Suolo e Salute

Mese: Marzo 2020

Vigneti: tutte le regole da seguire per chiedere un nuovo impianto. Punteggi in più se il vigneto è bio.

Vigneti: tutte le regole da seguire per chiedere un nuovo impianto. Punteggi in più se il vigneto è bio.

Il 13 febbraio 2020 è stata rilasciata la circolare Agea Coordinamento n. 11517 che permette di presentare le domande di autorizzazione per nuovi impianti viticoli per l’annualità 2020. Le domande vanno compilate telematicamente mediante le funzionalità presenti sul portale www.sian.it mediante un Centro di assistenza agricolo autorizzato.

Le domande potranno essere presentate dal 15 febbraio al 31 marzo 2020. Entro il 1° giugno 2020 saranno adottati gli atti regionali di approvazione dell’elenco ministeriale. I beneficiari potranno avvalersi della possibilità di rinunciare alle autorizzazioni, entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’elenco, utilizzando le funzionalità delle applicazioni messe a disposizione sul Sian.

La superficie da destinare a nuovi impianti a livello nazione è di 6722 ettari, come stabilita dal decreto 6049 del 14 novembre 2019, a firma del direttore generale per le Politiche internazionali e dell’Unione europea del Mipaaf e pari all’1% della superfice vitata nazionale accertata al 31 luglio scorso.

La domanda sarà accettata se dal fascicolo aziendale del richiedente, valido e aggiornato, risulta in conduzione una superficie agricola pari o superiore a quella per la quale è richiesta l’autorizzazione. Per la verifica di ammissibilità sono esclusi gli usi del suolo con vigneti per uva da vino, e quelli che, sulla base dei regolamenti nazionali vigenti, non possono essere trasformati in vigneto. Inoltre, sono escluse le superfici su cui sono presenti vincoli, non evidenziabili dal fascicolo, che ne impedirebbero la trasformazione in vigneti.

La validità delle autorizzazioni ha la durata di 3 anni dalla data del rilascio e il mancato utilizzo comporta l’applicazione delle sanzioni previste dall’articolo 69 del testo unico del vino Legge n. 238 del 12 dicembre 2016 “Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino”, ai sensi dall’articolo 89, paragrafo 4 del Regolamento (UE) n.1306/2013 e dell’articolo 5 del Regolamento delegato (UE) 2015/560.

Vediamo nel dettaglio regione per regione, di cui solo 10 non hanno disposto criteri di priorità in graduatoria, ma hanno solo individuato la soglia massima dimensionale della domanda: Valle d’Aosta (50 ha), Piemonte (20 ha), Lombardia (2 ha), Provincia autonoma di Trento (1 ha), Provincia autonoma di Bolzano (0,3 ha), Liguria (2 ha), Umbria (25 ha), Abruzzo (10 ha), Molise (5 ha), Basilicata (5 ha).

  • Friuli-Venezia Giulia: 1 ettaro, 0,6 punti in più per i vigneti individuati in zone con scarsa profondità radicale e 0,4 punti per le produzioni bio;
  • Veneto: 1 ettaro, assegna 0,4 punti in più ai nuovi impianti di montagne che a quelli con pendenza ed altri 0,6 punti a chi impianta un vigneto bio;
  • Emilia-Romagna, 1 ettaro massimo a domanda, assegna 1 punto in più per chi opta per la vitivinicoltura biologica;
  • Marche, 10 ettari, con 0,4 punti per le istanze presentate da organizzazioni senza scopo di lucro che ricevono superfici confiscate alle mafie e 0,6 punti in più per la scelta della tessitura del suolo non favorevole;
  • Toscana, soglia di 30 ettari per domanda, assegna 1 punto pieno in sui nuovi vigneti richiesti dalle aziende delle isole dell’arcipelago;
  • Lazio, soglia massima 25 ettari a istanza, ha optato 0,6 punti in più per chi chiede di impiantare un vigneto in una delle isole della regione, e 0,4 punti in più per chi investe nel biologico.

Fonte: https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2020/03/05/vigneti-tutte-le-norme-per-chiedere-un-nuovo-impianto/66055

Legge sul biologico ferma da 12 mesi: “Il Senato l’approvi senza modifiche”

Legge sul biologico ferma da 12 mesi: “Il Senato l’approvi senza modifiche”

“La legge sul biologico ferma ormai da un anno al Senato venga approvata al più presto senza modificare il testo approvato nel 2019 dalla Camera in modo da dare a questo settore gli strumenti per reggere una concorrenza internazionale sempre più aggressiva.”

Questo è l’appello di Carlo Triarico, presidente dell’associazione italiana per l’agricoltura Biodinamica, lanciato in seguito all’annullamento del convegno internazionale sull’agricoltura Biodinamica che era in programma questo fine settimana a Firenze.

“Il disegno di legge – continua Triarico – riconosce e sostiene l’agricoltura biologica e biodinamica. Indica formazione, ricerca e innovazione quali azioni per sostenere il settore ed è stato approvato rapidamente e praticamente all’unanimità dalla Camera e con la sostanziale approvazione delle organizzazioni agricole italiana. Adesso, però, sono passati 12 mesi e al Senato sono stati presentati una sessantina di emendamenti che richiamano genericamente all’agricoltura sostenibile che hanno fermato la discussione e puntano a stravolgere l’impianto legislativo». Dal suo punto di vista «è meglio approvare il testo senza modifiche per evitare ulteriori danni al settore”.

Il disegno di legge costituisce, dunque, un riferimento strategico per adottare in maniera coordinata e incisiva specifiche politiche di sviluppo per il biologico italiano settore che non solo ha un ruolo centrale per il futuro dell’agricoltura italiana ma è anche fortemente coerente con la nuova strategia in materia di cibo del Green Deal lanciato dalla Commissione Ue.

Fonte: https://www.lastampa.it/economia/agricoltura/2020/03/03/news/la-legge-sul-biologico-e-ferma-da-12-mesi-ora-il-senato-l-approvi-senza-modifiche-1.38543964

#MANGIAITALIANO: la campagna per difendere il Made in Italy

#MANGIAITALIANO: la campagna per difendere il Made in Italy

Per combattere la disinformazione, gli attacchi strumentali e la concorrenza sleale prende il via la prima campagna #MangiaItaliano in Italia e all’estero per salvare la reputazione del Made in Italy, difendere il territorio, l’economia e il lavoro.

L’emergenza coronavirus con le difficoltà produttive, logistiche e commerciali ed i pesanti danni di immagine sta mettendo a rischio l’intera filiera agroalimentare estesa, dai campi agli scaffali fino alla ristorazione, che raggiunge in Italia una cifra di 538 miliardi di euro pari al 25% del Pil e offre lavoro a 3,8 milioni di occupati. Per non dimenticare gli effetti del crollo del turismo, elemento di traino del Made in Italy agroalimentare all’estero.

Si sono susseguite azione che hanno voluto screditare i nostri prodotti, come il vergognoso video francese sulla pizza italiana andato in onda su Canal Plus, o la richiesta di alcuni Paesi di particolari certificazioni sanitarie “virus free” su vini e cibi provenienti dalla Lombardia e dal Veneto. Così il Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, insieme a Campagna Amica e Terranostra, ha lanciato la prima mobilitazione #MangiaItaliano nei mercati, nei ristoranti, negli agriturismi, nelle industrie e nelle strutture commerciali, duramente colpite dall’emergenza coronavirus.

Serve un impegno delle autorità nazionali e comunitarie per fermare pratiche insensate che rischiano di far perdere quote di mercato importanti alle produzioni nazionali per colpa di una concorrenza sleale che mira a screditare i prodotti dall’Italia che sono sani e garantiti come prima” ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel precisare che “insieme agli interventi per sostenere il tessuto produttivo a livello nazionale serve anche ricostruire un clima di fiducia nei confronti del marchio Made in Italy che rappresenta nell’alimentare una eccellenza riconosciuta sul piano qualitativo e sanitario a livello comunitario e internazionale”.

#MangiaItaliano vuole far conoscere i primati del Made in Italy con l’agricoltura italiana, che ad oggi è la più green d’Europa, con 297 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5.155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole bio, 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,8%) contro l’1,3% della media Ue o il 5,5% dei prodotti extracomunitari.

Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-via-campagna-mangiaitaliano-difendere-made-italy-ADVnBx?refresh_ce=1