Suolo e Salute

Category: Bio News

Il Movimento europeo per il biologico lancia la sua visione per il 2030

Durante il 9° Congresso Europeo sul Biologico, che si è tenuto l’11 e il 12 giugno a Riga, in Lettonia, il movimento europeo per il biologico ha lanciato la sua visione del settore orientata al 2030, presentando un documento condiviso, frutto del contributo dei diversi attori coinvolti nel processo.

Il testo, intitolato “Transforming food & farming: An organic vision for Europe in 2030”, fornisce una risposta a diverse questioni al centro del dibattito iniziato da IFOAM UE, intavolato per favorire un ulteriore sviluppo del settore.

Il risultato delle conversazioni è appunto una visione condivisa del Movimento del biologico europeo orientata al 2030. Il testo offre non solo delle possibili proiezioni di settore, ma anche un’attenta analisi strategicadel futuro, stabilendo un quadro dicondizioni e strategie volte a favorire un avanzamento del biologico. Nel testo sono inserite anche le possibili incertezze, tendenze, opportunità e minacce che potrebbero interessare il relativo mercato.

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Il documento è il frutto del contributo dato da oltre 300 soggetti interessati. Il risultato di questa visione condivisa rispecchia la necessità di raggiungere un sistema equo, consapevole dal punto di vista della sostenibilità ambientale e sano. Per poter essere realizzato, è necessario che questo sistema includa e promuova il cambiamento nel settore alimentare e nelle tecniche di allevamento, inglobando alcune iniziative come l’agroecologia e l’agricoltura urbana e costruendo ponti di collegamento con gli altri attori coinvolti nel processo.

Queste le parole di Christopher Stopes, presidente di IFOAM UE: “Il biologico è stato, è e deve continuare a essere leader nei sistemi alimentari e agricoli. C’è stato un notevole sviluppo e crescita dell’organico negli ultimi 15 anni e questo ha portato a nuove opportunità e sfide. Il movimento organico ha avuto la necessità di fare il punto su ciò che il settore è diventato e su cosa il futuro riserva per tutti noi”.

Il 9 ° Congresso biologico europeo è stato il punto di partenza per elaborare le strategie da perseguire per lo sviluppo del movimento biologico in Europa. Dopo il congresso, IFOAM UE continuerà a presentare le opzioni strategiche e le azioni a vari incontri nazionali e di settore in tutta Europa per discutere e favorire la condivisione, la messa a punto e l’attuazione pratica delle strategie.

Il documento è visionabile a questo link: http://www.ifoam-eu.org/sites/default/files/413-ifoam-vision-web.pdf

Fonti:

http://www.ifoam-eu.org/en/news/2015/06/15/press-release-transforming-food-and-farming-european-organic-movement-launches-its

http://www.ifoam-eu.org/sites/default/files/413-ifoam-vision-web.pdf

Israele esporta centinaia di milioni di mosche in Europa nella lotta contro i parassiti

Mosche sterilizzate verranno rilasciate nei frutteti in Croazia e Bosnia per aiutare gli agricoltori nella lotta biologica contro i parassiti.

Una società di bio-tech, BioBee,  proveniente dalla fertile zona di Kibbutz di Sde Eliyahu si è concentrata nel settore della difesa fitosanitaria nell’agricoltura biologica e ha vinto una gara d’appalto per la fornitura di 400 milioni di mosche sterili, seguendo un progetto simile che ha ottenuto precedentemente notevole successo.

Secondo BioBee, le mosche saranno disperse nei frutteti lungo le zone di confine della Croazia e Bosnia per un periodo di diversi mesi. La mossa dovrebbe portare alla riduzione delle mosche nocive nei frutteti, contribuendo in questo modo ad aiutare gli agricoltori a portare a casa una stagione di successo.

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Le mosche, secondo l’azienda, sono coltivate nei laboratori e sottoposte a sterilizzazione presso lo stabilimento della centrale radioattiva, che opera sotto la supervisione della Commissione Atomica Israele Energia.

L’Agenzia internazionale per l’energia atomica, secondo la società israeliana, sostiene il progetto nell’ambito della sua politica di incoraggiare l’uso della tecnologia nucleare per scopi non militari.

Nel vincere la gara, BioBee ha battuto una società spagnola che in precedenza ha realizzato un progetto simile nei Balcani.

Queste mosche sterilizzate aiutano a combattere la minacce per l’agricoltura posta dalla mosca mediterranea della frutta, con tecniche biologiche naturali.

L’azienda opera con il sostegno del Ministero delle Politiche Agricole israeliano, e due volte a settimana distribuisce decine di milioni di mosche sterili in piantagioni, frutteti e campi, in particolare nella regione Hevel Habesor nel Negev settentrionale.

Fonte: http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4666532,00.html

 

 

Etichettatura alimenti: passo indietro dell’Ue sull’origine obbligatoria

Nei giorni scorsi, la Commissione Europea ha reso noti due rapporti sull’indicazione di origine obbligatoria in etichetta per alcune categorie di prodotti alimentari. I report riguardano: il primo, latte, prodotti a base di latte e carni “minori”, come carne di coniglio, cavallo e cacciagione; il secondo, i prodotti non trasformati, “mono-ingrediente” o che contengono un ingrediente che rappresenta oltre il 50% dell’alimento (riso, pasta, succhi, conserve di pomodoro).

Secondo l’esecutivo Ue, per queste tipologie di alimenti è consigliabile “un’etichettatura volontaria, in combinazione con regimi di etichettatura obbligatoria per alcune categorie di prodotti “, al posto di un obbligo a livello comunitario.

La ragione addotta sembrerebbe essere il fatto che, secondo la Commissione Europea,  l’etichettatura obbligatoria per i prodotti lattiero-caseari avrebbe un “impatto diseguale” per i produttori, rendendola più onerosa per alcuni rispetto ad altri. Cosa che varrebbe anche per le carni minori, per la pasta, per la passata di pomodoro, il succo d’arancia e così via.

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Un parere criticato da molti, a partire dal nostro ministero delle Politiche Agricole e che andrebbe contro la volontà dei consumatori italiani di conoscere l’origine delle materie prime presenti in tutti gli alimenti.

Queste le parole del ministro Maurizio Martina: “Ci aspettavamo molto di più dalla Commissione europea, faremo sentire forte la nostra voce nel Consiglio dei ministri dell’agricoltura Ue perché riteniamo fondamentale dare informazioni trasparenti al consumatore sulla provenienza delle materie prime. Il rapporto purtroppo non ci soddisfa, ma affronteremo con determinazione la questione tenendo conto delle risposte dei consumatori italiani alla nostra consultazione pubblica”.

Enrico Brivio, portavoce per la Salute e la Sicurezza alimentare della Commissione europea, ha spiegato che “l’etichetta d’origine volontaria è consigliabile perché non impone carichi amministrativi non necessari alle autorità nazionali e agli operatori del settore“.

Anche Paolo De Castro, coordinatore S&D della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, ha espresso il suo disappunto sul parere dell’esecutivo europeo: “Noi siamo molto negativi nei confronti di questi due report perché vanno nettamente contro ciò che avevamo votato in Parlamento e in particolare in Commissione Agricoltura. Appena i rapporti arriveranno in aula all’Europarlamento faremo rumore e difenderemo la nostra linea. Noi siamo a favore dell’indicazione d’origine per garantire informazioni trasparenti al consumatore. In particolare avevamo approvato un documento sul mono-ingrediente proprio per tutelare le conserve alimentari. Del resto la Commissione conosce bene casi come quello dei pomodori provenienti dalla Cina, non mi spiego questa chiusura totale“.

Secondo Coldiretti, l’indicazione della Commissione Europea sarebbe contraddittoria rispetto al percorso intrapreso fino adesso e che ha portato all’obbligo, in vigore dal primo aprile 2015, di indicare in etichetta il luogo di allevamento e macellazione delle carni di maiale, capra e pecora. Il presidente Roberto Moncalvo ha infatti affermato che “in un difficile momento di crisi bisogna portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza per dare a tutti la possibilità di fare scelte di acquisto consapevoli e sostenere l’agricoltura e il lavoro delle imprese agricole del territorio”.

I rapporti dell’esecutivo Ue saranno inviati a Europarlamento e Consiglio, per un’eventuale discussione in materia.

Fonti:

http://www.informatoreagrario.it/ita/News/scheda.asp?ID=2324

http://www.repubblica.it/economia/2015/05/21/news/latte_pasta_e_riso_dietrofront_dell_europa_sull_etichette_d_origine-114922896/

http://www.coldiretti.it/news/Pagine/335—20-Maggio-2015.aspx

http://ec.europa.eu/agriculture/newsroom/205_en.htm

SANA 2015: dal 12 al 15 settembre un’edizione unica nell’anno di Expo Milano

Tante novità per l’edizione di quest’anno di SANA, il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale che lo scorso anno ha registrato oltre 43.000 presenze (+36% rispetto al 2013). Iniziamo con la data, non più il primo fine settimana di settembre ma quello successivo. Uno slittamento che porta così la 27° edizione del Salone ad iniziare il 12 settembre.

Altra novità: il collegamento tematico – nell’anno dell’Expo – con il Parco della Biodiversità, progettato e realizzato da BolognaFiere (Official Partner di EXPO Milano 2015) grazie all’accordo con Expo2015 e al riconoscimento ottenuto per essere l’organizzatore appunto di SANA, principale piattaforma e manifestazione per la promozione del biologico in Italia.

Come sottolineato da Duccio Campagnoli, Presidente di BolognaFiere, “SANA è la Fiera che ha raccolto e accompagnato sempre più in questi anni  il grande sviluppo del biologico in Italia” e nell’Esposizione Universale il cui tema è “Nutrire il Pianeta. Energie per la vita” non poteva mancare il mondo del biologico che propone un modello agricolo sostenibile, attento alla fertilità della Terra e dei terreni, che tutela l’ambiente e protegge la biodiversità delle specie vegetali. Un modello agricolo che vuole nutrire veramente il Pianeta, nel suo duplice significato, ed è pronto alla sfida.

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Il Parco della Biodiversità con all’interno il Padiglione del Biologico e del Naturale è una delle aree tematiche ufficiali dell’Esposizione ed è l’ unica vetrina dedicata interamente al prodotto biologico all’interno di Expo.

In questa edizione 2015 di SANA il Buyers Programme vede crescere ancora la presenza delle delegazioni internazionali per favorire l’internazionalizzazione del biologico e del naturale attraverso una serie di attività specifiche che consentono agli espositori di prendere contatto con buyer e distributori provenienti da tutto il mondo. Lo scorso anno erano ben 1500 i buyer esteri presenti, ben 2613 gli incontri b2b.

Dal punto di vista espositivo, l’edizione 2015 manterrà la caratteristica organizzazione in tre grandi macro aree merceologiche: alimentazione biologica, benessere e altri prodotti naturali.

Confermate anche l’area novità, per presentare in anteprima ai visitatori i prodotti novità segnalati dalle aziende espositrici (lo scorso anno sono stati esposti ben 250 prodotti innovativi), SANA Shop per acquistare direttamente i prodotti dalle aziende. Il salone tratterà inoltre approfondimenti sull’alimentazione e l’integrazione alimentare per gli sportivi e ricerche di mercato per conoscere le dinamiche sociali ed i trend. Nella 4 giorni del Salone non mancherà inoltre un ricco programma di convegni, incontri e workshop per rendere SANA uno spazio di confronto e discussione internazionale ed imprenditoriale sul mercato del bio.

Per partecipare a SANA 2015 come espositore:

Donato Martelli, Sales Manager

tel. 051 282223 –  donato.martelli@bolognafiere.it

www.sana.it

Piacenza: vini da meditazione tra storia, gusto e cultura

Lo scorso 17 maggio, in Piazza Duomo a Piacenza, si è svolta la manifestazione “Vini da meditazione, spirito e spiritualità“. L’evento, organizzato dall’Associazione Domus Justinae e Anspi Domus, si è caratterizzato come un percorso permeato di storia, gusti e cultura, alla riscoperta delle produzioni piacentine di vini dolci.

Durante la manifestazione è stato possibile degustare vin santo, “vino da messa”, passito e vino dolce in genere, ma non solo: ampio spazio è stato dato agli approfondimenti storici e tematici. Nella seconda parte della giornata, l’associazione Domus Justinae ha guidato la visita alla suggestiva Cattedrale.

Nel pomeriggio la Tavola rotonda sul tema “Storia, cultura, civiltà del vino piacentino” ha permesso di delineare un quadro più ampio all’interno del quale inserire la caratterizzazione delle produzioni vinicole locali.

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Al dibattito hanno partecipato: Giampietro Comolli (patron di UnPOxExPO2015), Stefano Pronti (storico della gastronomia e scrittore), Ilaria Saltari (Suolo e Salute) e, nel ruolo di moderatore, Giorgio Lambri (capo redattore quotidiano Libertà).

Ricco e articolato il panorama delle aziende vitivinicole del territorio che hanno aderito all’iniziativa. Tra queste, infatti,erano presenti: l’Associazione Produttori Vin Santo di Vigoleno, l’ Associazione Vitivinicoltori Val Chiavenna, l’Azienda Agricola La Pagliara, l’Azienda Agricola Monferrina di Paolo Sforza Fogliani società agricola, l’Azienda Agricola Solenghi Gaetano, l’Azienda Biologica Illica Vini, l’ Azienda Vitivinicola Lusenti Cantina Valtidone, La Stoppa, Mossi aziende agricole vitivinicole, Origine tradizione natura s.r.l Coltivazione di uva, Podere Pavolini, Torre Fornello azienda agricola e Villa Rosalba azienda agricola. Molte di queste aziende producono vini biologici certificati da Suolo e Salute.

Fonti:

http://www.ilpiacenza.it/eventi/vini-meditazione-spirito-spritualita-piazza-duomo-piacenza-17-maggio-2015.html

http://www.liberta.it/2015/05/15/vini-da-meditazione-spirito-e-spiritualita-domenica-di-degustazione-in-piazza-duomo/

Progetto innovativo del CNR di Sassari per la produzione di grano autoctono biologico

Negli ultimi anni la ricerca di cibo biologico, in Sardegna è triplicata, ecco che grazie a questo dato nasce dalla ricerca del CNR di Sassari, una sperimentazione applicata per percorrere una terza via possibile e remunerativa per gli agricoltori europei.  Il CNR in  collaborazione con due aziende del settore agroalimentare ha curato il progetto “Biofregola” per la produzione di pasta tradizionale sarda con metodo bio. Il sistema oggetto della sperimentazione, finanziato con i fondi del PSR 2007/2013 asse uno misura 124, prevede l’utilizzazione delle “precessioni” per ottenere ottimi raccolti in modo naturale, biologico e senza l’utilizzo di pesticidi chimici.  Con questo grano sardo autoctono il Karalis, si possono produrre semole perfette per la pastificazione, oltre che per la panificazione, superando uno sbagliato pregiudizio sulla possibilità di lavorare in autosufficienza rispetto ai grani duri importati e prevalentemente OGM.

La Biofregola, ancora non sul mercato, e’ il primo prodotto sperimentale ricavato con l’alternanza di coltivazioni di favino con frumento e interamente realizzato con grani sardi.

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Il Cnr sostiene che sono possibili ambiti di miglioramento nell’impiego delle leguminose per la fertilita’ del suolo. Al processo di produzione sono state apportate numerose modifiche, tra cui una fase di pretostatura che ha migliorato sia il gusto che il colore del prodotto, ottenuto con grani Karalis e Amsicora. In futuro il progetto proseguira’ per migliorare ulteriormente le produzioni e allargarle anche al pane e alla pasta classica. I contenuti del progetto rivelano ancora una volta che la Sardegna è al vertice mondiale dell’innovazione in agricoltura. Questi risultati possono aiutare le imprese agricole sarde ad incrementare il proprio reddito e possono legare le nostre eccellenze gastronomiche alla materia prima locale.

Fonti

http://www.buongiornoalghero.it/contenuto/0/29/73161/bio-fregola-progetto-innovativo-del-cnr

https://www.agi.it/research-e-sviluppo/notizie/alimentazione_cnr_sassari_biofregola_per_produzione_pasta-201505201427-eco-rt10123

http://www.sassarinotizie.com/articolo-32780-il_cnr_di_sassari_colloca_la_sardegna_al_vertice_mondiale_dell_innovazione_in_agricoltura.aspx#.VVwqAsbimJo.twitter