Suolo e Salute

Tag Archives: lazio

LAZIO PRIMA IN ITALIA PER START UP AGRICOLE

LAZIO PRIMA IN ITALIA PER START UP AGRICOLE

L’assessore Onorati: «Grazie ad un uso oculato dei fondi Psr siamo diventati la terza regione nazionale per numero di aziende bio»

«Abbiamo investito grazie ai fondi del programma di sviluppo rurale 1 miliardo e 105 milioni di euro per l’agricoltura del Lazio, conquistando il primo posto in Italia per startup create con 1.930 nuove giovani agricoltrici e agricoltori».

Lo ha reso noto l’assessore all’ agricoltura della Regione Lazio, Enrica Onorati durante la prima tappa del tour Psr Lazio presso il Garum-Museo della cucina a Roma.

«Si tratta di numeri importantissimi, dietro cui c’è la storia del Psr Lazio 2014-2022 e il futuro dell’agricoltura regionale».

Il traino del bio

«Un percorso in cui le misure traino sono state, indubbiamente, quelle destinate all’agricoltura biologica, ai giovani, al benessere animale, investimenti».

«Oltre alle nuove startup, abbiamo infatti sostenuto 2.010 aziende zootecniche e 6.700 aziende biologiche, posizionandoci nel settore bio come terza regione in Italia».

«È evidente che non parliamo solo di numeri ma di linfa vitale. Per chi si alza all’alba per lavorare la terra, accudire gli animali, preservare il territorio, e che difficilmente probabilmente riuscirebbe a sostenere la propria azienda senza i fondi europei, le regioni che attuano i programmi, le organizzazioni, i tecnici, i consulenti a supportarne la conduzione aziendale e guidare l’agricoltore nei percorsi di finanza agevolata».

Le linee guida

I concetti chiave portati avanti dall’amministrazione regionale laziale in agricoltura sono: sostegno ai giovani, ricerca e innovazione, agricoltura di precisione, equa distribuzione del reddito lungo la filiera produttiva, crescita sostenibile in termini di agricoltura biologica e integrata, difesa del valore della produzione e promozione del pregiatissimo made in lazio, maggiore attenzione alle politiche di genere e alla valorizzazione della responsabilità sociale, lotta ai cambiamenti climatici, cibo sano e accessibile a tutte e a tutti.

LAZIO PUNTA SULL’AGRICOLTURA BIO: CINQUE NUOVI BIO-DISTRETTI RICONOSCIUTI

LAZIO PUNTA SULL’AGRICOLTURA BIO: CINQUE NUOVI BIO-DISTRETTI RICONOSCIUTI

Sino al 10 novembre sarà possibile per i bio-distretti riconosciuti dalla Regione Lazio, partecipare al bando che assegna 400mila euro di risorse regionali alla concessione di contributi per la loro promozione e consolidamento.

Via alle delibere di riconoscimento da parte della Giunta regionale, di cinque nuove realtà territoriali identificate come bio-distretti, all’interno della regione Lazio. Oltre trenta comuni ricadono all’interno delle cinque aree, che si sono organizzate investendo per la diffusione del metodo biologico di coltivazione.

A comunicare la notizia è Enrica Onorati – Assessore all’Agricoltura, Foreste, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Pari opportunità; per la regione Lazio.

I distretti biologici in questione

Cinque sono le aree interessate, che coinvolgono tratti geografici diversificati e differenti comunità del territorio:

  • Castelli Romani: l’area abbraccia sei comuni. Tra questi compaiono Colonna, Frascati e Rocca di Papa.
  • Lago di Bolsena: il distretto biologico, circoscrive nel suo ambito circa diciassette comuni, tra i quali Cellere, Latera e Montefiascone.
  • Etrusco Romano: il territorio attraversa i comuni di Fiumicino, Cerveteri e comprende la Riserva Naturale Statale del Litorale Romano.
  • Valle di Comino: racchiude al suo interno circa sedici piccoli comuni, nominiamo tra questi Atina, Pescosolido e Settefrati.
  • Via Amerina e delle Forre: il bio-distretto comprende e attraversa dodici comuni, citiamo Civita Castellana, Gallese e Vallerano.

 

Il punto di vista della Regione
«Dopo l’approvazione del Regolamento sui distretti biologici in Giunta regionale, realizzata lo scorso febbraio, abbiamo approvato le delibere di riconoscimento di queste cinque nuove realtà territoriali» afferma Onorati. «Si tratta di aree all’interno del quale agricoltori biologici, trasformatori, ma anche associazioni di consumatori ed enti locali, hanno sottoscritto dei protocolli specifici per la diffusione del metodo di coltivazione biologica. Questi si estendono inoltre, verso il sostegno di una gestione di attività che possono andare al di là della sola agricoltura, conservando l’elemento di sostenibilità.»


«Per la Regione Lazio, è importante promuovere progettualità che puntino allo sviluppo dell’agricoltura bio: ad un uso razionale delle materie prime e delle risorse energetiche. È per noi fondamentale la riduzione dell’uso di fitofarmaci, di fertilizzanti di sintesi; ma il tutto, ci preme che sia contestualizzato all’interno della cornice del bio-distretto. Quest’ultimo infatti, è oramai uno strumento forte di un’attività organizzata
attraverso l’approfondimento di studi di mercato, azioni di educazione alimentare, partecipazione a fiere e manifestazioni, diffusione di materiale cartaceo e digitale» aggiunge l’Assessore.

In tal senso, Onorati ricorda la possibilità – offerta dalla Regione Lazio, fino al 10 di novembre – di partecipazione – per i bio-distretti riconosciuti regionalmente -, al bando di assegnazione di 400mila euro di risorse appartenenti al bilancio regionale; alla concessione di contributi dedicati alla promozione delle realtà dei distretti biologici.

 

Fonte: Il Faro online

LAZIO E BIO-DISTRETTI: APPROVATE NUOVE NORME A DISCIPLINA DEL SETTORE

LAZIO E BIO-DISTRETTI: APPROVATE NUOVE NORME A DISCIPLINA DEL SETTORE

Una vera e propria cassetta degli attrezzi, quella stilata dalla giunta Zingaretti, della regione Lazio, che mira a fissare tutto ciò che serve per identificare con chiarezza le parti implicate a composizione di un bio-distretto. Quattordici risultano gli articoli firmati, a sostegno di un modello di sviluppo sostenibile che risulti chiaro e compatibile con le esigenze della regione.

Benessere, ecologia, equità e precauzione i quattro principi che sottendono il regolamento, gli stessi valori che per l’IFOAM (Federazione Internazionale dei Movimenti dell’Agricoltura Biologica) identificano l’agricoltura biologica.

Il testo normativo, definisce quindi le caratteristiche che deve presentare un bio-distretto, le modalità di concessione e verifica dei contributi ottenuti a sostegno di questo e la corretta elaborazione dei programmi annuali da presentare.

Il tutto a favore del funzionamento di queste realtà tanto complesse quanto intelligenti e a salvaguardia del territorio locale, dei suoi enti e di una produzione biologica di qualità.

Fonte: Greenplanet