Suolo e Salute

Mese: Settembre 2013

Fao, un nuovo studio lancia l’allarme-sprechi

1,3 miliardi di tonnellate di cibo all’anno: questa ma mostruosa quantità di cibo che ogni anno viene sprecata secondo il recente rapporto Fao “Food Wastage Footprint: Impacts on Natural Resources”. La cifra è talmente grande da essere quasi inconcepibile, ma per rendersi conto più concretamente delle dimensioni in gioco, immaginiamoci per un momento che dei camion a tre assi (di quelli che spesso vediamo sulle nostre strade e autostrade impegnati in trasporti alimentari) siano riempiti a pieno carico di cibo destinato ad essere perduto (nell’esempio, piuttosto vicino alla realtà, approssimiamo a 20 tonnellate per camion il carico di alimenti). Otterremmo così un “serpente” ininterrotto di veicoli, in fila uno dietro l’altro, in grado di fare venti volte il giro dell’equatore. Forse questa proporzione restituisce meglio le proporzioni del problema messo a fuoco dallo studio Fao. Il rapporto, finanziato dal governo tedesco, costituisce il primo serio tentativo di approfondire il problema dell’impatto ambientale delle perdite alimentari sul pianeta, approfondendo le conseguenze in termini climatici, di risorse idriche sprecate, di uso del territorio e perdita di biodiversità. “Ogni anno – si legge nel testo – il cibo che viene prodotto, ma non consumato, sperpera un volume di acqua pari al flusso annuo di un fiume come il Volga; utilizza 1,4 miliardi di ettari di terreno, quasi il 30% della superficie agricola mondiale, ed è responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra. Oltre a questo impatto ambientale, le conseguenze economiche dirette di questi sprechi (esclusi pesci e frutti di mare), si aggirano secondo il rapporto intorno ai 750 miliardi di dollari l’anno”. Le cose non migliorano granché se restringiamo l’indagine alla specifica realtà italiana: secondo una nota Coldiretti sul tema, “ogni persona in Italia ha buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l’anno, con una tendenza positiva alla riduzione provocata dalla crisi, che negli ultimi cinque anni ha ridotto di circa il 25% gli avanzi da gettare. “Il contenimento degli sprechi – prosegue la nota – e’ forse l’unico aspetto positivo della crisi che ha determinato una maggiore attenzione degli italiani alla spesa, ma anche alla preparazione in cucina ed alla riutilizzazione degli avanzi”. “Restano comunque quasi 5 milioni le tonnellate di cibo che ogni anno vengono gettate nelle case degli italiani,  un problema etico con effetti sul piano economico ed anche ambientale per l’impatto negativo dello smaltimento, nei confronti del quale e’ giusto intervenire sia nei paesi sviluppati che in via di sviluppo”. Suolo e Salute, sensibile a queste problematiche e in particolare a modelli di sviluppo sostenibili per l’uomo come per l’ambiente, ha dedicato in passato più di un approfondimento sul tema. In particolare è stato intervistato dal nostro giornale il professor Andrea Segré, preside della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bologna, da anni impegnato con il progetto Last Minute Market proprio nella direzione di una sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema delle perdite alimentari e su una concreta riduzione degli sprechi stessi.

Fonte: Suolo e Salute, Agrapress, Greenreport

Coldiretti ER: dal biologico un contributo importante per ambiente e territorio

Circa il 66% delle 3.000 aziende agricole biologiche  dell’Emilia Romagna (ovvero quasi due su tre) sono ubicate in collina o in montagna, e forniscono un contributo fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente e la difesa del suolo. Questo quanto rilevato da Coldiretti e Campagna Amica dell’Emilia Romagna, che nei giorni immediatamente precedenti il Sana hanno organizzato a Bologna una mostra mercato di prodotti e aziende biologiche dell’agricoltura regionale. Nella stessa occasione è stato realizzato un orto verticale, in grado di avere una produzione comparabile a quella di un orto tradizionale ma con un’occupazione di suolo estremamente inferiore. La presenza di aziende bio sul territorio diviene così uno strumento particolarmente efficace e importante per salvaguardare l’ambiente e il territorio, soprattutto nelle zone svantaggiate della collina e della montagna.

Fonte: Agrsapress

Il 14 e 15 a S.Pietro in Cerro (PC) “Naturolistica 2013”

Appuntamento a San Pietro in Cerro, in provincia di Piacenza, sabato 14 e domenica 15 settembre per Naturolistica 2013, Fiera del Viver Sano e Naturale promossa dall’associazione Lumen con l’obiettivo di valorizzare le produzioni biologiche locali, aumentare la sensibilità ambientale dei consumatori, diffondere i principi della sana alimentazione e della medicina naturale. Incontri, convegni e laboratori consentiranno ai visitatori di compiere una full immersion nel mondo del viver sano, grazie ad oltre sessanta stand dedicati ai prodotti biologici e naturali, ad approfondimenti condotti da esperti del settore e ad un’ampia area welness dedicata alle discipline naturali. Giunta alla sua ottava edizione l’iniziativa, patrocinata dal Comune di San Pietro in Cerro, dalla Provincia di Piacenza, da Legambiente e da FederBio, dall’anno scorso è entrata a far parte del novero delle EcoFeste, in osservanza di quanto previsto dalla Regione Emilia-Romagna, grazie all’utilizzo di stoviglie lavabili, detersivi biologici e alimenti biologici per area ristoro, oltre che di piazzole per la raccolta differenziata e di pannelli solari per la produzione di energia elettrica. La manifestazione, ad ingresso gratuito, è prevista dalle ore 8.00 alle 20.00.

Ulteriori informazioni possono essere consultate sul sito della manifestazione a questo indirizzo.

Fonte: FederBio

Confagricoltura: il bio non è un settore di nicchia

“Ci troviamo di fronte ad una vera rivoluzione che porta a considerare il mondo del biologico non più come un settore di nicchia  ma, anzi, come una produzione ‘estesa’, che deve strutturarsi e organizzarsi, che deve saper far fronte alle richieste della trasformazione e della grande distribuzione organizzata con approvvigionamenti certi e costanti”.

Con queste parole Confagricoltura ha voluto sottolineare l’importanza crescente del settore biologico in Italia, oramai consolidato e in costante crescita. La nota Coldiretti giunge in calce alla presentazione, avvenuta nei giorni scorsi nell’ambito del “Sana”, del rapporto Ismea-Sinab “l’agricoltura biologica in cifre al 31/12/2012. operatori, superfici e colture”.

“Crediamo nel biologico dei grandi numeri”, si legge nel comunicato – “in quanto “è un settore che deve essere sempre più business”, aggiunge la confederazione. “La dinamicità del settore e’ anche testimoniata dall’andamento dei consumi che continuano a crescere”, aggiunge Confagricoltura. Anche se, come ricorda la stessa associazione, sono diminuite nell’ultimo anno le aziende che si occupano di trasformazione, mentre cresciuto il numero degli importatori

Fonte: Agrapress

Bio in Cifre 2012: il biologico continua la sua crescita in controtendenza

Tra le tante anteprime del Sana 2013, il rapporto “Bio in Cifre 2012”, presentato durante il convengo “I numeri che raccontano il biologico”, svoltosi lunedì scorso 9 settembre. Secondo i dati presentati nel corso dell’incontro, torna a crescere la superficie coltivata a biologico e di pari passo aumentano gli operatori certificati, sia agricoltori che trasformatori ed importatori. Ad oggi il settore del biologico “pesa” per circa il 9% sull’intero sistema agricolo italiano, valori questo che collocano il nostro paese tra i primi al mondo per importanza del bio. Non a caso, l’Italia è la sesta nazione in termini assoluti per superficie destinata a biologico, ed ottava per numero di aziende biologiche. Un andamento che si riflette anche sui consumi, in importante crescita pur in un periodo di crisi come quello attuale: secondo le ultime rilevazioni, riferite alla prima metà del 2013, la spesa delle famiglie per prodotti biologici è aumentata dell’8,8%, in evidente controtendenza rispetto all’andamento medio degli altri comparti. E, stando agli ultimi aggiornamenti del Panel Ismea Gfk-Eurisko, il secondo semestre dell’anno sembra in ulteriore aumento rispetto a questi valori. Al punto che la spesa per prodotti provenienti da agricoltura biologica è cresciuta del 9,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il rapporto completo è consultabile a questo link

Fonte: Sinab

De Girolamo al Sana: “il bio coniuga sostenibilità e competitività”

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Nunzia De Girolamo è intervenuta a Bologna al convegno “Verso l’EXPO 2015 – Nutrire il pianeta in modo sostenibile. L’innovazione nei modelli di produzione e consumo per il diritto alla giusta alimentazione”, che ha preceduto l’inaugurazione della kermesse bolognese dedicata al biologico e al naturale.

“Vengo con grande convinzione a questo convegno che di fatto inaugura Sana, perché i temi trattati oggi sono fondamentali. È una grande occasione per riflettere, perché per troppo tempo la sostenibilità è stata considerata appannaggio di alcuni e non di altri. Invece il rispetto dell’ambiente è una responsabilità di tutti, perché abbiamo il dovere di preservarlo per le future generazioni. In tale prospettiva Expo assume ancora maggiore importanza e il biologico non può essere assente”, ha dichiarato il Ministro.

“L’evento di Milano  – ha proseguito De Girolamo – non è una fiera, ma una grande vetrina per tutto il Paese e un’occasione per riflettere e sensibilizzare su temi cruciali legati a cibo e alimentazione come le problematiche relative alla malnutrizione, alle cattive abitudini alimentari e agli sprechi alimentari”.

Il ministro ha parlato in particolare di agricoltura biologica e lotta alle frodi del settore, sottolineando l’importanza dei passi avanti compiuti a questo proposito negli ultimi tempi: “Le sfide che ci attendono sono tante e il settore biologico ci ha dato un esempio importante di cui tenere conto. Ha saputo, con la sua crescita, spezzare il pregiudizio che vuole la sostenibilità contrapposta alla produttività e alla competitività (…) Un’altra grande urgenza da affrontare è quella della lotta alle contraffazioni, ai fenomeni fraudolenti che ci colpiscono. Anche il biologico italiano, forte dei propri successi di mercato, non ne è stato esente. C’è stata però una risposta da parte delle istituzioni, del mondo delle imprese, degli enti di controllo, delle associazioni. Penso, ad esempio, agli interventi per introdurre il codice doganale specifico per prodotti biologici importati da Paesi terzi o al progetto di informatizzazione delle procedure per ottenere lo status di operatore biologico e favorire la trasparenza. Non possiamo però abbassare la guardia per continuare a tutelare i consumatori ed i produttori biologici onesti. Tanto più oggi che il bio è diventato un’opportunità importante, specialmente in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo”.

In ultimo, una riflessione è stata dedicata alla lunga crisi congiunturale di questo periodo e alle possibili soluzioni per uscirne, grazie agli strumenti a disposizione del settore agricolo, a cominciare dalla recente riforma della PAC: “Una risposta a questa crisi l’abbiamo proprio sotto i piedi ed è la terra. Sono molte le cose da fare – ha concluso il Ministro – e per vincere deve esserci un lavoro di squadra, mi riferisco in particolare all’attuazione della Pac, così come alla politica agricola nazionale da scrivere e anche alla semplificazione. Il Ministero sta lavorando proprio in queste ore a un pacchetto semplificazione per liberare le nostre aziende da una burocrazia soffocante. Ma per farlo serve l’aiuto anche delle organizzazioni di categoria. Il mio impegno e il mio auspicio sono di affrontare le sfide future con contributo di tutti, per restituire i sogni alle generazioni che verranno. Per centrare l’obiettivo dobbiamo puntare sulla qualità che è nel Dna della nostra agricoltura e del Made in Italy”.

FONTE: Mipaaf, Sinab