Agricoltura biologica: il freno della crisi climatica

L’agricoltura di tipo intensivo e convenzionale, oltre a incentivare l’emissione dei gas serra, ha aumentato nel tempo la perdita di carbonio dal suolo in valori stimati tra il 25 e il 75%.

Invece, diversi studi confermano che l’agricoltura biologica può vantare un forte potenziale nella mitigazione dei cambiamenti climatici poiché è in grado di sequestrare importanti quantità di carbonio nei terreni e, quindi, ridurre le emissioni dei gas serra. In particolare questo è dovuto all’uso ottimale di pratiche agronomiche quali: sovesci, rotazioni, colture di copertura e tutto ciò che tende a salvaguardare la sostanza organica nel terreno. Inoltre, il biologico – oltre a non permettere l’utilizzo di agrofarmaci di sintesi e concimi minerali – riduce in media il consumo di energia del 30% e produce il 40% in meno di gas serra.

Secondo i calcoli del World Meteorological Organization (WMO), occorre convertire circa il 20% della superficie agricola in biologico per far si che le emissioni di gas si riducano di 92 milioni di tonnellate di CO2.

L’agricoltura convenzionale è depauperatrice di risorse e non riesce più ad essere sostenibile verso il Pianeta, pertanto, la diffusione dell’agricoltura biologica è considerata una promettente strategia per la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici.

 

Fonte: https://www.teatronaturale.it/tracce/mondo/27525-l-agricoltura-biologica-e-un-freno-alla-crisi-climatica.htm

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