DICASTERO PATUANELLI, NUOVE LINEE PROGRAMMATICHE PER UNA TRASFORMAZIONE DEL SISTEMA AGROALIMENTARE

Ha avuto luogo Martedì 9 Marzo, la comunicazione da parte del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Stefano Patuanelli, sulle decisioni alla base delle linee programmati che saranno parte del suo dicastero. Le scelte di politica agricola, alimentare e forestale, devono essere integrate tra loro, sottolinea nel suo discorso, per rispondere in chiave innovativa ed ecologica alle sfide che la transizione ecologica pone innanzi.

Al fine di indirizzare l’azione di Governo e tradurla in modo mirato, ha fornito alcune parole chiave: equa distribuzione del valore lungo l’intera filiera produttiva, transizione ecologica, innovazione e infine trasparenza.

Tra i principali obiettivi della crescita post pandemica, il ministro ne elenca sei:  primo su tutti, il Rafforzamento della competitività del sistema in ottica sostenibile, attraverso l’organizzazione delle filiere e il miglioramento della connessione produttore-consumatore, investendo sull’integrazione dei settori verso un’economia realmente circolare.

La seconda priorità riguarda il Miglioramento delle performance climatiche e ambientali dei sistemi produttivi, favorendo una maggiore assistenza agli operatori del settore verso una gestione più sostenibile del capitale naturale e salvaguardando i paesaggi agrari in linea con l’ equilibrio ecologico.

Il terzo obiettivo, mira a un rafforzamento e a una rigenerazione dei territori rurali al fine di generare occasioni di nuova imprenditoria, senza l’esclusione delle zone ad alta marginalizzazione.

Il quarto punto intende promuovere il lavoro nella sua qualità, sia di tipo agricolo che forestale, a tutela di tutti i diritti dei lavoratori e nella creazione di condizioni che favoriscano l’emersione del lavoro “nero”.

La capacità di attivare scambi di conoscenza e innovazioni, è contenuta nel quinto obiettivo in gioco. L’intenzione è quella di accrescere la consapevolezza collettiva sulle implicazioni legate alla sostenibilità del settore e favorire partecipazione attiva di operatori e cittadini.

Il sesto e ultimo punto in evidenza, riguarda il miglioramento dell’efficienza del sistema di governance, a partire dalle strutture di gestione amministrativa (regionale e nazionale) per arrivare alla costruzione di un piano normativo adeguato alle nuove esigenze.

Questi punti, sono, secondo il Ministro, da perseguire all’interno del settore primario, strategico per lo stato italiano, in cui il valore dei prodotti agroalimentari nel mercato finale del consumo, ammonta al 13% del PIL totale.

Patuanelli sottolinea come la Pandemia abbia ancora più evidenziato la centralità di questo settore da un punto di vista geopolitico, registrando una crescita dell’export agroalimentare Made in Italy nell’anno 2020.

Ad aspettare il paese nei prossimi mesi quindi, scelte determinanti, per uno scenario completamente fuori dall’ordinario: la disponibilità di un pacchetto di risorse senza precedenti per il settore agricolo, chiamato a offrire un contributo centrale nella transizione verde dell’economia.

Circa 50 milioni di euro sono infatti i fondi stanziati per i prossimi sette anni da dedicare ad azioni finalizzate alla transizione ecologica, economia circolare, contrasto ai cambiamenti climatici e al dissesto idrogeologico. Nello specifico il Piano stanzia oltre 3 miliardi di Euro per progetti riguardanti il settore agricolo e agroalimentare e la gestione delle risorse irrigue. La linea d’azione “agricoltura sostenibile” invece ha una dotazione di 2,5 miliardi di Euro e si articola nei tre grandi progetti relativi a: contratti di filiera, parchi agrisolari, logistica.

Entrando più nel vivo in materia di sostenibilità, troviamo il tema del cambiamento climatico nella lotta per la sua mitigazione. Priorità trasversale, poiché le azioni correlate possono portare molteplici benefici.

Nella produzione di energia rinnovabile del settore agricolo e forestale, l’Italia compare al di sotto della media europea nonostante un potenziale significativo di produzione di biomassa, energia solare ed eolica non ancora sufficientemente sfruttato.

Secondo Patuanelli, lo sviluppo della funzione energetica dell’agricoltura è in grado di trainare il settore agricolo in un ciclo virtuoso, collegando le vantaggiose ricadute sociali, ecologiche ed agronomiche alle nuove opportunità economiche derivanti dalla valorizzazione dei sottoprodotti e residui organici; in questo modo verrà perseguita l’integrazione delle fonti di reddito del settore agricolo, protagonista nella nuova missione di fornitore di servizi energetici e agro-ambientali per la società.

Sarà necessario tutelare anche il patrimonio boschivo nazionale, con una corretta valorizzazione energetica delle biomasse da filiera corta e promuovere uno sviluppo del fotovoltaico sui tetti delle strutture agricole e dell’agro fotovoltaico, aggiunge.

Attraverso una strategia similare, le proposte del MIPAAF si sostanziano in una combinazione di progetti che si integrano tra loro, con lo sviluppo del biometano, secondo criteri di promozione dell’economia circolare (la proposta è stata presentata congiuntamente con il Ministero dello sviluppo economico), che consentirà di migliorare la gestione del letame e di ottenere il digestato, sottoprodotto da utilizzare in sostituzione degli input chimici.

La decarbonizzazione dell’economia dell’Unione europea è un’altra priorità in campo, che richiederà un intervento immediato per evitare le emissioni di metano, oltre che quelle di CO2. Le fonti antropiche rappresentano il 50-60% di tutte le emissioni di metano e comprendono anche l’agricoltura. Se intercettate, possono diventare fondamentali per la produzione di energia rinnovabile e per la diminuzione dei gas climalteranti.

Un’altra azione necessaria, è il contrasto e la prevenzione al dissesto idrogeologico, con interventi sul sistema irriguo e di gestione forestale sostenibile, riducendo i rischi idrogeologici e l’erosione del suolo.

Pur sottolineando il ruolo centrale dello stato italiano in Europa, per quanto riguarda la produzione biologica, il Ministro si concentra su una prospettiva futura e prospetta necessarie azioni di cura, quali rafforzare i controlli sul prodotto estero, favorire lo sviluppo dei rivoluzionari distretti biologici, incrementare il numero delle imprese. A tale fine il Mipaaf interverrà per agevolare l’approvazione della proposta di legge attualmente in discussione al Senato.

Sul fronte delle strutture di ricerca agricole, mette l’accento sul loro potenziamento. A partire dal CREA – il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, al fine di assicurare competitività al sistema agroalimentare, e innovazione e digitalizzazione nell’agricoltura e nelle aree rurali. Sempre in questo senso, andando inoltre incontro alla richiesta della Commissione europea di migliorare il sistema amministrativo e burocratico, è stata elaborata la proposta finalizzata alla digitalizzazione del SIAN – Sistema Informativo Agricolo Nazionale, per supportare in modo funzionale gli agricoltori italiani e gli abitanti delle aree rurali.

Nella consapevolezza che la Politica Agricola Comune resta un asse portante, sarà necessario accelerare i lavori per la predisposizione del Piano strategico nazionale da presentare alla Commissione europea entro fine 2021, dice, predisposizione che richiederà la più ampia partecipazione da parte di tutti i soggetti interessati. Il nuovo modello di attuazione infatti, intende riequilibrare le responsabilità tra Unione europea e Stati membri e prevede linsediamento del Tavolo di partenariato nazionale per il mese di marzo già in corso.

Per sbloccare il negoziato tra regioni invece, sul riparto dei FONDI FEASR 2021/27, è già stato avviato un contatto con l’Assessore Pentassuglia, aggiunge, coordinatore agricoltura della conferenza stato-regioni.

Un altro punto centrale delle linee programmatiche, riguarda l’attività anti frode e di prevenzione alle pratiche sleali del Made in Italy. Fondamentale è il recepimento della Direttiva UE n. 2019/633 sulle Pratiche Sleali, a danneggiamento dei consumatori come dei produttori. Altrettanto urgente è operare la riforma del quadro penale dei Reati Agroalimentari, ancora fermo alle norme del 1930 e alla legge sull’igiene degli alimenti risalente al 1962.

In tema di Etichettatura invece, deciso è il rifiuto del Nutriscore e dei modelli di etichettatura nutrizionale che distorcono le informazioni al consumatore. L’Italia si è fatta promotrice di un modello chiamato schema a batteria, più vantaggioso per quest’ultimo. In ogni caso tali schemi, devono restare – secondo il Ministro –volontari, non obbligatori.

Passando in rassegna il tema della Pesca, il Ministro manifesta di voler scommettere sull’economia del mare nell’assunzione di un ruolo centrale della pesca marittima come strumento politico di coesione con realtà economiche e politiche del Mediterraneo. In questo senso, sostenibilità, processi produttivi, innovazione tecnologica e formazione degli operatori sono i pilastri della strategia da perseguire nelle annualità 2021/27, indirizzata alla crescita blu.

Passando poi in rassegna l’importanza dei Tavoli di filiera, si è soffermato su quello relativo alla Canapa industriale, ancora molto giovane, ma di rilevante importanza considerando i molteplici utilizzi anche ambientali di questa coltura.

La lotta agli sprechi alimentari e la necessaria revisione del piano olivicolo nazionale nell’ambito del settore olivicolo oleario, sono stati altri due punti fondamentali passati in rassegna da Patuanelli. Seguiti dall’esigenza di riforma del settore ippico, cui deve essere dedicato un progetto di risanamento e rilancio.

Molteplici sono i punti evidenziati e forte lo slancio propositivo, reattivo nella ricerca di integrazioni e interconnessioni tra i vari strati del settore. Non resta che dare inizio alla trasformazione.

Fonte: Ruminantia

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