Suolo e Salute

Mese: Aprile 2022

VINITALY: NELL’ULTIMO ANNO 51% ITALIANI HA CONSUMATO VINO BIO

VINITALY: NELL’ULTIMO ANNO 51% ITALIANI HA CONSUMATO VINO BIO

Un dato che potrebbe essere ancora maggiore perché il 30& degli intervistati ammette di non guardare con attenzione l’etichetta. È quanto emerge dalla ricerca di Nomisma-Wine Monitor presentata a VernaFiere. Il bio diventa così il punto di riferimento per i consumatori di vino in Italia

È del 51% la quota di italiani che nell’ultimo anno hanno avuto almeno un’occasione di consumo di vino biologico. Lo rileva un’indagine Nomisma Monitor presentata mercoledì 13 aprile al Vinitaly con l’evento “Vino Bio: Trend & Sfide”.

L’arrembaggio della fogliolina verde

L’analisi di mercato evidenzia che la percentuale è in continua crescita (nel 2015 era pari al 17%), grazie al forte apprezzamento da parte del consumatore, che riconosce al vino bio valori più elevati rispetto ai vini convenzionali. I canali preferiti per l’acquisto di vino bio rimangono iper e supermercati (46%), seguiti dalle enoteche (19%), dagli acquisti diretti dal produttore/in cantina (15%) e dai negozi alimentari specializzati in prodotti biologici (10%). La quota di consumatori che acquista vino bio soprattutto online raggiunge l’8%.

Prosecco, Nero d’Avola, Montepulciano

I risultati del report registrano che in Italia nel 2021 le vendite di vino biologico nel canale off-trade (Iper+Super+Lsp+Discount) hanno raggiunto i 46,5 milioni di euro mettendo a segno un +3,7% rispetto al 2020. A trainare le vendite di vino bio, secondo i dati NielsenIQ, sono i vini fermi&frizzanti, che, con 40,1 milioni di euro nel 2021, pesano per l’86% sul totale vino bio venduto nel canale retail: +4,5% rispetto al 2020. Positivo l’andamento degli acquisti online che continuano a crescere a doppia cifra, +13,4% rispetto al 2020. Il Prosecco è il vino bio più venduto in iper e super: oltre 5 milioni di euro di vendite nel 2021. Seguono due rossi fermi: Nero d’Avola (2,9 milioni di euro) e Montepulciano d’Abruzzo (2,6 milioni di euro) e poi Pecorino (1,9 milioni di euro) e Chianti (1,7 milioni di euro).

SANA 2022, INIZIA IL CONTO ALLA ROVESCIA

SANA 2022, INIZIA IL CONTO ALLA ROVESCIA

Partecipa all’evento professionale dedicato al mondo del biologico e del naturale. Prenota i tuoi spazi entro il 30 aprile e usufruisci dell’offerta early bird che premia gli operatori più motivati e previdenti. Dall’8 all’11 settembre sono previsti 4 giorni di incontri di business, formazione professionale e conferenze specialistiche.

Inizia il conto alla rovescia per l’edizione 2022 di Sana. Suolo e Salute parteciperà alla 34° edizione dell’evento professionale dedicato al mondo del biologico e naturale, in programma dall’8 all’11 settembre 2022 a Bologna e invita a non aspettare l’ultimo minuto per decidere di esporre i propri prodotti in Fiera.

Chi decide infatti di partecipare al Sana 2022 entro il 30 aprile, ovvero quattro mesi prima dell’esposizione, può infatti usufruire della vantaggiosa offerta “Early bird” con uno sconto del 10%.

Essere previdenti conviene

Chi conosce il mondo del marketing sa che si tratta di un tipo di offerta che funziona in modo diametralmente opposto ad un “last minute”. In questo tipo di offerta infatti si riceve uno sconto per le prenotazioni molto anticipate rispetto alla data di partenza.

Gli espositori “previdenti” potranno così prendere parte, con tariffe agevolate, ad un evento che si preannuncia ricco di iniziative.

Le anteprime dell’evento

SANA ospiterà nei padiglioni 21, 25, 26, 28, 29 e 30, una sempre più ampia esposizione di prodotti naturali, biologici e di tutta la filiera di prodotto.

L’edizione 2022 vede tra l’altro il ritorno, dopo due anni di stop, della mostra Sana novità, la vetrina dedicata agli espositori e alle innovazioni dell’alimentazione, salute e benessere e del vivere sostenibile. Ci saranno i consueti aggiornamenti sulle principali tendenze del settore, dai livelli di produzione alle dimensioni del mercato grazie ai dati dell’Osservatorio SANA, elaborati da Nomisma

La mostra convegno della Via delle Erbe torna nella sua terza edizione con lectio magistralis, conversazioni fra espositori ed erboristi, dimostrazioni pratiche e il prestigioso premio Erborista dell’anno.

Gli espositori potranno ampliare il giro d’affari all’estero grazie all’iniziativa dell’International Buyers Programme supportato da Agenzia ICE ITA e sostenuto dalla rete di delegati internazionali in Europa, Sud America ed Asia. Nel 2022 saranno presenti più di 40 paesi.

BolognaFiere sta organizzando un ampio programma di incontri anche con buyer italiani dell’Ho.Re.Ca, della ristorazione collettiva, dei negozi di specialità, delle erboristerie e delle parafarmacie, delle piattaforme e-commerce specializzate, della distribuzione organizzata.

L’evento sarà anticipato dal SANA Digital Session: 7 giorni che precedono la fiera in cui programmare ed organizzare gli incontri B2B.
La sezione Sanatech, salone nel salone, punta a mettere in evidenza tutti i protagonisti dell’intera filiera produttiva del biologico, del naturale e del sostenibile.

Mezzi tecnici in evidenza

Sanatech rappresenta una grande opportunità ed una qualificata vetrina internazionale per i produttori di sementi, semilavorati, materie prime, attrezzature, ingredienti e tecnologie intelligenti con l’innovazione al primo posto. Una vera visione globale su tutto l’iter ed il processo produttivo del biologico, con particolari “Focus” sulle grandi aree tematiche della produzione, dalla filiera dei cereali, alle orticole, insalate e IV gamma all’ortofrutta e ai drinks, per occuparsi poi della zootecnia e della filiera casearia.

Tutti gli anelli della Filiera, dal seme, alla pratica agronomica, alle tecnologie ed all’innovazione più avanzata trovano uno spazio adeguato all’importanza che oggi ha assunto il settore del biologico, fino al prodotto finito di Sana.

La vetrina delle Novità 2022

Per partecipare alla vetrina del Sana Novità 2022 occorre segnalare le proprie innovazioni lanciate sul mercato a partire da marzo 2021. La speciale area espositiva del quadrilatero centrale di BolognaFiere accende infatti i riflettori sui prodotti biologici e naturali più recenti, valorizzandone le caratteristiche innovative.

I vantaggi per chi partecipa a questa iniziativa vengono anche da:

  • Visibilità in anteprima ai buyer invitati all’International Buyers Programme
  • Visibilità online per 365 giorni sul sito SANA, grazie alla Guida alle Novità
  • Opportunità di sviluppare nuove relazioni commerciali prima dell’inizio della fiera
  • Promozione dei prodotti Novità sui canali social e digital di SANA.

LINK ALLA MODULISTICA

LA DIFESA IN VITICOLTURA BIO, UN INCONTRO IN STREAMING ORGANIZZATO DALLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

LA DIFESA IN VITICOLTURA BIO, UN INCONTRO IN STREAMING ORGANIZZATO DALLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

L’obiettivo di trasferire le innovazioni e i risultati della attività di ricerca sostenute della Regione in questo settore

L’attenzione dell’Emilia-Romagna sul biologico viene confermata da una serie di iniziative di formazione dedicate a diffondere la conoscenza delle tecniche per la gestione delle colture certificate. Il prossimo  appuntamento è previsto il 21 aprile sulle novità tecniche per la gestione della difesa dalle avversità in agricoltura biologica a partire dalla coltura della vite.

Il ruolo del Servizio fitosanitario

«L’idea di trasferire e divulgare – riporta una nota della Regione- le innovazioni ed i risultati di ricerca e sperimentazione e le esperienze applicative maturate in diversi contesti produttivi è nata all’interno del Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni dell’Emilia-Romagna».

La finalità è di rendere fruibili a tecnici ed agricoltori della nostra regione le conoscenze acquisite e offrire indicazioni concrete per ottenere produzioni vitivinicole a basso impatto ed economicamente sostenibili. L’appuntamento sulle malattie della vite segue l’analoga esperienza sugli insetti che si è tenuta il 14 aprile (qui la registrazione). «I due incontri sono più che mai di attualità, visto che dal 7 aprile è in vigore nel nostro paese la legge che istituisce il marchio biologico, i distretti biologici e il Fondo per lo sviluppo della produzione biologica».

L’appuntamento del 21 aprile

L’incontro sarà fruibile on line. L’incontro è fissato per giovedì 21 aprile dalle 9 alle 13.15 e riguarderà le “Tecniche di prevenzione e difesa dalle malattie” e sarà introdotto da Stefano Boncompagni, Responsabile Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni Regione Emilia-Romagna.

Gli argomenti evidenzieranno come una buona protezione fitosanitaria delle colture passa dalla prevenzione con l’adozione di specifiche tecniche di impianto ed agronomiche e si completa con l’applicazione di soluzioni tecniche di difesa a basso impatto ed innovative previste in agricoltura biologica. Gli incontri saranno coordinati da Alda Butturini e Riccardo Bugiani, storici e competenti punti di riferimento del Settore Fitosanitario regionale nell’ambito della difesa a basso impatto ambientale.

PIANO DI AZIONE BIOLOGICO, L’EUROPARLAMENTO TRACCIA UN COMPROMESSO TRA GLI STATI MEMBRI

PIANO DI AZIONE BIOLOGICO, L’EUROPARLAMENTO TRACCIA UN COMPROMESSO TRA GLI STATI MEMBRI

«La relazione approvata dagli Eurodeputati è un segnale forte alla Commissione Ue». Lo sostiene Eduardo Cuoco, direttore di Ifoam Organics Europe, in un’intervista pubblicata su Terra e Vita. «Tuttavia è mancato il coraggio di mettere in evidenza l’obiettivo del 25% di superficie bio fissato dalla Farm to Fork e di fissare strumenti per equilibrare le forti differenze tra le politiche dei Paesi membri»

«Il piano d’azione UE sull’agricoltura biologica è fondamentale per aumentare sia la produzione che la domanda di prodotti biologici». Lo ribadisce il direttore di Ifoam Organics Europe, Eduardo Cuoco in un’intervista pubblicata sul sito di Terra e Vita.

Un intervento raccolto all’indomani dell’approvazione della relazione sul Piano da parte della Commissione agricoltura dell’EuroParlamento.

Un segnale forte alla Commissione

«Tutto sommato – è il giudizio di Cuoco – questo rapporto manda un segnale forte alla Commissione del sostegno del Parlamento al biologico».

Ifoam accoglie infatti con favore il lavoro degli eurodeputati in favore della transizione ecologica, in particolare il riconoscimento del biologico come pratica ad alta intensità di conoscenza, nonché l’importanza di aumentare la consapevolezza sul biologico e su diete migliori nelle scuole e tra i consumatori.

Bene anche il supporto per piani di azione sul biologico a livello nazionale, regionale e locale e la sottolineatura della necessità di promuovere lo sviluppo dei biodistretti.

Il bio è la soluzione

«L’agricoltura biologica – sottolinea Cuoco – fa parte della soluzione quando si tratta di mitigare gli effetti del cambiamento climatico e di contrastare la perdita di biodiversità».

Spicca tuttavia, per il direttore del movimento europeo per l’agricoltura biologica, l’assenza nel documento del riferimento al raggiungimento dell’obiettivo del 25% di superfici bio nell’UE nel 2030 fissato dalla strategia Farm to Fork.

«Ilrapporto sarà votato definitivamente in Plenaria il 22 maggio e contiamo che il riferimento al 25% sia incluso in questa occasione».

Il documento dell’EuroParlamento risente infatti dello sforzo di raggiungere un compromesso tra le posizioni degli Stati Membri, molto diverse riguardo al bio. Alcuni emendamenti del Piano europeo non sono stati infatti nemmeno votati, ad esempio quelli sull’importanza di strumenti fiscali (come per esempio l’iva ridotta) per promuovere il consumo di alimenti sani e sostenibili, o il fatto che i piani strategici nazionali della PAC debbano essere in linea con la F2F strategy, e alla promozione del biologico nelle mense scolastiche.

L’equilibrio domanda-offerta

Il compromesso tra i gruppi parlamentari evoca uno “sviluppo equilibrato” del biologico, in funzione della capacità del mercato di assorbire la produzione biologica.

«Il mercato é tuttavia – obietta Cuoco- solo una delle componenti che possono portare alla crescita del biologico. In effetti, le politiche di promozione, più biologico nelle mense pubbliche, campagne sul biologico, incentivi per gli agricoltori per la conversione al biologico, sono tutte misure che possono contribuire alla crescita». Allo stesso modo occorre più coraggio nelle azioni di sostegno per il settore. Al bio, secondo un recente studio, è destinato solo l’1,8% degli aiuti Pac in un decimo del territorio rurale dell’Unione. «Secondo noi il biologico dovrebbe essere sostenuto di più nella Pac e questa esigenza deve emergere già nell’analisi dei piani strategici nazionali, con l’obiettivo di equilibrare le forti differenze che si registrano tra i diversi Paesi».

MIPAAF E DOGANE, CONVENZIONE TRIENNALE PER L’IMPORT DEL BIO DA PAESI TERZI

MIPAAF E DOGANE, CONVENZIONE TRIENNALE PER L’IMPORT DEL BIO DA PAESI TERZI

L’ accordo che avrà la durata di 3 anni, conferisce piena legittimazione all’Agenzia della Dogane e dei Monopoli la quale eserciterà il suo controllo di analisi e di valutazione sui prodotti biologici e sulla loro conformità.

Il Mipaaf e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm) hanno sottoscritto una Convezione triennale sui controlli sulle importazioni dei prodotti biologici dai Paesi Terzi verso l’Italia. Lo spiega una nota del Ministero delle Politiche agricole mettendo in evidenza l’accordo raggiunto al termine di un iter procedurale avviato ad inizio gennaio con il recepimento normativo del Regolamento Ue n.2018/848, relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici.

Più uniformità nei controlli

L’accordo quadro rende più stabili e uniformi i controlli ufficiali sui prodotti biologici destinati al mercato dell’Unione. «Con la sottoscrizione della Convezione – afferma il sottosegretario Francesco Battistoni – anche l’Italia si allinea alla normativa europea che garantisce a tutti gli Stati membri un unico sistema regolatorio e di conformità in materia di importazione e di etichettatura sui prodotti biologici».

L’ accordo, che avrà una durata di 3 anni, conferisce piena legittimazione all’Agenzia della Dogane e dei Monopoli che eserciterà il suo controllo di analisi e di valutazione sui prodotti biologici e sulla loro conformità.

«Grazie a questo protocollo – commenta ancora Battistoni – si prosegue verso la strada di una maggiore condivisione di regole comuni con l’obiettivo di garantire a tutti i cittadini prodotti conformi e di qualità, contrastando con nuovo vigore le pratiche commerciali sleali attraverso l’azione comune dell’agenzia delle Dogane e del dipartimento ICQRF».

Oltre 5mila verifiche analitiche nei laboratori delle Dogane

E Marcello Minenna, direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli gli fa co sottolineando che «è nella natura dell’Agenzia essere al servizio di Ministeri e Organismi istituzionali». Uno dei nostri compiti prioritari è quello di garantire la salute dei cittadini». Per attuare i controlli previsti sui prodotti biologici l’Agenzia prevede di effettuare oltre 5.000 verifiche analitiche all’anno presso i propri laboratori.

UNICREDIT-NOMISMA, IL BIOLOGICO COME FATTORE DI COMPETITIVITÀ DEL VINO

UNICREDIT-NOMISMA, IL BIOLOGICO COME FATTORE DI COMPETITIVITÀ DEL VINO

Nello scoring presentato nella prima giornata di Vinitaly emergono i fattori di forza delle diverse regioni vitivinicole. Marche e Calabria hanno la maggiore incidenza di vigneto biologico.

Apre la 54a  edizione di Vinitaly ed è subito nel segno del vino biologico. Un’analisi dell’osservatorio Nomisma-Unicredit presentata nel giorno di apertura della kermesse veronese ha infatti analizzato oltre 60 indicatori (produttivi, strutturali, economici e di mercato) di competitività mettendo in luce la vocazione e le specificità delle regioni vinicole italiane. Uno dei fattori che fa più la differenza risulta proprio l’estensione del vigneto bio.

Sei Regioni fuori media

La ricerca presentata davanti a Niccolò Ubertalli, responsabile Unicredit Italia, ai governatori di Emilia Romagna e Veneto, Stefano Bonaccini e Luca Zaia, e a Paolo De Castro, europarlamentare e presidente Comitato Scientifico di Nomisma, ha proseguito il percorso di analisi sul posizionamento competitivo delle filiere agroalimentari avviato da Unicredit e Nomisma, con l’elaborazione del super-indice Agri4Index illustrato nel corso del Vinitaly Special Edition di ottobre 2021.

Dalla declinazione territoriale di questo indice è emerso un indice di competitività medio della filiera vitivinicola italiana pari a 68, e una classifica di di competitività in cui si evidenziano in particolare  sei regioni fuori media: Veneto (89), Toscana e Trentino Alto Adige (77), Piemonte (72), Sicilia (69) ed Emilia Romagna (68).

Gli exploit del Veneto

Il Veneto in particolare primeggia nelle dimensioni strutturali e produttive (prima regione per estensione del vigneto, produzione di vino, numero di viticoltori) oltre che nel contributo al fatturato complessivo del settore (36%), la Toscana presenta la percentuale di valore aggiunto su fatturato più alta (31%), l’Emilia Romagna esprime il fatturato medio per cooperativa vinicola più elevato (circa 37 milioni di euro per cooperativa).

Le regioni più green

Va alle Marche il primato per le aziende viticole specializzate con l’estensione media più rilevante (17 ettari di vigneto) e assieme alla Calabria presenta l’incidenza più elevata del vigneto “bio” su quello regionale (rispettivamente 39% e 36%). Anche la Toscana si avvicina ai due battistrada con una quota bio prossima a un terzo dei vigneti (32%).