Millésime Bio, il vino biologico francese è in ottima salute

Risultati importanti per il vino biologico francese quelli scaturiti dall’ultimo “Millésime Bio”, uno degli appuntamenti più importanti a livello internazionale per l’enologia biologica, che ha visto la partecipazione di oltre 4.000 addetti ai lavori e 750 espositori provenienti da tutto il mondo. Il salone, svoltosi a Montpellier a gennaio, ha confermato lo stato di salute del vino biologico francese che ha visto triplicate le superfici coltivate dell’arco di 4 anni. Particolarmente diffusa la coltivazione di vite con il metodo biologico nella Linguadoca-Rossiglione (20.795 Ha, con una crescita del 4 % rispetto al 2012), seguita dalla Provenza-Alpi-Costa Azzurra (+8%) e dall’Aquitania(+3 %). Secondo le stime, il 2014 potrebbe riservare nuovi record per il comparto, interessando addirittura l’8% di tutta la superficie complessivamente coltivata a vigna, per un totale di 60.000 ettari, il triplo rispetto ai 20.000 ettari censiti nel 2010. Per un settore che nel 2012 ha toccato i 413 miliodi di euro di fatturato, con una crescita del 15% in un anno e ottime performances anche sul fronte esportazioni (pari al 19% del fatturato totale). Un trend che rafforza la posizione della Franca, secondo al mondo dietro la Spagna per quanto riguarda il mercato del vino biologico. Un successo confermato anche dall’orientamento ai consumi dei francesi: stando ai risultati di uno studio dell’IPSOS, infatti, nel 2013 un francese su tre ha dichiarato di consumare vino bio regolarmente o saltuariamente. Secondo Patrick Guiraud, presidente di Subvindio, l’associazione interprofessionale di produttori di vini biologici della Linguadoca Rossiglione e promotrice di Millésime Bio, la sfida per il vino biologico adesso si gioca sulla comunicazione: il settore, a suo dire, deve imparare infatti a comunicare con il consumatore, facendone crescere il numero ma soprattutto illustrando in dettaglio i benefici ambientali e sociali di una scelta biologica. Con la consapevolezzae l’ottimismo dettati dal fatto che proprio il biologico è uno dei pochissimi settori che, in quest’epoca di crisi, continua nonostante tutto a crescere.
Fonte: Tutto Green

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