Suolo e Salute

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Al via un bando europeo per la ricerca nel biologico

Nell’ambito del progetto Core Organic Plus, che vede la cooperazione di 24 paesi europei grazie al support finanziaio della Commissione Europea, è stata anticipate nei giorni scorsi la “Call” (letteralmente “chiamata”) per la presentazione di progetti di ricerca nel settore dell’agricoltura biologica, prevista a partire dal prossimo 1° dicembre. La Call, che rientra nel novero delle azioni ERANET del progetto, prevede la pubblicazione di un bando per tutti i progetti di ricerca transnazionali che verranno finanziati dai Paesi partecipanti al Consorizo e dalla stessa Commissione, secondo quanto previsto per le azioni ERANET PLUS.

Anche l’Italia partecipa con uno stanziamento di 650.000 euro da parte del Mipaaf, che andranno a sostenere i tre progetti risultati vincitori per le tre tematiche (sulle quattro totali presenti a livello europeo) supportate dal Mipaaf stesso: Crop, Functional Bodiversity, Food quality.  Dato che è tuttora in corso di perfezionamento la definizione delle diverse aree tematiche, si attendono chiarimenti definitivi in merito in occasione della pubblicazione del bando prevista per inizio dicembre 2013. Sempre nell’ambito di Core Organic Plus il 18 dicembre è in programma a Bruxelles un evento sostenuto dalla dalla Piattaforma Europea TP Organics avente l’obiettivo di agevolare i contatti tra i partners potenziali dei progetti di ricerca. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito del progetto (in lingua inglese) http://www.coreorganic2.org/

Fonte: Mipaaf – Sinab

OGM Friuli: secondo il CFS inquinamento generico fino al 10 percento

Secondo quanto dichiarato dal Capo del Corpo Forestale dello Stato cesare Patrone, ascoltato in Commissione Agricoltura dellla Camera riguardo alle attività del CFS in materia di OGM, in Friuli Venezia Giulia “l’attività’ di campionamento del CFS ha riguardato anche i terreni limitrofi ai campi seminati con mais Mon810, allo scopo di verificare eventuali contaminazioni ambientali a carico dei terreni coltivati con mais tradizionale; i risultati analitici ottenuti dimostrano, in effetti, un ‘inquinamento genetico’ del mais transgenico che arriva anche fino al 10%”. “Le analisi – ha proseguito Patrone –  affidate all’Istituto Zooprofilattico delle Marche e dell’Umbria hanno confermato che la varietà di mais impiegata e’ il Mon810”, aggiungendo che “la mancanza di tracciabilità delle sementi utilizzate ha comportato l’irrogazione della sanzione amministrativa di 16.000 euro nei confronti dell’imprenditore agricolo” secondo quanto previsto dal d.lgs. 70/2005. Il Corpo Forestale “sta continuando nello svolgimento delle indagini tese a evidenziare i danni ambientali emergenti e a verificare l’esistenza sul territorio nazionale di altre piantagioni di mais OGM”, ha dichiarato lo stesso Patrone nel corso dell’audizione. Sulla vicenda, molti i commenti preoccupati, tra cui quello della Coldiretti secondo la quale in Friuli “stiamo andando incontro ad un vero disastro ambientale per la mancata assunzione di responsabilità nei confronti di una provocazione”. “La situazione – si legge in un comunicato della confederazione – e’ gravissima con reale pregiudizio del valore e dell’identità’ del patrimonio agroalimentare non solo regionale”. “in ragione di ciò  e’ necessario che l’amministrazione regionale del Friuli condivida al più presto un percorso comune e coordinato con i ministeri della salute, dell’ambiente e dell’agricoltura che hanno adottato il decreto anti contaminazione da OGM, con gli enti di ricerca che ne hanno motivato la valutazione di rischio e con il corpo Forestale dello Stato che ha accertato l’avvenuta contaminazione in campo”.

Fonte: Agrapress

Terra dei fuochi, l’ICQRF intensifica i controlli

Proseguono le attività di controllo nella cosiddetta “Terra dei Fuochi”, una vasta area che interessa le province di Napoli e Caserta, in cui la criminalità organizzata smaltisce illegalmente rifiuti (per la maggior parte rifiuti speciali) e dove vengono appiccati roghi per far posto a nuovi smaltimenti abusivi (da cui il nome della zona, citata proprio per questi motivi da Saviano nel suo celebre Gomorra). Nella zona recentemente sono stati effettuati numerosi controlli straordinari da parte dell’ICQRF (l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari), con l’obiettivo di arginare il fenomeno e fornire sicurezza ai consumatori. Sulle operazioni in corso è intervenuto anche il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali De Girolamo, che ha elogiato l’operato dell’ICQRF: “I controlli nella Terra dei Fuochi sono stati intensificati anche grazie all’impegno delle donne e degli uomini dell’ICQRF che in questi mesi hanno lavorato in modo esemplare operando all’interno di 57 comuni delle provincie di Napoli e Caserta. Dobbiamo difendere la nostra agricoltura, i nostri agricoltori onesti e non possiamo permettere più a nessuno di violentare e mortificare la terra che tutti i giorni offre alle nostre tavole prodotti di eccellente qualità che tutto il mondo ci invidia”. Al mese di ottobre 2013, sono stati effettuati 2.045 controlli su 1.588 operatori, 284 dei quali proprio nei 57 comuni più a rischio, evidenziando irregolarità nel 7% dei casi. Per il mese in corso, l’ICQRF ha attivato un programma di controlli ulteriori con l’obiettivo di arrivare a 200 controlli in due mesi, triplicando in questo modo il numero di controlli nella Terra dei fuochi rispetto allo stesso periodo del 2012. I controlli sono effettuati con la finalità di assicurare il rispetto qualitativo delle produzioni dell’area, verificare la corretta tracciabilità lungo la filiera, monitorare i flussi di produzione, controllare provenienza e destinazione delle materie prime.

L’attività dell’ICQRF viene svolta in sinergia con il Corpo Forestale dello Stato ed è condivisa con il Commissario per l’emergenza roghi, il Prefetto Cafagna. Proprio mercoledì prossimo 13 novembre è previsto un incontro tra lo stesso Prefetto e l’ICQRF per fare il punto sui risultati dei controlli condotti fino a questo momento.

Fonte: AIOL

Autorizzate tre varietà di mais GM

La Commissione Europea ha autorizzato l’importazione e la trasformazione di due varietà di mais GM per alimenti e mangimi (MON89034x1507xMON88017x59122 e MON89034x1507xNK603) e l’uso alimentare di un polline derivante dalla coltivazione del mais GM MON810. Dato che non era stata ratificata alcuna decisione in merito né da parte dello Scofcah (il Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali) né in sede di Comitato d’Appello, spettava infatti alla Commissione pronunciarsi nel merito. La Commissione ha adottato questa decisione in base ai pareri positivi pubblicati dall’Efsa, l’Autorità Europea sulla Sicurezza Alimentare. Le autorizzazioni sono valide per 10 anni e i prodotti che utilizzeranno le summenzionate varietà di mais GM saranno soggette alle norme di etichettatura e tracciabilità adottate nell’UE.

Fonte: AIOL

Tavolo Tecnico permanente del bio: designati i tre esperti regionali

Sono stati individuati dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano i nominativi dei tre esperti regionali scelti per partecipare al tavolo Tecnico permanente sull’agricoltura biologica. I nomi sono quelli della Dott.ssa Rosa De Gregorio (Sicilia), del Dott. Giulio Bronchini (Lazio) e del Dott. Leonardo Calistri (Toscana), che avranno appunto funzione di rappresentanti delle Regioni e delle Province Autonome in seno al tavolo Tecnico stesso. Il Tavolo è stato istituito presso il Mipaaf con Decreto Dipartimentale n. 631 del 9 aprile 2013 ed ha funzioni consultive in materia di agricoltura biologica, rientranti nelle competenze del Dipartimento.

Fonte: Sinab

Il governo cinese verso il sostegno agli OGM?

Diversi segnali sembrerebbero indicare che la Cina si sta preparando ad un’intensa campagna di produzione interna di OGM. Negli ultimi mesi, infatti, il Ministro dell’agricoltura e numerose altre agenzie statali hanno diffuso dichiarazioni e promosso eventi pubblici a sostegno delle colture GM. I motivi sembrerebbero da ricercare principalmente nella necessità del governo cinese di affrancarsi dalla produzione cerealicola estera. Ad oggi infatti le importazioni di molti cereali sono in crescita e nella stragrande maggioranza dei casi provengono da colture OGM, prevalentemente statunitensi. E’ il caso ad esempio del mais USA importato dalla Cina, il 95% del quale è geneticamente modificato. Nell’ambito di questa strategia di “rilancio” degli OGM, il Ministero dell’Agricoltura ha ripetutamente attaccato gli articoli apparsi su molta stampa cinese che mettono in guardia rispetto ai rischi derivanti dal consumo di OGM, dichiarando che “alimentano le voci secondo cui gli alimenti Ogm causano cancro, e incidono negativamente sulla fertilità, tornando a diffondere il panico tra le persone sulle tecniche Ogm”, affrettandosi a dichiarare che le rese sono molto superiori rispetto alle colture tradizionali. Che la strada intrapresa sia questa sembra essere confermato anche da un anonimo funzionario del Ministero, la cui dichiarazione è stata ripresa dal Beijing News. L’uomo avrebbe dichiarato che “Il prossimo passo sarà incrementare la propaganda scientifica per il nostro settore biotecnologico, creare un’opinione pubblica favorevole e accelerare gli emendamenti normativi sugli OGM”. Malgrado ciò, fortunatamente la strada sembra ancora lunga e non c’è da aspettarsi l’autorizzazione in tempi brevi da parte del Ministero Cinese alla commercializzazione di cereali OGM per l’alimentazione umana, grazie alla forte contrarietà dell’opinione pubblica interna. Attualmente in Cina è consentita la produzione commerciale di pomodori, cotone, papaya e peperoni rossi a campana geneticamente modificati. Il Governo permette, inoltre, l’importazione di mais, soia, canola e cotone Ogm utilizzati nella preparazione di mangimi per animali e per usi diversi dal consumo umano.

Fonte: Chuin-wei Yap, The Wall Street Journal, Agra Press, BioAgricoltura Notizie