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Viticoltura bio in Italia: in sei anni è triplicata

Viticoltura bio in Italia: in sei anni è triplicata

Negli ultimi sei anni la viticoltura bio è più che triplicata. Oggi conta una superficie pari al 12% dei terreni vitati, concentrati soprattutto nel centro-sud. La produzione totale di vino bio è di circa 500 milioni di litri e le vendite nella grande distribuzione, solo nel 2017, hanno avuto un incremento pari al 41% rispetto al 2016.

Nella prossima edizione del Vinitaly, 7-10 aprile 2019 presso Veronafiere, sarà dedicato un padiglione al vino biologico (PADIGLIONE F) per consolidare la crescita del settore e aumentare la visibilità delle aziende che hanno scelto il metodo biologico.

Molte aziende controllate e certificate da Suolo e Salute, anche cantine “blasonate” nel panorama del vino mondiale, saranno presenti al prossimo Vinitaly.

 

Fonte: http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/vino/2019/04/03/triplicata-in-sei-anni-la-viticoltura-bio-in-italia-_c2ac5e20-82d4-4c5d-87c6-9e0ea55941db.html

 

VinitalyBio 2019: il Padiglione F dedicato alla produzione e vendita di vino biologico e biodinamico

VinitalyBio 2019: il Padiglione F dedicato alla produzione e vendita di vino biologico e biodinamico

Attesissima la 53° edizione del Vinitaly, poiché aprirà le porte al vino biologico e biodinamico.

Il padiglione Organic Hall ospiterà Vinitalybio, il padiglione dedicato al vino biologico certificato prodotto in Italia e all’estero. L’idea è quella di far crescere la visibilità a quelle aziende che hanno scelto la sostenibilità delle produzioni, oltre alla possibilità di far conoscere, tramite convegni e sessioni di degustazioni guidate, questo tipo di produzione.

Il vino bio è ormai in forte crescita:

  • Il 12% dei terreni totali occupati da vigneti è bio;
  • Le vendite sono incrementale del 41% solo nel 2017.

Il padiglione F ospiterà 75 espositori che vorranno raccontare e far conoscere la loro realtà che ha adottato il metodo biologico.

Lunedì 8 aprile si terrà “La Rivoluzione green nel bicchiere”, un incontro promosso da Coldiretti e FederBio. Durante l’evento, le due organizzazioni proseguiranno nella firma di un accordo di collaborazione per lo sviluppo e la tutela dell’agricoltura e dei prodotti bio.

Molti altri incontri, tra cui il seminario “Rame: non è sempre Verde. Alternative possibili per la viticoltura biologica”, che si terrà il 9 aprile e vuole approfondire l’utilizzo del rame come prodotto fitosanitario secondo la normativa EU.

 

Fonte: https://veronawinelove.com/vinitalybio-2019-vino-biologico-biodinamico/

13th European Organic Congress 2019

13th European Organic Congress 2019

Il prossimo 20 e 21 giugno 2019 si svolgerà a Bucarest (Romania) il 13° congresso europeo di IFOAM.

L’innovazione e la tecnologia sono i temi sul quale è sviluppato l’evento: come il biologico migliora, ispira e offre ed offre opportunità di futuro. Il Congresso vuole alimentare la discussione sulla riforma della politica agricola e spiegare come questa possa contribuire a dare risposte a un nuovo modello di agricoltura, soprattutto più etica sia per i lavoratori sia per i consumatori europei.

Suolo e Salute, sponsor del congresso e socio Ifoam Ue, sarà presente all’evento.

Programma

 

Fonte: https://www.ifoam-eu.org/en/news/2019/03/25/2019-european-organic-congress-early-bird-registration-open

 

Edeka: il nuovo progetto per aprire negozi bio

Edeka: il nuovo progetto per aprire negozi bio

La Germania vuole spingersi verso il biologico: il supermercato Edeka avrebbe intenzione di aprire negozi dedicati esclusivamente alla vendita di prodotti biologici.

Il progetto potrebbe svilupparsi secondo due direttrici:

  • Da una parte aprire una rete di negozi “Naturkind”;
  • Dall’altra sviluppare uno shop all’interno dei punti vendita Edeka.

Questo progetto porterebbe a incrementare il mercato alimentare biologico, che attualmente è al 5,5%.

 

Fonte: http://www.italiafruit.net/DettaglioNews/48901/dal-biologico/edeka-progetto-per-aprire-negozi-dedicati-al-bio

Caso Monsanto: danni da oltre 80.000 di dollari a Bayer

Caso Monsanto: danni da oltre 80.000 di dollari a Bayer

Lo scorso mercoledì è stato riconosciuto a un residente della California, danni per oltre 80 milioni di dollari a Bayer, colosso chimico e farmaceutico che ha acquisito lo scorso anno la Monsanto.

La decisione della giuria è stata presa dopo aver ritenuto che il cancro contratto dall’uomo sia stato provocato dalla sua lunga esposizione al diserbante Roundup a base di glifosato, prodotto da Monsanto.

La giuria, inoltre, punta il dito contro la Monsanto accusandola di non aver preso le giuste precauzioni nel mettere in commercio il diserbante. “Un’azienda responsabile avrebbe testato il suo prodotto. Un’azienda responsabile avrebbe detto ai consumatori se sapeva che poteva provocare un cancro. Monsanto non ha fatto nessuna di queste due cose” dichiara la legale dell’uomo.

Bayer si trova, così, costretto a fare i conti con cause legali lanciate da oltre 11.2000 tra agricoltori, giardinieri e altre persone venute a contatto con il diserbante.

 

Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2019-03-28/bayer-condanna-80-milioni-monsanto-diserbante-glifosato-cancerogeno-082854.shtml?uuid=AByCUgiB

Agricoltura bio: può ridurre la diffusione di malattie e fitofagi delle produzioni alimentari

Agricoltura bio: può ridurre la diffusione di malattie e fitofagi delle produzioni alimentari

Le aziende che producono con metodo biologico presentano una maggiore diversità di microbi e insetti del suolo che potrebbero aiutare a combattere la minaccia dei agenti patogeni mortali.

Questo lo afferma lo studio “ Organic farming promotes biotic resistance to foodborne human pathogens”, condotto da un team di ricercatori della Washington State University. In questo studio si spiega la “la diffusione di agenti patogeni, come i batteri fecali Escherichia coli, nei terreni agricoli ha causato migliaia di morti e milioni di malati a livello globale. Questo ha spinto gli agricoltori a rimuovere gli habitat naturali come siepi e stagni dai loro terreni, perché si pensa che attirino animali selvatici e domestici che causano il problema spargendo nelle colture vicine le loro feci patogene”.

Lo studio dimostra che nel momento in cui vengono persi gli habitat selvaggi, si perdono anche i microbi e gli insetti, necessari allo sradicamento degli agenti patogeni dal terreno.

In analisi sono stati presi 70 campi coltivati a verdure sensibili agli agenti patogeni di origine alimentare perché crescono vicino al suolo, confrontando le fattorie convenzionali e quelle biologiche. Hanno sparso feci di maiale in questi campi per richiamare i coleotteri che si nutrono di feci: i campi coltivati a bio hanno ospitato un maggior numero di insetti e gli scarabei stercorari hanno ripulito il 90% delle feci in pochi giorni, molto più rapidamente che nelle fattorie convenzionali.

«Le specie di scarabei stercorari e gli assemblaggi batterici biodiversi tipici delle fattorie biologiche erano significativamente più efficaci nel sopprimere i patogeni-umani Escherichia coli  O157: H7, rispetto alle comunità dei coprofagi associate alle fattorie convenzionali. Ciò suggerisce che le pratiche di gestione delle fattorie, la conservazione dei coprofagi e la soppressione dei patogeni umani potrebbero essere collegate». Come scrive Emma Bryce  su Anthropocene, «Nessuno sa per certo perché anche gli scarabei stercorari hanno questo effetto, ma altri studi suggeriscono che è possibile che contengano proprietà antimicrobiche che spazzano via i batteri presenti nelle feci mentre le processano».

“Lo studio traccia un forte legame tra la biodiversità dei terreni agricoli e la nostra salute. Quindi, forse, quando pensiamo ai benefici derivanti dal preservare l’habitat naturale nelle fattorie, dovremmo andare oltre gli impollinatori. Complessivamente, i nostri risultati indicano che insetti e microbi possono rimuovere rapidamente le feci, con la possibilità di ridurre anche la persistenza dei patogeni umani. A sua volta, ciò suggerisce che il miglioramento della sicurezza alimentare può essere un servizio ecosistemico importante e forse sottovalutato, potenziato dalla biodiversità in fattoria. Raccomandiamo che i manager e le autorità di regolamentazione agricola prendano in considerazione i rischi e i benefici dei coprofagi quando prendono decisioni di gestione relative alla sicurezza alimentare” concludono i ricercatori.

 

Fonte: http://www.greenreport.it/news/agricoltura/lagricoltura-biologica-puo-ridurre-la-diffusione-dei-patogeni-alimentari/