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Sviluppo Rurale, il Mipaaf: “Via libera a 40mila domande per 50 milioni di euro”

L’Autorità di gestione del Programma Nazionale di Sviluppo Rurale (PNSR) ha approvato una lista 40mila domande ammesse al sostegno per l’assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante. Lo rende noto il Mipaaf (Ministero delle politiche agricole) con una nota.

Sviluppo Rurale: 50 milioni di euro per assicurazioni agevolate

L’intervento rientra nell’ambito del PNSR 2014-2020 e nello specifico riguarda la sottomisura 17.1 del 2015. L’Autorità di gestione ha pubblicato sul sito del Mipaaf l’elenco delle 40mila aziende ammesse al sostegno. Tra di esse, quasi duemila domande presentate da nuove imprese assicurate.

L’elenco, corredato della “Spesa ammissibile a contributo” e del “Contributo concedibile”, è consultabile a questo link:

Complessivamente, il provvedimento prevede uno stanziamento di oltre 50 milioni di euro.

Per completare le operazioni, le imprese ammesse dovranno presentare nei prossimi giorni le domande di pagamento necessarie. Attraverso tale adempimento, previsto dalla normativa europea, sarà possibile sbloccare definitivamente l’erogazione dei contributi pubblici in favore delle imprese agricole.

Sviluppo Rurale, il Mipaaf: “Un passo avanti importante”

Nella nota, il dicastero presieduto da Maurizio Martina ha espresso soddisfazione per la grande mole di domande ammesse.

Si tratta, scrivono dal ministero, di “un passo avanti importante per il mondo agricolo. Con un accesso più semplice agli strumenti di gestione del rischio, infatti, le aziende agricole potranno cogliere tutte le opportunità introdotte con il Programma Nazionale di Sviluppo Rurale. L’obiettivo è aumentare il numero delle imprese del settore assicurate, favorendo ad esempio la diffusione delle polizze innovative e dei fondi di mutualità per la stabilizzazione dei redditi”.

Psr: rendicondati 850 milioni di euro

A distanza di un anno dall’approvazione della Commissione Ue dei Programmi di sviluppo rurale delle regioni italiane e a 2 dall’inizio della Programmazione 2014-2020, PianetaPsr traccia un primo bilancio del programma in Italia.

Ad oggi sono stati rendicondati circa 850 milioni di euro. Le performance migliori sono state registrate nei settori delle immobilizzazioni materiali, delle indennità e dei pagamenti agro-climatico-ambientali.

Rispetto al primo semestre 2016, Pianeta Psr rileva un leggero rallentamento per quanto riguarda la spesa effettiva: nel terzo trimestre di quest’anno sono stati infatti rendicontati 129 milioni di quota FEASR, per una corrispondente quota di 261 milioni di euro di spesa pubblica. A fine giugno, per il secondo trimestre gli stessi parametri ammontavano rispettivamente a 174 milioni (quota FEASR) e 330 milioni (spesa pubblica).

Nel dettaglio, sono le regioni del centro-nord ad aver fatto registrare una performance migliore: 128 milioni di euro di spesa pubblica, a fronte dei 79 milioni registrati nel centro-sud.

FONTI:

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10744″https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10744

http://www.pianetapsr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1665″http://www.pianetapsr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1665

Mipaaf: 340 milioni per le filiere agroalimentari colpite dal sisma

Con un comunicato, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) ha reso note alcune misure per il rilancio delle filiere agroalimentari colpite dal sisma.

Il decreto sul Terremoto, di recente riconvertito in legge e approvato all’unanimità dalla Camera, contiene infatti sei misure legate alla gestione dell’emergenza in campo agricolo e agroalimentare.

Fondi, semplificazione, rimborsi: le misure per le aziende colpite dal sisma

11 milioni per il primo intervento

La prima misura urgente messa in campo, che partirà a gennaio 2017, è la copertura del mancato reddito in favore delle imprese di allevamento. Si tratta di 11 milioni di euro, inseriti nel pacchetto zootecnia autorizzato dalla Commissione Ue. Viene stabilito un aiuto a capo di circa 400 euro per i bovini. Sono ancora in via di definizione i dettagli degli aiuti per allevatori di ovini e suini.

Procedure semplificate

Semplificazione delle procedure previste per l’acquisto e la fornitura di stalle temporanee per gli animali, con l’estensione dei bandi già effettuati da Regione Lazio e Marche. Esistono ad oggi 400 stalle già acquistate, in fase di montaggio. I container destinati a uso abitativo sono invece 130, in consegna. Il decreto interviene nell’acquisto delle restanti strutture necessarie.

Rimborsi fino al 100%

Regioni e Mipaaf predispongono le misure per garantire la continuità produttiva delle imprese colpite dal sisma. A esse sarà destinato il 100% del rimborso delle spese necessarie.

Rinascita delle filiere

Destinati 340 milioni di euro per il progetto di rinascita delle filiere agroalimentari: la quota di cofinanziamento regionale riguardo il Psr 2014-2020 sarà assicurata interamente dallo Stato centrale.

Aiuti alle PMI

Per le Piccole e Medie Imprese sono previsti degli interventi finanziari specifici, da erogare sotto forma di finanziamenti agevolati a tasso zero. I fondi saranno destinati alla copertura del 100% degli investimenti per il ripristino e il riavvio delle attività economiche.

Anticipi fondi UE

Nell’ambito degli anticipi dei contributi europei, sono stati infine erogati 63 milioni di euro a oltre 30mila aziende di 6 province colpite dal sisma (Macerata, Ascoli Piceno, Fermo, L’Aquila, Teramo, Rieti e Perugia).

FONTI:

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10731″https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10731

Embargo russo e rinnovo aiuti al settore ortofrutticolo: l’UE ritirerà 50mila tonnellate di prodotti agricoli italiani

Embargo russo e rinnovo aiuti al settore ortofrutticolo: l’UE ritirerà 50mila tonnellate di prodotti agricoli italiani

Il mese scorso, il presidente Vladimir Putin ha annunciato la proroga di un anno dell’embargo russo su tutti i prodotti agricoli e alimentari provenienti dall’Unione Europea. Si tratta di una risposta alla decisione delle istituzioni europee di estendere a propria volta il blocco su alcuni prodotti russi importanti nel continente. Questa guerra fredda di embarghi e contro-embarghi è frutto della crisi in Crimea, che ha visto contrapposti il governo moscovita e l’UE nel controllo di alcune aree dell’Ucraina. Uno scenario che ha colpito duramente i coltivatori e gli allevatori europei, soprattutto quelli italiani, che avevano in Russia un importante mercato di sbocco.

Su questo aspetto, la Commissione europea corre ai ripari, cercando di limitare le perdite dei produttori. L’ultimo provvedimento di sostegno per le imprese del settore sarà approvato entro la fine del mese di luglio. A darne notizia è il Mipaaf, Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in un comunicato: “Per l’Italia è previsto un plafond di ritiri complessivo di circa 50 mila tonnellate di prodotto e in particolare di: mele e pere (17.500 tonnellate), pesche e nettarine (9.200 tonnellate), agrumi (3.300 tonnellate), susine kiwi e uva da tavola (15.300 tonnellate) e altri ortaggi (650 tonnellate). A questo si aggiunge anche un ulteriore plafond da 3 mila tonnellate che può essere gestito a livello nazionale. Le tipologie di azioni ammesse sui prodotti ortofrutticoli oggetto del regolamento riguardano: ritiro dal mercato e destinazione agli indigenti, mancata raccolta e raccolta verde”.

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Il provvedimento, stando al comunicato, dovrà ora passare al vaglio del collegio dei Commissari europei: l’approvazione finale dovrebbe arrivare entro il 31 luglio, per essere già operativo al momento del rinnovo dell’embargo russo. Il programma di aiuti dovrebbe andare avanti fino al 30 giugno del prossimo anno.

Come ha spiegato il Ministro all’agricoltura Maurizio Martina, le quantità ritirate dal mercato sono in linea con quanto previsto lo scorso anno: “Le misure, poi, consentono la donazione agli indigenti della frutta che non va sul mercato e mi auguro che gran parte dei quantitativi possa essere destinato a questa finalità. Sullo sfondo resta comunque la necessità di intervenire presto in Europa per aggiornare gli strumento di contrasto alle crisi del settore, per essere davvero in linea con le esigenze delle imprese”.

Dino Scanavino, coordinatore di Agrinsieme, ha commentato positivamente la notizia sottolineando come “questi interventi potranno contribuire a dare sollievo ai produttori e alle cooperative togliendo dal mercato europeo quantitativi di prodotto che, non potendo raggiungere la Russia, appesantiscono l’offerta interna con conseguenze al ribasso sui prezzi”.

Diversa l’opinione di Ambrogio De Ponti di Uniproa che esprime “delusione e preoccupazione” e aggiunge: “Se anche quest’anno il criterio adottato per l’erogazione delle misure eccezionali si basa sui quantitativi di prodotto esportati in Russia, l’Italia non può che essere  penalizzata. Il nostro Paese, infatti, pur essendo il primo per produzione ortofrutticola a livello europeo, si vede collocare solo in quinta posizione. Si verifica così la paradossale situazione per cui la Polonia ha un plafond 7 volte superiore a quello italiano e il Belgio uno più che doppio”.

Anche le Organizzazioni dei produttori ortofrutticoli del Mezzogiorno d’Italia hanno espresso le proprie perplessità sul provvedimento, lamentando sia l’impossibilità di essere ammesse agli aiuti forniti, sia il livello troppo basso degli importi. Alcuni produttori, in particolare, esprimono insoddisfazione perché non si prendono provvedimenti sugli effetti indiretti dell’embargo. Come nota Giuseppe Giaccio, presidente della Op Giaccio Frutta, “la nostra Op ha una presenza sui mercati internazionali non grande, ma l’impatto dell’embargo arriva sui mercati italiani per spiazzamento: la merce spagnola che non si vende più sulle piazze russe, arriva sui mercati italiani e stranieri, bersaglio della frutta italiana. A pagare il conto sono le Op e gli operatori che hanno investito di più sulla qualità, che offrono un prodotto migliore, ma più caro, e che non sono eleggibili per gli aiuti, perché non colpite in maniera diretta, non esportando verso la Russia”.

Fonti:

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/8914

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-06-24/putin-ordina-proroga-un-anno-dell-embargo-prodotti-alimentari-europei-151050.shtml?uuid=ACoF66F

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2015/07/17/embargo-russo-verso-rinnovo-aiuti-all-ortofrutta/44995

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2015/07/17/embargo-russo-unaproa-critica-sulle-ipotesi-di-intervento-per-l-ortofrutta/44997

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2015/07/17/embargo-russo-verso-rinnovo-aiuti-all-ortofrutta/44995

Agricoltura sociale: il Senato approva il ddl. Tutte le novità

A quasi un anno di distanza dall’approvazione della Camera, il disegno di legge sull’agricoltura sociale passa anche al Senato seppur con qualche ritardo: quando l’estate scorsa il testo ha superato il primo passaggio parlamentare, si prevedeva un’approvazione definitiva entro l’autunno. Solo l’8 luglio, invece, è stato approvato in Senato, ed è ancora necessaria una rilettura da parte dei deputati.

Il ddl punta all’unione di progetti di inclusione sociale con i concetti di agricoltura biologica e sostenibile, e sembra aver incontrato il favore di operatori del settore e associazioni, anche se non è mancato qualche parere discordante.

La normativa prevede l’introduzione nell’ordinamento della definizione di agricoltura sociale, in cui rientra tutta una serie di attività, tra cui:

  • il reinserimento, sociale e lavorativo, di persone con disabilità, persone svantaggiate e minori in età lavorativa;
  • le prestazioni sociali e di servizio alle comunità locali, che prevedono l’utilizzo di risorse materiali e immateriali dell’agricoltura;
  • l’ausilio di animali e la coltivazione delle piante come base per offrire prestazioni terapeutiche;
  • eventi e iniziative (come fattorie sociali e didattiche) di educazione ambientale e alimentare, per la salvaguardia della biodiversità.

La legge offre, tra le altre cose, l’opportunità agli enti regionali di promuovere degli specifici programmi per implementare la multifunzionalità delle imprese agricole, all’interno dei propri Psr (Piani di sviluppo rurale).
agricoltura sociale
L’obiettivo è proprio quello di dar impulso allo sviluppo dell’agricoltura sociale e rafforzare le pratiche di progettazione integrata territoriale.

Inoltre, la nuova norma prevede la possibilità, per le istituzioni pubbliche, di dare priorità agli operatori di agricoltura sociale, per quanto riguarda la fornitura di prodotti agroalimentari e per l’assegnazione di terreni pubblici agricoli. Su quest’ultimo punto, si prevede anche la possibilità per le istituzioni di assegnare gratuitamente alle imprese operanti nel settore beni immobili confiscati alle mafie.

In ultimo, è istituito presso il Mipaaf l’Osservatorio sull’agricoltura sociale, che definirà le linee guida in materia, assumendo funzioni di monitoraggio e coordinamento delle politiche rurali e comunicative.

Il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, ha sottolineato che l’approvazione in Senato “è un passo importante e credo sia fondamentale arrivare al via libero definitivo entro il semestre di Expo” aggiungendo:“Inclusione e sostenibilità, temi centrali anche della Carta di Milano, sono due parole chiave per capire il valore dell’agricoltura sociale, intesa non solo come opportunità economica. Principi, questi, praticati ogni giorno da quasi mille esperienze su tutto il territorio nazionale, con oltre 200 milioni di euro di fatturato e un valore che va ben oltre quello economico”.

Anche Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, ha espresso soddisfazione:”Con l’approvazione in Senato del ddl sull’agricoltura sociale si è fatto un passo in avanti verso il riconoscimento del ruolo che l’agricoltura deve ricoprire nella modernizzazione del paese, valorizzando il ruolo delle realtà rurali nella costruzione di una nuova partecipazione sociale, sostenendo la diffusione un’economica circolare e solidale. Ora auspichiamo che la Camera dei Deputati approvi in via definitiva e prima della pausa estiva il testo, dando avvio ad un’applicazione concreta nei PSR 2014-2020 i cui bandi sono in fase di pubblicazione a livello regionale“.

L’Alleanza delle Cooperative Sociali, per bocca del portavoce Giuseppe Guerini, si è detta invece perplessa in merito alla normativa. Soprattutto per quanto riguardail comma 4 dell’articolo 2, cassato nel corso della discussione parlamentare, che prevedevadei criteri più stringenti per riconoscere le attività come effettivamente agricole: in particolare, si inseriva un limite minimo di fatturato del 30% nel settore.

Fonti:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2015/07/10/agricoltura-sociale-il-senato-approva/44632

http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/464877/La-Camera-da-l-ok-ecco-la-legge-sull-Agricoltura-sociale-Ora-filiera-e-marchio

http://www.vita.it/it/article/2015/07/09/agricoltura-sociale-la-delusione-delle-cooperative-sociali/135845/

http://www.greenbiz.it/panorama/opinioni/14036-agricoltura-sociale-decreto-senato

https://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Ddliter/44693.htm

Mipaaf: accordo con GDO per promozione prodotti DOP e IGP in Italia

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che si sono svolti qualche giorno fa, il 15 giugno, a Expo gli Stati generali delle Indicazioni geografiche italiane, alla presenza del Ministro Maurizio Martina. Nel corso dei lavori sono state presentate le azioni del Mipaaf per la tutela e la promozione dei prodotti DOP e IGP sul fronte nazionale e internazionale.

5 le azioni principali: rilancio dei consumi sul mercato italiano con un accordo siglato con la GDO durante l’evento, rafforzamento del contrasto alla contraffazione anche sul web, focus sulle indicazioni geografiche nel piano del Governo per il sostegno all’export Made in Italy, difesa del sistema delle denominazioni a livello internazionale e testo unico per le DOP per semplificare le norme a favore di imprese e consorzi di tutela. “Abbiamo voluto questa giornata in Expo – ha dichiarato il Ministro Martina – per ribadire la nostra leadership nel settore delle indicazioni geografiche. Il nostro modello di ‘brand geografico’ è forte, perché i prodotti a denominazione non hanno solo un grande valore economico, ma storico, culturale, identitario”. “Siamo passati all’attacco dell’agropirateria – ha affermato Martina – su una frontiera decisiva come quella del web, che rappresenta un mercato in crescita anche per l’agroalimentare. L’Italia è il primo Paese al mondo a poter vantare un sistema di intervento a protezione dei prodotti a denominazione come quello che abbiamo sviluppato nell’ultimo anno.

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Grazie alle collaborazioni con eBay e Alibaba riusciamo a combattere la concorrenza sleale di chi usurpa il prestigio delle nostre IG. Anche attraverso strumenti come questo salvaguardiamo il lavoro quotidiano di oltre 300 mila nostre imprese che producono cibi e vini DOP e IGP. Parliamo di un settore che alla produzione vale più di 13,5 miliardi di euro e che rappresenta uno dei segmenti più dinamici dell’export Made in Italy. Proprio per sostenere le esportazioni lavoriamo con i Consorzi per nuovi accordi con la distribuzione straniera, accompagnati da azioni forti di comunicazione di contrasto all’Italian sounding, anche attraverso la promozione del segno unico ‘The Extraordinary Italian Taste’, che ha debuttato con successo a Chicago in una delle fiere più importanti di contatto con la GDO statunitense”. “L’accordo siglato oggi con la GDO, poi, darà una spinta al rilancio dei consumi dei prodotti a denominazione – ha aggiunto il Ministro – in uno dei mercati più importanti a livello nazionale come quello della grande distribuzione. Lo presentiamo in Expo proprio a ribadire che questo evento è una straordinaria occasione per le nostre filiere, per la grande qualità che tutti i nostri territori esprimono e che qui a Milano si presenta al mondo in tutta la sua forza”. Accordo Mipaaf/GDO: più spazio alle DOP e IGP nei punti vendita Il protocollo d’intesa tra Ministero e le associazioni della grande distribuzione organizzata come Federdistribuzione, Ancc-Coop, Ancd-Conad ha l’obiettivo di garantire una migliore informazione dei consumatori e favorire una più facile individuazione dei prodotti Dop e Igp presso i punti vendita. Tra gli strumenti previsti dall’accordo ci sono: incremento degli spazi dedicati ai prodotti DOP/IGP nei punti vendita;  utilizzo sugli scaffali di segnaletica dedicata alla campagna informativa sulle DOP/IGP;  campagne informative promozionali svolte in coordinamento tra le aziende delle catene GDO o dalle singole aziende come ad esempio la “settimana delle DOP/IGP”;  esposizione e distribuzione presso i punti vendita di materiale informativo specifico dedicato ai prodotti a denominazione.