Suolo e Salute

Anno: 2020

DM n. 3757: modifiche al decreto relativo alle rotazioni e alle norme di etichettatura dei prodotti bio

DM n. 3757: modifiche al decreto relativo alle rotazioni e alle norme di etichettatura dei prodotti bio

Dopo un’estenuante percorso di consultazioni tecniche e interventi in conferenza Stato-Regioni, lo scorso 9 aprile è stato firmato dal Ministro Bellanova il Decreto Ministeriale n°3757 che modifica il Decreto Ministeriale n°6793 del 18 luglio 2018.

Si attende adesso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il nuovo decreto riporta modifiche, in particolare, nella gestione delle rotazioni colturali e nella modalità di etichettatura dei prodotti biologici. Oltre a ciò, interviene anche: sulle procedure autorizzative relative all’impiego delle vitamine di sintesi A, D ed E per i ruminanti; sulle disposizioni per la gestione della deroga per la zootecnia in caso di aumento del numero di capi fino a un massimo di 40% e modifica un punto dell’Allegato 3 riguardante i corroboranti. Una delle modifiche sostanziali alla gestione delle rotazioni è stata l’introduzione della pratica del sovescio e del maggese in alternanza alle “colture principali”.  Il succedersi delle colture deve essere sempre valutato nel complesso, però vale sempre il principio che una stessa coltura non può tornare sulla stessa superficie, se non dopo la coltivazione di due colture principali di specie diversa di cui una deve essere una leguminosa. Tutto questo deve essere analizzato prendendo in esame le possibili eccezioni.

Per quanto riguarda le rotazioni il nuovo DM stabilisce che: in caso di colture seminative, orticole non specializzate e specializzate, sia in pieno campo che in ambiente protetto, la coltura può essere coltivata sulla stessa superficie solo dopo l’avvicendarsi di almeno due cicli di colture principali di specie differenti, uno dei quali destinato a leguminosa, coltura da sovescio o maggese. Quest’ultimo con una permanenza sul terreno non inferiore a 6 mesi. I cereali autunno-vernini (ad esempio: frumento tenero e duro, orzo, avena, segale, triticale, farro ecc.) e il pomodoro in ambiente protetto possono succedere a loro stessi per un massimo di due cicli colturali, che devono essere seguiti da almeno due cicli di colture principali di specie differenti, uno dei quali destinato a leguminosa, coltura da sovescio o maggese. Quest’ultimo con una permanenza sul terreno non inferiore a 6 mesi. In tutti i casi la coltura da sovescio è considerata coltura principale quando prevede la coltivazione di una leguminosa, in purezza o in miscuglio, che permane sul terreno fino alla fase fenologica di inizio fioritura prima di essere sovesciata, e comunque occorre garantire un periodo minimo di 90 giorni tra la semina della coltura da sovescio e la semina della coltura principale successiva.

Il nuovo DM ha chiarito anche la gestione delle deroghe in caso di estensione dell’allevamento e aumento del numero dei capi non oltre il 40%. Nella sostanza, l’allevatore, interessato alla concessione della deroga prevista all’art. 9 punto 4 del Reg. (CE) n. 889/08, deve inoltrare formale richiesta al proprio Organismo di controllo che, redatta apposita relazione tecnica comprensiva dell’accertamento dell’indisponibilità di mercato di animali biologici, presenta formale richiesta di nulla-osta all’Autorità competente. L’Autorità competente ha la facoltà di accogliere e/o rigettare l’istanza, nel termine di trenta giorni lavorativi dalla data di presentazione della richiesta. In caso contrario si applica l’istituto del silenzio assenso.

Riguardo all’autorizzazione all’impiego delle vitamine di sintesi A, D ed E, come previsto dal Reg. (CE) n. 889/08, allegato VI, punto 3, lettera a), il nuovo decreto permette anche agli allevatori biologici italiani la possibilità di impiegare, nell’alimentazione dei ruminanti, mangimi contenenti vitamine A, D ed E ottenute con processi di sintesi e identiche alle vitamine derivanti da prodotti agricoli. La necessità di ricorrere all’apporto delle vitamine A, D ed E nell’alimentazione dei ruminanti deve trovare evidenza nell’ambito nel piano di gestione dell’unità di allevamento biologico di cui all’art. 74, paragrafo 2, punto c) del Reg. (CE) n. 889/08 e deve essere supportata da una attestazione rilasciata da parte del veterinario aziendale.

Inoltre, il nuovo D.M. n. 3757, ha modificato e semplificato la modalità di etichettatura dei prodotti biologici in piena linea con il Reg. (CE) n. 834/07. Pur confermando la necessità di riportare in prossimità del logo Europeo il codice dell’organismo di controllo e dell’operatore che ha effettuato la produzione o la preparazione più recente (inclusa l’etichettatura), non è più richiesto di riportare, in modo esplicito, il suo nome o ragione sociale. Con questa modifica, permane l’obbligo di indicare l’indirizzo dello stabilimento di produzione e confezionamento secondo quando previsto in Italia per tutti i prodotti agroalimentari (anche quelli non biologici) dal Decreto legislativo n. 145/2017. Le etichette stampate fino ad oggi rimarranno valide fino ad esaurimento scorte.

Consulta il nuovo DM

Fonte: http://www.sinab.it/bionovita/rotazioni-disponibile-il-dm-di-modifica-del-dm-n-67932018

Decreto 31 marzo 2020 del MIPAAF: Proroga di termini e deroghe alla normativa del settore agricolo a seguito delle misure urgenti adottate per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19

Decreto 31 marzo 2020 del MIPAAF: Proroga di termini e deroghe alla normativa del settore agricolo a seguito delle misure urgenti adottate per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19

Con riferimento alla normativa secondaria in tema di gestione dell’emergenza covid-19, per completezza di monitoraggio e per quanto non di immediato e diretto interesse agli Organismi di controllo si segnala che sul sito istituzionale del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali è stato pubblicato il Decreto dell’Ufficio di Gabinetto del Ministro prot. uscita n. 3318 del 31/03/2020 avente oggetto: Proroga di termini e deroghe alla normativa del settore agricolo a seguito delle misure urgenti adottate per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Il Decreto stabilisce disposizioni derogatorie per alcuni termini previsti fissati dalla normativa nazionale relativamente ai settori vitivinicolo, ortofrutticolo e zootecnico nell’ambito del sostegno finanziario PAC.

Il biologico? La soluzione da adottare per ripartire, scegliendo un sistema che sia in armonia con la natura

“Cambia la terra” ha lanciato la rubrica “Restiamo in campo”, per capire come stanno reagendo i produttori bio di tutta Italia all’emergenza che ha investito il nostro paese.

La prima persona a essere intervistata è stata Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio e imprenditrice agricola assieme al marito nel Chianti, si ritiene fortunata di vivere e lavorare in campagna perché grazie alla natura che la circonda riesce a mantenere un rapporto meno spento con la realtà attuale.

“Nei nostri vigneti”, ha spiegato Mammuccini, “le misure di sicurezza sono più facili da mantenere e quindi riusciamo sostanzialmente a organizzare il lavoro come abbiamo sempre fatto. Ma siamo a conoscenza di altre aziende che hanno molte più difficoltà, anche nel trovare la manodopera. Ci sono settori particolarmente in crisi, pensiamo agli agriturismi o a chi produce prodotti freschi. Ci aspetta un grande lavoro. Servono sicuramente subito gli strumenti messi a disposizione dal governo ma anche interventi più di lungo periodo, strutturali: andranno elaborati”.

Continua l’intervista parlando anche delle difficoltà riscontrate nella distribuzione dei prodotti, come i mercati e dell’export: “Il biologico è stato pioniere dei mercati di vendita diretta. È importante difendere questi presidi mantenendo le misure di sicurezza necessarie. Siamo ovviamente solidali con i sindaci che stanno facendo tutto il possibile, ma bisognerà trovare soluzioni e strategie nuove”.

“Pensare alla sicurezza alimentare è sicuramente importante in questa fase, emerge la necessità di avvicinare chi consuma a chi produce”, ha concluso Mammuccini. “Dovremo trovare soluzioni integrate per ripartire e diversificare i mercati di vendita. Quest’emergenza, così come quella climatica, ci indica che bisogna ripensare a un sistema in armonia con la natura, bisogna ripartire dalla comunità. Il biologico è già pronto a farlo”.

 

Fonte: https://www.cambialaterra.it/2020/03/dopo-la-crisi-ripensare-a-un-modello-in-armonia-con-la-natura-il-biologico-e-gia-pronto/

Nuova disciplina attuativa in applicazione del Regolamento UE 848/2018

Nuova disciplina attuativa in applicazione del Regolamento UE 848/2018

Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 31 marzo 2020, è stato pubblicato il regolamento di esecuzione UE n. 2020/464, nel quale sono introdotte alcune disposizioni attuative della nuova disciplina sulla produzione biologica.

Il nuovo regolamento va a spiegare le modalità di applicazione del Regolamento UE 2018/848 riguardo ai documenti necessari per il riconoscimento retroattivo dei periodi di conversione, alla produzione di prodotti bio e alle informazioni che gli Stati membri sono tenuti a trasmettere.

Ecco alcune diposizioni:

  1. Nell’Articolo 1 è stabilito quali documenti presentare per ottenere il riconoscimento retroattivo di un periodo precedente da calcolare ai fini della conversione. Si tratta, in buona sostanza, dei casi in cui un operatore voglia avvalersi di quanto previsto dall’articolo 10, paragrafo 3, del regolamento UE 2018/848;
  2. Articolo 23, paragrafo 2, che conferma l’impiego di resine scambiatrici di ioni per il mosto di uve destinato alla preparazione di mosto di uve concentrato rettificato biologico.
  3. Le richiamate disposizioni si applicano dal 1° gennaio 2021.

Consulta il Regolamento

FIRAB e AIAB: SONDAGGIO sull’impatto del Covid-19 sulle aziende del biologico

FIRAB e AIAB: SONDAGGIO sull’impatto del Covid-19 sulle aziende del biologico

A fronte dell’emergenza sanitaria da COVID-19, FIRAB – Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica – e AIAB, Associazione Italiana Agricoltura Biologica, hanno ritenuto opportuno monitorarne l’impatto sulle aziende biologiche e biodinamiche.

L’emergenza porta a riflettere, in maniera rinnovata, su alcuni temi molto vicini al biologico:

  1. Nuova visione di economia e società rispettosa di diritti, clima e ambiente;
  2. Comprensione informata delle ricadute che ci saranno.

È importante iniziare a comprendere le conseguenze di questa crisi sul piano economico, produttivo, sociale e morale, e prefigurare l’evoluzione dei comportamenti di consumo degli italiani e dei propri clienti stranieri.

A tal proposito, FIRAB e AIAB stanno divulgando un sondaggio online, predisposto per rilevare l’impatto Covid-19 sul settore bio e identificare, così, criticità e bisogni delle aziende bio italiane.

Trovate il sondaggio al seguente link: http://www.firab.it/site/impattosubiocovid19

I risultati dell’indagine saranno usati per fornire indicazioni concrete sul supporto necessario alle imprese e per favorire un raccordo tra queste e le istituzioni, permettendo così una ripresa più rapida ed efficace.

La compilazione del questionario non richiederà più di 10 minuti.
Le informazioni che fornirete saranno trattate in maniera anonima e raccolte in forma esclusivamente aggregata, nel rispetto della legge sulla Privacy.

Fonte: http://www.firab.it/site/sondaggio-impatto-covid-19-su-aziende-bio/

L’emergenza del Coronavirus può essere il trampolino di lancio per un nuovo futuro

L’emergenza del Coronavirus può essere il trampolino di lancio per un nuovo futuro

Il cuore della sostenibilità è il rispetto tra le generazioni. Il concetto dello sviluppo sostenibile si basa sul consentire alla generazione attuale di soddisfare i propri bisogni senza pregiudicare il fatto che le generazioni future facciano altrettanto. Voler cambiare il mondo può sembrare folle, ma cosa c’è di più saggio del provare ad assicurarsi un futuro? Suolo e Salute, condividendone in pieno i contenuti, propone ai propri lettori l’intervista di “Change the Future” a Enrico Giovannini, portavoce dell’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) e presidente dell’European Statistical Governance Advisory Board.

 

Fonte: https://www.changethefuture.it/agenda-2030/coronavirus-giovannini/?fbclid=IwAR3QMDhPex8_gkYOK3Ze0_N923Sjzda-KE9AKbRjjOVSTaDyWJszZqNQSi0