la pratica agricola che consisteva nella messa a riposo di un appezzamento di terreno per restituirgli fertilità.

Con l’arrivo delle colture industriali, tali pratiche agronomiche andarono evolvendosi in una serie di colture che hanno dominato il mondo agricolo fino al 1960.

La rotazione, ancora oggi, è una pratica molto importante per mantenere la fertilità del terreno, soprattutto in quelle aziende dove si limita l’uso di pesticidi e fertilizzanti o che hanno adottato il metodo di produzione biologica.

Per la coltivazione del riso è opportuno adottare la rotazione colturale?

Ente Risi sostiene che la semina di colture alternative al riso crea le migliori condizioni per il contenimento delle infestanti tipiche delle risaie sommerse, oltre a migliorare la qualità del suolo, soprattutto per gli importanti quantitativi di azoto organico residui.

Da questi presupposti, Ente Risi ha impostato due diversi piani quinquennali di rotazione colturale in due diversi appezzamenti dai quali verranno analizzati la flora infestante, dati produttivi e qualitativi. Al termine dei 5 anni verrà poi fatto anche un conto economico del quinquennio, in base anche ai risultati agronomici ottenuti.

“Molti pensano che il terreno “si stanca”: è più corretto dire che si esaurisce, o meglio, esaurisce i metaboliti utili a quella varietà vegetale. Per non parlare poi di tutti i problemi legati alle malattie e ai parassiti. Per ottenere dei buoni risultati, la rotazione del terreno agrario dovrebbe essere attuata per almeno 3-4 anni di fila prima di iniziare, daccapo, il ciclo”, afferma Paolo Gamalerio, conduttore di un’azienda risicola in lomellina.

“Senza dubbio si avrà un terreno più fertile, questo perché tutte le piante necessitano di alcune sostanze piuttosto che altre e viceversa ne rilasciano nel terreno (modificare la loro posizione aiuterà a mantenere il terreno più equilibrato e sano), migliorando di conseguenza il raccolto; meno parassiti, questo perché spostando le coltivazioni eviterai la proliferazione e diffusione di questo in ambienti favorevoli e statici; si risparmierà in concimazioni; viene ridotta la crescita delle malerbe, quindi, verranno utilizzati meno pesticidi aiutando a ridurre l’inquinamento ambientale e miglioreranno anche la qualità e la resa della produzione”, racconta Andrea Tacconi, risicoltore del Pavese.

Per chi pratica la rotazione colturale è sconsigliato il reimpianto, ammesso solo se al terreno vengono applicati alcuni interventi:

  • lasciare a riposo il terreno per un congruo periodo durante il quale praticare una coltura estensiva o un sovescio
  • asportare i residui colturali;
  • effettuare una concimazione organica sulla base delle analisi del terreno;
  • sistemare le piante in posizione diversa da quella occupata dalle precedenti.

È ammessa la possibilità di coltivare colture da sovescio.

 

Fonte: https://www.risoitaliano.eu/la-rotazione-fa-bene/