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CONTROLLI DI LABORATORIO PER TUTELARE L’IMPORT BIO

CONTROLLI DI LABORATORIO PER TUTELARE L’IMPORT BIO

Il sottosegretario Luigi D’Eramo firma il decreto ministeriale sui controlli di laboratorio sui prodotti biologici importati

Il sottosegretario all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Luigi D’Eramo, ha firmato il Decreto ministeriale che riguarda le analisi di laboratorio. L’ambito è quello dei controlli ufficiali volti a verificare il rispetto delle condizioni e delle misure per l’importazione nell’Unione europea di prodotti biologici e prodotti in conversione, in conformità al regolamento (Ue) 2018/848.

Le finalità

Tra le finalità dei controlli, effettuati dagli appositi organismi delegati e dall’Agenzia delle dogane e monopoli, vi sono:

  • ricercare la presenza di una o più sostanze non ammesse;
  • verificare l’integrità delle caratteristiche biologiche del prodotto durante ogni fase della produzione, preparazione, magazzinaggio e distribuzione;
  • l’applicazione e l’efficacia delle misure precauzionali volte a evitare la contaminazione del prodotto bio.

«Si tratta  – afferma il sottosegretario con delega al settore –di un ulteriore provvedimento in favore del biologico che, anche attraverso tali controlli,  potrà garantire che nel nostro paese non siano ammessi prodotti non conformi alle norme comunitarie nel rispetto di operatori e consumatori».

Import selvaggio di riso asiatico: pressing italiano in UE per bloccarlo

La crisi del riso italiano è nota. Nelle ultime 5 campagne, i prezzi si sono praticamente dimezzati. Un disastro, se consideriamo che l’Italia è la principale produttrice europea del cereale: 1,8 milioni di tonnellate ogni anno, 4mila aziende, 234mila ettari coltivati.

La responsabilità sarebbe da attribuire all’import dai Paesi extra-Ue.

Il problema sarebbe nato con l’Eba, l’accordo “EverythingButArms” che l’Unione Europea ha siglato nel 2009 con 49 Paesi cosiddetti Pma (Paesi meno avanzati). L’abbattimento dei dazi ha consentito quindi un import selvaggio in tutto il continente. Nel 2016, sarebbero arrivati dai Pma, circa 1,4 milioni di tonnellate di riso.

Per porre un freno a questo afflusso massiccio, il governo italiano ha chiesto all’Unione Europea di applicare la clausola di salvaguardia. L’obiettivo? Fermare le importazioni a dazio zero, soprattutto dalla Cambogia.

“Stop all’import selvaggio”: la proposta italiana all’UE

Per correre ai ripari, il Ministero dello Sviluppo Economico, insieme al Ministero delle Politiche Agricole, si è mosso sia a livello nazionale che comunitario. Il 23 maggio scorso, si è tenuto un incontro presso il MISE con una rappresentanza della filiera risicola nazionale, guidata da Paolo Carrà, presidente dell’Ente risi. In quell’occasione, i rappresentanti del dicastero avevano confermato la propria disponibilità a chiedere all’UE l’attivazione della clausola di salvaguardia, per fermare l’import a dazio zero dalla Cambogia.

Una risolutezza confermata anche dal Ministro per le Politiche Agricole, Maurizio Martina. Quest’ultimo, in una nota diffusa ad aprile, si diceva pronto “a integrare il dossier già aperto con la Commissione per rinnovare la richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia”.

In una nota dei giorni scorsi, l’Ente Risi conferma la richiesta italiana all’UE:

«Alla riunione del 23 maggio al Ministero dello sviluppo economico – leggiamo – abbiamo avuto la conferma della determinazione con cui il Governo italiano pone la questione e della serietà con cui Bruxelles la prenderà in esame. È ormai certo che si attiverà la procedura della richiesta, anche se la questione non è destinata a risolversi in poche settimane, perché si tratta di un iter complesso sotto il profilo tecnico».

La domanda ora è: la richiesta sarà accolta? Secondo quanto rivela La Stampa, la Commissione sembra intenzionata ad andare avanti con la politica “Everything but Arms”. Una valutazione che si basa sul fatto che nell’ultima campagna agricola, l’import dai Pma si sarebbe ridotto del 6%. Per l’Ente Risi, però, la flessione è dovuta esclusivamente al rialzo dei prezzi internazionali, che ridurrebbe la convenienza di esportare in UE.

FONTI:

http://www.informatoreagrario.it/ita/News/scheda.asp?ID=3352

http://www.lastampa.it/2017/05/23/italia/cronache/agricoltura/crisi-del-riso-europeo-vertice-a-roma-sulle-importazioni-a-dazio-zero-LXUNtYNmmJ8NkZ9eWLtueJ/pagina.html

Riso, il Ministro Martina annuncia: “Introdurremo obbligo per l’indicazione di origine in etichetta”