BIOCONTROLLO, LA MIGLIORE PRATICA CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE

Protezione in campo ma anche in post-raccolta: insetti utili, microrganismi, semiochimici e sostanze naturali sono in grado di prolungare la shelf life di frutta e orticole, realizzando un sistema alimentare ad alto grado di sostenibilità. Lo ricorda Cia-Agricoltori Italiani in occasione della giornata contro lo spreco alimentare

Mitigare la crisi climatica e combattere lo spreco alimentare: il biologico e i suoi strumenti sostenibili di difesa sono in prima linea. Lo assicura Cia-Agricoltori Italiani che, con queste finalità, ha avviato un progetto di innovazione digitale in 100 aziende agricole con Ibma Italia, l’associazione delle realtà attive nella bioprotezione delle colture. Il 5 febbraio si è celebrata la Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, appuntamento fisso che dal 2014 cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sullo spreco di cibo.

Risorse naturali

A questo proposito Cia ha voluto ricordare che strumenti come insetti utili, microrganismi, feromoni, sostanze naturali sono in grado di contrastare in maniera efficace parassiti e agenti patogeni delle piante sia in campo che in post-raccolta, consentendo di prolungare la shelf life di frutta e orticole, realizzando un sistema alimentare ad alto grado di sostenibilità.

Gli obiettivi del Green Deal

Si riducono così infatti le perdite di cibo lungo le catene di produzione e di fornitura. L’obiettivo del progetto di Cia e Ibma, attraverso attività di formazione attiva e prove in campo sulle nuove tecnologie digitali e bio, è quello di sostenere l’obiettivo del Green Deal europeo di una transizione ecologica che consenta di ridurre, entro il 2030, il 50% dell’uso degli agrofarmaci di sintesi per la formazione attiva e le prove in campo di queste nuove tecnologie

 

Sprecare meno

«Lo spreco alimentare – dicono da Cia – è un problema in continua crescita. Per invertire questa tendenza, è necessaria una trasformazione radicale del nostro sistema agroalimentare, che deve iniziare dalle pratiche agricole ed estendersi lungo tutta la catena del valore: produzione, trasformazione, stoccaggio, esportazione, distribuzione e consumo domestico». I progressi nelle nuove soluzioni di bioprotezione possono svolgere un ruolo significativo in questo senso, riducendo le inefficienze e gli sprechi alimentari lungo la catena alimentare, prendendo in prestito gli strumenti dalla cassetta degli attrezzi della natura.

Valorizzare la conoscenza

«La ricerca in questi anni ha mostrato come proprio grazie al biocontrollo gli agricoltori possano aumentare le azioni di contrasto ai parassiti, garantendo alimenti più sani e sicuri sulle nostre tavole». La diffusione di queste metodologie passa dalla sperimentazione agronomica per valorizzare il know how degli agricoltori, nell’obiettivo di produrre di più e meglio, ma con meno impatto.

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