Suolo e Salute

Mese: Maggio 2013

La Germania discute la nuova normativa sul biologico

Il governo di Duesseldorf ha proposto recentemente un disegno di legge per dare piena’attuazione alla direttiva europea che prevede, a partire dal primo gennaio 2013, l’obbligo di pubblicare su Internet i nominativi di tutti gli operatori biologici e delle relative certificazioni. In base alla normativa, le autorità di vigilanza sono tenute ad immettere i dati in un elenco pubblico nazionale da aggiornare costantemente. Secondo la proposta del land tedesco, l’elenco delle aziende dovrebbe contemplare, oltre alla semplice anagrafica dell’azienda, anche il numero identificativo, il nome e il codice dell’organismo di controllo oltre ad alcune informazioni riguardo al tipo di attività svolta. La proposta di modifica della legge avanzata dal Consiglio Federale è stata sottoposta al Bundestag e successivamente inoltrata alle commissioni competente. Si sono levate alcune voci critiche rispetto all’operato del governo, reo secondo l’accusa di aver sostenuto una proposta incompleta, escludendo la presenza di un elenco unico nazionale.  Secondo il Ministro dell’Agricoltura del Nord Reno- Westfalia, Johannes Remmel, in particolare, la proposta del governo, diversamente da quella del Consiglio federale, non prevedendo alcun elenco unico nazionale, non aiuta i consumatori nell’orientarsi tra i diversi prodotti, e al tempo stesso rende più problematica la circolazione di informazioni  nel caso di frodi.

Fonte: Assobio

Il 20 maggio un convegno sul mercato del biologico

Si terrà a Fiera Milano Rho il 20 maggio prossimo presso il Centro Servizi – sala Taurus il convegno “Tendenze di mercato e nuove norme europee: opportunità per l’agricoltura biologica“. L’incontro si svolgerà in concomitanza con la fiera Tuttofood che si svolge dal 19 al 23 maggio. Il convegno intende illustrare le potenzialità e le opportunità di mercato che si prospettano alle aziende agricole biologiche e fare il punto sul percorso della riforma della PAC. Per questi scopi, l’incontro è suddiviso in due moduli: al mattino Helga Willer (Ricercatrice di IFOAM /FIBL) parlerà dei consumi e dei dati  economici mondiali ed europei del mercato del biologico, mentre la revisione della normativa europea e gli scenari possibili saranno al centro del contributo di Teresa De Matthaeis (Dirigente PQA V – Agricoltura biologica MIPAAF). Biologico e GDO saranno l’oggetto della relazione di Maurizio Brasina (Direzione Qualità COOP ITALIA, Responsabile ortofrutta) , mentre il punto di vista del consumatore italiano rispetto al bio sarà discusso da Silvia Zucconi Responsabile della Promozione e Sviluppo di progetti relativi al settore Commercio e Consumi di NOMISMA. Chiduerà la sessione del mattino Paolo Carnemolla, Presidente FederBio, che parlerà del sistema di certificazione e delle garanzie al consumatore. Al termine delle relazioni, verranno assegnati i premi del concorso “Le stelle del bio”, a cura di Ismea e del Mipaaf.

Nel pomeriggio agli interventi delle associazioni del settore succederanno i contributi delle aziende biologiche nazionali ed internazionali che porteranno all’attenzione dei partecipanti le loro esperienze in diversi ambiti produttivi: zootecnico, cerealicolo, vitivinicolo e ortofrutticolo.

Fonte: FederBio, Regione  Lombardia

 Il programma completo del convegno

Emilia-Romagna, fattorie aperte 2013

Aperte anche domani 12 maggio le 179  realtà agricole emiliano-romagnole, che insieme ai musei del gusto e del mondo rurale parteciperanno alla seconda delle tre domeniche di apertura previste per l’edizione 2013 di Fattorie Aperte 2013. Un’iniziativa giunta alla quindicesima edizione che costituisce da sempre un piacevole appuntamento per i cittadini ed i più giovani. L’occasione per avvicinarsi al mondo rurale, conoscere direttamente i produttori, acquistare prodotti agroalimentari di riconosciuta salubrità, tradizione e cultura. Una dimensione, quella rurale, che suscita un forte interesse in Emilia-Romagna, come testimonia una recente indagine condotta da SWG, secondo la quale nella regione la figura dell’imprenditore agricolo mantiene un importante ruolo di garante della sicurezza alimentare e custode della tradizione alimentare.

Fattorie aperte si pone l’obiettivo di sostenere  presso i cittadini l’interesse per “produzioni di qualità DOP, IGP, prodotti tradizionali, produzioni integrate e biologiche”, per “ vivere e apprezzare il territorio nel pieno rispetto dell’ambiente e dei tempi della natura, contribuendo col proprio agire a preservare il patrimonio inestimabile che ci è stato consegnato dalle passate generazioni”, secondo quanto indicato da Tiberio Rabboni, Assessore Agricoltura, Economia ittica Attività faunistico-venatoria della Regione Emilia-Romagna nell’introduzione alla Guida 2013 della campagna. Tutte le notizie a riguardo e i programmi dettagliati delle attività organizzate dalle aziende partecipanti, sono raccolte nel sito web dedicato a Fattorie Aperte  e sulle pagine dei principali social network ad esso collegate.

Fonte: Ermes agricoltura

Tempo di crisi? Non per il vino bio

Con una crescita del 67% dal 2003 al 2011, quello del vino biologico rappresenta uno dei pochi settori che fa registrare un segno positivo in quest’epoca di crisi. E’ questo il quadro rivelato in una nota dall’Osservatorio Wine Monitor di Nomisma secondo cui le superfici investite a vite bio hanno avuto aumenti record, in controtendenza rispetto alla diffusa crisi del settore agroalimentare. Negli Stati Uniti, in particolare, il nostro paese rappresenta il terzo per importazioni grazie ad una quota del 13% sul totale dei vini importati.

Sempre secondo quanto riporta il report Nomisma, in Italia il 6,5% degli ettari coltivati a vite  è biologico, dato quest’ultimo secondo solo all’8,6% dell’Australia. Due valori nettamente superiori alla media mondiale, attualmente ferma al 2% della superficie totale coltivata a vite Secondo i dati di Wine Monitor oggi in Italia “il 53% delle famiglie acquista un prodotto alimentare biologico e il 5% di queste compra vino bio e questo significa che sul 2% delle tavole delle famiglie italiane è presente il vino biologico in almeno una occasione”.

Non solo: secondo i dati, quasi un terzo dei vini venduti al dettaglio oltreoceano è d’importazione (i 27%, per la precisione), e il nostro paese è secondo nuovamente solo all’Australia in questo settore (con una quota del 25%, contro il 35% dell’Australia).

Un trend confermato in parte anche nello specifico ambito del vini bio, dove sono il Cile e l’Argentina a farla da padroni (con un market share del 45% e del 19% rispettivamente, ma il nostro paese ottiene comunque un lusinghiero terzo posto, con una quota del 13%,

Fonte: Con i piedi per terra, Sinab, FederBio

Il 16 e 17 maggio a Parma Cibus Global Forum

E’ in programma a Parma il 16 e il 17 maggio presso il quartiere fieristico “Cibus Global Forum”, convegno internazionale ne corso del quale relatori nazionali ed esteri si confronteranno in merito agli scenari prossimi futuri del settore alimentare. In particolare, saranno discusse le peculiarità del sistema imprenditoriale dell’industria alimentare italiana, • I benefici economici, sociali e generazionali generati dall’approccio Italian Way, il punto di vista dei giovani imprenditori e quello dei retailer esteri.

Fitto il programma della due giorni, che vede tra i relatori anche il presidente Comagri Paolo de Castro. Tra i diversi contributi, nella giornata di giovedì   lo storico dell’alimentazione Massimo Montanari parlerà del Made in Italy e delle sue radici, mentre lo storico dell’industria Valerio Castronovo illustrerà le specificità del sistema imprenditoriale italiano. I Cambiamenti strutturali e di mercato del sistema alimentare italiano saranno discussi dal docente di statistica e politiche regionali de “La Sapienza” Prof. Giovanni Ferri, mentre il Preside della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata Beniamino Quinteri terrà un intervento sul posizionamento e la vendita dei prodotti italiani nel mondo. Nel pomeriggio si terrà una tavola rotonda sul tema “Idee vincenti per agganciare la ripresa e crescere all’estero”, con la moderazione di Daniele Rossi, Direttore Generale di Federalimentare. Venerdì invece uno specifico focus sulle politiche di Certificazione e Internazionalizzazione analizzerà i trend di consumo nelle aree di maggior sviluppo.  “I modelli distributivi internazionali che valorizzano meglio il Made in Italy” sarà il titolo dell’intervento di Andrea Rasca, esperto di retailer Internazionali e Ceo BTG Group, e Luigi Rubinelli, giornalista e esperto di retail e consumi, nonché direttore di RetailWatch.it.

Uno spazio specifico sarà dedicato all’avvicinarsi dell’Expo 2015, nel corso del quale saranno intervistati Diana Bracco, Commissario Generale di Sezione per il Padiglione Italia all’Expo 2015 e Responsabile Progetto Speciale Expo 2015 di Confindustria, Vincenzo Tassinari, Presidente del Comitato di Gestione Coop Italia, Andrea Arcidiacono, Responsabile del programma Italia/Expo Milano 2015 Dip.to Fed. Affari Esteri DFAE e Urs Reinhard, Condirettore della Federazione delle Industrie Alimentari Svizzere (FIAL). Paolo de Castro interverrà invece in merito alle politiche che e favoriscono la crescita internazionale dei prodotti italiani. A seguire la tavola rotonda ““La circolazione del food italiano nel mondo: aspetti economici e normativi” , sessione sviluppata nell’ambito del progetto di “Promozione delle certificazioni agroalimentari del Made in Italy” promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico. Tra gli interventi in programma, anche un contributo di Paolo Carnemolla, Presidente FederBio, con una relazione dal titolo “Il biologico come leva per l’espansione sui mercati maturi”. Il programma completo e tutte le informazioni per iscriversi e arrivare al Forum sono disponibili sul sito della manifestazione

Presentato il volume di Edagricole dedicato all’Agricoltura sostenibile

E’ stato presentato venerdì scorso, 10 maggio, presso l’Accademia dei Georgofili il volume “Agricoltura sostenibile: principi, sistemi e tecnologie applicate all’agricoltura produttiva per la salvaguardia dell’ambiente e la tutela climatica”, edito da Edagricole – Il Sole 24 Ore Spa, a cura di Michele Pisante. Un  percorso nella direzione della sostenibilità agricola, che traccia le linee di un utilizzo virtuoso delle tecnologie agronomiche e di una piena valorizzazione dell’approccio ecosistemico, riducendo l’impatto ambientale, ottimizzando la produzione e integrando nella produzione agricola anche aspetti economici e sociali, che sappiano coniugare al meglio produttività agricola, benessere e salute.

Una visione capace di coniugare ambiente e produzione, in grado di declinare al meglio tutte le ricadute dirette e indirette derivanti dalle attività multifunzionali proprie dell’agricoltura. A maggior ragione in un momento come quello attuale in cui la scarsità alimentare e le inderogabili esigenze dell’ambiente richiedono la piena consapevolezza di un percorso virtuoso di cui l’agricoltura stessa può farsi al tempo stesso custode e capifila. Un paradigma in cui sostenibilità ambientale e sostenibilità economica dell’impresa agricola possano finalmente coniugarsi in un nuovo modello produttivo, in cui diventano sempre più centrali i contributi derivanti dalle nuove acquisizioni scientifiche e tecnologiche.

Fonte: Agronotizie