Il Made in Italy sbarca in Cina grazie a FederBio

Il Made in Italy arriva in Cina grazie a FederBio.

La Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica si è fatta promotrice di due importanti appuntamenti. Il primo, già concluso, la partecipazione al Sial China, il salone di riferimento nel settore dell’agroalimentare nel Paese. Il secondo, un appuntamento dedicato alla promozione dei prodotti biologici nazionali.

Made in Italy in Cina per tutelare e favorire l’internazionalizzazione dei prodotti bio

Il piano strategico volto a favorire l’internazionalizzazione del comparto biologico è stato siglato da FederBio con il Ministero dello Sviluppo Economico nel 2009.

Da allora, la Federazione ha avviato una serie di programmi in sinergia con l’ICE (Agenzia per la promozione).

La partecipazione di FederBio al Sial China 2017 rientra all’interno delle iniziative del progetto OFOM (OrganicfoodOrganic mood), il programma triennale, finanziato da UE e Italia e finalizzato ad accrescere e rafforzare il ruolo del bio in Paesi extraeuropei, come Cina, Giappone e USA.

Il Sial China 2017 è la maggiore esposizione asiatica specializzata nell’innovazione alimentare. Dal 17 al 19 maggio, ha ospitato oltre 3.200 espositori in 149.500 metri quadrati, accogliendo più di 80mila professionisti provenienti da tutto il mondo. Accanto alla Federazione anche ALINOR, PROBIOS e RIGONI D’ASIAGO, aziende simbolo dell’eccellenza del bio “made in Italy”.

La crescita del bio oltre i confini tradizionali

Assistiamo, in Italia e in Europa, a una forte crescita del comparto. Una crescita che, grazie al peso che il Made in Italy ha nel mondo, potrebbe estendersi oltre i confini nazionali. Paolo Carnemolla, presidente FederBio, ha così commentato le iniziative della Federazione in Estremo Oriente:

«In Europa assistiamo a un successo senza precedenti del settore biologico. Un fenomeno che si traduce in un tasso di crescita della superficie biologica dell’8,2%; in un incrementodel 13% del mercato che nel 2015 ha raggiunto quasi i 30 miliardi di euro; e in un giro d’affari che interessa oltre 413.000 tra produttori, trasformatori ed importatori di prodotti biologici. Vogliamo replicare questo successo oltre i confini europei e la Cina, grazie all’estensione territoriale e alle dimensioni del mercato, rappresenta una realtà molto promettente».

Fonte:

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=1168

 

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