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Category: Vino biologioco

Il vino bio continua a crescere

Prosegue la crescita delle vendite di vini biologici nel mondo. Secondo quanto divulgato in occasione del recente “Millesime bio”, tenutosi a Montpellier (Francia), il settore dei vini biologici può contare su una produzione mondiale complessiva di circa 6 milioni di ettolitri e su circa 275 mila ettari coltivati a vigneto biologico, ovvero il 3,6% di tutti i vigneti del mondo. Una crescita addirittura dell’11% rispetto al 2013, in cui quasi un terzo riguarda conversioni. L’interesse sempre maggiore per i vini biologici è confermata anche dall’aumento netto delle superfici nel periodo 2007-2013, con un +164% che la dice lunga sulla crescente considerazione del mercato enologico per i prodotti bio. L’Europa si conferma senza dubbio la patria dei vini biologici, dato che nel vecchio continente si concentra il 73% della produzione totale. La parte del leone la fanno l’Austria (con il 9,7% delle superfici), la Francia (8,5%) e la Spagna (8,4%) seguite dall’Italia che, con il suo 7,9%, supera di mezzo punto percentuale la Germania, attestata sul 7,4%. L’export invece vede ampiamente in testa alla classifica la Spagna, che sa sola copre il 39% delle esportazioni mondiali, seguita dalla Franca con il 19% e dall’Italia con il 17%.

Ma mentre nel caso della Spagna la produzione di vini biologici è quasi interamente coperta dalle esportazioni, al contrario in Francia e in Italia sono aumentati significativamente i consumi interni. Nel nostro paese nel 2013 più di un italiano su dieci (l’11,6%, per l’esattezza) ha bevuto almeno una volta, un vino biologico, con un balzo in avanti davvero notevole al 2012, quando solo il 2% aveva compiuto questa scelta. Interessante anche la crescita delle vendite presso la Gdo: secondo i dati Nomisma Wine Monitor infatti l’aumento medio è stato del 4% annuo.  Tra i paesi importatori la parte del leone la fanno Germania e i Paesi del Nord Europa, mentre fuori dall’UE crescono in particolare Giappone, USA e Canada. Anche se, nel caso degli Stati Uniti, resta aperta la questione del mancato riconoscimento della certificazione biologica europea in ragione della quale i vini venduti sul mercato americano non possono riportare in etichetta la dicitura “biologico”. Un aspetto quest’ultimo che dovrà essere affrontato e risolto nell’ambito dei negoziati commerciali attualmente in corso tra USA e Europa, l’ormai celebre TTIP (Trattato Transatlantico per il commercio e gli investimenti) di cui abbiamo dato ampio rilievo in altri articoli pubblicati nelle settimane scorse.

Fonte: “Il Sole 24 Ore”, Sinab

Export Vino: il primato italiano minacciato dalla Spagna

L’Italia potrebbe perdere il primato mondiale di maggiore esportatore di vino, beneficio della Spagna. A dirlo i dati provenienti da Gta (Global Trade Area) elaborati da Ismea e riferiti ai primi nove mesi del 2014, in base ai quali il nostro paese si attesta su un totale di 15 milioni di ettolitri di export contro i 16,5 milioni di euro spagnoli. La situazione si è determinata grazie all’enorme progresso delle spedizioni spagnole, che hanno fatto segnare una crescita del 24%, contro il modesto 0m7% italiano. Un dato questo che è da riferirsi quasi completamente al settore degli sfusi spagnoli, cresciuti addirittura del 41% in 9 mesi.

Per l’Italia, l’unica consolazione deriva dalla spumantistica, dove ci confermiamo leader mondiali con 1,6 milioni di ettolitri esportati ed una crescita del 23% rispetto al 2013 che consente al nostro paese di collocarsi al secondo posto in assoluto in termini di fatturato, dietro solo alla Francia

Fonte: Ismea

Vino: pubblicato decreto che modifica il Disciplinare IGT “Emilia” o “dell’Emilia”

E’ stato pubblicato sul sito del Mipaaf il Provvedimento del 7 marzo 2013 concernente la pubblicazione   della proposta di modifica del disciplinare di produzione dei vini a indicazione geografica tipica “Emilia” o   “dell’Emilia” e del relativo documento unico. Il provvedimento, come recita l’intestazione, giunge “a   conclusione della procedura nazionale preliminare della relativa richiesta, e la trasmissione alla   Commissione UE della medesima richiesta”. In altre parole, il decreto modifica il disciplinare di produzione   dei vini a indicazione geografica tipica “Emilia” o “dell’Emilia”, come richiesto dal consorzio tutela vini Emilia  In merito la Fedagri / Confcooperative Emilia Romagna ha voluto esprimere in un comunicato vivo   apprezzamento per il decreto con cui il ministero delle politiche agricole riconosce il consorzio di tutela vini   Emilia” attribuendo alla stessa Fedagri “l’incarico di svolgere le funzioni di tutela, promozione,   valorizzazione, informazione del consumatore e vigilanza per la identificazione geografica territoriale   Emilia”.   Per il presidente regionale di Confcooperative Carlo Piccinini il decreto costituisce una “novità   estremamente importante, che rappresenta, tra l’altro, la tappa finale di un percorso promosso anche dalle   nostre cantine sociali e avviato con la definizione del disciplinare Igt Emilia e la successiva costituzione di un   consorzio interprovinciale che coinvolge principalmente gli operatori vitivinicoli di Modena e Reggio Emilia   (…) con l’obiettivo di tutelare e valorizzare la produzione legata ai vini lambruschi”.  “Questa misura costituisce un ‘mattone’ estremamente importante per completare il progetto di   realizzazione del cosiddetto distretto del lambrusco, un distretto socioeconomico, costituito da numerosi   produttori viticoli affiliati alle cantine sociali cooperative di prima trasformazione e da una significativa   presenza di aziende di elaborazione e di imbottigliamento”
Fonte: Agrapress

Langhe Roero e Monferrato: il paesaggio vitivinicolo patrimonio Unesco

Il paesaggio vitivinicolo delle langhe Roero e Monferrato è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità. A deciderlo il 38° comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco riunito nei giorni scorsi in Qatar. Enorme soddisfazione quella espressa dal Ministro delle Politiche Agricole Martina, secondo il quale “l’iscrizione del paesaggio vitivinicolo delle Langhe, Roero e Monferrato nella lista dell’Unesco è un riconoscimento fondamentale per affermare il valore culturale della nostra agricoltura”. “E’ la prima volta, infatti – prosegue il ministro- che l’Unesco riconosce un paesaggio vitivinicolo italiano quale bene unico al mondo, patrimonio dell’umanità per la sua eccezionalità rurale e culturale”. “Un risultato prezioso per il nostro Made in Italy perché rafforza il posizionamento a livello di mondiale di alcune delle produzioni vitivinicole più pregiate e apprezzate del nostro Paese.”. Per il Mipaaf si tratta del coronamento di un lavoro, coordinato dal professor Pier Luigi Petrillo del Mipaf, che rappresenta il “frutto di un lavoro congiunto e ben coordinato tra il ministero delle politiche agricole alimentari e forestali il ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, la regione Piemonte e l’Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e Monferrato”. Con l’iscrizione del paesaggio vitivinicolo delle Langhe-Roero e Monferrato nella lista dell’Unesco, i siti italiani salgono a 50 confermando così il record mondiale per numero di siti riconosciuti dall’Unesco patrimonio dell’umanità'”.
Fonte: Mipaaf, Agrapress

Vino: snellite le pratiche di convalida dei documenti di accompagnamento

Il Mipaaf informa che è stato firmato dal Capo dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari il decreto per la convalida dei documenti di accompagnamento vitivinicoli tramite PEC (Posta Elettronica Certificata). Decreto che sarà pubblicato sul sito del Ministero nella sezione Controlli –  Ispettorato centrale repressione frodi ed entrerà in vigore a partire dal 1° settembre 2014. In questo modo, dando attuazione a quanto previsto dal DM 2 luglio 2013, vengono ulteriormente snellite le pratiche a carico degli operatori, che in questo modo potranno convalidare i documenti direttamente on line senza la necessità di recarsi presso gli uffici della Pubblica Amministrazione. Il Ministro Martina ha sottolineato l’importanza della semplificazione nel percorso di valorizzazione dell’agroalimentare italiano in generale, e del settore vitivinicolo in particolare: “Il sistema vino in Italia vanta un fatturato complessivo di 14 miliardi di euro ­– ha dichiarato Martina – e, lo scorso anno, l’export ha raggiunto i 5 miliardi euro, confermando il nostro Paese primo esportatore mondiale in volume. Proprio per questo è necessario tutelare il settore attraverso una politica di semplificazione burocratica. Il provvedimento, insieme alle misure di Campolibero per il vino, rappresenta un passo significativo in questo percorso”.

Fonte: AIOL

Sabato a Frascati “Biowine 2014”

Un nuovo evento si affaccia sul panorama dell’enologia bio italiana: sabato 7 giugno, a partire dalle ore 10 infatti si terrà la prima edizione di Biowine 2014, organizzato dall’Azienda Agricola Biologica L’Olivella,in collaborazione con Slow Food. Sede della manifestazione la splendida Tenuta de L’Olivella: nel corso della giornata, incontri e degustazioni grazie alla presenza di alcune delle più interessanti aziende produttrici di vini biologici e biodinamici, selezionate dalla guida Slow Wine di Slow Food Editore. Presenti anche prodotti agroalimentari (formaggi, salumi, oli, miele etc.) che accompagneranno le degustazioni. Ospite d’onore dell’edizione l’enolgo Sandro Sangiorgi esperto di vini naturali, che presenterà il suo ultimo libro (Manteniamoci giovani – Vita e vino di Emidio Pepe) e incontrerà i produttori e gli appassionati sul tema della viticoltura sostenibile. 

 Grande entusiasmo quello espresso dal Direttore Commerciale de L’Olivella Danilo Notarnicola: «Dopo la preview di ottobre 2013, che ha avuto un grande successo di pubblico e ha visto la partecipazione di tante aziende produttrici di biologico e biodinamico, partiamo adesso con la prima edizione di Biowine, in collaborazione con Slow Food, che ringrazio per la grande collaborazione offerta al progetto. Per noi l’aspetto più importante è quello di divulgare metodi, tecniche e valori del biologico/biodinamico e le sue potenzialità e l’alta qualità dei risultati che si ottengono in Italia, apprezzati dai mercati internazionali”.

Fonte: La Stampa