Suolo e Salute

Autore: admin

A Berlino 30.000 persone per difendere il mondo agricolo contro l’agroindustria

Il mondo dell’agricoltura si è fatto sentire scendendo in piazza a Berlino in concomitanza con la “Grune Woche”, la più importante fiera agraria mondiale, per chiedere all’Unione Europea che i fondi vengano utilizzati per sostenere e incentivare i piccoli agricoltori e i produttori di cibo biologico anziché le lobby agroindustriali. Oltre trentamila, secondo gli organizzatori, le persone che si sono riunite nella capitale tedesca chiedendo un’agricoltura OGM-free, che premi la qualità e si opponga al modello agricolo industriale delle multinazionali. Tra i partecipanti, anche il fondatore di Slow Food Carlo Petrini che è intervenuto nel corso della manifestazione prendendo la parola e rinnovando la richiesta del mondo agricolo di sostegno e tutela della qualità in opposizione al modello agroindustriale.
Fonte: Agrapress

Coldiretti: gli italiani continuano a non volere gli OGM

Secondo quanto rilevato da un’indagine IPR Marketing e ripresa da Coldiretti, gli italiani confermano nettamente la loro contrarietà agli OGM. Il 76% del campione intervistato si oppone infatti all’utilizzo di organismi geneticamente modificati in agricoltura dove, secondo quanto si apprende da un comunicato Coldiretti, “si è giustamente fatta la lungimirante scelta di non coltivare biotech”.
Il comunicato all’indomani dell’approvazione a larga maggioranza da parte del Parlamento Europeo della risoluzione che impedisce l’immissione sul mercato per la coltivazione della pannocchia “Pioneer 1507”, a causa del suo polline resistente agli insetti che “potrebbe danneggiare farfalle e falene”.
“Spetta ora alla commissione europea – continua la Coldiretti – prendere atto della richiesta dell’assemblea di Strasburgo di “non proporre o rinnovare le autorizzazioni di qualsiasi varietà OGM fino a quando non siano stati migliorati i metodi di valutazione del rischio”. “Si tratta di un orientamento importante che – ripropone con forza il problema della contaminazione provocata da alcune semine di mais OGM illegittimamente realizzate nella regione Friuli Venezia Giulia contro la disciplina nazionale di divieto di fronte alla quale si assiste ad una preoccupante assenza delle istituzioni regionali nella difesa dell’agricoltura e dell’ambiente del territorio”. “Gli organismi geneticamente modificati (OGM) in agricoltura – conclude il comunicato – non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività’ e del Made in Italy”.
Fonte: Coldiretti

Il DM n.15692: non conformità del bio

Il DM n.15692 del 20 dicembre 2013 riporta le “Disposizioni per l’adozione di un elenco di “non conformità” riguardanti la qualificazione biologica dei prodotti e le corrispondenti misure che gli Organismi di Controllo devono applicare agli operatori ai sensi del Reg. (CE) n. 889/2008 modificato da ultimo dal Regolamento di esecuzione (UE) n. 392/2013 della Commissione del 29 aprile 2013”.Il decreto riporta una serie di definizioni rispetto al mancato rispetto delle disposizioni previste dalla normativa europea, nazionale e regionale in materia di agricoltura biologica, nonché i relativi compiti che l’Organismo di Controllo è tenuto ad assumere in tali frangenti.
Nello specifico, il DM riporta le definizioni qui riassunte:
Non conformità: mancato rispetto delle disposizioni normative. Le non conformità a loro volta sono distinte in:
inosservanza: inadempienza lieve che non compromette la conformità della produzione, per le quali è prevista da parte dell’Organismo di Controllo di riferimento l’applicazione di una diffida. Il DM specifica inoltre le modalità di trattamento di tale non conformità.
irregolarità: inadempienza che invece compromette la qualificazione dei prodotti, senza tuttavia incidere sulla conformità del processo di produzione. Tale non conformità prevede, al contrario dell’inosservanza, la soppressione delle indicazioni biologiche, ovverosia il divieto, da parte dell’operatore, di riportare nell’etichettatura e nel prodotto indicazioni riferite al metodo di produzione biologica. Anche in questo caso, il DM specifica le modalità di gestione della non conformità da parte dell’OdC.
infrazione: inadempienza sostanziale che compromette la conformità del processo di produzione e che pertanto determina una variazione dello status aziendale e/o di conformità dei prodotti e/o di affidabilità dell’operatore. In conseguenza di un’infrazione, è prevista da parte dell’OdC la procedura di sospensione della certificazione (riguardante una o più attività, una o più attività produttive o l’intera azienda a seconda dei casi) o ll’esclusione dell’operatore dal sistema di controllo. In quest’ultimo caso, l’OdC è tenuto a ritirare il documento giustificativo e ad avviare la procedura di cancellazione dall’elenco degli operatori biologici. L’esclusione può comportare anche la soppressione delle indicazioni di prodotti già immessi sul mercato. L’operatore può aderire nuovamente al sistema di controllo solo previa rimozione della non conformità all’origine della soppressione.
Il DM illustra anche le modalità di ritorno in conversione, modalità e termini di gestione della non conformità, aree di non conformità e relative misure che l’OdC è tenuto ad adottare, nonché le modalità di comunicazione delle non conformità. Il Decreto specifica altresì l’obbligo da parte dell’OdC di prevedere la soppressione cautelativa nei casi di non conformità e le misure da adottare in caso di mancato adempimento e reiterazione.
Il testo completo del DM è disponibile a questo link.

Fonte: Sinab

Export bio in Corea del Sud ora più difficile

E’ entrata in vigore dal 1 gennaio 2014 in Corea del Sud la nuova normativa in materia, di agricoltura biologica. Si tratta di un insieme di disposizioni che il governo ha deciso di adottare malgrado le forti pressioni provenienti sia dall’UE che da altri Paesi interessati, a cominciare dagli Stati Uniti. La normativa, più stringente della precedente, prevede che con decorrenza 1 gennaio 2014 non potranno più essere esportati in Corea con l’etichetta “biologico” i prodotti di aziende non certificate secondo gli standard coreani. Poiché’ al momento sono solo due (l’olandese Control Union e la francese Eco-cert) gli enti europei riconosciuti dalle Autorità coreane anche sotto il nuovo regime, e quindi autorizzati a fornire tale certificazione, l’export italiano (oltre che di altri Paesi UE) di prodotti biologici verso la Corea rischia di subire un pesante contraccolpo. Lo stesso Ministro dell’agricoltura coreano tuttavia ha ribadito in proposito l’auspicio di un rapido avanzamento dei negoziati per un accordo di reciproca equivalenza, al fine di superare l’attuale impasse. Per queste ragioni, gli operatori italiani del comparto agricolo biologico possano decidere se adeguarsi al nuovo regime, oppure attendere la conclusione dei negoziati per un accordo di equivalenza, negoziati che tuttavia, allo stato attuale delle informazioni in possesso del Mipaaf e degli Organismi di controllo, potrebbero richiedere molti mesi.
Fonte: Mipaaf

In vigore dal 1° gennaio 2014 il Regolamento 392/2013

E’ entrato in vigore dal 1° gennaio di quest’anno il Regolamento di esecuzione (UE) n. 392/2013 della Commissione, del 29 aprile 2013, che modifica il regolamento (CE) n. 889/2008 in merito al sistema di controllo per la produzione biologica. Il Regolamento era stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. L 118 del 30 aprile 2013 (si veda a questo proposito la notizia pubblicata all’epoca sul sito di Suolo e Salute all’indirizzo http://www.suoloesalute.it/?p=1994 e ripresa nella NL del 9 maggio 2013). Il Regolamento 889 prevede che gli operatori che producono, preparano, immagazzinano, immettono sul mercato, importano o esportano prodotti ottenuti in base alle norme di produzione del regolamento stesso, sono tenuti a sottoporre la loro impresa ad un sistema di controllo. A partire da tale sistema, il regolamento 392 introduce una serie di modifiche e migliorie volte a migliorare l’efficacia del sistema di controllo stesso. In particolare alcune novità riguardano lo scambio di informazioni tra i diversi soggetti coinvolti nel sistema di controllo (autorità di controllo, organismi di controllo e autorità competenti) e quello tra Stati Membri e Commissione. Viene inoltre ribadita la necessità di adottare prescrizioni minime uniformi, con l’obiettivo di consentire interventi più rapidi nel caso si riscontrino irregolarità o infrazioni.
Il Regolamento inoltre, pur lasciando agli Stati Membri possibilità di attuare ulteriori misure aggiuntive, interviene riguardo la pubblicazione delle informazioni e sottolinea la necessità che si giunga ad un maggiore dettaglio riguardo le norme sui controlli in materia di produzione biologica, in particolare per rafforzare la vigilanza delle autorità competenti sugli organismi di controllo cui sono stati delegati compiti di controllo.
Il testo del Regolamento (UE) n. 392/2013 in Italiano è disponibile a questo link
http://www.sinab.it/share/img_lib_files/2204_reg_392_2013_controlli_ita.pdf
Fonte: Sinab

Un progetto europeo di promozione del bio

E.A.R.T.H. Academy (European Academy for Rural Territories Hospitality ) ed il Comune di Sant’Angelo Le Fratte (PZ) sono impegnati ad Adana(Turchia) nell’ambito del progetto europeo WOFAonOPT, “The Wiev of Different Angle on Organic Production Training”. Il progetto, nato nell’ambito del programma Leonardo da Vinci, Partenariati Multilaterali, come ha spiegato il presidente dell’Earth Academy Fausto Faggioli “si pone l’obiettivo di favorire lo scambio di buone pratiche relative alla produzione biologica e alla promozione dei territori rurali d’Europa.” . Al meeting di Adana sono presenti sei diversi partner europei: oltre al dipartimento dell’Agricoltura della Provincia di Adana, coordinatore del progetto, ETO, associazione per la promozione dell’Agricoltura Ecologica, di Adana; ECOLOGICA, network di associazioni per la promozione dei territori rurali con sede a Budapest, Ungheria; il dipartimento di Agricoltura dell’Università di Nitra, Slovacchia; KGZS, società di consulenza nel settore del biologico di Lubiana, Slovenia ed E.A.R.T.H. Academy in qualità di unico partner italiano. L’incontro costituisce l’occasione per il lancio ufficiale del progetto, la costituzione del gruppo di lavoro e la definizione di obiettivi e programmi. “Il progetto – ha dichiarato Michele Laurino, sindaco del Comune di Sant’Angelo Le Fratte– ci permetterà di consolidare la nostra rete di collegamento con analoghe realtà europee.” Il progetto in questione si inserisce all’interno di un più ampio progetto di rilancio del territorio e la fruizione turistica rurale, supportato dall’ente potentino Sistema Turismo. Secondo il presidente di Sistema Turismo e direttore di Earth Academy Luciano Marino “ilcoinvolgimento del Comune di Sant’Angelo Le Fratte e la condivisione durante l’incontro della sua esperienza nel settore, risponde all’impegno di E.A.R.T.H. Academy di favorire il confronto tra diverse realtà rurali europee, promuoverne lo sviluppo economico e sociale, favorendo la crescita e la valorizzazione dei cittadini, degli operatori economici, delle organizzazioni e degli enti pubblici degli stessi territori.”

Fonte: informazione.it