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Riso italiano: decreto del Mipaaf per la salvaguardia del comparto

È crisi profonda per il riso italiano. Il nostro Paese è tuttora il principale produttore europeo: 1,8 milioni di tonnellate/anno, 4mila aziende, 234mila ettari coltivati. Risulta quindi essere un comparto essenziale per l’agroalimentare nostrano.

Non solo: è fondamentale per tutta l’economia della penisola.

Da qualche anno però, la forte importazione a dazio zero dai Paesi meno avanzati (Pma), ha messo in ginocchio i produttori, provocando un continuo calo dei prezzi. Il Mipaaf, il Ministero per le politiche agricole, prova a correre ai ripari. E ha appena approvato in via definitiva un decreto per tutelare il settore risicolo. Tutti i dettagli.

Riso italiano: i numeri della crisi

Nelle ultime 5 campagne di riso italiano, i prezzi si sono dimezzati. E il calo è costante: da dicembre, il risone italiano –il prodotto greggio, appena raccolto e non lavorato – ha visto un calo del 33,4%.

Da cosa dipende un crollo di tali proporzioni? Dalle importazioni, soprattutto. Solo nel 2016, nei Paesi dell’Unione Europea sono entrati, a dazio zero, 244 milioni di chili di riso, importati dall’Asia. Principalmente dal Vietnam: +346% in 12 mesi e dalla Tailandia (+34%). Oggi il 25% circa del riso venduto sugli scaffali italiani è di provenienza straniera. Ma non è possibile distinguerlo da quello Made in Italy perché ancora non esiste l’obbligo di provenienza in etichetta.

Tutto questo si ripercuote fortemente sui produttori italiani. Per pagarsi un caffè, informa Coldiretti, gli agricoltori italiani devono vendere ben 3 chili di risone. Nell’ultimo anno, l’associazione stima una perdita per i produttori di 115 milioni di euro nell’ultimo anno.

Riso italiano in crisi: il decreto del Mipaaf

Vista la profonda crisi del comparto, il governo prova a correre ai ripari. Dopo il parere positivo delle Camere e della Conferenza Stato-Regioni, il Ministero delle politiche agricole ha dato il via libero definitivo al decreto legislativo sul mercato interno del riso.

Ecco le principali novità:

  • La normativa sulla commercializzazione del riso, risalente al 1958, viene riorganizzata, semplificata e adeguata alla normativa europea;
  • Previste azioni per la salvaguardia delle varietà di riso italiane;
  • Istituzione del registro nazionale delle denominazioni dei risi, tenuto dall’Ente risi, attraverso la dotazione di strumenti giuridici fondati su criteri oggettivi e trasparenti per classificare e qualificare il patrimonio varietale italiano. Ad oggi, sono 200 le varietà di riso italiano iscritte;
  • Istituzione della denominazione “classico” in etichetta per dare valore aggiunto alle varietà di prodotto da risotto più note e maggiormente utilizzate;
  • Maggiore trasparenza delle denominazioni in etichetta, a tutela del consumatore;
  • Rafforzamento dei controlli.

Riso italiano, Martina: “Occorre un segnale forte da Bruxelles”

A commentare il provvedimento, il ministro per le politiche agricole, Maurizio Martina:

«Diamo il via a una riforma attesa da tanti anni che permetterà di tutelare e promuovere con ancora più forza un settore fondamentale come quello del riso. Con il decreto puntiamo alla semplificazione delle norme, alla maggiore valorizzazione delle varietà tradizionali italiane e alla sempre maggiore trasparenza in etichetta per il consumatore. Tre orizzonti di assoluta strategicità per tutto il Made in Italy».

Martina annuncia poi le altre misure in campo per tutelare il comparto. Spiegando che il decreto “si inserisce in una strategia più ampia a sostegno dei produttori risicoli in questa fase complessa”. Tra gli altri provvedimenti, Martina ricorda “il decreto per rendere obbligatoria l’indicazione dell’origine della materia prima sulle confezioni di riso” e il ricorso in Europa “perché venga attivata la clausola di salvaguardia prevista dai trattati Eba in merito all’importazione di riso a dazio zero”. Occorre, sull’argomento “un segnale chiaro da Bruxelles”, conclude il Ministro.

FONTI:

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11531

http://www.lastampa.it/2017/07/05/multimedia/economia/tre-kg-di-riso-valgono-un-caff-al-bar-cos-il-riso-italiano-ha-perso-valore-askBpK6ZyOBVGhHBG5ozbO/pagina.html

http://www.suoloesalute.it/import-selvaggio-riso-asiatico-pressing-italiano-ue-bloccarlo/

http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/mondo_agricolo/2017/04/13/riso-coldiretti-agricoltori-e-mondine-davanti-al-mipaaf_b39f609d-95a7-4143-afbb-06d5511d8ce3.html

Riso biologico: unica speranza per salvare il mercato italiano?

La produzione di riso biologico è l’ultima spiaggia per salvare il settore italiano dalle massicce importazioni del Sudest asiatico. Il parere del presidente di Confagricoltura Vercelli e Biella.

La produzione di riso biologico non solo conviene agli operatori di settore e fa bene all’ambiente, ma potrebbe anche essere la soluzione per rilanciare e proteggere il comparto.

Etichettatura obbligatoria

Nei giorni scorsi, Confagricoltura Piemonte ha chiesto al Ministero delle Politiche agricole l’attivazione dello “stato di crisi” del comparto risicolo.

Il settore è stato messo a dura prova dalle massicce importazioni a dazio zero dei Paesi meno avanzati (Pma).

E parte della responsabilità sarebbe anche dell’Ue, incapace di tutelare il mercato europeo.  «L’importazione selvaggia dai Pma è un problema che da anni mette a repentaglio il sistema produttivo ed economico italiano. Tuttavia, a fronte di una situazione preoccupante, l’Europa non è stata finora in grado di mettere un limite a questo fenomeno. Abbiamo toccato il fondo e la politica non è stata capace di difendere la produzione nazionale». Queste le parole di Giovanni Perinotti, presidente di Confagricoltura Vercelli e Biella.

Una delle soluzioni a questo problema, secondo Confagricoltura Piemonte, è promuovere l’etichettatura obbligatoria sull’origine del prodotto. Oggi, infatti, l’indicazione “Made in Italy” può essere apposta anche su prodotti confezionati in Italia, ma provenienti da altri Paesi.

La seconda è chiedere, con l’aiuto del ministro Calenda, che Bruxelles attivi la clausola di salvaguardia contro l’import selvaggio a dazio zero dai Paesi Meno Avanzati.

La speranza dal riso biologico

La parte del comparto che sembra non risentire di questa problematica è quella relativa alla produzione biologica. Il riso biologico, infatti, è sempre più amato dai consumatori italiani.

Sono 12 mila gli ettari coltivati con metodo sostenibile, tra Piemonte e Lombardia, per una produzione stimata intorno alle 80mila tonnellate.

E se da una parte la resa a ettaro è leggermente inferiore rispetto alle coltivazioni tradizionali, i prezzi possono raggiungere anche gli 80 euro a quintale, quasi tre volte tanto quelli del riso convenzionale.

Ricordiamo che l’Italia è il maggiore produttore europeo di riso, con una superficie coltivata che nel 2016 ha raggiunto gli oltre 234mila ettari. Secondo i dati della Commissione europea del gennaio 2017, riportati da Confagricoltura, le importazioni nell’Ue dai Pma sono passate dalle 10.280 tonnellate di riso nella campagna 2008-2009 alle 511.648 tonnellate del periodo 2016/2017.

Fonti:

http://www.lastampa.it/2017/03/26/edizioni/verbania/riso-le-speranze-legate-alla-produzione-biologica-9CYgxSS3SmtXxIwWyjfMxL/premium.html

http://www.agi.it/regioni/piemonte/2017/03/22/news/riso_confagricoltura_piemonte_chiede_stato_di_crisi-1612168/

http://www.suoloesalute.it/coltivare-riso-biologico-riduce-drasticamente-consumo-energia/amp/

Riso biologico: quale futuro?

Oggi, giovedì 16 giugno, presso il Crea- Unità di ricerca per la risicoltura (RIS) di Vercelli, si terrà il convegno dal titolo “La filiera del riso biologico si confronta: quali prospettive per il futuro?”.

All’evento prenderanno parte l’Assessore regionale all’Agricoltura, caccia e pesca, Giorgio Ferrero, FederBio, l’Ispettorato Centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, l’Ente Nazionale Risi, l’Arpa Piemonte e il Crea Vercelli.

L’incontro rappresenta un’opportunità di scambio di informazioni fra i ricercatori, i produttori e i numerosi operatori appartenenti al mondo dell’agricoltura biologica. Il convegno è anche una risposta alla necessità di un incontro tra le parti, a seguito del vivace dibattito che, negli ultimi tempi, si è acceso intorno al comparto del riso biologico. Un dibattito che ha visto schierata da una parte la componente produttiva, risicoltori bio e convenzionali, e dall’altra gli enti preposti al controllo e alla vigilanza.

Prendendo spunto dal titolo di un articolo comparso su una rivista specializzata “Riso bio: si può fare ma serve impegno”, gli intervenuti si confronteranno su diversi temi caldi, mettendo in evidenza criticità ma anche proposte operative volte a migliorare il settore.

riso biologico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tra gli argomenti trattati:  le buone pratiche per una corretta gestione agronomica della coltura e la scelta varietale; le misure per il contenimento delle specie infestanti e per la riduzione dei prodotti fitosanitari nelle acque; le modalità di controllo efficace sull’operato degli operatori biologici risicoli; l’intervento pubblico di vigilanza sull’operato degli Organismi di Controllo e sulla salubrità dei prodotti alimentari.

Federbio, quale organizzazione interprofessionale nazionale di riferimento per l’intero settore, da tempo sollecita a livello nazionale un confronto con tutte le parti interessate appartenenti al comparto riso biologico.

La Federazione si è anche detta pronta a collaborare e a mettere a disposizione tutte le competenze e le informazioni utili a migliorare la cooperazione fra gli attori del sistema e accelerare gli interventi, volti anche a prevenire le frodi sul mercato.

Fonti:

http://www.feder.bio/agenda.php?nid=1033

http://e2f2f.s79.it/f/rnl.aspx/?jeh=vwyo1-&x=pv&hf=uych8=sos/6c2&x=pv&a=el0bjbfa&x=pp&v_ekabd6i2bjf01&x=pv&iNCLM

http://www.feder.bio/files/1746.pdf

 

Seconda Conferenza Internazionale dei sistemi di produzione di riso biologico

risaieLa conferenza è rivolta a tutti coloro che si occupano di riso: produttori, ricercatori, studenti e docenti, ma anche a tutte le organizzazioni di categoria, alle associazioni dei vari settori, dal commercio al consumo, agli enti territoriali, alle autorità locali. Il comitato organizzatore si augura che la conferenza possa rappresentare un momento importante di incontro, di scambio di conoscenze e di approfondimento delle tematiche che riguardano il mondo del riso biologico, dell’alimentazione e della qualità della vita. Benvenuti alla prossima conferenza che inizierà l’1 settembre ad EXPO Milano, Parco della Biodiversità Auditorium “IL CENTRO DELLA TERRA” e proseguirà in Lomellina (Pavia) fino al 4 settembre 2015.

Il Convegno si realizza sotto la guida del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, delle Unità di ricerca per l’innovazione dell’INRA (Istituto Nazionale Francese per la Ricerca in Agricoltura), CIRAD, di Montpellier e si avvarrà della collaborazione di FederBio, della Regione Lombardia e della Provincia di Pavia.

I lavori della Conferenza, iniziano all’Auditorium del Parco Biodiversità in EXPO 2015 il giorno 1 settembre 2015alle ore 14.30.

Il giorno successivo si  prosegue con le Sessioni Scientifiche in Lomellina (PV) a Mezzana Bigli (PV) in Chateau Form nei giorni 2 -3-4 settembre 2015

In rappresentanza del Comitato Organizzatore
Stefano Bocchi

Obiettivi

Il principale obiettivo della conferenza è stimolare lo scambio di informazioni e conoscenze fra ricercatori, produttori e i numerosi componenti del mondo della risicoltura biologica. Con questo scambio culturale e scientifico, focalizzato sulla produzione e consumo del riso biologico nelle diverse regioni del mondo, si vorrebbero raggiungere i seguenti obiettivi:

  1. Stabilire uno stato dell’arte delle conoscenze e competenze scientifiche e operative sul funzionamento della produzione di sistemi risicoli biologici, del loro rapporto con l’ambiente, il paesaggio, le tradizioni e le risorse naturali.
  2. Identificare innovazioni su base agro-ecologica che agiscono sullo sviluppo di questi sistemi in diverse regioni del mondo;
  3. Analizzare l’impatto dei sistemi di produzione di riso biologico sulla dieta e sulla salute e il loro contributo alla costruzione dei pilastri dello sviluppo sostenibile;
  4. Analizzare i risultati della attuali politiche pubbliche e fornire linee guida coerenti con le aspettative del settore e della società.

La conoscenza prodotta verrà disseminata attraverso diversi media, così da raggiungere non solo tecnici ed esperti del settore, ma anche consumatori.

Comitato scientifico

  • Jean-Marc BARBIER : Agronomo
    Inra – Montpellier / France
  • Stefano BOCCHI : Agronomo
    University Milan / Italy
  • Sylvestre DELMOTTE : Agronomo
    Inra- Montpellier / France
  • Jean-Claude MOURET : Agronomo
    Inra – Montpellier / France
  • Manuel AGUILAR : Agronomo
    Unità di Ricerca Agronomica / Siviglia, Spagna
  • Barry MAMADOU BILLO : Genetista
    Unità di Ricerca Agronomica / Guinea

 

Comitato organizzatore

  • Stefano Bocchi – Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Milano
  • Paolo Carnemolla – Federbio, Bologna
  • Maria Gabriella Di Cali, Provincia di Pavia, Assessorato Agricoltura
  • Aldo Paravicini, Azienda Cascine Orsine, Pavia
  • Marco Acutis, Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Milano
  • Francesca Orlando, Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Milano
  • Claudia Sorlini, Comitato Scientifico EXPO 2015
  • Luca Sormani, GAL Lomellina
  • Roberto Spigarolo, Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Milano
  • Lucio Cavazzoni – Alce Nero, Monterenzio (BO)
  • Rosalia Caimo Duc – Terre di Lomellina S.A., Candia Lomellina (PV)
  • In collaborazione con Regione Lombardia
  • In collaborazione con Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Milano

 

Fonte:  http://www.orpconference.eu/it/

Riso Biologico: la II Conferenza internazionale va in scena a Pavia

La seconda Conferenza internazionale sul riso biologico si terrà tra Milano e Pavia, dall’1 al 4 settembre prossimi. Il primo giorno di appuntamenti si svolgerà presso l’Expo di Milano, nel Parco della Biodiversità Auditorium “Il Centro della Terra”, mentre i successivi avranno come scenario l’Azienda Erbatici – Chateauform in Mezzana Bigli (PV).

Il programma(consultabile liberamente a questo link: http://www.orpconference.eu/file/PROGRAMMA_it.pdf) prevede convegni scientifici, dibattiti, esperienze concrete di chi segue la strada dell’agricoltura biologica per la coltivazione di questo cereale, il più consumato al mondo. Sono previste anche visite guidate nelle aziende agricole circostanti.

Obiettivo principale dell’appuntamento, è quello di permettere e facilitare lo scambio di informazioni, conoscenze ed esperienze sul campo, soprattutto tra chi (ricercatori e produttori in primis), lavora attivamente nel mondo della risicoltura biologica. Alle attività sono invitati a partecipare anche le organizzazioni di categoria, le associazioni dei commercianti e dei consumatori, gli enti territoriali e le autorità locali.

Quella di Pavia non è una scelta casuale. Come ha dichiarato di recente in un’intervista Maria Gabriella Di Calì, esperta agro-ambientale della provincia di Pavia, in quest’area ci sono 82mila ettari coltivati a riso, di cui 5-6mila sono biologici: “Una quota di tutto rispetto, considerando che il discorso del biologico è partito solo 7-8 anni fa e ha comunque visto buoni tassi di crescita. L’interesse per il riso biologico è evidente, il prodotto dà una remunerazione maggiore ed è per questo che i risicoltori guardano con fiducia a questa prospettiva”. Sono 300 gli operatori della zona che si affidano all’agricoltura biologica e si prospetta una crescita sostenuta per il prossimo futuro.

riso biologico

 

 

 

 

 

 

 

 

La Conferenza sarà occasione per uno scambio scientifico, ma anche culturale, che ha lo scopo di mettere in rete competenze e conoscenze nel settore.In particolare, sul sito ufficiale della Conferenza, sono elencati gli obiettivi specifici dell’incontro:

  • stabilire lo stato delle conoscenze e delle competenze scientifiche e operative del settore, soprattutto per quel che riguarda la produzione di riso biologico, del suo apporto all’ambiente, al paesaggio e alle tradizioni;
  • conoscere le principali innovazioni agro-ecologiche operate nelle diverse piantagioni sparse per il pianeta;
  • analizzare gli apporti del riso biologico sull’alimentazione e la salute dei consumatori, identificando anche il contributo di questa coltivazione per uno sviluppo sostenibile;
  • indagare le conseguenze delle politiche pubbliche nel settore, fornendo precise linee guida per il futuro;
  • condividere i risultati dei lavori con il pubblico di massa, attraverso il coinvolgimento dei diversi media, per raggiungere soprattutto i consumatori finali.

Per partecipare alla Conferenza è necessario premunirsi di biglietto d’ingresso. Sono previste agevolazioni per chi effettua l’acquisto entro il 25 luglio. Maggiori dettagli, al link: http://www.orpconference.eu/it/iscrizione/

 

Fonti:

http://www.orpconference.eu/file/PROGRAMMA_it.pdf

http://www.orpconference.eu/it/iscrizione/

http://www.orpconference.eu/it/informazioni/

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2015/07/09/riso-biologico-pavia-teatro-della-seconda-conferenza-internazionale/44873