Suolo e Salute

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Unasco, nasce la carta d’identità per gli extra vergine

Per far fronte alle continue frodi nel settore dell’extra vergine d’oliva, Unasco, l’Associazione delle organizzazioni di produttori olivicoli, ha messo a punto la “carta d’identità dell’ olio extra vergine di oliva”, grazie alla quale sarà possibile rintracciare la provenienza dell’olio dalla produzione al confezionamento. Inserendo il codice riportato in etichetta su sito web www.olitaliano.eu infatti sarà possibile ottenere tutte le informazioni utili a conoscere l’intero processo produttivo di quello specifico olio. Ad Unasco aderiscono 30 associazioni presenti su tutto il territorio italiano in rappresentanza di circa 200 mila olivicoltori ed ha realizzato il progetto grazie ad un cofinanziamento dall’Ue e del Mipaaf (Reg. 867/08).
“Abbiamo realizzato un sistema integrato di Rintracciabilità – Qualità certificato da un ente terzo (Sistema Unasco), che consente di controllare tutto il processo produttivo dal campo alla bottiglia – ha dichiarato il presidente Luigi Canino – tramite tecnici qualificati alla quale verificano che i produttori rispettino rigidi disciplinari di qualità lungo tutta la filiera”.. “Dunque quell’olio, specificatamente, oltre ad essere assaggiato verrà conosciuto in pieno ripercorrendo a ritroso la sua storia dalla tavola al campo” ha concluso il presidente. Ulteriori informazioni si possono ottenere sul sito web prima ricordato www.olitaliano.eu
Fonte: gamberorosso.it

Il 26 febbraio a Roma presentazione dell’iniziativa “Solo olive italiane”

Mercoledì 26 febbraio dalle ore 11 presso la Sala dei Paesaggi di  Palazzo Rospigliosi in via XXIV maggio 43 a Roma il Mipaaf, Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e Unaprol presenteranno alla stampa, ai consumatori e alle imprese “SOLO OLIVE ITALIANE”, progetto dedicato alla valorizzazione e la tutela dell’olio extra vergine di oliva italiano, uno dei prodotti più rappresentativi del nostro agroalimentare. L’iniziativa si inserisce nel programma di attività del piano di settore olivicolo – oleario. Per ulteriori informazioni unaprolpress@unaprol.it, sito web  http://www.solooliveitaliane.it/

L’ISAAA pubblica il rapporto 2013 sugli OGM

Cattive notizie per il nutrito popolo anti OGM (a cominciare, ovviamente, dall’intero comparto del biologico), stando almeno ai dati più aggiornati. E’ stato infatti pubblicato il 13 febbraio scorso il rapporto “Condizione globale delle colture GM: 2013”, a cura dell’ISAAA, l’International Service of the Acquisition of Agri-biotech applications. Obiettivo della pubblicazione quello di fornire alla comunità scientifica e alla società informazioni e conoscenze riguardo le biotecnologie e le colture GM. Secondo quanto riportato dalla ricerca, nell’anno appena concluso gli OGM sono stati utilizzati da oltre 18 milioni di agricoltori in 27 paesi, 19 in via di sviluppo e 8 industrializzati. Per quanto riguarda in particolare  l’Unione Europea, nei cinque stati in cui vengono coltivati organismi geneticamente modificati, ovvero Spagna, Portogallo, Rep. Ceca, Slovacchia e Romania, si è assistito ad un incremento del 15% negli ettari coltivati con il mais Mon810, per un totale aggiornato a 148 mila ettari. Su scala globale, il trend è analogo, essendo aumentata di ben 5 milioni di ettari la superficie complessivamente coltivata con OGM, pari al 3% in più rispetto al 2012, interessando una superficie di 175,2 milioni di errati. In testa a questa opinabile classifica gli Stati Uniti, con 70,1 milioni di ettari, seguiti dal Brasile (40,3 milioni di ettari) e Argentina (24,4 milioni di ettari). Tra i primi dieci maggiori coltivatori, 2 sono paesi industrializzati, mentre 8 sono paesi in via di sviluppo che per il secondo anno di seguito hanno seminato più colture GM rispetto ai paesi industrializzati, detenendo ad oggi ben il 54% dell’intera produzione mondiale. E le prospettive 2014 sembrano confermare questo trend, particolarmente nei paesi in via di sviluppo. A questo punto è lecita la domanda: siamo proprio sicuri che sia questa la strada giusta nella direzione di un’agricoltura veramente sostenibile?
Fonte: ISAAA, AIOL

Ad Arezzo il VII° Forum F.I.P.P.O.

Appuntamento da venerdì 28 febbraio fino a domenica 2 marzo per il VII° Forum della Federazione Italiana Produttori Piante Officinali (F.I.P.P.O.), occasione di incontro e confronto tra i vari operatori della filiera delle piante officinali. La tre giorni aretina prevede inizialmente una serie di interventi dedicati alle novità tecniche e normative di settore. Il sabato i lavori proseguiranno con la presentazione delle aziende produttrici e acquirenti e con gli incontri fra i partecipanti al forum. La giornata di domenica, infine, sarà dedicata alla visita di un vivaio botanico. A margine del convegno si terrà anche l’assemblea annuale della FIPPO e l’elezioni delle cariche direttive che governeranno la federazione per i prossimi tre anni.
Il programma dettagliato è disponibile a questo indirizzo mentre qui è possibile scaricare il modulo di adesione da inviare a info@fippo.org
Fonte: Fippo.org

Nasce il “Distretto Biologico Toscana”

Il “Distretto Biologico Toscana” potrebbe essere presto una realtà: domenica 30 marzo infatti verrà presentato a Greve in Chianti alla presenza di sindaci, rappresentanti delle istituzioni e agricoltori provenienti da diversi paesi europei. A dichiararlo Alberto Bencistà, sindaco del comune toscano e convinto sostenitore del biologico come strumento di rilancio territoriale. “. Il 2015 sarà l’anno dell’Expo di Milano che avrà al proprio centro il tema dell’alimentazione e del cibo con tutte le sue coniugazioni possibili, soprattutto ambientali. Per la Toscana una occasione straordinaria”, ha dichiarato Bencistà all’Assemblea Regionale del PD Toscano, svoltasi nei giorni scorsi a Prato. La proposta è maturata d’intesa con l’Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana Gianni Salvadori e si innesta in una strategia più ampia di valorizzazione del territorio attraverso il biologico, come spiega lo stesso Bencistà: “Ho partecipato di recente alla Settimana Verde di Berlino, la più grande fiera agricola d’Europa e non solo, insieme a Claudio Serafini, presidente internazionale delle ‘Città del Bio’ e a Piero Fassino, che ha proposto di organizzare a Torino, in contemporanea con l’Expo, un meeting mondiale sull’agricoltura biologica: proposta prontamente accettata”.
Fonte: Agipress

Inea pubblica i dati sugli scambi agroalimentari con l’estero

Nel 2013, gli scambi con l’estero dell’agroalimentare italiano hanno mostrato un andamento complessivamente positivo con incrementi, rispetto al 2012, dei flussi in entrata e in uscita. Questo è quanto emerge da un’elaborazione INEA a partire dai dati sul commercio con l’estero pubblicati oggi dall’Istat.  Per i “prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca”, si registra, rispetto al 2012, un incremento simile per le esportazioni (+2,6%) e le importazioni dell’Italia (+2,7%), con un saldo commerciale in leggero peggioramento, che si attesta a -6.675 milioni di euro nel 2013. Migliora invece nettamente il deficit della bilancia commerciale per i “prodotti alimentari, bevande e tabacco”, che si è ridotto da oltre 1.200 milioni (2012) a 564 milioni di euro nel 2013. In particolare a dicembre 2013, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, sono tornate a crescere sia le esportazioni (+3,2%) che le importazioni (+4,2%) dei prodotti agricoli, dopo gli andamenti negativi riscontrati nel bimestre precedente. Più significativo è stato, invece, l’incremento registrato nell’ultimo mese del 2013 per gli scambi con l’estero di “prodotti alimentari, bevande e tabacco”; in questo caso le esportazioni, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sono cresciute del 5,9% mentre per le esportazioni l’incremento ha raggiunto il 4,4%.  Ne è derivato un miglioramento per il deficit della bilancia commerciale del settore, che nell’ultimo mese di riferimento si attesta a -76 milioni di euro. L’Unione Europea si conferma il primo partner dell’Italia nell’interscambio di prodotti agricoli con una variazioni positiva dei flussi registrata nel corso del 2013 (+2,1% per l’import e +1,8% per l’export). Tali andamenti hanno prodotto un cambiamento nel disavanzo della bilancia commerciale con l’UE per il settore, che per il 2013 ha raggiunto il valore di 2.550 milioni di euro. Infine, i dati per il solo mese di dicembre indicano una variazione tendenziale positiva dell’1,6% per le esportazioni verso l’UE, rispetto a un +6,6% delle importazioni. Anche il settore dell’industria alimentare, bevande e tabacco ha evidenziato una variazione positiva nel 2013 rispetto 2012 sia per le esportazioni che per le importazioni dall’UE ma, diversamente dal settore agricolo, l’import è cresciuto del 4,5% a fronte di un +2,6% dell’export. Il disavanzo con i Paesi dell’EU si è attestato così sul valore di 4.372 milioni di euro. I dati che si riferiscono al solo mese di dicembre mostrano per le esportazioni una variazione tendenziale sopra la media annuale, con un valore del +7,5%. Le importazioni dall’UE, invece, hanno registrato una variazione positiva del 5,8% rispetto al mese di dicembre del 2012.
Fonte: INEA