MATTARELLA RICONFERMATO, LEGGE SUL BIO PIÙ LONTANA?

Una rielezione accolta da tutti con favore, fuori e dentro i Palazzi. Una scelta di valore che assicura stabilità in un momento estremamente delicato per la storia della Repubblica. Alcune recenti esternazioni del Presidente riconfermato rendono però più lontana l’ipotesi di una veloce approvazione della legge che mette insieme bio e biodinamico e che da tre anni fa la spola tra Camera e Senato

Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più? Le parole di Mogol non sembrino dissacranti. La conferma di Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica è stata accolta da tutti, sia dentro che fuori i palazzi istituzionali, con enorme favore e anche il mondo del biologico non sfugge a queste considerazioni.

Una scelta di stabilità in un momento storico delicato

La serietà e il rigore del Presidente riconfermato sono fuori discussione. E il forte senso di responsabilità testimoniato nel corso della rielezione è sicuramente da apprezzare.

Il nostro Paese vive una fase estremamente delicata: per le sfide imposte dal Pnrr, per gli effetti della pandemia e per l’impennata di un’inflazione che sta mettendo a dura prova famiglie e imprese, anche a causa di rinnovate tensioni internazionali alle porte dell’Unione europea.

Quella di Mattarella è una scelta che può dare stabilità, il nuovo mandato sarà, se possibile, più impegnativo del precedente e l’auspicio è che possa trovare la più ampia disponibilità di collaborazione da parte di tutte le componenti politiche, economiche e sociali.

Il Presidente si è dimostrato nel corso del suo precedente settennato un elemento di assoluto equilibrio per la tenuta politica e forse anche economica della Repubblica.

Le esternazioni all’inaugurazione de La Sapienza

Almeno fin quasi alla fine del mandato. Lo scorso novembre infatti alcune sue affermazioni proprio sul bio sembrano averne infranto il tradizionale aplomb istituzionale. Nel suo intervento tenuto all’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Università La Sapienza, il capo del Quirinale ha infanto infatti le speranze di quanti credevano che l’approvazione del disegno di legge sul bio, a tre anni dalla stesura del testo, fosse imminente.

Una reazione stimolata dalle considerazioni del professore emerito dell’Università romana Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica nel 2021 che, nella sua lectio magistralis, aveva definito il biodinamico come «una pratica stregonesca», chiedendo quindi di non accordare a questo metodo di produzione alcun vantaggio competitivo attraverso il progetto di legge in questione.

A quest’invito Mattarella aveva affermato: «Io notoriamente non posso pronunciarmi ma posso ben dire che ci sono alcuni altri passaggi, parlamentari anzi tutto, che rendono lontana questa ipotesi».

Franano così le speranze di chi prevedeva un’approvazione definitiva della legge entro il prossimo marzo, come abbiamo riportato anche su queste pagine?

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