Federbio: “L’agricoltura biologica è il settore più controllato in Italia”

Federbio, la Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica, è intervenuta per ribadire la bontà e la salubrità dei prodotti biologici italiani, malgrado alcuni casi di irregolarità emersi nel settore.

Il bio è il settore più controllato di tutto l’agroalimentare italiano”, sottolineano in una nota. La stessa Federbio presiede gli Organismi di Controllo e di Certificazione dei propri soci, controllando 51.830 dei quasi 60mila operatori biologici italiani. Organismi che nel solo 2015 hanno effettuato quasi 70mila verifiche ispettive: 1,32 controlli per operatore, all’anno. Si tratta di una frequenza più che tripla rispetto al settore dei prodotti a denominazione di origine.

Visite ispettive che si svolgono con lunghe e laboriose operazioni di controllo, per assicurare ai consumatori la salubrità e l’autenticità dei prodotti bio. Ogni ispezione, infatti, prevede sopralluoghi in campo e presso i locali delle aziende, la verifica di congruità effettuata sui prodotti in entrata e in uscita, nonché il prelievo di campioni da sottoporre a successive analisi presso laboratori accreditati dal Mipaaf.

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Oltretutto, anche altri organi di vigilanza effettuano controlli periodici sulle coltivazioni: Nas, Ispettorato per la repressione delle frodi, Asl, e così via.

Non mancano le criticità, ma è possibile affrontarle attraverso la cooperazione di tutti gli attori coinvolti. Tra le questioni più importanti, ricorda Paolo Carnemolla, presidente di FederBio, c’è “in particolare l’assenza di coordinamento del sistema di certificazione da parte del ministero, come contestato anche dalla UE, come di una vigilanza efficace non meramente burocratica. Gli organismi di certificazione devono essere sgravati da inutili adempimenti formali per concentrare sempre più la loro attività sui controlli in azienda”. Esiste inoltre “la necessità di prevedere nel Piano strategico nazionale il riconoscimento di un organismo interprofessionale chiamato a elaborare regole per mantenere l’integrità del settore e per delineare strategie per il suo sviluppo”.

La Federazione, insieme ad ACCREDIA, ente nazionale di accreditamento per laboratori e organismi di certificazione, si sforza di supplire “agli incomprensibili ritardi del ministero delle Politiche Agricole”. E lo fa dotandosi di strumenti informatici innovativi “che consentono la verifica in tempo reale della regolarità degli acquisti e delle vendite con la tracciabilità fino al campo di produzione”. Un progetto unico nel suo genere in tutta Italia, “a conferma del primato italiano in materia di controlli nell’agroalimentare”.

“Per ridare efficacia e autorevolezza alla delega sul biologico, conclude Carnemolla, “chiediamo un incontro al Ministro Martina.  FederBio, come sempre, è pronta per la riforma del sistema di certificazione che sia da modello in Europa. È necessario ripartire dalla tracciabilità e dal coordinamento efficace fra gli attori del sistema”.

FONTI:

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=1076

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