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NASCE IL PROGETTO DI FILIERA SOSTENIBILE DELL’ASIAGO DOP

NASCE IL PROGETTO DI FILIERA SOSTENIBILE DELL’ASIAGO DOP

Tipicità e sostenibilità a braccetto: il progetto del Consorzio che coinvolge mille allevatori, 34 caseifici e 6 distributori

Nasce il progetto Filiera sostenibile dell’Asiago Dop, un percorso che prosegue nelle scelte avviate da tempo di recupero degli elementi originari della denominazione ed è destinato a migliorare l’efficienza dell’intero ciclo del formaggio Asiago.

Una filiera articolata

L’azione del Consorzio di Tutela veneto-trentino punta con decisione a potenziare i suoi elementi di sostenibilità coinvolgendo per la prima volta l’intera filiera produttiva composta da oltre mille allevatori, 34 caseifici e 6 confezionatori.

La presentazione a Roma

Il progetto di ricerca verrà presentato in anteprima a Italia Next Dop, il Simposio dedicato all’alta formazione e diffusione della ricerca scientifica nel settore agroalimentare a Indicazione Geografica organizzato da Fondazione Qualivita il prossimo 22 febbraio a Roma.

Mipaaf: 500mila euro per progetti contro lo spreco alimentare

Spreco alimentare: il Mipaaf mette a disposizione 500 mila euro per progetti innovativi volti alla limitazione degli scarti e dei residui dalla ristorazione e dalla filiera agroalimentare.

A darne conferma lo stesso Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con un comunicato sul suo sito ufficiale.

Spreco alimentare: i dettagli del bando

Il bando contro lo spreco alimentare prevede lo stanziamento complessivo di 500 mila euro. Ogni progetto ammesso sarà finanziato con un massimo di 50 mila euro.

I progetti dovranno riguardare:

  • il miglioramento del processo produttivo finalizzato alla prevenzione o diminuzione delle eccedenze dei prodotti agricoli, nella raccolta o distribuzione;
  • azioni di ricerca e sviluppo tecnologico per il prolungamento della durata dei prodotti agroalimentari;
  • la creazione di software per l’uso intelligente del magazzino industriale, la limitazione degli sprechi e il recupero delle eccedenze nella ristorazione e nell’ambiente domestico;
  • il recupero e il riutilizzo di sottoprodotti derivanti dalla raccolta, lavorazione o preparazione degli alimenti;
  • il recupero dei prodotti invenduti e destinati a mercati rivolti a fasce meno abbienti;
  • il recupero degli alimenti da destinare agli indigenti, anche attraverso l’ausilio del servizio civile internazionale.

Chi può partecipare al bando

Il bando è rivolto a:

  • enti pubblici, università, organismi di diritto pubblico e soggetti a prevalente partecipazione pubblica;
  • associazioni, fondazioni, consorzi, società, anche in forma cooperativa e imprese individuali;
  • soggetti iscritti all’Albo nazionale e agli Albi delle Regioni e delle Province autonome dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.

I progetti potranno essere presentati entro il 21 luglio 2017.

Spreco alimentare: Italia nona in classifica

Secondo dati WWF, ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. Ben un terzo della produzione mondiale e circa quattro volte la quantità di cibo necessaria a sfamare le quasi 800 milioni di persone denutrite sul Pianeta. Nella speciale classifica stilata su 25 Paesi in termini di “Cibo perso e sprecato”, l’Italia occupa il nono posto, anche se nell’ultimo anno sono stati registrati miglioramenti, soprattutto nelle politiche adottate.

«La legge contro gli sprechi alimentari approvata lo scorso anno – ha commentato il Ministro Maurizio Martina –  ha reso più semplici le donazioni, permettendoci di recuperare sempre più cibo in favore degli indigenti. L’Italia ha lavorato tanto in questa direzione introducendo novità importanti come ad esempio il tavolo anti-sprechi che riunisce operativamente istituzioni, imprese ed enti caritativi. Ma c’è ancora molto da fare e questo bando pubblico è uno strumento fondamentale per trovare soluzioni innovative e sostenere la diffusione di buone pratiche. Ci aspettiamo un contributo importante di idee soprattutto dai giovani».

Fonti:

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11431

http://www.repubblica.it/solidarieta/cibo-e-ambiente/2017/02/03/news/spreco_alimentare_si_buttano_1_3_miliardi_di_tonnellate_di_generi_prima_ancora_che_arrivino_a_tavola-157492681/

Psr Umbria: 46 milioni destinati ai giovani agricoltori

Psr Umbria: 46 milioni destinati ai giovani agricoltori

Sono oltre 46 i milioni di euro stanziati tra il 2017 e il 2018 previsti dal Psr Umbria e destinati a finanziare nuovi insediamenti, interventi per la trasformazione e commercializzazione, e agriturismi.

Si tratta di un investimento importante, che ha l’obiettivo di sostenere e favorire lo sviluppo di imprese guidate da giovani.

Psr Umbria: le tipologie d’intervento previste dal progetto

Nello specifico, i fondi del Psr Umbria destinati ai giovani constano di 31 milioni e 500 mila euro per il 2017 e 14 milioni e 500 mila euro per il 2018.

Le tipologie di intervento ammesso sono tre.

La prima è finalizzata al sostegno delle azioni previste dalla sottomisura 4.1.1. Si tratta di interventi di trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli. A questa tipologia sono destinati 23 milioni nel 2017 e 7 milioni e 494mila euro nel 2018.

La seconda riguarda la sottomisura 6.1, inerente l’avviamento di imprese da parte di giovani agricoltori, per la quale saranno stanziati fino a 7 milioni nel 2017 e 6 nel 2018.

L’ultima tipologia di intervento, invece, è riferita alla sottomisura 6.4.1 e riguarda gli agriturismi. Il plafond messo a disposizione dal Psr Umbria è in questo caso di 1 milione e 500 mila euro nel 2017 e 1 milione nel 2018.

Il 31 agosto è la data fissata, sia per il 2017 che per il 2018, per formulare le graduatorie di ammissibilità delle domande di sostegno che saranno presentate.

Attualmente per il primo bando di finanziamento per l’avviamento di imprese per giovani agricoltori sono state presentate 254 domande e 126, circa la metà, sono state finanziate

È il futuro della nostra agricoltura ed è giusto – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini – che il Programma di sviluppo rurale contenga le misure di sostegno adeguate per soddisfare le esigenze dei sempre più numerosi giovani che vogliono investire in questo comparto“.

E la risposta da parte dei giovani è incoraggiante. Nella precedente programmazione 2007-2013, è pervenuto un elevato numero di domande. Di queste, 556 sono state ammesse a finanziamento, 431 delle quali hanno già ricevuto gli aiuti richiesti.

FONTE:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2017/06/19/umbria-un-psr-che-pensa-ai-giovani/54589