Accordo di partnerariato UE -Italia per utilizzare al meglio i fondi europei

E’ stato raggiunto un accordo di partnerariato tra Italia e Commissione europea riguardo l’uso dei fondi strutturali di investimento destinati a finanziare la crescita e l’occupazione per il periodo 2014-2020. Grazie all’okay di Bruxelles, viene definita una strategia per utilizzare al meglio le risorse che l’UE mette a disposizione del nostro paese, dando il via libera a fondi per 44 miliardi di euro complessivi: 32 miliardi saranno destinati alle politiche di coesione (Fondo di sviluppo regionale – Fesr e Fondo sociale – Fse), compresi 567 milioni di euro dedicati all’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile e 1,1 miliardi per la cooperazione territoriale. A questi si aggiungono 10,4 miliardi per il Fse (Fondo sociale europeo) del Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), destinati a sostenere le politiche di sviluppo dell’agricoltura nelle aree rurali. A questi fondi si devono inoltre aggiungere 537 milioni di euro specificamente mobilitati per il settore marittimo e della pesca. Grazie poi al cofinanziamento nazionale saranno disponibili 20,8 miliardi di euro per lo sviluppo rurale e 1 miliardo circa per la pesca.  Obiettivo quello di investire su innovazione, formazione, istruzione e competitività combattendo la disoccupazione, promuovendo l’imprenditoria e sostenendo un’economia sostenibile ambientalmente e in particolare un’agricoltura in grado di tutelare il territorio. Il 44% delle risorse stanziate saranno dedicata a promuovere la competitività del settore agricolo, il 40,7% invece servirà per sostenere lo sviluppo delle aree rurali e il 12,2% per l’assistenza tecnica. “L’Accordo di partenariato è uno strumento cruciale  e centrale per le nostre attività – ha dichiarato il ministro Martina – È una risorsa fondamentale per il comparto agricolo, agroalimentare e per la pesca nel nostro Paese. Ora abbiamo un grande obiettivo: spendere meglio le risorse che abbiamo a disposizione e questo vale per tutta Italia. Penso soprattutto alle risorse della Politica comune della pesca (Pcp) dove alcune Regioni corrono il rischio concreto di disimpegno. Questo non è più accettabile e con la prossima programmazione punteremo a fare meglio che in passato”.

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