Suolo e Salute

Category: Apicoltura

Un nuovo report di valutazione sugli effetti del sostegno UE all’apicoltura

Stando ai dati contenuti in un report di valutazione esterna pubblicato recentemente dalla Commissione Europea, il sostegno dato dall’UE all’apicoltura ha avuto un effetto positivo sia sulla produzione che sulla commercializzazione del miele. Proprio in virtù dei risultati raggiunti, lo stesso report auspica che si mantengano le misure ancora cofinanziabili nell’ambito di quanto contemplato dal regolamento CE n.917/2004 della Commissione. Si tratta di sei misure tra le quali sono state finanziate soprattutto la lotta contro la varroasi (ovvero l’attacco subito dalle api e altri insetti dall’acaro parassita Varroa destructor, responsabile della parassitosi più dannose per l’apicoltura) e l’assistenza tecnica agli apicoltori.

Nel periodo 2007-2011 il sostegno dell’Unione al settore apicolo è stato pari a 120 milioni di euro, che si sono aggiunti ad ulteriori 120 milioni erogati dai singoli Stati Membri. Per il periodo 2013-2014 è prevista una spesa totale di 66.200.000 € per il sostegno ai programmi apicoli nazionali, di cui la metà proveniente dal cofinanziamento UE e l’altra metà da azioni di cofinanziamento nazionali. Il report di valutazione è disponibile in lingua inglese a questo link

Fonte: AIOL

Pesticidi e api: i Ministri rispondono a interrogazione Realacci

Pesticidi e api: i Ministri rispondono a interrogazione Realacci

Il Ministro della Salute, di concerto con quello dell’Agricoltura, ha risposto nei giorni scorsi all’interrogazione che Il Presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, Ermete Realacci, aveva presentato riguardo il bando di tre pesticidi considerati particolarmente nocivi per le api e all’eventualità che il Mipaaf prorogasse il bando dei neonicotinoidi. Nella risposta  si specifica che adottando il Regolamento di esecuzione UE n.485 del 24 maggio 2013 la Commissione vieta l’utilizzo e la vendita di sementi conciate con prodotti fitosanitari che contengano queste sostanze, consentendone il solo uso nella fase di post fioritura per i trattamenti fogliari. Il divieto entrerà in vigore dal 1° dicembre prossimo e sarà oggetto di riesame entro due anni. La risposta prosegue specificando che il Ministero della Salute, in coerenza con il citato Reg.485, ha disposto sia la revoca delle autorizzazioni al commercio e all’impiego dei prodotti fitosanitari in questione, sia la proroga della sospensione cautelativa all’impiego di sementi trattate con il fioroni, aggiungendo che il Ministero stesso sta procedendo alla modifica delle autorizzazioni dei prodotti fitosanitari in questione per consentirne l’uso solo in post-raccolta, in accordo con quanto previsto dal Regolamento Europeo.

Positiva la nota di commento diffusa dall’Ufficio Stampa dello stesso Realacci riguardante la risposta ottenuta dai Ministeri interpellati: “E’ positivo che il Ministro (…) abbia ritenuto opportuno prorogare  lo stop all’uso di pesticidi concianti nonché rivedere le autorizzazioni per la commercializzazione e l’uso di fitosanitari contenenti clotianidin, imidacloprid e tiametoxam, (…) visti i rischi che essi rappresentano per la salute delle api” – si legge nella nota. “E’  un passo avanti positivo anche lo stop all’uso dei tre cosiddetti pesticidi-killer delle api, approvato dalla Commissione Europea. La moratoria, che scatterà da dicembre e sarà in vigore per due anni, non è la soluzione definitiva ma va nella direzione giusta”.

“Auspico – ha aggiunto Realacci – che l’Italia si attivi per rendere definitivo il divieto dell’uso dei neonicotinoidi, visti i rischi che essi rappresentano per la salute delle api, così come (…) riconosciuto dalla stessa EFSA. Auspicabile, infine, anche rifinanziare il progetto Apenet, così da verificare l’efficacia delle misure di prevenzione individuate dal medesimo  progetto per limitare la contaminazione delle api”.

Fonte: Uff.Stampa On.Realacci

 

UE: nuovi interventi a tutela della salute delle api

Un nuovo rapporto dell’ Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza, recentemente consegnato alla Commissione europea, evidenzia il rischio elevato cui sono soggette le api nel caso di utilizzo dell’insetticida “Fipronil” nel trattamento delle sementi di mais. La relazione all’indomani della richiesta all’Efsa, da parte della stessa Commissione europea, di approfondimenti in merito agli effetti su colonie, mortalità e comportamento degli insetti. Restano invece incompleti i dati relativi ad altre colture, ivi compresi i semi di girasole, per i quali ancora non è stato stabilito l’effettivo livello di rischio nel caso di esposizione alla polvere proveniente dalla semina. Il Fipronil, noto anche come Fluocianobenpirazolo, appartiene alla famiglia chimica phenylpyrazole (quindi non è un neonicotinoide) ed è utilizzato per la lotta a numerosi insetti, nella loro fase larvale. Sempre riguardo le sostanze nocive per gli insetti impollinatori, nel regolamento di esecuzione pubblicato sabato scorso 25 maggio sulla G.U la Commissione ha ribadito che è vietato l’utilizzo di sementi trattate con prodotti fitosanitari contenenti clothianidin, tiametoxam e imidacloprid, con la sola esclusione delle sementi utilizzate in serra. Tale obbligo sarà formalmente in vigore a partire dal 1° dicembre di quest’anno, in modo tale da garantire un periodo transitorio di adeguamento alle disposizioni europee. Fino a quella data, resteranno valide le eventuali misure cautelari nazionali già in essere.

Il divieto fa seguito agli studi effettuati dall’Efsa, che confermano l’alta tossicità di queste sostanze per le api. In particolare,  è espressamente vietato l’uso di prodotti fitosanitari contenenti clothianidin, tiametoxam o imidacloprid per la concia delle sementi e l’applicazione al suolo in tutte le colture che attraggono le api e per i cereali, escluse le coltivazioni in serra e i cereali invernali. Analoghe limitazioni per i trattamenti fogliari, sempre con l’esclusione delle coltivazioni in serra e delle colture che prevedono il raccolto prima della fioritura.

Secondo quanto previsto dal regolamento 2009, è facoltà degli Stati mebri adottare ulteriori misure restrittive per prodotti fitosanitari contenenti clothianidin, tiametoxam e imidacloprid, nonché l’adozione di misure di emergenza relativamente all’immissione sul mercato di sementi conciate con queste sostanze.

Riguardo la tutela delle api, numerose associazioni ambientaliste si sono mosse da tempo per chiedere maggiori tutele. In questa direzione, ad esempio, il rapporto di Greenpeace “Api in declino”, che analizza gli effetti di diversi pesticidi (compreso il Fipronil) sulle api e, in generale, sugli insetti impollinatori. Per questo motivo Greenpeace ha lanciato la campagna “Salviamo Le Api” (www.salviamoleapi.org) in cui come prima cosa si chiede la messa al bando di sette sostanze altamente nocive per le api come primo passo nella direzione di un’agricoltura pienamente sostenibile.

Fonte: Greenreport, Greenpeace

Biocidi: nuove disposizioni dalla Commissione Europea

Con pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea del 22 maggio u.s., la Commissione Europea ha ammesso il Clorfenapir tra i principi attivi che possono essere utilizzati nei biocidi, ampliando in questo modo l’elenco presentenell’allegato I della direttiva 98/8/ce relativo appunto all’immissione sul mercato  dei biocidi. Secondo le direttive della Commissione, gli Stati membri entro il 30 aprile del 2014 saranno tenuti ad adottare e pubblicare tutte le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla nuova direttiva. Le disposizioni invece avranno validità a partire dal maggio 2015, dando così modo agli Stati membri e alle diverse parti interessate di attrezzarsi in vista dell’entrata in vigore della nuova direttiva.

Il Clorfenapir potrà quindi essere utilizzato come preservante del legno, a condizione che i singoli Stati procedano ad una più approfondita valutazione degli eventuali rischi per la popolazione e l’ambiente. Prima dell’autorizzazione dei prodotti, pertanto, ogni paese sarà tenuto ad adottate eventuali specifiche misure o a imporre condizioni d’uso tali da contenere i rischi entro limiti considerati tollerabili. In altre parole, i prodotti dovranno essere utilizzati con adeguati dispositivi di protezione individuale e il loro uso sarà autorizzato solo per uso professionale o industriale, a meno che non venga dimostrato, all’atto dell’autorizzazione di uno specifico prodotto, che i rischi possono essere ridotti a un livello accettabile con altri mezzi. Per quanto riguarda l’applicazione industriale o professionale, l’Ue prevede invece che essa sia effettuata esclusivamente in un’area isolata o su sostegni rigidi impermeabili dotati di sistemi di contenimento. Al termine del trattamento, inoltre, il lego dovrà essere conservato su sostegni rigidi impermeabili alcon lo scopo di evitare lo scolo diretto di residui nell’ambiente. Inoltre gli eventuali scoli di prodotti contenenti Clorfenapir dovranno essere raccolti ai fini del loro riutilizzo o smaltimento. La stessa Commissione invece ha ritenuto troppo elevati i rischi per l’ambiente nel caso di trattamenti con Clorfenapir su materiali per uso esterno: per questo motivo essi non saranno autorizzati a meno che non vengano prodotti dati che dimostrino la piena soddisfazione dei requisiti previsti dalla direttiva del 1998, eventualmente applicando specifiche misure di mitigazione del rischio.

L’Ue inoltre ha deciso che le disposizioni relative al C lorfenapir vengano applicate simultaneamente in tutti gli Stati membri, per garantire analogo trattamento rispetto ai biocidi del tipo di prodotto 8 contenenti il principio attivo carbonato di didecildimetilammonio e, più in generale, per garantire un funzionamento ottimale del mercato dei biocidi.

Fonte: Greenreport

Neonicotinoidi: la Commissione decide per lo stop

Dopo la fumata nera da parte degli Stati Membri, che non avevano trovato un accordo in proposito, è stata la Commissione europea a decidere per lo stop ai neonicotinoidi con una moratoria di due anni che scatterà a partire dal primo dicembre 2013. I tre insetticidi pertanto non potranno più essere utilizzati in agricoltura almeno per i 24 mesi successivi: dopo il parere pubblicato dall’Efsa, l’Autorità europea di sicurezza alimentare, infatti, molte voci si erano levate perché fossero effettivamente banditi i principi attivi Clothianidin, Thiamethoxam e Imidacloprid presenti nei pesticidi e correlati con  l’aumento della mortalità  delle api e di numerosi altri insetti impollinatori. Malgrado il parere dell’Efsa, tuttavia, permanevano le resistenze da parte di numerosi Stati Membri, anche se 15 su 27 avevano espresso parere favorevole allo stop. Tra questi, anche l Germania, sulla cui posizione gravavano non pochi dubbi. Sono rimasti contrari invece otto paesi che hanno esplicitamente votato contro la proposta dell’esecutivo di Bruxelles, tra i quali l’Italia, la Gran Bretagna, l’Austria e il Portogallo. La palla è passata pertanto alla Commissione, che ha intanto disposto una sospensione biennale, con possibilità di proroga: al termine dei due anni, infatti, si valuteranno gli effetti ottenuti sulle popolazioni di insetti impollinatori e si sceglieranno le future linee di azione. Stante la decisione della Commissione, tutti e tre i pesticidi saranno vietati per tutte le colture che attraggono maggiormente le api, ovvero mais, colza, girasole e cotone, oltre che per tutti gli alberi da frutto. I pesticidi, pertanto, non potranno essere utilizzati prima della fioritura in nessuna forma, mentre resterà possibile il loro uso per le colture in serra e per quelle colture (come nel caso dei cereali invernali) che non sembrano interagire con il ciclo vitale delle api.

“Faremo tutto il possibile per assicurare che siano protette le nostre api – ha dichiarato il Commissario europeo alla salute e sicurezza alimentare, Tonio Borg – poiché hanno un ruolo vitale per il nostro ecosistema e danno un contributo all’agricoltura europea pari a 22 miliardi di euro all’anno”. Nelle prossime settimane è attesa la ratificazione formale della decisione adottata dalla Commissione.

Fonte: Agronotizie

Neonicotinoidi: manca ancora l’accordo

Tocca alla Commissione Europea pronunciarsi sul bando di tre neonicotinoidi (clothianidin, imidacloprid e thiametoxam) e la protezione delle api da questi pesticidi che, secondo gli studi, sarebbero dannosi per la salute di questi preziosi insetti. Il 29 aprile infatti non è stato raggiunto l’accordo tra gli Stati membri dell’UE nel corso del Comitato d’appello che ha valutato la proposta della Commissione di limitare l’uso dei 3 insetticidi neonicotinoidi. A questo punto, sarà la Commissione stessa, autonomamente, a prendere la decisione. Otto gli Stati contrari, compresa l’Italia, e quattro astenuti nel voto del Comitato d’appello. Il Commissario per la salute dei consumatori Tonio Borg ha così commentato la mancata decisione: “Anche se ora la maggioranza degli Stati membri supporta la nostra proposta, la maggioranza qualificata necessaria non è stata raggiunta. La decisione ora spetta alla Commissione. Dato che la nostra proposta si basa su una serie di rischi alla salute delle individuate dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare, Efsa, la Commissione andrà avanti con il suo testo nelle prossime settimane. Mi impegno a fare del mio meglio per garantire che le nostre api, che sono così vitali per il nostro ecosistema e contribuiscono con oltre 22 miliardi di euro all’anno all’agricoltura europea, siano protette.”
Fonte: Aiol