Suolo e Salute

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AGROECOLOGIA A STELLE E STRISCE

AGROECOLOGIA A STELLE E STRISCE

Un milione di euro per il progetto di ricerca della Penn State University che mira ad individuare le corrette rotazioni del mais in grado di ridurre le malerbe senza eccedere nelle lavorazioni meccaniche e rispettando così la salute del suolo

Produrre cibo nel rispetto dell’ecosistema, del territorio e del contesto sociale delle comunità rurali. Una filosofia zen che sembra lontana dal pragmatismo economico degli Stati Uniti. Invece l’agricoltura biologica è in crescita negli States e sdogana i precetti dell’agroecologia anche nel corn belt. Fino a spingere il potente Usda, il dipartimento federale dell’agricoltura, a guardare al futuro stanziando cospicui fondi per le ricerche sulla salute e la fertilità organica del suolo attraverso l’ Organic Transitions Program (Org). Un milione di dollari è ad esempio destinato alla Penn State University (Università statale della Pennsylvania) per trovare il giusto equilibrio tra la salvaguardia del suolo e l’eliminazione meccanica delle erbe infestanti nell’agricoltura biologica.

Meno lavorazioni, please

«La lavorazione del terreno – spiega Jason Kaye, professore di biochimica del suolo alla Penn State e coordinatore del progetto- è uno strumento comune per il controllo delle erbe infestanti, soprattutto nei sistemi biologici, ma disturba anche il suolo, degradandone la fertilità a lungo termine». «Il nostro obiettivo è informare gli agricoltori sul rischio di selezione di specie perenni e sulle rotazioni che sopprimono tali infestanti, migliorando la salute del suolo».

Sovesci e erbai perenni

La ricerca prevede il confronto di miscele di specie da sovescio per valutarne l’influenza sulla crescita delle erbe infestanti, valutando al contempo la salute fisica e biologica del suolo. Un altro aspetto in valutazione riguarda la redditività della rotazione del mais con erbai perenni e cover crop rispetto a due anni di colture annuali da reddito come soia e grano.

CEREALI, FARINE E SNACK BIO, IN NORD AMERICA È UN BUSINESS DA GIGANTI

CEREALI, FARINE E SNACK BIO, IN NORD AMERICA È UN BUSINESS DA GIGANTI

Nature’s Path, marchio leader per i derivati dai cereali bio, acquisisce la quota di maggioranza del “mulino bianco” biologico canadese Anita’s organic mill

Il più grande produttore di cereali e snack biologici acquista uno dei marchi più ricercati dai consumatori “green” nord americani. L’accordo infatti con Nature’s Path, dal 1985 uno dei protagonisti dell’avanzata del mercato dei prodotti senza trattamenti (e senza Ogm) tra gli scaffali degli store americani e canadesi, è destinato a far compiere un salto di qualità al marchio Anita’s organic mill, con sede a  Chilliwack, nella Columbia canadese.

Un mercato in espansione

Nature’s Path è diventato in 35 anni un vero gigante nel mercato degli alimenti bio e ha annunciato questa settimana di aver acquisito una partecipazione di maggioranza nel mulino di Chilliwack.

«Siamo clienti di Anita’s Organic Mill dal 2015 – afferma Arjan Stephens, direttore generale di Nature’s Path – e utilizziamo la loro farina in alcuni dei nostri prodotti più venduti, come i nostri cereali Heritage Flakes e Flax Plus».

L’alta qualità della linea di prodotti di Anita, così come il loro costante impegno per i prodotti biologici, non sono passati inosservati.

Verso una dimensione globale

«Amiamo i prodotti di Anita e non vediamo l’ora di portarli nelle cucine di tutto il mondo». Anita’s manterrà la propria identità aggiungendosi alla famiglia di marchi Nature’s Path tra cui Love Crunch, EnviroKidz e Que Pasa.

«Per 35 anni Nature’s Path è stato un pioniere nel mondo del cibo biologico – riconosce Taylor Gemmel, co-proprietario e presidente di Anita’s Organic Mill -. Anche se ormai è una storia di successo globale, non ha mai deviato dalla sua missione di sostenibilità».

La salvaguardia dei contratti di coltivazione

Anita’s Organic Mill, realtà fondata nel 1997, è già oggi uno dei produttori di farine biologiche più rispettati del Canada, con una vasta gamma di prodotti da forno biologici, un impianto di confezionamento al dettaglio e sfuso, e un panificio dove vengono svolte le prove di sviluppo per i nuovi prodotti. L’impegno sottoscritto con Nature’sPath precede la salvaguardia dei contratti di coltivazione in corso con gli agricoltori canadesi, per il rifornimento dei cereali macinati a pietra a Chilliwack.