Suolo e Salute

Anno: 2016

Biogas Italy 2016: il futuro dell’agricoltura ?

biogas-italy-2016A Roma i prossimi 25 e 26 febbraio si farà il punto sulle tecnologie legate alla produzione e all’utilizzo di biogas

Torna Biogas Italy: la nuova edizione dell’evento internazionale dedicato alla digestione anaerobica si terrà a Roma giovedì 25 e venerdì 26 febbraio al Nazionale Spazio Eventi presso il Rome Life Hotel. Il tema di quest’anno è la rivoluzione agricola che vede protagonista il mondo del biogas e le prospettive di crescita e sviluppo del mondo agricolo e del pianeta nel rispetto e in ottemperanza alle recenti direttive di Cop21.

Le tecnologie che ruotano attorno alla produzione e all’utilizzo di questa risorsa saranno al centro del’evento targato Cib che si caratterizzerà per l’elevato contenuto scientifico attraverso l’organizzazione degli Stati generali del biogas 2016 che coinvolgeranno i massimi esperti nazionali e internazionali in materia.

Gli esperti del settore saranno chiamati a raccolta per creare un percorso di condivisione delle esperienze e dell’evoluzione della ricerca nel settore , per divulgare le migliori tecnologie, le migliori soluzioni e casi particolarmente efficienti e creare una rete per lo scambio di best practice. Inoltre, l’evento sarà la cornice dell’assemblea annuale dei soci Cib, che come ogni anno sarà occasione per fare un bilancio dell’anno in chiusura e di valutazione delle prospettive del settore biogas e biometano in Italia.

fonte: http://agronotizie.imagelinenetwork.com/bio-energie-rinnovabili/2016/01/18/biogas-italy-2016-la-rivoluzione-agricola/47125

La Tavola Rotonda di Federbio al Biofach 2016

biofach-2013-50La Tavola Rotonda chiamata “Prospettive per i mezzi tecnici per l’agricoltura biologica e biodinamica in Europa”  si terrà al Biofach 2016 il Venerdì 12 febbraio 2016 h. 15.00 18.00 Sala Budapest, NCC Ost

Con il crescere delle superfici investite ad agricoltura biologica
aumentano anche i rischi di un utilizzo improprio dei mezzi tecnici, in
taluni casi anche di quelli non previsti dal regolamento comunitario.
Per contro molte aziende stanno compiendo importanti sforzi tecnici ed
economici per lo sviluppo di nuove strategie e prodotti dedicati a
questo specifico settore.
Purtroppo in Europa tale comparto non è ancora adeguatamente regolato in
tutti i suoi diversi ambiti e spesso alcuni aspetti normativi inerenti i
prodotti fitosanitari ed i prodotti per la nutrizione possono essere
soggetti ad una diversa interpretazione da parte degli operatori, siano
essi agricoltori, tecnici o certificatori.
Risulta quindi auspicabile che l’agricoltura biologica, ovvero “la
forma” di agricoltura più controllata e certificata, possa disporre di
regole chiare per l’utilizzo di tali mezzi tecnici, ovvero di tutti quei
mezzi che sostituiscono (con l’aiuto fondamentale e le conoscenze
dell’agricoltore biologico) i prodotti di sintesi, la cui assenza è
ancora oggi percepita dal consumatore come il valore aggiunto rispetto
all’agricoltura convenzionale.
Tuttavia questa “virtuosità” impone altrettanta chiarezza e rigore nel
disciplinare sia l’utilizzo dei mezzi tecnici per la difesa contro le
malattie e i parassiti delle piante, sia dei prodotti impiegati per la
nutrizione delle stesse, passando anche attraverso l’utilizzo di
corretti schemi di certificazione.
In questo quadro FEDERBIO, IBMA, AIAB promuovono una tavola rotonda
per affrontare la problematica, evidenziandone le potenzialità e le
lacune, cercando di fornire soluzioni efficaci per gestire le principali
criticità emerse.

PROGRAMMA PROVVOSIRIO

h. 14.45 Registrazione dei partecipanti

Stato dell’arte dei mezzi tecnici per l’agricoltura biologica e
biodinamica in Europa – /Carlo Bazzocchi – FederBio/

Il futuro del Biocontrollo per l’Agricoltura Biologica – /David
Cary – IBMA Global/

Il futuro dei Biostimolanti per l’Agricoltura Biologica – /EBIC/
(invitato in attesa di conferma)

Nuove opportunità: le sostanze di base – /Patrice Marchand – ITAB
France/ (invitato in attesa di conferma)

Preparati Biodinamici e altri mezzi per la biodinamica – /Carlo
Triarico – Associazione per l’Agricoltura Biodinamica/

l futuro dei mezzi tecnici per l’Agricoltura Biologica – /Jutta
Kienzle – IFOAM/

La certificazione dei mezzi tecnici per l’Agricoltura Biologica –
/Vincenzo Vizioli – AIAB – Rappresentante EOCC/ (invitato in attesa
di conferma)

Interventi programmati

Il punto di vista delle Autorità Competenti

Bundesministerium für Ernährung und Landwirtschaft – Deutschland
(invitato in attesa di conferma)

Ministère de l’Agriculture, de l’Agroalimentaire et de la Forêt
-France (invitato in attesa di conferma)

Francesco Riva – Ministero delle politiche agricole alimentari e
forestali – Italia

A seguire interventi dei partecipanti e discussione

Moderatore: Carlo Bazzocchi

Il presente programma è provvisorio e potrà subire variazioni.

È prevista la traduzione simultanea italiano/inglese

IFOAM: “Per ingegneria genetica si applichi la legislazione OGM”

IFOAM UE, la Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica, ha pubblicato un documento in cui ribadisce la propria posizione sulle nuove tecniche di ingegneria genetica. Nel suo comunicato, la Federazione evidenzia le preoccupazioni in merito al parere giuridico che la Commissione Europea sarà chiamata a esprimere entro marzo 2016.

Selezione varietale inversa, innesti, cisgenesi e intragenesi, agroinfiltrazione, sono queste alcune delle nuove tecniche di miglioramento genetico vegetale al centro dell’analisi giuridica da parte dell’Esecutivo comunitario.

A marzo, l’UE dovrà valutare se queste colture rientrano o meno nell’ambito di applicazione della direttiva 2001/18/CE sull’emissione deliberata nell’ambiente di OGM e della direttiva 2009/41/CE sull’impiego confinato di microrganismi geneticamente modificati.

Secondo IFOAM, non vi sono motivi giuridici o tecnici che consentano di aggirare la legislazione sugli OGM, portando a escludere per queste nuove tecniche di ingegneria genetica la valutazione del rischio e altri requisiti di legge che attualmente disciplinano gli OGM.

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Christopher Stopes, presidente IFOAM UE, avverte: “Le nuove tecniche comportano gli stessi potenziali rischi potenziali degli OGM attualmente sul mercato e non dovrebbero essere utilizzate nell’agricoltura biologica, né rilasciate nell’ambiente, tanto meno essere esentate dalla valutazione del rischio e dalla tracciabilità“.

Secondo il vicepresidente Thomas Fertl, ogni tentativo di esentare queste tecniche di ingegneria genetica dalla valutazione dei rischi, dalla tracciabilità e dall’etichettatura potrebbe creare caos nel mercato alimentare, in quello dei mangimi e delle sementi.

Secondo IFOAM il settore della coltivazione delle piante ha sì bisogno di innovazione e nuovi approcci agronomici, ma non di tecniche di ingegneria genetica che possono portare a effetti collaterali imprevedibili, e i cui benefici potrebbero andare solo alle aziende che li commercializzano.

Queste nuove tecniche di selezione vegetale, di cui si parla nel documento di sintesi pubblicato da IFOAM, interferiscono a livello sub-cellulare e genomico. Pertanto, secondo la Federazione, potrebbero non essere compatibili con i principi dell’agricoltura biologica e non devono essere utilizzate in tale settore. In conclusione, per IFOAM, la deregolamentazione delle nuove tecniche di produzione potrebbe minacciare la libertà di scelta degli allevatori, degli agricoltori e dei consumatori.

La Commissione Europea dovrà rendere note le sue conclusioni entro fine marzo e stabilire se alcune di queste nuove tecniche di selezione vegetale potranno essere introdotte in questa legislazione. L’interpretazione giuridica sarà poi sottoposta al vaglio dei diversi Stati membri, ai rappresentati del Parlamento europeo e alle parti interessate.

L’ultima parola sulla normativa UE, comunque, spetterà alla Corte di Giustizia Europea.

Fonti:

http://www.ifoam-eu.org/en/news/2016/01/14/press-release-organic-sector-urges-commission-classify-new-genetic-engineering

http://www.ifoam-eu.org/sites/default/files/ifoameu_policy_npbts_position_final_20151210.pdf

http://www.greenews.info/rubriche/lunione-europea-davanti-alla-sfida-degli-ogm-2-0-20160118/

Il biologico conquista la Gdo: +20% di vendite in un anno

Il biologico conquista sempre più consumatori italiani. È quanto evidenziato dai dati sulla crescita del bio nel 2015, elaborati di ricerche di mercato Nielsen.

Secondo l’analisi presentata a BolognaFiere, in occasione di Marca, Salone internazionale sui prodotti a Marca del Distributore, il mercato del biologico italiano continua a rappresentare una grande opportunità per la distribuzione organizzata.

Nell’ultimo anno (novembre 2014 – novembre 2015) il valore delle vendite di prodotti biologici nella GDO è cresciuto di ben il 20%, raggiungendo un valore complessivo di 863,8 milioni di euro.

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Il podio dei prodotti più venduti in Gdo vede piazzarsi al primo posto le uova biologiche  (vendite per oltre 61 milioni, +8,4% sull’anno precedente), seguite dall’alternativa a confetture e marmellate, le composte di frutta (oltre 60 milioni, +8,2%). Al terzo posto, invece, si piazzano le gallette di riso (sfiorano i 50 milioni, con un +21,4% rispetto all’anno precedente), seguite da frutta fresca (42 milioni, +12,4%), brick di bevande alla soia (+25,2% per un valore di oltre 37 milioni), pasta di semola (+29%, anche in questo caso 37 milioni), alimenti a base di soia (+37,3%, 35 milioni), ortaggi (+8,3%, oltre 30 milioni), latte fresco (+4,3%, 29 milioni).

In sintesi, nella Grande distribuzione organizzata, l’incremento medio per le prime 15 categorie è del 18,6%, con un mimino del +4,3% per il latte e un massimo del +47,7% per l’olio extravergine d’oliva. Non male, per un settore che esprime da un decennio tassi di crescita a due cifre, anche negli anni dell’ultima crisi dei consumi.

Ma non ci si può fermare a crogiolarsi sui dati. Secondo le organizzazioni di settore, infatti, è necessario tutelare il settore, favorendo il confronto tra gli attori protagonisti e utilizzando al meglio gli strumenti a disposizione, al fine di garantire qualità e integrità delle produzioni.

Per raggiungere questo scopo è necessaria inoltre la collaborazione delle istituzioni, che devono essere sollecitate al fine di favorire un approccio meno burocratico e più orientato allo sviluppo: magari prevedendo nel Piano d’azione nazionale iniziative di informazione al pubblico di cui diventino protagonisti gli operatori dello specializzato e della grande distribuzione.

Fonti:

http://www.focus.it/ambiente/ecologia/dalle-uova-all-olio-il-mercato-del-bio-vale-oltre-860-milioni-20percent-in-un-anno

http://www.greenstyle.it/prodotti-biologici-20-vendite-nel-2015-uova-al-primo-posto-182542.html

Gwyneth Paltrow sta per lanciare una nuova linea di cosmesi biologica

Gwyneth-Paltrow-BiocosmesiGwyneth Paltrow sta sviluppando una nuova linea di cosmesi biologica. L’attrice per eccellenza al centro mondo del benessere ha collaborato con gli esperti di Juice Beauty per creare Goop, una nuova gamma di prodotti, che debutterà a marzo 2016. La linea comprende detergenti e creme giorno e notte – che contengono il 99% di ingredienti biologici, secondo Vogue.

Secondo la Paltrow, “Noi assorbiamo 60-80 per cento di ciò che mettiamo sulla nostra pelle, così l’idea che si sta facendo forza è quella per cui chi cerca di mangiare bene e poi utilizza per l’igiene personale dei prodotti chimici, parabeni, siliconi e quant’altro – si perda in un bicchiere d’acqua “. Paltrow rivela che ha trascorso un anno a perfezionare i prodotti per la cura della pelle –  mostrando ai suoi figli, Apple e Moses, quello che serve per essere una donna d’affari di successo.

“E ‘bello mostrare loro con l’esempio quanto sia difficile il lavoro, e quello che serve per essere una persona seria”, ha aggiunto. L’attrice, che è anche direttore creativo del progetto, ha collaborato con lo studio sulla sua prima linea di trucco, che è uscita  nei negozi americani all’inizio di questo mese. La linea contiene tutti i prodotti biologici e vegani .

Il Ministero cambia nome: Agroalimentare e non più Politiche Agricole

wallslide04Il dicastero delle Politiche Agricole cambia nome e diventerà “ministero dell’Agroalimentare”. L’annuncio è stato dato a sorpresa dal presidente del Consiglio Matteo Renzi nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi sull’accordo da 6 miliardi di euro siglato tra governo e Intesa San Paolo per finanziare il settore agroalimentare. Il premier ha anche lanciato una sfida: “Prendiamo un impegno ambizioso: l’export nell’agroalimentare è a 36 miliardi, è il record per l’Italia ma – anche se il ministro Martina mi odierà – è ancora poco, dobbiamo arrivare a 50 miliardi. Non è possibile che l’Italia con i numeri che ha non arrivi a quei livelli. Ci arriviamo, ci metteremo qualche anno ma ci arriviamo”.

“Il messaggio simbolico – ha continuato Renzi –  è che in Italia l’agricoltura e l’agroalimentare non sono il passato del paese ma la pagina più bella chescriveremo. In questi anni abbiamo perduto la sfida della filiera del valore del prezzo, perchè non è stato fatto abbastanza. Dobbiamo far tornare di moda tutto ciò che è agricoltura ed agroalimentare”.

La nuova denominazione è un effetto diretto della riforma Madia sulla semplificazione della PA (i cui decreti legislativi sono in dirittura d’arrivo), ma anche un riconoscimento importante per il lavoro svolto in questi mesi dal ministro Maurizio Martina in difesa dell’agroalimentare italiano. Nel 2015, grazie alle operazioni dei 4 organismi di controllo coordinati dal Mipaaf – Icqrf, carabinieri del NAC, Forestale e Capitanerie di Porto-Guardia Costiera – sono stati infatti effettuati oltre 107mila controlli per un valore complessivo di 81 milioni di euro di sequestri nell’agroalimentare italiano. Sono state inoltre emesse più di 10mila sanzioni e oltre 1.700 persone sono state segnalate all’Autorità giudiziaria. Tra i principali strumenti messi in campo dal ministero, il Registro unico dei controlli, fondamentale per evitare la duplicazione delle verifiche nelle aziende e rendere più efficiente il lavoro degli organismi, che ha portato nel 2015 ad effettuare oltre 2.700 diffide.

REPDATA: FALSO MADE IN ITALY E CONTRAFFAZIONE ALIMENTARE – LE TABELLE

“Il passaggio al ministero dell’Agroalimentare è il nostro approdo naturale per valorizzare al massimo la spinta di Expo – ha commentato Martina – Stiamo parlando di un lavoro strategico per il Paese e sono contento che il 2016 possa essere fino in fondo l’anno di questa svolta utile”.

Quanto al protocollo d’intesa firmato oggi e intitolato “Diamo credito all’agroalimentare italiano”, l’accordo prevede come detto sei miliardi di euro di finanziamento al settore in tre anni come primo passaggio. “Vogliamo sostenere la crescita delle imprese e la creazione di nuova occupazione”, ha aggiunto Martina, ricordando come il protocollo sia finalizzato a sostenere “gli investimenti”, semplificando le procedure in un settore nel quale “occorrono conoscenze specifiche” e dove il governo con “la legge di Stabilità è intervenuto riducendo la pressione fiscale con le misure su Imu e Irap”.

Il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo Carlo Messina ha affermato invece che il suo istituto è pronto a “mettere sul piatto” e con le necessarie condizioni, tutti fondi stanziati per i tre annianche direttamente nei prossimi 12 mesi se “ci fossero 6 miliardi di domanda da poter cogliere in un solo anno. Questo settore può rappresentare il motore di crescita di questo Paese”.

 

fonte: repubblica.it