D’ERAMO: «NEL PIANO D’AZIONE DEL BIO CI SARÀ PIÙ SPAZIO PER LA PROMOZIONE»

Il sottosegretario al Masaf Luigi D’Eramo, intervistato da Laura Saggio per il settimanale Terra e Vita, prende posizione in favore del settore e detta le tempistiche per l’emanazione dell’atteso piano triennale destinato a sostenere la produzione e promuovere i consumi bio

Dopo la storica approvazione della legge sul biologico a che punto è l’adozione del Piano d’azione nazionale? Il sottosegretario al Masaf Luigi D’Eramo, intervistato da Laura Saggio sul settimanale Terra e Vita, fa il punto sui principali dossier di sua competenza e sui temi di attualità. A fine luglio è stata avanzata una prima proposta del Piano d’azione nazionale e il sottosegretario assicura che: «la versione definitiva, che il Masaf si accinge a predisporre, terrà conto degli elementi trasmessi da Regioni e Province autonome, e anche dei risultati della consultazione pubblica con la quale è stata interpellata la società civile e che ha visto una grande risposta. Tutti i contributi confluiranno nel piano triennale che ha una forte valenza strategica e programmatica per lo sviluppo del settore».

Il marchio per il bio made in Italy

Per l’attivazione del marchio Made in Italy Bio sarà possibile, come assicura D’Eramo, «avviare il bando per il concorso di idee non appena saranno predisposti i decreti di ripartizione del Fondo previsto all’articolo 9 della legge». Lo stesso per quanto riguarda il Tavolo tecnico: « l’impegno è arrivare a selezionare quanto prima i componenti, così che diventi uno strumento operativo in grado di dare ulteriore slancio a un settore in cui finora l’Italia ha rappresentato un modello in Europa e non solo».

Più promozione

E riguardo all’attuale frenata dei consumi il sottosegretario attribuisce la colpa a ciò che ha caratterizzato gli ultimi due anni: «pandemia, guerra e un’inflazione mai così alta dalla metà degli anni Ottanta, con ripercussioni sulla capacità di spesa delle famiglie, e non solo per il biologico». A sostenere le affermazioni di D’Eramo il fatto che il bio aumenta in quei canali come l’hard discount, più attenti al prezzo. « Noi puntiamo comunque – afferma il sottosegretario – a un duplice obiettivo: arrivare al target del 25% di superfici fissato dall’Ue prima del 2030 e incentivare i consumi». «Ciò sarà possibile puntando sulla comunicazione, spiegando le caratteristiche del biologico e che si tratta di prodotti di reale qualità».

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