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Mais Ogm: Italia vota a favore. Le reazioni di Carnemolla e Greenpeace

Lo scorso 27 gennaio, i rappresentanti degli Stati membri si sono riuniti per approvare o respingere l’introduzione in Europa di tre tipologie di mais Ogm resistenti a parassiti. Si è trattato del primo voto con le nuove regole concernenti la possibilità dei singoli Paesi di rifiutare la coltivazione dei prodotti sui rispettivi territori nazionali. Anche in presenza di un’autorizzazione da parte dell’Ue.

Mais Ogm: spaccatura tra gli Stati membri

Gli stati membri non sono riusciti a raggiungere la maggioranza qualificata necessaria.

Durante la sessione, alcuni dei Paesi che hanno vietato il mais Ogm sul proprio territorio hanno votato a favore. Tra questi, l’Italia e l’Olanda.

Il voto ha dimostrato una spaccatura dei rispettivi governi sul tema.

La delusione del comparto bio italiano

Il voto dell’Italia a favore delle tre tipologie di mais Ogm non è stato accolto con favore dal comparto bio nazionale.

Paolo Carnemolla, presidente Federbio (Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica), evidenzia in una nota la gravità della posizione italiana, attribuendo parte della responsabilità al ministro della Salute , Beatrice Lorenzin “da sempre schierata a favore di Ogm e glifosato”.

Secondo il presidente della Federazione, questo radicale cambiamento di posizione da parte dell’Italia potrebbe essere, almeno in parte, considerato un ennesimo “danno collaterale” della catastrofe del terremoto e delle nevicate in Centro Italia: “Mentre i ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente Martina e Galletti sono impegnati con queste emergenze e il dramma di un tessuto economico e sociale devastato e da ricostruire, la ministra Lorenzin ha avuto modo con un blitz di spostare a favore degli Ogm un equilibrio fra componenti del governo già messo a dura prova all’epoca del voto sull’autorizzazione per il glifosato”.

Ogm e glifosato: il connubio che “confonde” l’Europa

Ma non è tutto. Per Carnemolla, l’acquisizione tedesca della Monsanto potrebbe aprire nuovi scenari preoccupanti in tema di Ogm.

Com’è noto, afferma nella sua nota, glifosato e mais Ogm della Monsanto sono da sempre collegati. Le piante sono selezionate in modo tale che si possa usare una grande quantità del principio chimico. Lo stesso che lo Iarc ha definito come probabilmente cancerogeno per gli esseri umani.

Ora che la multinazionale americana è stata acquisita dalla tedesca Bayer, ci ritroviamo in casa enormi interessi economici e soprattutto enormi conflitti di interesse. Il fatto è che anche sulla questione degli Ogm l’Europa non riesce a prendere una posizione univoca e chiara. Del resto, quando la politica balbetta è tempo favorevole di scorribande per i sempre più potenti e solitari padroni della chimica e della genetica, non solo in campo agricolo” conclude il presidente di Federbio.

La reazione di Greenpeace

Anche Greenpeace condanna il voto dell’Italia: “Il voto italiano a favore della coltivazione dei tre mais OGM, oltre a dare la zappa sui piedi all’agricoltura europea, è pura ipocrisia, dato che in Italia queste colture sono già vietate. Come spiega il ministro Martina questo autogol?”.

Questa la reazione di Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura sostenibile Greenpeace Italia, che evidenzia, inoltre, come i cittadini europei, italiani in testa, chiedano agricoltura sostenibile. Proprio per questo, la Commissione Ue non dovrebbe “voltare pagina sugli OGM una volta per tutte, e concentrare urgentemente i propri sforzi sull’agricoltura ecologica”.

La risposta del Ministero

Da parte sua, il dicastero sembra aver chiarito diversamente la sua posizione.

Il ministero delle Politiche agricole ha confermato oggi il suo approccio rispetto alla coltivazione di Ogm in campo, dando come indicazione di voto l’astensione, che equivale da sempre alla contrarietà nel comitato competente Ue dove votano i ministeri della salute europei”. Questa la dichiarazione riportata da Repubblica.

 

FONTI:

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=1118

http://www.huffingtonpost.it/paolo-carnemolla/italia-per-la-prima-volta-pro-ogm-grazie-lorenzin_b_14546590.html

http://www.repubblica.it/ambiente/2017/01/27/news/ogm_ue_si_spacca_e_non_decide_su_tre_mais_transgenici-157020391/

http://www.greenpeace.org/italy/it/ufficiostampa/comunicati/Commissione-Ue-non-ottiene-sostegno-per-nuove-colture-OGM-Brutto-scivolone-dellItalia-che-ha-votato-a-favore-degli-OGM/

Gli “eroi” dell’agricoltura sostenibile in mostra dal 15 al 29 ottobre a Milano

Gli eroi dell’agricoltura sostenibile, raccontati attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica. Dal 15 al 29 settembre, Milano ospiterà “Food for life“, l’iniziativa di Greenpeace che porterà nella città le fotografie di Peter Canton, artista di caratura internazionale.

L’evento, in programma dal 15 al 29 ottobre in Corso Vittorio Emanuele a Milano, sarà inaugurato il 15 ottobre alle ore 15 in piazza San Carlo, in concomitanza con la fase conclusiva di Expo 2015 e alla vigilia della Giornata mondiale dell’alimentazione indetta dalla Fao. La mostra è all’aperto, in zona pedonale (Corso Vittorio Emanuele, adiacente a piazza San Carlo).

Un’iniziativa con uno scopo ben preciso: avvicinare le persone al valore dell’agricoltura sostenibile. E di sostenibile ci sarà anche l’illuminazione delle strutture, alimentata attraverso pannelli solari.

mostra food for life

 

 

 

 

 

 

 

 

Le mostra fotografica sarà aperta al pubblico fino al 29 ottobre. Le fotografie sono l’accurata selezione di un progetto più ampio commissionato da Greenpeace a Peter Caton e volto a documentare le diverse realtà dell’agricoltura sostenibile in sei Paesi del mondo (Brasile, Cina, Kenya, Francia, California, Cambogia). L’autore ha abilmente ritratto soprattutto piccoli agricoltori, “eroi” quotidiani che con il loro duro lavoro sfamano il Pianeta producendo il 70 per cento del cibo consumato a livello globale.

Come spiega Federica Ferrario, responsabile della campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace: “Con questa mostra vogliamo riavvicinare le persone all’agricoltura, alla terra e agli agricoltori. Viviamo in un sistema malato di produzione del cibo, basato sull’agricoltura industriale. La maggior parte di noi non sa da dove proviene il cibo che consuma, chi lo coltiva o quali sostanze pericolose contiene. È un sistema fatto di monoculture, OGM e uso intensivo di pesticidi e fertilizzanti chimici, che mette in pericolo la biodiversità e dove gli agricoltori sono considerati “braccianti”. Un sistema controllato da grandi aziende il cui unico interesse è il profitto, che non si preoccupano delle implicazioni sanitarie di lungo termine, della sicurezza alimentare e dell’ambiente“.

Le fotografie di Canton, spiega ancora Ferrario, mostrano il volto più amaro dell’agricoltura, quello faticoso e bello, in contrapposizione al sistema attuale, anonimo e industrializzato. “Vorremmo che le scene di vita che abbiamo raccolto in questa mostra potessero avvicinare le persone a questa realtà bellissima e in pericolo, da cui per troppo tempo ci siamo allontanati. Tutti possiamo diventare parte del cambiamento“, conclude Ferrario.

Per saperne di più sulla campagna: socosamangio.greenpeace.it
Per saperne di più sul fotografo: www.petercaton.com

Fonti:

http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2015/10/07/mostre-greenpeace-food-for-life-agricoltura-sostenibile-negli-scatti-peter-caton_g5svCaYwIn8R216nn4OwUL.html?refresh_ce

http://www.greenpeace.org/italy/it/ufficiostampa/comunicati/Dal-15-ottobre-a-Milano-la-mostra-fotografica-Food-For-Life/

http://www.agopress.info/mostre-food-for-life-sostegno-allagricoltura-biologica/34257/

7 proposte per l’agricoltura sostenibile del futuro

L’agricoltura biologica del futuro passa attraverso sette principi basilari, raccolti all’interno del rapporto “Agricoltura sostenibile: sette principi per un nuovo modello che metta al centro le persone”, pubblicato da Greenpeace International.

Nel suo rapporto, l’organizzazione ambientalista descrive un sistema basato sulle più recenti innovazioni scientifiche, che consente di produrre alimenti sani, in sinergia con la natura e non a danno della stessa.

Come afferma Federica Ferrario, responsabile campagna agricoltura sostenibile di Greenpeace Italia: “Il futuro dell’agricoltura europea è nelle mani degli agricoltori che lavorano con pratiche ecologiche e sostenibili. Svolgono un lavoro cruciale per la nostra società e per questo motivo è necessario e urgente sostenerli. La politica deve ascoltare chi chiede cibo sano e agricoltura sostenibile, reindirizzando i sussidi verso chi pratica forme di agricoltura ecologica“.

agricoltura sostenibile

 

 

 

 

 

 

 

Ecco, in sintesi, i sette principi proposti dall’organizzazione.

  1. Restituire il controllo sulla filiera alimentare a chi produce e chi consuma, strappandolo alle multinazionali dell’agrochimica.
  2. Sovranità alimentare. L’agricoltura sostenibile contribuisce allo sviluppo rurale e alla lotta contro la fame e la povertà, garantendo alle comunità locali la disponibilità di alimenti sani, sicuri ed economicamente sostenibili.
  3. Produrre e consumare meglio, diminuendo il consumo di carne e minimizzando l’utilizzo di suolo per la produzione di agro-energia.
  4. Incoraggiare la (bio)diversità lungo tutta la filiera, dal seme al piatto con interventi a tutto campo, dalla produzione sementiera all’educazione al consumo.
  5. Proteggere e aumentare la fertilità del suolo, attraverso la promozione di pratiche colturali idonee ed eliminando quelle che invece consumano o avvelenano il suolo stesso.
  6. Consentire agli agricoltori di tenere sotto controllo parassiti e piante infestanti, attraverso soluzioni sostenibili (già esistenti) che garantiscono protezione e rese senza l’impiego dei pesticidi chimici che danneggiano il suolo, l’acqua, gli ecosistemi e la salute di agricoltori e consumatori.
  7. Rafforzare la nostra agricoltura, perché il sistema di produzione del cibo riesca ad adattarsi in maniera efficace a un contesto di cambiamenti climatici e di instabilità economica.

Il rapporto completo è scaricabile a questo link: http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/report/2015/agricoltura/EcoFarming-ITA.pdf

Fonti:

http://www.lastampa.it/2015/10/02/scienza/ambiente/il-caso/greenpeace-sette-proposte-per-lagricoltura-sostenibile-del-futuro-4pftiEjLNRBB7O4WN0MHxO/pagina.html

http://www.adnkronos.com/sostenibilita/risorse/2015/05/19/agricoltura-salvera-mondo-greenpeace-sette-proposte-per-futuro-sostenibile_k4vGfQsOMDOLCif9JgepaJ.html?refresh_ce

http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/report/2015/agricoltura/EcoFarming-ITA.pdf