L’Italia sta diventando sempre più calda

Parlano chiaro i dati contenuti nel settimo Rapporto annuale “Gli indicatori del clima in Italia” realizzato dall’ Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), in collaborazione con il Servizio meteorologico dell’Aeronautica militare, l’Unità di ricerca per la climatologia e la meteorologia applicate all’Agricoltura (Cra-Cma), nove diverse Agenzie regionali per la protezione dell’Ambiente (Arpa) e altri enti di ricerca.

Secondo quanto emerge dal rapporto, basato su stime, misurazioni, valutazioni e tendenze riferite agli ultini 50 anni, il 2011 è stato il quarto anno più caldo dal 1961, preceduto solamente dal 1994, dal 2000 e dal 2003. “Il 2011 ha registrato, in Italia, la temperatura media più elevata degli ultimi 50 anni. Un trend confermato a livello globale: in riferimento allo stesso periodo, il 2011 è stato, nel mondo, l’ottavo anno più caldo.  L’anomalia della temperatura media nel nostro Paese, nel 2011, è stata di +1,23 °C, superiore a quella media globale sulla terraferma (+0,73 °C) e risultato della persistenza su gran parte del territorio di anomalie termiche positive, con conseguenti ripercussioni sul numero di giorni con gelo, la frequenza delle notti tropicali e le onde di calore”, si legge nel rapporto.

Analizzando alcuni dati in dettaglio, si capisce come mai sia diffusa (e corretta) la percezione che il clima stia cambiando nella direzione di un evidente innalzamento delle temperature: il 2011, per esempio, è stato il quindicesimo anno consecutivo con valore superiore alla norma per quanto riguarda i giorni estivi. E anche gli indicatori di intensità, durata e numero delle onde di calore collocano il 2011 tra gli anni più caldi degli ultimi dieci lustri. Il numero di giorni estivi nell’anno è stato infatti il sesto in assoluto della serie considerata, mentre il 2011 è stato il decimo della graduatoria per quanto riguarda la frequenza delle notti tropicali ed il quinto per intensità delle onde di calore. Piuttosto marcate le differenze lungo la penisola: se al Nord l’aumento medio delle temperature è stato di +2,74°C rispetto alla norma, questo aumento è stato leggermente inferiore al Centro (+2,41°C), più marcatamente al Sud e nelle Isole (+1,45°C).

Calano al contrario i giorni di gelo, rispetto ai quali il 2011 è stato l’ottavo più basso dell’intera serie, mentre la diminuzione delle precipitazioni, pur registrata, è stati di minore entità, anche se si è assistito a una crescente intensificazione e concentrazione delle piogge in specifici periodi dell’anno: nel 2011, per esempio, i mesi clou sono stati ottobre e novembre, in particolare in Liguria, dove sono stati registrati in diverse località valori record.

L’analisi completa, frutto dei dati provenienti da ben 800 stazioni di rilevamento sparse sull’intero territorio nazionale, è scaricabile a questo link.

 

Fonte: Ispra, Greenplanet

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