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SEMPLIFICATA LA PAC PER SEMPLIFICARE LA VITA AGLI AGRICOLTORI

SEMPLIFICATA LA PAC PER SEMPLIFICARE LA VITA AGLI AGRICOLTORI

La Commissione europea ha presentato un nuovo pacchetto di semplificazioni per la Politica Agricola Comune (PAC 2024) con l’obiettivo di ridurre gli oneri amministrativi e semplificare l’accesso agli incentivi

Il pacchetto per la semplificazione della PAC (Politica Agricola Comune) presentato dalla Commissione Europea ha un obiettivo chiaro: rafforzare la competitività e la resilienza degli agricoltori. Tra gli strumenti, alleggerire una normativa esageratamente complessa, ridurre gli oneri burocratici e dare maggiore impulso alla digitalizzazione.

Come è noto gli agricoltori devono combattere con pesanti obblighi amministrativi che vanno ad aggiungersi al loro lavoro quotidiano. Gestire questo carico burocratico è dispendioso anche per le amministrazioni nazionali.

Le aziende agricole biologiche certificate saranno automaticamente considerate conformi ad alcuni dei requisiti ambientali dell’UE per i finanziamenti

Gli agricoltori potranno beneficiare di incentivi per la protezione di torbiere e zone umide. I controlli saranno semplificati utilizzando dati satellitari e la tecnologia, inoltre è prevista la razionalizzazione dei sistemi informativi e delle attività digitali: le amministrazioni nazionali saranno incoraggiate dalla Commissione Europea a sviluppare sistemi digitali interoperabili, in modo che gli agricoltori debbano inviare i loro dati una sola volta, attraverso un unico sistema, risparmiando tempo e riducendo i costi.

 

Per i piccoli agricoltori il limite annuo del pagamento forfettario aumenterà da 1.250 a 2.500 euro. Inoltre saranno esentati da alcune norme ambientali e potranno beneficiare di pagamenti che premiano l’agricoltura ecocompatibile. I piccoli agricoltori possono anche usufruire di una nuova opzione di finanziamento semplice che offre fino a 50.000 euro come somma forfettaria per aiutare a far crescere le loro aziende agricole.

Christophe Hansen, commissario per l’Agricoltura e l’Alimentazione, ha chiarito le ragioni della semplificazione della PAC: «Stiamo ripristinando il pragmatismo nella politica agricola comune. Le nostre proposte odierne trovano un equilibrio tra la necessità di disporre di una politica adeguata alle realtà sul campo, salvaguardando nel contempo una certa stabilità per tutte le parti interessate del settore agricolo. La Commissione è dalla parte degli agricoltori e stiamo facendo del nostro meglio per ridurre la burocrazia in modo che possano concentrarsi su ciò che sanno fare meglio: produrre cibo per tutti noi, proteggendo al contempo le nostre risorse naturali. Sono fiducioso che queste misure produrranno risultati concreti e invito i colegislatori ad adottare questa proposta entro la fine dell’anno affinché i cambiamenti possano siano operativi nel 2026».

Gli ambientalisti temono che la semplificazione della PAC finisca per abbassare gli obiettivi ambientali e sociali che finora avevano dato l’impronta alla politica agricola comunitaria. In realtà, le misure green rimangono: circa 98 miliardi di euro – ovvero il 32% del budget totale – continuano ad essere destinati alle azioni per il rispetto dell’ambiente, per la limitazione dell’impatto climatico e per il benessere animale. L’architettura verde, compresi gli eco-schemi e lo sviluppo rurale, resta invariata. Le modifiche, precisa la Commissione, «sono limitate alle disposizioni per cui vi è una comprovata necessità di aggiustamento».

La proposta di semplificazione dovrà ora essere valutata anche dal Parlamento Europeo. Per la Commissione, il pacchetto delle semplificazioni rispecchia la Vision for Agriculture and Food, presentata dal nuovo Esecutivo di Bruxelles lo scorso febbraio.

 

Per approfondimenti:

https://www.rinnovabili.it/agrifood/agricoltura/semplificazione-della-pac/

LA NUOVA POLITICA AGRICOLA COMUNE, TRA AGROECOLOGIA E INNOVAZIONE

LA NUOVA POLITICA AGRICOLA COMUNE, TRA AGROECOLOGIA E INNOVAZIONE

Da un primo tratteggio della nuova Politica Agricola Comune, che interesserà le annualità 2023/2027, due sono le direttrici che emergono come portanti: la transizione ecologica e quella digitale.

Nell’approccio del futuro, secondo la nuova PAC vi è l’utilizzo prevalente di pratiche agricole sostenibili, come l’agroecologia, l’agricoltura biologica, l’utilizzo di innovazioni digitali e dell’agricoltura di precisione.

Pratiche che possano favorire l’avvento di un settore agricolo più smart rispetto al passato, che rispetti maggiormente l’ambiente e convogli una certa vivacità all’interno delle aree rurali.

Questo approccio trova parti contrarie che accusano la strategia Farm to Fork immaginata dall’Unione Europea, perché troppo poco produttiva in termini alimentari; secondo questa visione, tale strategia ridurrebbe la produzione, provocando un aumento dei prezzi, a discapito di consumatori e agricoltori.

Gli ambientalisti invece, per nulla favorevoli all’approccio tecnologico, giudicano scarsa ovvero non sufficiente, la propensione ambientale tratteggiata nella nuova PAC, che favorirebbe un ristretto numero di aziende agricole non adeguatamente attente sia dal punto di vista ambientale che da quello animale.

Dobbiamo tuttavia pensare che nella concezione smart dell’agricoltura, immaginata dall’Unione, è già contemplato un incremento della produttività compatibile con una particolare attenzione e cura verso l’ambiente; potenziato dall’utilizzo dell’innovazione tecnologica.

Un piccolo investimento nella direzione ecologica era già stato seminato con la precedente PAC 2021/22, le cui fonti di finanziamento erano di provenienza del Quadro Finanziario Pluriennale 21/27, che in Italia raggiunge i 6 miliardi di euro con il cofinanziamento nazionale.

Queste ultime unite a quelle del programma “Next Generation Eu” per l’Italia, pari a 910,6 milioni di risorse in Europa, attribuite agli Stati Membri secondo una precisa ripartizione: 8% delle risorse possono essere utilizzate per il sostegno delle misure dei loro programmi di sviluppo rurale, nel rispetto dei requisiti minimi ambientali; 37% per interventi legati alla transizione ecologica; 55% per interventi legati alla transizione digitale.

Con l’avvento della PAC 2023/27 gli strumenti a favore di un’evoluzione ecosostenibile sono aumentati. Tra questi compaiono gli eco-schemi: un nuovo pagamento verde, erogato tramite un premio annuale per ettaro in aggiunta al pagamento base; dedicato a quegli agricoltori che si impegnano in pratiche ecocompatibili e innovative dal punto di vista tecnologico.

Gli eco-schemi sono il frutto di una strategia molto chiara alla base di tutto il disegno della nuova Pac, convinta che la sostenibilità possa essere perseguita attraverso l’innovazione digitale.

Tecnologie di guida satellitare, precisione nelle operazioni colturali, gestione dei dati, sono tutti elementi indispensabili per un’agricoltura moderna; efficace nel ridurre gli sprechi e nel migliorare la qualità dei prodotti e le informazioni legate alla loro origine.

Una transizione che si pone l’obiettivo di elevare le capacità professionali, dotando finalmente l’agricoltura di strumentazioni efficaci e precise, proporzionali al rilievo che il settore sta assumendo in una prospettiva di crescita consistente.

Fonte: Terra e vita