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EQUALITAS E FEDERBIO INSIEME PER UN FUTURO DEL VINO PIÙ VERDE

EQUALITAS E FEDERBIO INSIEME PER UN FUTURO DEL VINO PIÙ VERDE

Un brindisi alla sostenibilità: l’accordo sottoscritto da Maria Grazia Mammuccini e Riccardo Ricci Curbastro punta a un modello condiviso di sostenibilità per il comparto vitivinicolo italiano, un terreno fertile per la collaborazione tra istituzioni, aziende e operatori del settore

Sotto l’egida del Sottosegretario all’Agricoltura Luigi d’Eramo, è stato siglato un protocollo d’intesa tra Equalitas e FederBio.

L’accordo, sottoscritto da Maria Grazia Mammuccini (Presidente di FederBio) e Riccardo Ricci Curbastro (Presidente di Equalitas), vuole raggiungere a un obiettivo ambizioso: la creazione di un modello condiviso di sostenibilità per il comparto vitivinicolo italiano, un terreno fertile per la collaborazione tra istituzioni, aziende e operatori del settore.

L’integrazione tra due modelli

Al centro di questa sinergia virtuosa vi è l’integrazione della certificazione bio con lo standard Equalitas Vino Sostenibile: un connubio virtuoso che si pone come baluardo della tutela ambientale e sociale.

Impegno congiunto per una comunicazione trasparente al consumatore, formazione e assistenza alle aziende vitivinicole che desiderano abbracciare entrambi i modelli di gestione: questi i capisaldi del protocollo. Non solo, le parti si impegnano a rafforzare i requisiti del biologico, valorizzandolo come risorsa strategica dell’UE per la gestione sostenibile del vino. Tracciabilità di prodotti e processi, tutela della biodiversità e salute di consumatori e operatori: questi i temi cardine su cui si concentrerà l’azione congiunta.

 

L’eccellenza del comparto vitivinicolo italiano è già una realtà tangibile: il 18% della produzione vanta la certificazione biologica e oltre un miliardo di bottiglie provengono da aziende certificate sostenibili secondo lo standard Equalitas.

 Le dichiarazioni dei protagonisti

«La certificazione rappresenta un valore aggiunto per i prodotti italiani – ha affermato d’Eramo». «Il protocollo siglato oggi punta a valorizzare i tre pilastri della sostenibilità: ambiente, società ed economia. Formazione, ricerca e comunicazione daranno ulteriore slancio ai nostri settori d’eccellenza, come il comparto vitivinicolo».

 

«Il tavolo di lavoro permanente che verrà attivato – ha sottolineato Mammuccini – promuoverà formazione, ricerca e comunicazione per fare della viticoltura bio e sostenibile italiana un’eccellenza sempre più riconosciuta a livello internazionale».

«Riteniamo che le istituzioni debbano recepire la richiesta di razionalizzazione proveniente dalle aziende – ha concluso Ricci Curbastro -. Auspichiamo il riconoscimento e il sostegno delle diverse modalità di avvicinamento alla sostenibilità, definendola in maniera completa, seria e trasparente».

AIAB-EQUALITAS, ACCORDO NEL NOME DELLA VITICOLTURA SOSTENIBILE

AIAB-EQUALITAS, ACCORDO NEL NOME DELLA VITICOLTURA SOSTENIBILE

Siglata a Roma l’intesa tra l’associazione dei produttori biologici e il più diffuso standard di viticoltura sostenibile. L’obiettivo è lo sviluppo di un modello virtuoso che metta insieme le esperienze dei due metodi di produzione per migliorare le performance in termini di  carbon footprint, water footprint, biodiversità e indicatori sociali.

Promuovere un modello agricolo sostenibile basato sulla trasparenza e sulla correttezza nella comunicazione. Il tutto per diffondere l’attenzione alla salute dei consumatori, al benessere animale, alla biodiversità, al rispetto dell’ambiente e alla giustizia sociale. È l’ambizione dell’accordo di collaborazione siglato tra Aiab ed Equalitas. L’associazione dei produttori biologici e la società che detiene la standard più diffuso a livello mondiale per la gestione della sostenibilità nella filiera del vino hanno infatti organizzato un evento a Roma il 29 marzo per ufficializzare la loro base di accordo.

Mettere insieme il meglio dei due modelli

La partnership, sottoscritta alla presenza del sottosegretario Masaf Luigi D’Eramo, prevede attività di ricerca e sviluppo con il coinvolgimento dei due rispettivi comitati tecnico-scientifici, finalizzate alla comparazione di modelli di coltivazione biologica, convenzionale e alternativa in viticoltura su carbon footprint, water footprint, biodiversità e indicatori sociali.

«Il biologico – commenta Giuseppe Romano, presidente Aiab – si è affermato come metodo di coltivazione sostenibile, certificato e garantito».

Per l’ambiente e per la coesione sociale

«Ma nei suoi valori – continua Romano – rientrano anche quelli sociali ed economici. L’idea del protocollo nasce proprio dell’esigenza di cominciare a confrontarsi con altri parametri della sostenibilità che vanno oltre a quella ambientale». Il, ha precisato che «Unire le competenze delle due organizzazioni- testimonia  Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Equalitas – mira a favorire la diffusione di pratiche agricole sostenibili nella filiera del vino e in altri settori agricoli, garantendo al contempo una comunicazione trasparente e corretta».

D’Eramo: «Un progetto virtuoso che valorizza l’impegno della filiera vino»

«Progetti come questo – commenta Luigi D’Eramo, sottosegretario al biologico presso il Masaf – vanno nella direzione di valorizzare il settore, promuovere una sostenibilità al tempo stesso ambientale sociale ed economica, favorire una sempre maggiore consapevolezza delle caratteristiche della filiera e comunicarne il valore ai consumatori».

«Nei prossimi anni – precisa D’Eramo – puntiamo a consolidare la leadership italiana nel biologico e a raggiungere ambiziosi risultati».