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GREEN CLAIM, È ORA DI METTERE UN FRENO

GREEN CLAIM, È ORA DI METTERE UN FRENO

Nelle pubblicità impazzano le descrizioni di prodotti non certificati che vantano effetti positivi su ambiente e clima. L’EuroParlamento riconosce i limiti della metodologia PEF (Product Environmental Footprint) e Ifoam Organics Eu sottolinea la necessità di porre un freno alla concorrenza sleale di chi si impegna in un metodo serio e controllato come il biologico

IFOAM Organics Europe accoglie con favore il voto dell’EuroParlamento sui Green claims (dichiarazioni ecologiche) poiché sottolinea i limiti della metodologia PEF (Product Environmental Footprint) per alcune categorie di prodotti. Sia la Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI) del Parlamento europeo che quella per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO) hanno confermato questi limiti, già evidenziati nella proposta della Commissione.

Più rigore nella valutazione ambientale

Jan Plagge, Presidente di IFOAM Organics Europe, ha dichiarato: «Il settore agroalimentare è complesso e la PEF produce risultati controproducenti per i prodotti agroalimentari».

«Accogliamo quindi con favore l’approccio della Direttiva, che privilegia la flessibilità nelle metodologie di valutazione ambientale per il settore agroalimentare».

IFOAM Organics Europe sostiene infatti da tempo un approccio più inclusivo alla valutazione delle dichiarazioni ambientali, che vada oltre il PEF per riflettere gli impatti globali della produzione alimentare, allo stesso modo le esternalità positive e negative.

Eduardo Cuoco, Direttore di IFOAM Organics Europe, ha aggiunto: «Mentre accogliamo con favore il fatto che i prodotti biologici siano esentati dai requisiti della Direttiva Green Claims, dati i loro comprovati benefici ambientali, ci rammarichiamo che lo stesso non sia vero per gli standard privati ​​che vanno oltre l’UE Organics Europe».

Psr Trento: in arrivo 301 milioni per agricoltura e sviluppo rurale

La Commissione Europea ha dato il via libera definitivo al Psr 2014-2020 della Provincia autonoma di Trento.

Il nuovo programma di sviluppo rurale, elaborato a partire dal coinvolgimento di oltre 300 stakeholders (filiere produttive, organizzazioni professionali di categoria, lavoratori agricoli e forestali, enti territoriali, portatori di interesse della società civile per temi ambientali e sociali, principali enti di ricerca) e notificato alla Commissione in data 12 giugno per la fase di negoziazione, è stato approvato definitivamente il 3 agosto scorso.

Il programma contiene le misure necessarie per far fronte alle esigenze del sistema produttivo trentino e del territorio, per un valore di 301 milioni di euro messi a disposizione fino al 2020 per ecosistemi, competitività e sviluppo economico nelle aree rurali

La quota è così ripartita: 129,5 milioni di euro provenienti dal bilancio Ue e 171,5 milioni di euro di cofinanziamento nazionale.

Le tre priorità evidenziate nel piano d’interventi della Provincia di Trento sono: la valorizzazione degli ecosistemi, la competitività del settore agricolo-forestale, la promozione dell’inclusione sociale e sviluppo economico nelle aree rurali.

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Come spiegato dall’assessore all’agricoltura Michele Dallapiccola: “Nel complesso  il piano prevede investimenti per oltre 301 milioni di euro prevalentemente dedicati al settore agricolo ma con un’importante ruolo sia del settore forestale che di quello spiccatamente ambientale. Particolare rilevanza viene inoltre riservata agli interventi trasversali relativi alle misure per la conoscenza e l’innovazione“.

E già si snocciolano numeri: per raggiungere gli obiettivi, è stata proposta l’attivazione di 11 Misure; quasi il 41% della superficie agricola provinciale sarà interessata da interventi per una migliore gestione del suolo e alla prevenzione dell’erosione, mentre per il 38% per il sostegno alla biodiversità.

Le aziende che otterranno un sostegno per interventi di ristrutturazione e ammodernamento saranno 1100, mentre 300 giovani agricoltori riceveranno il contributo per il primo insediamento e quindi l’avviamento di una nuova attività.

Un buon inizio, volto a potenziare la redditività e la competitività del settore agricolo, preservando e valorizzando gli ecosistemi.

Fonti:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2015/09/01/provincia-di-trento-ok-dall-ue-al-nuovo-psr/45245

http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/sviluppo-rurale-2014-provincia-Trento-301-mln/03-08-2015/1-A_018876805.shtml

http://www.trentinoagricoltura.it/Trentino-Agricoltura/Sviluppo-Rurale-2014-2020/Programma