Suolo e Salute

Autore: admin

Giovani e agricoltura: in arrivo bandi per 160milioni di euro

Agricoltura come volano per combattere la disoccupazione giovanile. Sono 160 i milioni a disposizione per gli under 40.

L’agricoltura, nell’ultimo anno, è stato uno dei settori che ha contribuito a creare occupazione giovanile: fra settembre 2014 e 2015, ha visto un aumento della forza lavoro di circa 35mila unità. Di queste, quasi 20mila sono state occupate da under 30.

Mutui a tasso zero, credito per favorire l’imprenditoria giovanile, fondi per supportare la nascita e lo sviluppo di start up agri-food, ma anche innovazione e commercio elettronico di prodotti agroalimentari. Un piano da 160 milioni, tra risorse interne e fondi Ismea-Bei, che ha l’obiettivo di favorire il ricambio generazionale, sostenendo il comparto e creando nuovi sbocchi occupazionali.

In particolare, Giovanni Cremonesi, direttore di Coldiretti Piacenza, spiega ad Agronotizie le opportunità fornite dai bandi Ismea nell’ambito dell’autoimprenditorialità e del ricambio generazionale.

Come afferma Cremonesi, tra le misure rivolte agli under 40, “uno strumento senza dubbio importante è quello del primo insediamento [che] andrà a premiare i giovani che intendono insediarsi per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda. Per ottenere gli aiuti, è necessario essere in possesso o comunque acquisire entro 36 mesi dall’insediamento, adeguate capacità e competenze professionali. Il richiedente dovrà insediarsi quale capo azienda entro 3 mesi dalla data di comunicazione della determinazione di ammissione individuale alle agevolazioni e dovrà inoltre risultare iscritto al regime previdenziale agricolo”.

Six seedlings growing from soil

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’altro importante strumento fornito da Ismea ai giovani agricoltori sono le agevolazioni per il subentro: “Le ultime due misure sono rivolte a giovani che vogliono subentrare in azienda e a coloro che sono già conduttori ma intendono presentare un progetto di sviluppo e consolidamento delle proprie attività“, continua Cremonesi. “Chi vincerà il bando potrà accedere a un mutuo a tasso zero della durata massima di 15 anni che copre fino al 75% della spesa ammissibile, per investimenti complessivi con un tetto massimale di 1,5 milioni di euro“.

Interventi che potrebbero portare beneficio non solo all’occupazione giovanile, ma all’intero comparto agricolo. Secondo il delegato nazionale dei giovani Coldiretti Maria Letizia Gardoni “C’è un intero esercito di giovani che hanno preso in mano un settore considerato vecchio, saturo e inappropriato per immaginare prospettive future e ne hanno fatto un mondo di pionieri, rivoluzionari, innovatori e attivisti impegnati nel costruire un mondo migliore per se stessi e per gli altri“. Una speranza contro la disoccupazione e la decrescita del Paese.

Fonti:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2016/03/07/140-milioni-per-autoimprenditorialita-e-ricambio-generazionale/47811

http://www.askanews.it/regioni/lavoro-coldiretti-con-piano-giovani-agricoltori-75-fatturato_711744888.htm

http://www.repubblica.it/economia/2016/02/25/news/agricoltura_giovani-134198261/

http://www.ismea.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4652

Parco Nazionale del Gran Sasso cerca 27 giovani per difendere la biodiversità

Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga cerca fino a 27 giovani interessati a coltivare almeno una coppa di terreno a legumi.

La ricerca rientra all’interno dell’iniziativa Legumi&Legumi, con cui l’Ente Parco intende preservare la biodiversità agricola e far avvicinare le nuove generazioni alla terra.

L’intento è quello di continuare l’opera di sensibilizzazione e difesa della biodiversità agricola che, grazie ai progetti Cerere, Demetra, Persefone e Feronia, ha permesso di censire e diffondere una grande varietà vegetale autoctona e di creare una rete di agricoltori custodi.

In un contesto che vede un numero crescente di giovani affacciarsi al mondo delle produzioni agricole di qualità, l’iniziativa Legumi&Legumi assume i connotati di un’opportunità formativa per le nuove generazioni che vogliono conoscere e imparare le tradizioni e il sapere contadino legato alla coltivazione delle leguminose.

gransasso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I ragazzi selezionati saranno affiancati da agricoltori custodi, disposti a svolgere il ruolo di “mentore”.

Per la realizzazione del progetto l’Ente Parco intende quindi ricercare/selezionare fino a 27 giovani che si impegneranno a coltivare almeno una coppa di terreno a legumi (equivalente a circa 622 mq) e fino a 27 agricoltori custodi che si impegneranno a formare i neo-agricoltori.

Ai beneficiari sarà corrisposto un rimborso fino ad un massimo di € 600,00 da utilizzare per le spese legate all’avvio della coltivazione dei legumi (acquisto attrezzature, materiali di consumo, recinzioni, lavorazioni del terreno, ecc) allo scopo di favorire e consentire l’accesso anche ai giovani inoccupati.

Gli obiettivi principali del progetto Legumi&Legumi sono:

  • diffondere il sapere, la tradizione e l’abilità contadina;
  • incentivare la coltivazione di leguminose;
  • incrementare la produzione di antiche varietà di leguminose per mantenere la biodiversità agraria;
  • creare nuove opportunità occupazionali;
  • favorire l’aggregazione fra gli agricoltori;
  • rafforzare le relazioni tra produttori, ristoratori, commercianti, consumatori e istituzioni.

I giovani selezionati riceveranno inoltre un quantitativo di legumi, da varietà autoctone, utili alla coltivazione di almeno una coppa di terreno.

L’Avviso Pubblico che illustra gli obiettivi dell’iniziativa, i requisiti per parteciparvi e benefici ottenibili è scaricabile a questo link: http://www.gransassolagapark.it/albOnline/2016/PNGSLdocumento32277.pdf

L’iniziativa rientra nell’anno 2016, che, con lo slogan “Semi nutrienti per un futuro sostenibile”, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato Anno Internazionale dei legumi. Un modo per aumentare la consapevolezza dei vantaggi dei legumi, incrementarne la produzione e il commercio, e incoraggiare utilizzi nuovi e più intelligenti lungo tutta la catena alimentare.

Le manifestazioni d’interesse, dovranno pervenire all’Ente entro il giorno 22 marzo 2016.

Fonti:

http://www.rivistadiagraria.org/news/alla-ricerca-di-giovani-per-difendere-la-biodiversita-agricola/

http://www.parks.it/parco.nazionale.gran.sasso/dettaglio.php?id=34600

http://www.gransassolagapark.it/albOnline/2016/PNGSLdocumento32277.pdf

 

Federbio: 11 marzo seminario informativo sul Psr Puglia, quali le opportunità per il bio

Venerdì 11 marzo, allo IAMB, l’Istituto Agronomico di Bari, si terrà un seminario sul PSR Puglia organizzato dalla Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica (FederBio).

Il seminario, organizzato per i tecnici operanti nel mondo del biologico pugliese nell’assistenza tecnica, la formazione e la certificazione, è un’occasione volta ad approfondire le opportunità insite nel PSR Puglia 2014-2020 e un modo per avere un confronto sulle proposte che giungeranno dagli attori del settore.

A tal proposito, si ricorda come il sostegno pervenuto dal Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 abbia ricoperto un ruolo determinate nell’espansione dell’agricoltura biologica. A questo, un importante contributo è stato dato dai tecnici professionisti, dalle organizzazioni di produttori e degli organismi di certificazione allo sviluppo del settore biologico in Puglia.

Il PSR 2014-2020 della Regione Puglia, in attuazione del Regolamento (UE) n. 1305/2013 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del FEASR,  è stato approvato lo scorso novembre 2015 dalla Commissione Europea.

Il PSR è uno strumento molto importante per la crescita del settore, perché, oltre a confermare la centralità dell’agricoltura biologica nel rispondere alle sei priorità economiche, ambientali e sociali dello sviluppo rurale nella Politica Agricola Comune, fornisce degli utili strumenti.

psr puglia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oltre a prevedere il sostegno all’agricoltura biologica tramite una misura a superficie (Mis. 11 “Agricoltura biologica”), infatti, prevede altre interessanti misure come quelle per la formazione (Mis. 1), la consulenza (Mis. 2), i regimi di qualità (Mis. 3), le organizzazioni di produttori (Mis. 9), la cooperazione e l’innovazione (Mis. 16), lo sviluppo locale (Mis. 19).

L’incontro sarà introdotto da Paolo Carnemolla, presidente di FederBio e vedrà la partecipazione di Gianluigi Cardone, CIHEAM-IAMB, e Matteo Manna, Federbio.

L’agricoltura biologica rappresenta uno dei segmenti di mercato più interessanti e dinamici all’interno del comparto agro-alimentare italiano. Conoscere gli strumenti che ne permettono lo sviluppo diventa un elemento strategico per le aziende e gli attori che fanno parte di questo comparto.

Per poter partecipare all’evento, è necessario inviare obbligatoriamente allo IAMB conferma della propria presenza
mandando una semplice mail a verrastro@iamb.it <mailto:verrastro@iamb.it>.

Fonti:

http://www.feder.bio/

http://www.iamb.it/

FederBio: il Piano strategico per il bio sia frutto di una strategia unitaria di settore

In questi giorni, FederBio, la Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica, punto di riferimento per l’intero settore italiano, ha indirizzato una lettera a tutti gli Assessorati all’agricoltura delle Regioni e delle Province autonome, nonché al Viceministro Olivero.

L’oggetto della missiva riguarda il Piano strategico nazionale per il bio, annunciato un anno fa e inerente la predisposizione di un piano nazionale per la ricerca e l’innovazione in agricoltura biologica e la costituzione di un comitato permanente di coordinamento per la ricerca nel settore.

L’intendo della Federazione è attirare l’attenzione delle parti in causa sulla necessità di attivare una strategia unitaria per un settore in continua crescita, nonostante la crisi dei diversi comparti dell’agricoltura nazionale.

Come precisa Paolo Carnemolla, presidente FederBio: “La Federazione è stata sin dall’inizio convinta sostenitrice dell’iniziativa del Piano strategico nazionale per il settore, sviluppata anche durante EXPO attraverso la discussione nel tavolo di settore presso il Ministero. Non conosciamo ancora il testo definitivo che verrà sottoposto alla valutazione delle Regioni e nemmeno la quantificazione delle risorse disponibili a livello nazionale, che ci aspettiamo saranno adeguate e proporzionali rispetto all’importanza  del settore, come già avviene in molti piani regionali, ma siamo tuttavia fermamente convinti della necessità di una strategia nazionale per il settore che consenta, anche se in ritardo, ma con il traguardo della revisione di medio termine, di poter finalmente convergere sia a livello istituzionale che di rappresentanze di settore verso obiettivi e strumenti condivisi e utili“.

piano bio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La richiesta della Federazione, che arriva proprio nel momento in cui l’iter di concertazione e adozione del piano stesso sta giungendo a conclusione, è in sintesi di aprire, e mantenere aperta nel tempo, una discussione proficua e stringente che porti ad approvare nel più breve tempo possibile il Piano e avviarne quanto prima le “operazioni” che lo compongono.

In questo momento storico, il “piano di conversione” all’agricoltura biologica per filiere e distretti territoriali è una grande opportunità per dare risposte concrete anzitutto agli agricoltori, oltre che ai cittadini.

Senza interventi di riforma, semplificazione e razionalizzazione anche drastici e senza un sistema integrato di servizi per il settore – scrive nella lettera Carnemolla – si rischia tuttavia di trasformare questa opportunità in un ennesimo fallimento, se non nell’innesco di nuovi e devastanti fenomeni di frode. A tale riguardo assume particolare rilievo fare scelte condivise e coordinate a livello regionale e nazionale soprattutto relativamente ai Gruppi Operativi per l’Innovazione, un’opportunità straordinaria che non può essere mancata rispetto ai fabbisogni anche di governance dell’innovazione per il settore”.

Infine, la Federazione auspica che il piano sia esteso anche all’agricoltura biodinamica che, nonostante faccia riferimento al medesimo quadro normativo europeo e nazionale di quella biologica, ha comunque una propria e autonoma storia e realtà anche di mercato.

Fonti:

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=992

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7801

Consumo di suolo agricolo: 25mila ettari persi ogni anno. Legge bloccata in Parlamento

Il consumo di suolo è una delle malattie del nostro mondo. Un problema che riguarda da vicino anche l’Italia.

Il rapporto 2015 dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sul consumo di suolo parla di 55 ettari di Penisola, ingoiati dal cemento ogni giorno. Un consumo dovuto principalmente alla costruzione di nuove infrastrutture, di insediamenti commerciali e all’espansione di aree urbane a bassa densità.

La perdita di territorio riguarda prevalentemente le aree agricole, seguite dalle aree urbane e dalle terre naturali.

Di questo ha parlato Mario Catania, ministro delle Politiche agricole durante il Governo Monti, in una sua intervista ad Agronotizie.

Catania, che segue da tempo la questione, parla di una perdita annuale di 25mila ettari di terreno che potrebbe essere destinato diversamente, ad esempio alla produzione di cibo.

Se la sfida per il 2050 è quella di sfamare 9 miliardi di persone, attraverso l’aumento di una produttività agricola sostenibile, il nostro Paese si sta muovendo nella direzione sbagliata.

cementificazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come spiega Catania, il terreno perso è un “suolo particolarmente pregiato, pianeggiante, fertile, fondamentale per la produzione di cibo e per le funzioni ecosistemiche come l’assorbimento delle acque piovane. Terreni persi irreversibilmente, perché, una volta cementificato, il suolo non potrà mai più tornare come prima. Questo comporta, ovviamente, non solo una perdita di terreni coltivabili,essenziali per l’auto approvvigionamento alimentare di un Paese, ma anche il venir meno di una protezione naturale in caso di eventi climatici avversi“.

E parla anche di un ddl sul consumo di suolo, licenziato dalle Commissioni competenti dopo un anno impiegato per il voto degli emendamenti, che giace arenato in attesa di approdare alla Camera.

Nella legge, afferma l’ex ministro, è previsto un meccanismo che pone dei paletti al nuovo consumo di suolo. In particolare, si fa riferimento al “divieto quinquennale di mutamento di destinazione d’uso previsto per tutte le aree coltivate in favore delle quali sono stati erogati gli aiuti dell’Unione europea“.

Un ulteriore presidio, in attesa che entri in funzione la procedura di riduzione progressiva del consumo di suolo, – continua Catania – è fornito dalle disposizioni transitorie che vietano per tre anni il consumo di nuovo suolo, ad eccezione di quello necessario per i lavori già previsti dai piani regolatori“.

Il testo attuale, precisa l’ex ministro, è frutto di un compromesso, quindi molto lontano da come era stato pensato in origine. Può comunque essere migliorato, quando e se riuscirà ad arrivare in aula.

Fonti:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2016/02/29/consumo-di-suolo-parla-catania-quotaccelerare-sul-ddlquot/47715

http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/il-consumo-di-suolo-in-italia-edizione-2015

http://www.lastampa.it/2015/05/07/scienza/ambiente/focus/rapporto-ispra-sul-consumo-di-suolo-italia-asfaltata-dal-cemento-tjfFP2BV6617DNo8aabfhN/pagina.html

Molentargius: saline e agricoltura biologica per rilanciare il parco della Sardegna

molentargiusRiqualificare Molentargius,  il suggestivo parco regionale della Sardegna, per valorizzare la sua biodiversità, anche con l’agricoltura biologica. È questo l’obiettivo di un progetto preliminare di riqualificazione da 20 milioni di euro che ha l’obiettivo di rilanciare e tutelare l’oasi ambientale.

L’idea è stata rilanciata in occasione di un convegno, tenuto pochi giorni fa e promosso dall’associazione per il Parco del Molentargius, durante il quale si è parlato dei ritardi per la spesa di venti milioni di euro finanziati dalla Regione nel 2010. Soldi che potrebbero sostenere il rilancio di un’area ricca di biodiversità.

Nel futuro del parco di Molentargius si potrebbe dunque puntare presto sulle produzioni, facendo ripartire alcuni dei comparti che questo territorio ospitava in passato.

In testa, le saline, ma anche agricoltura biologica e sperimentazione di tecniche di lavorazione ecocompatibili da valorizzare con i marchi Dop, Igp.

L’interesse sembra essere alto: “Il ministero e l’allora Icram – ricorda Giulio Calvisi, consigliere del ministro Gianluca Galletti – avevano già seguito con attenzione i grandi lavori degli anni scorsi, quando per Molentargius si investirono ben centoventi miliardi di lire. Adesso che con questi ulteriori e importanti fondi regionali si avvieranno altre opere, l’Ispra si è già dichiarata assolutamente disponibile ad accogliere ogni richiesta di collaborazione avanzata dalla Regione e dai Comuni che fanno parte del parco”.

Il progetto prevede interventi finalizzati a ristabilire un’adeguata circolazione idraulica all’interno delle vasche per evitare i fenomeni di ristagno. Si procederà a ripristinare il sistema di evaporazione e garantire una protezione al sistema di ingresso delle acque dolci.

Interventi che potranno garantire l’alimentazione naturale delle numerosissime specie di volatili.

Come accennato, si insisterà anche sul rilancio del comparto agricolo, sperimentando tecniche di lavorazione ecocompatibili da valorizzare con i marchi Dop, Igp e l’agricoltura biologica.

Il progetto di valorizzazione e tutela del parco di Molentargius, saline e litorali è in una fase preliminare. Ora, dovrà passare al vaglio dei due Comuni principali, Cagliari e Quartu. Dopo, potranno essere spesi i venti milioni di euro assegnati dalla Regione nel 2010.

Fonti:

http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/02/20/molentargius_saline_e_agricoltura_biologica_un_progetto_da_20_mil-68-470577.html

http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=49771