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GIORNATA DEL BIOLOGICO, ARRIVA LA SECONDA EDIZIONE

GIORNATA DEL BIOLOGICO, ARRIVA LA SECONDA EDIZIONE

Il 23 settembre torna l’appuntamento celebrativo fortemente voluto da Ifoam Organics Europe. È l’occasione per testimoniare la compattezza di un settore che inizia a sentire il peso della responsabilità di costituire lo strumento preferenziale per realizzare la transizione ecologica dell’European New Green Deal. Suolo e Salute è pronto a giocare la sua parte, forte del ruolo di primo ente di controllo e certificazione in Italia

Venerdì 23 settembre si festeggia ufficialmente la seconda edizione della Giornata europea del biologico.

Un appuntamento fortemente voluto da Ifoam Organics Europe, la Federazione delle associazioni del biologico a livello europeo, e istituito nel 2021 a Bruxelles con la firma congiunta di Parlamento, Consiglio e Commissione dell’Unione europea all’interno delle iniziative sostenute dal Piano d’azione Ue sul bio.

Le prime incrinature

Un momento speciale per fare il punto su un settore che continua ad essere in grande crescita, con qualche insicurezza in più sul fronte commerciale, a causa di una crisi che colpisce anche i consumi agroalimentari, e che non risparmia quelli a maggiore valore aggiunto, ma anche a costi più alti, come per l’appunto il bio.

Insicurezze che rischiano di incrinare la coesione e l’unità di intenti del biologico italiano, che rischia di arrivare all’appuntamento con la seconda edizione della Giornata del bio in ordine sparso.

Alcuni segnali di questo disagio sono infatti recentemente emersi nel corso della 34° edizione di Sana, la fiera del biologico e del naturale che doveva essere un’occasione di rilancio dopo due anni di chiusure forzate a causa della pandemia. Invece, anche per le numerose diserzioni da parte di importanti brand nazionali del comparto, l’immagine mostrata dalla manifestazione felsinea, nonostante l’impegno degli organizzatori, non è stata quella di un settore in crescita e compatto.

Un carico di responsabilità

«Bruxelles – commenta Alessandro D’Elia, direttore Generale di Suolo e Salute – ha messo il biologico al centro della propria azione politica indicandolo come strumento preferenziale per la realizzazione della transizione ecologica. Un ruolo sostenuto direttamente dai cittadini europei chiamati ad esprimere preliminarmente i loro indirizzi nei confronti della riforma della politica agricola comunitaria. Una scelta che costituisce una rivincita per il nostro comparto, attribuendogli però anche un notevole carico di responsabilità non solo di fronte alla produzione agroalimentare, ma dell’intera società».

«Ora occorre l’impegno di tutto il settore – continua D’Elia – per collocare il biologico nazionale all’interno di questa nuova dimensione di centralità, evitando marce indietro dell’ultima ora che innescherebbero pericolose crisi di identità».

Suolo e Salute pronto a dare il suo contributo

«Suolo e Salute vanta il primato consolidato come primo organismo di controllo e certificazione per il biologico in Italia ed è pronto a giocare la sua parte, ritenendo che la giornata del biologico sia l’occasione giusta per testimoniare l’unità e la solidità del nostro settore».

«Se il grande merito della prima giornata che si è tenuta nel 2021 – ricorda D’Elia – è stato quello di stimolare la definitiva approvazione della legge nazionale sull’agricoltura biologica, un traguardo centrato dopo una lunga attesa, l’appuntamento del 2022 ha l’obiettivo altrettanto importante di stimolare la definitiva pubblicazione del Piano d’azione nazionale per il biologico». Un documento atteso per definire gli strumenti con cui l’Italia vuole arrivare al 25% di superficie coltivata a bio entro il 2027 stimolando una parallela crescita equilibrata sul fronte della domanda.

L’obiettivo inderogabile del Piano d’azione

Nel corso dell’ultima edizione del Sana il sottosegretario al Ministero delle Politiche agricole con delega al biologico Francesco Battistoni non ha potuto assicurare che l’elaborazione del Piano d’azione possa essere conclusa entro il termine della legislatura. Il passaggio di consegne al nuovo Governo sarebbe però un’evenienza che potrebbe innescare una lunga catena di ritardi.

«Ritardi da evitare assolutamente – conclude D’Elia – perchè rappresenterebbero un clamoroso passo falso nell’avvio del cammino verso la transizione ecologica dell’agricoltura italiana».

Il BIOLOGICO CONQUISTA UNA GIORNATA TUTTA SUA

Il BIOLOGICO CONQUISTA UNA GIORNATA TUTTA SUA

Ogni anno ci sarà in settembre la giornata europea per l’Agricoltura Biologica lo vuole Bruxelles, ed è una delle iniziative previste dal Piano d’Azione dell’UE per promuovere e diffondere l’Agricoltura Biologica tra gli Stati membri.

Il 23 settembre e Ad annunciarlo principali europe: Janusz Wojciechowski – Commissario UE all’Agricoltura, Joze Podgoresk – Presidente di turno del Consiglio UE all’Agricoltura, Benoit Ludgen – Europarlamento.

Una novità incoraggiante, in linea con gli obiettivi del Green Deal.  Un riconoscimento che tiene fede alla scelta intrapresa dall’Europa, verso una transizione agroecologica che pone l’Agricoltura Bio, tra i principali strumenti da promuovere e preservare all’interno dell’Unione.

Wojciechowsi: «Vogliamo sostenere la crescita del settore»

«Non mancano paesi in Europa, che si sono distinti per risultati e storie di successo e che incentivano a un investimento nel settore. Italia e Austria, sono tra questi – sottolinea il Commissario europeo.
Per quanto riguarda la vendita dei prodotti biologici: in Italia, ho potuto riscontrare un’organizzazione di grande efficienza.
»

Podgoresk: «Diventerà il momento per fare il punto sul comparto»

La ricorrenza è stata fortemente desiderata da Ifoam Organics Europe, Federazione europea delle associazioni del biologico. In Italia il comparto biologico ha realizzato un incremento del 5,1% delle superfici coltivate, un aumento del 5% dei consumi interni e il +11% di export bio del Made in Italy.

Lutgen: «Uno strumento utile per sostenere la transizione agroecologica dell’agricoltura europea»

«Oltre a rientrare nelle iniziative previste dal Piano d’Azione europeo sul biologico, la data dedicata, intende essere uno degli strumenti che incoraggia ogni Stato membro a inserire misure a supporto dello sviluppo del biologico, nei Piani strategici nazionali» afferma l’eurodeputato belga.

Mammuccini: «Un’ulteriore conferma della fiducia dell’Europa sul biologico»

«Ora chiediamo al Governo più coerenza legislativa a livello nazionale, per il settore – aggiunge la Presidente di FederBio  -, a iniziare dal Piano Strategico nazionale della PAC, per arrivare a un’approvazione celere della legge nazionale sull’agricoltura biologica (Piano d’Azione Nazionale, compreso).»

D’Elia: «Si tratta di un riconoscimento importante»

«Le parole del Commissario UE all’Agricoltura danno merito del ruolo da battistrada che l’Italia ha svolto fino ad oggi in Europa, in questo settore – evidenzia il Direttore generale di Suolo e Salute – uno sviluppo in cui ha pesato anche il sistema di certificazione, che accompagna con competenza la crescita del biologico da ormai trent’anni, e che dà merito a chi ha saputo, con lungimiranza, immaginare un futuro più sostenibile per la nostra agricoltura, prima ancora che il termine “sostenibilità” venisse inventato

D’Elia richiama alla memoria, figure come Francesco Garofalo, pioniere in questo ambito. Docente di fitoiatria dell’Università di Torino che cinquantadue anni fa fondò l’originaria associazione Suolo e Salute. Figura operativa già all’epoca, con la volontà di diffondere un sistema agricolo diverso, in grado di produrre alimenti sani, nel rispetto dell’ambiente.

«L’augurio  – aggiunge D’Elia – è che la Giornata del Biologico divenga, anche nel nostro paese, l’occasione per affrontare con responsabilità il tema della transizione agroecologica. Portando così a un clima più sereno attorno al bio e diffondendo più consapevolezza sulle motivazioni che portano l’UE ad affidarsi a questo metodo di produzione per realizzare gli ambiziosi obiettivi del Green Deal.»

 

Fonte: Terra e Vita