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Ue, nuovo rinvio per il glifosato: ora si lavora a un rinnovo quinquennale

Ue, nuovo rinvio per il glifosato: ora si lavora a un rinnovo quinquennale

Il glifosato ancora al centro del dibattito europeo. Dopo il rinvio della votazione sulla ri-autorizzazione della sostanza, prevista per il 25 ottobre scorso, proseguono le trattative tra i Paesi membri per arrivare a una soluzione definitiva.

Due le principali proposte sul tavolo.Ad oggi, la strada più probabile sembra essere quella di una nuova approvazione dell’autorizzazione, ma per un periodo di tempo piuttosto limitato.

Ecco le ultime novità.

Il glifosato sarà bandito dai campi europei?

Sull’acceso dibattito europeo intorno al glifosato c’è un’unica certezza: un rinnovo decennale all’autorizzazione dell’erbicida non arriverà. È questo il risultato delle trattative degli ultimi mesi, che hanno portato a un rinvio del provvedimento nelle ultime 5 riunioni del Paff, il comitato tecnico permanente veterinario e fitosanitario dell’Ue, che deve decidere sulla questione.

Già nell’ultima riunione, la Commissione europea aveva provato a mediare per giungere a un’approvazione limitata nel tempo: 7 anni la proposta di Bruxelles. Una proposta respinta al mittente.

Per giungere a una conclusione della vicenda, ora le ipotesi in campo sono due.

Alcune fonti parlano di un possibile compromesso sui 3 anni di proroga dell’autorizzazione. Un’ipotesi a cui potrebbero aderire persino alcuni dei Paesi che si sono finora detti contrari. La Commissione, invece, propone una prosecuzione dell’autorizzazione per il glifosato fino al 2022, con un periodo di transizione di 5 anni.

La prossima data utile per trovare un accordo è stata ora fissata al 9 novembre. Data in cui i tecnici degli Stati membri si ritroveranno per individuare una maggioranza qualificata, che in Ue significa il 55% dei Paesi membri, per un totale del 65% della popolazione comunitaria.

Confagricoltura ribadisce il proprio sì all’erbicida

Diverse le posizioni in campo, anche in Italia. Confagricoltura ribadisce il proprio sì al glifosato e propone un rinnovo dell’autorizzazione di lungo termine. A esprimere la posizione dell’associazione, il presidente Massimiliano Giansanti:

«La nostra posizione è sempre stata a favore di un’agricoltura competitiva in un mercato sempre più globale. Detto questo, in Italia il glifosato è sempre stato utilizzato in maniera diversa. Noi lo usiamo soprattutto nei periodi autunnali, e con la massima precauzione, per preparare i letti di semina. Altrove impiegano il prodotto al momento del raccolto, come in Canada. Questo ci consente di abbattere i costi di produzione e di preparare terreni altamente rispettosi dell’ambiente. Insomma, quell’agricoltura conservativa che, tra l’altro, impedisce lo smottamento dei terreni nelle zone collinari. In ultima analisi, per gli agricoltori italiani il glifosato è uno strumento eccezionale in quanto consente di evitare il ricorso ad altri diserbanti davvero pericolosi. Ma noi ci battiamo da sempre sulla base di evidenze scientifiche certe».

In occasione dell’inchiesta di Report sull’argomento, andata in onda il 30 ottobre, la Coalizione #StopGlifosato ha ribadito la propria posizione contraria, attraverso un post sulla pagina Facebook ufficiale:

«La Coalizione italiana #StopGlifosato ribadisce il suo NO ad ogni ipotesi di rinnovo che consenta l’utilizzo nei campi coltivati europei del glifosato oltre il 2020 e chiede al Governo italiano di farsi parte attiva verso gli altri Stati membri della UE per bocciare questa ennesima proposta insostenibile rilanciata anche dalla Commissione Europea dopo la bocciatura della sua proposta di rinnovo a 10 anni.

Con il voto sul glifosato l’Unione Europea mette in gioco la sua credibilità e fiducia per milioni di cittadini europei che chiedono una rapida uscita dall’uso del diserbante che inquina le nostre acque, uccide la biodiversità dei fiumi e mette a rischio la salute umana».

FONTI:

http://www.informatoreagrario.it/ita/News/scheda.asp?ID=3554

https://www.agi.it/cronaca/glifosato_erbicida_monsanto_europa_slitta_accordo-2299902/news/2017-10-29/

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ue-sul-glifosato-scontro-commissione-parlamento-1457816.html

https://www.facebook.com/StopGlifosato/posts/734175326782552

Glifosato: non c’è l’accordo, slitta ancora il voto Ue

Glifosato: non c’è l’accordo, slitta ancora il voto Ue

Il 25 ottobre era atteso, per la seconda volta dopo il rinvio di inizio mese, il voto definitivo per la ri-autorizzazione del diserbante glifosato nel continente. Ma nemmeno stavolta i Paesi membri non sono riusciti a raggiungere un accordo. Anche perché, poche ore prima, l’Europarlamento aveva proposto un bando all’erbicida in un percorso di 5 anni, esteso fino al 2022.

Intanto arrivano nuovi studi allarmanti dagli USA sulla presenza della sostanza negli esseri umani. Vediamo tutte le ultime informazioni.

Glifosato: il no dell’Europarlamento

Ancora una fumata nera per il diserbante glifosato. Il 25 ottobre era atteso il voto definitivo sul rinnovo dell’autorizzazione decennale per l’impiego dell’erbicida in Europa. Ma il Paff, il comitato per piante, animali, alimenti e mangimi Ue, non ha raggiunto un accordo sulla deliberazione.

Questo, malgrado il tentativo di mediazione svolto dalla Commissione per arrivare a un’approvazione limitata nel tempo, tra i 5 e i 7 anni. Escludendo quindi di fatto l’atteso rinnovo di 10 anni, fino al 2027. Il tentativo era stato annunciato da Margaritis Schinas, capo portavoce dell’esecutivo europeo, a 24 ore dalla riunione del Paff:

«Il collegio – spiegava Schinas – ha istruito i rappresentanti della Commissione che domani parteciperanno al Comitato con gli esperti dei Paesi Ue a lavorare per cercare il consenso più ampio su una proposta di rinnovo dell’autorizzazione tra cinque e sette anni». 

La era stata resa necessaria anche a seguito del voto dell’Europarlamento che a larga maggioranza – 355 voti favorevoli, 204 contrari e 111 astenuti – approvava una risoluzione presentata dai Verdi per eliminare gradualmente i prodotti in commercio che contengono l’erbicida. Una proposta che vede una timeline di 5 anni, da qui al 2022, per l’eliminazione definitiva della sostanza dai campi europei.

Diserbante glifosato: il voto slitta ancora

Ma i governi dei Paesi membri, rappresentati nel Paff, non sono riusciti a trovare la ‘quadra’. Le nazioni favorevoli al rinnovo sono numerose: Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Spagna e Ungheria. Insieme, esse compongono il 55% degli Stati membri, una soglia necessaria per approvare il rinnovo.

Alcuni no pesanti però – in primis quelli di Francia e Italia –, insieme all’importante astensione della Germania, impediscono di trovare una maggioranza. Già perché è richiesto che i Paesi favorevoli debbano rappresentare almeno il 65% della popolazione dell’Unione, per rendere valida la votazione. Insomma, si conferma lo stallo: una nuova riunione del Paff è ora prevista per il 6 novembre.

Le istituzioni di Bruxelles, intanto, prendono tempo:

«Ora si riflette su come procedere – dichiara la portavoce dell’esecutivo Ue per la Salute – si cerca una soluzione condivisa e che tuteli al massimo la salute dei cittadini. La Commissione ha preso atto delle posizioni delle diverse delegazioni degli stati membri su cui rifletterà e annuncerà prossimamente la data della prossima riunione».

Esultano le organizzazioni ambientaliste

Sul mancato rinnovo dell’autorizzazione, esprimono soddisfazione le sigle ambientaliste riunite nella Coalizione #StopGlifosato:

«Il glifosato è dappertutto e i suoi pericoli sono noti – ha commentato Franziska Actherberg, responsabile Politiche alimentari di Greenpeace Europa, membro della Coalizione – Oggi la Commissione ha fallito per la quinta volta consecutiva nel tentativo di ottenere il sostegno al rinnovo della licenza del glifosato. Se la Commissione non sostiene un divieto, continuerà a fallire».

Maria Grazia Mammuccini, portavoce della Coalizione, alla vigilia del voto aveva inoltre ricordato come anche un periodo di transizione di 5-7 anni verso il bando definitivo del diserbante glifosate fosse uno smacco di fronte alle “preoccupazioni degli europei”:

«La Commissione Ambiente aveva approvato nei giorni scorsi un documento in cui si chiedeva una fase di eliminazione delle scorte, fissata da qui al 2020. Andare oltre questa ipotesi non è accettabile».

Glifosato: esposizione aumentata del 500% in 23 anni

Mentre infuria il dibattito in Europa, negli USA viene pubblicato sulla rivista scientifica Jama, uno studio dei ricercatori della University of California San Diego School of Medicine che attesta la massiccia diffusione del diserbante.

«I [nostri] dati – commenta Paul J. Mills, autore della ricerca, con parole riportate da Wired – mettono a confronto i livelli di glifosato e del suo metabolita, l’acido aminometilfosfonico, nel corpo umano durante un periodo di 23 anni a partire dal 1993, cioè poco prima dell’introduzione delle colture geneticamente modificate negli Stati Uniti».

I livelli di esposizione, secondo gli studiosi, sono aumentati in California di circa il 500% durante tale periodo. In valori assoluti, il livello medio di residuo di glifosato nelle urine dei partecipanti è passato da 0,203 μg / L nel 1993-1996 a 0,449 μg / L nel 2014-2016.

FONTI:

http://www.informatoreagrario.it/ita/News/scheda.asp?ID=3553

http://www.informatoreagrario.it/ita/News/scheda.asp?ID=3545

http://www.ow7.rassegnestampa.it/RassegnStampaCia/PDF/2017/2017-10-25/2017102537359064.pdf

http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Monsanto-bacio-della-morte-Europa-proteste-contro-produttore-mondiale-Glifosato-349d6e0c-cd89-431a-a96f-a59ce29e9149.html#foto-1

http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/inquinamento/2017/10/25/glifosato-voto-ue-su-rinnovo-autorizzazione-rimandato_829f9120-1e0c-4728-9b15-0a877bc32944.html

http://www.eunews.it/2017/10/25/glifosato-non-ce-maggioranza-qualificata-salta-ora-rinnovo-delle-licenze/95602

http://www.eunews.it/2017/10/24/parlamento-ue-commissione-no-al-rinnovo-dellautorizzazione-glifosato/95489

https://www.wired.it/attualita/ambiente/2017/10/25/glifosato-esposizione-erbicida-aumentata/

Francia contro il glifosato: voterà no al rinnovo in UE

La scadenza arriverà il 31 dicembre del 2017. Entro questa data le autorità europee devono decidere se rinnovare o meno l’autorizzazione all’impiego del glifosato per ulteriori 10 anni.

I negoziati sull’argomento sono ripresi già a luglio, quando si riuniva il il Paff, comitato europeo permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi. In quella sede, la Commissione faceva sapere che il rinnovo dovrà essere condiviso dalla maggioranza dei Paesi membri. In questi giorni, la Francia ha ribadito il suo no netto all’utilizzo del formulato.

Si tratta di un passo in avanti importante, in attesa del voto definitivo, che dovrebbe arrivare a ottobre. Nel frattempo si attende una presa di posizione anche da parte del governo italiano. “Segua l’esempio di Macron”, insistono gli ambientalisti italiani.

Ecco tutte le ultime novità.

Glifosato: la Francia rinnova il suo NO

Già nell’aprile del 2016, la Francia poneva per la prima volta una serie di misure restrittive alla diffusione del glifosato, elemento contenuto in numerosi erbicidi in commercio, tra cui il RoundUp di Monsanto.

La decisione diventava operativa con una lettera dell’ANSES, l’agenzia per la sicurezza e la salute d’Oltralpe. Nella missiva, inviata a tutti i produttori dell’agente chimico, il vice-direttore generale dell’agenzia, Francoise Weber, avvertiva dell’intenzione di ritirare l’autorizzazione a tale prodotto.

In particolare, l’ente francese sottolineava i rischi potenziali per la salute dati dalla combinazione del glifosato con l’ammina di sego. Oggi la Francia rinnova la propria posizione contraria al formulato, annunciando il proprio no al rinnovo dell’autorizzazione in sede europea.

«La Francia voterà contro la riautorizzazione del glifosato, visti i dubbi che restano circa la sua pericolosità», ha spiegato un funzionario del Ministero dell’Ambiente. Che ha inoltre confermato come un voto sul tema è in vista per l’8 ottobre prossimo.

Si tratta di una decisione estremamente importante. La decisione del rinnovo dell’autorizzazione all’erbicida, infatti, si ottiene solo con il 55% dei Paesi membri che sono rappresentativi del 65% della popolazione del continente. La decisione della Francia avrà quindi sicuramente un peso nei negoziati.

Gli ambientalisti: “Italia segua l’esempio della Francia”

La scelta del Ministro dell’Ecologia francese, Nicolas Hulot, ha dato adito agli ambientalisti italiani per pungolare il governo Gentiloni sull’argomento. La Coalizione StopGlifosato, per esempio, che racchiude 45 associazioni ambientaliste italiane, ha invitato l’esecutivo a dare una risposta chiara sul tema:

«Rispettando gli impegni a favore dell’ambiente espressi in campagna elettorale – dichiara in una nota Maria Grazia Mammuccini, portavoce della Coalizione – Macron e il suo ministro dell’Ecologia stanno prendendo una decisione a favore della salute umana. Alla fine di luglio abbiamo scritto una lettera appello ai ministri Martina e Lorenzin perché l’Italia si schieri contro il glifosato. Non abbiamo ancora ricevuto risposta. Chiediamo che il Governo italiano dica con chiarezza come intende schierarsi e ci auguriamo veramente che segua l’esempio di Macron e Hulot».

La Coalizione ricorda che lo IARC ha definito l’erbicida come “probabile cancerogeno per l’uomo”. Mentre EFSA ed ECHA, pur dando parere di non cancerogenicità, hanno comunque riconosciuto “la dannosità per l’uomo e gli ecosistemi provocati dall’utilizzo agricolo” del glifosato. Malgrado ciò, ricorda Mammuccini, “la comunità scientifica è fortemente scettica sull’assoluzione del glifosato dal rischio di cancerogenicità”.

La portavoce ribadisce inoltre come “un milione e 300mila cittadini europei abbiano firmato l’Iniziativa di legge europea per bandire l’erbicida”. E conclude con un richiamo sull’importanza del settore agroalimentare della Penisola:

«Per un paese come l’Italia che fonda la sua produzione agricola e alimentare sulla qualità sarebbe un clamoroso autogol schierarsi a fianco delle multinazionali».

FONTI:

http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2017/08/31/glifosato-la-francia-dira-no-a-rinnovo-autorizzazione-ue_465ca9ff-da81-4e9a-a415-6d2ad2cd57cf.html

http://www.reuters.com/article/us-france-glyphosate/france-to-ban-some-glyphosate-weedkillers-amid-health-concerns-idUSKCN0X512S

https://www.reuters.com/article/us-health-france-glyphosate/france-to-vote-against-license-renewal-for-weedkiller-glyphosate-idUSKCN1BA242

http://www.suoloesalute.it/autorizzazione-glifosato-autunno-lue-vota-rinnovo-decennale/

 

Ogm: il parlamento UE dice no a 5 nuovi prodotti

Giovedì 6 ottobre, il Parlamento europeo ha votato per negare la possibile autorizzazione da parte della Commissione europea per la coltivazione nel continente di cinque prodotti OGM.

In tale occasione, il Parlamento ha approvato cinque risoluzioni non vincolanti, presentate dai deputati Bart Staes (Verdi/ALE, BE), Sirpa Pietikäinen (PPE, FI), Guilliaume Balas (S&D, FR), Lynn Boylan (GUE/NGL, IE) ed Eleonora Evi (EFDD, IT). I provvedimenti riguardavano la coltivazione nell’UE di altrettanti prodotti geneticamente modificati: il mais Bt11 e 1507, il MON810 (semi e prodotti) e un cotone resistente al glifosato.

Sulle varianti del mais, la motivazione addotta per la negazione dell’autorizzazione riguarda il  danno che le coltivazioni potrebbero arrecare ad alcune specie di farfalle e falene. I membri del parlamento, si legge in una nota, “mettono in discussione il concetto, introdotto dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), di una “mortalità locale accettabile” di alcune specie di lepidotteri”.

Stop anche ai semi di mais MON 810. Secondo i deputati, la valutazione dell’EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare) sul prodotto sarebbe carente di alcuni dati. Tra le ragioni del “no” anche il possibile rischio di “contaminazione incrociata di una pianta invasiva che trasporta la tossina Bacillus thuringiensis (Bt), utilizzata come pesticida, [che] potrebbe porre “grandi rischi per gli agricoltori e per l’ambiente”.

semi ogm banditi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I deputati hanno inoltre rinnovato il proprio appello per intervenire sulla procedura di autorizzazione degli OGM nell’Unione Europea, meccanismo che, a parer loro, andrebbe rivisto.

Nei casi del MON810 e del cotone ogm, i membri del parlamento hanno evidenziato come gli OGM siano autorizzati dalla Commissione europea senza il sostegno dei pareri dei comitati degli Stati membri. Una procedura che “avrebbe dovuto essere un’eccezione, ma è di fatto diventata la norma”.

L’istituzione si era già opposta, nell’ottobre dello scorso anno, a una normativa europea che avrebbe concesso agli Stati nazionali di limitare o vietare la vendita e l’uso di alimenti OGM a livello UE. Una procedura che avrebbe potuto portare alla reintroduzione di controlli transfrontalieri all’interno di Schengen, tra paesi pro e anti-OGM.

Questa è la quinta volta in un anno che il Parlamento Europeo ha negato l’approvazione di OGM”, ha dichiarato Eduardo Cuoco, Direttore Europeo di IFOAM, organizzazione internazionale per la promozione dell’alimentazione e dell’agricoltura biologica. “Il voto dimostra che il Parlamento continua a esprimere il desiderio dei cittadini europei di un’agricoltura libera da OGM. È arrivato il momento che gli Stati Membri siano coerenti con i propri divieti nazionali, agiscano e votino contro gli OGM a novembre”.

Secondo IFOAM, gli organismi geneticamente modificati mettono a rischio lo sviluppo dell’agricoltura biologica, un settore che in Europa vale 42 miliardi di euro e che cresce del 7,4% ogni anno. “Gli OGM non sono compatibili con i principi dell’agricoltura biologica, dal momento che i rischi che pongono all’ambiente e alla salute non sono sufficientemente conosciuti”.

FONTI:

http://www.europarl.europa.eu/news/it/news-room/20161005IPR45827/i-deputati-si-oppongono-all%E2%80%99autorizzazione-di-cinque-ogm

http://www.lastampa.it/2016/10/06/esteri/il-parlamento-europeo-dice-no-a-quattro-prodotti-ogm-PoLT425dv8tmb3nVOX9gxM/pagina.html

http://www.ifoam-eu.org/en/news/2016/10/06/press-release-eu-parliament-objects-new-gmo-authorisations

Dicamba: il nuovo diserbante di Monsanto e DuPont più potente del glifosato

Nei giorni scorsi, Monsanto e DuPont hanno firmato un accordo pluriennale per la fornitura di un nuovo diserbante dal nome Dicamba.

Il prodotto sarà commercializzato negli Stati Uniti e in Canada e avrà il compito di eliminare le piante infestanti a foglia larga nei campi di soia Ogm Roundup Ready 2 Xtend della Monsanto, una particolare varietà di soia, resistente al glifosato e a questo nuovo prodotto.

Sembra che la Monsanto nutra grandi speranze nei confronti del Dicamba, tanto che la multinazionale avrebbe previsto un investimento da un miliardo di dollari per la costruzione di un impianto di produzione dell’erbicida in Louisiana.

Fa riflettere come, mentre è ancora aperto il dibattito sulla cancerogenicità o meno del glifosato, l’azienda punti tutto su un altro prodotto che, secondo alcuni, non risolverà comunque il problema. Questa sostanza, infatti, sarebbe già presente in altri diserbanti e piante infestanti resistenti al Dicamba sarebbero già state individuate in Kansas e Nebraska.

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Secondo Nathan Donley, scienziato presso il Center for Biological Diversity, un’organizzazione senza scopo di lucro con sede negli Stati Uniti, le colture di nuova generazione sono state geneticamente modificate per resistere al dicamba perché l’uso massiccio di ogm resistenti al glifosato ha portato allo sviluppo di superinfestanti tolleranti alla sostanza. Superinfestanti che stanno mettendo a rischio quasi 100 milioni di acri di terreno agricolo negli Stati Uniti.

Secondo Donley non è questa dunque la soluzione al problema: “Le piante superinfestanti resistenti ai pesticidi sono una seria minaccia per i nostri agricoltori e accumulare più pesticidi provocherà solo la nascita di superinfestanti resistenti a un numero maggiore di sostanze. Non possiamo combattere l’evoluzione, è una strategia fallimentare“.

Nel frattempo, i semi di soia resistenti al Dicamba sono stati piantati su circa 1 milione di acri negli Stati Uniti quest’anno. Monsanto calcola che durante la prossima stagione il numero di acri coltivati arriverà a 15 milioni, 55 milioni entro il 2019.

Fonti:

http://www.reuters.com/article/us-monsanto-du-pont-herbicide-idUSKCN0ZN25J

http://www.ecowatch.com/monsanto-dupont-weed-killer-gmo-crops-1910876805.html

https://www.biologicaldiversity.org/news/press_releases/2016/dicamba-04-01-2016.html

Ue approva le limitazioni d’uso del glifosate

Il Comitato Ue per la salute delle piante approva le raccomandazioni della Commissione europea per limitare l’impiego del glifosate. La decisione contraddice in parte la scelta, adottata circa 15 giorni fa, di prolungarne l’uso per altri 18 mesi.

Lo scorso 11 luglio, gli esperti dei 28 Stati membri hanno votato a favore della restrizione delle condizioni d’uso del glifosate nell’Ue.

Le restrizioni includono:

  • il divieto di prodotti a base di glifosate con il coformulante POE-tallowamine,
  • l’obbligo di rinforzare il controllo sull’utilizzo in agricoltura come coadiuvante nella fase precedente alla raccolta,
  • raccomandazioni per ridurne l’uso al minimo in aree specifiche, come parchi pubblici e campi da gioco.

A darne conferma, il portavoce del commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis.

Il divieto d’uso con il POE-tallowamine, una sostanza chimica impiegata per miscelare molecole diverse in un gran numero di pesticidi ed erbicidi, diventerà effettivo venti giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea.

La bozza sulle restrizioni approvata nei giorni scorsi da Bruxelles faceva parte del pacchetto che conteneva l’estensione dell’utilizzo del glifosato per i prossimi 18 mesi, fino al 31 dicembre 2017.

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Le limitazioni si applicheranno quindi in parallelo alla durata della proroga dell’autorizzazione, in attesa che l’Echa, l’Agenzia Ue per le sostante chimiche, emetta il suo parere sulla tossicità o meno del glifosato.

La proposta è passata con una maggioranza qualificata al primo tentativo, adesso gli stati membri dovranno armonizzare le proprie legislazioni nazionali con queste nuove disposizioni.

Maria Grazia Mammuccini, portavoce delle Coalizione italiana #StopGlifosato, ha definito l’approvazione delle restrizioni “una conferma, se mai ce ne fosse bisogno, della pericolosità della sostanza“.

La Coalizione chiede al ministero per le Politiche Agricole l’attuazione di misure concrete per la difesa del principio di precauzione perlomeno fino alla pronuncia dell’Echa, l’Agenzia Ue per le sostanze chimiche .

Il nostro Paese  – continua Mammuccini –  deve ora dare seguito all’annuncio del ‘Piano Glifosato Zero’. Ci aspettiamo che il ministro Martina incontri presto la nostra Coalizione, che riunisce 46  associazioni e organizzazioni della società civile, per discutere nel merito delle azioni concrete da realizzare per vietare totalmente la pericolosa sostanza, a partire dai PSR“.

Da più di un anno è in corso una disputa scientifica sulla cancerogenicità del glifosate tra l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell’Organizzazione mondiale della sanità e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).

Fonti:

http://www.informatoreagrario.it/ita/News/scheda.asp?ID=2917

https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2016/07/11/glifosato-ok-ue-a-limitazioni-uso-erbicida-_d533efbf-1705-4bb0-a221-2fd68460cdff.html

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=1047