Suolo e Salute

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Progetto BRESOV: metodo e innovazione in agricoltura biologico

Progetto BRESOV: metodo e innovazione in agricoltura biologico

BRESOV è l’acronimo per ‘Breeding for Resilient Efficient and Sustainable Organic Vegetable Production‘, un progetto che vede la collaborazione fra le più autorevoli realtà accademiche e scientifiche pubbliche e private del panorama internazionale.

Nell’ambito della Call SFS07-2017 della UE, il progetto è promosso dall’Università di Catania quale capofila e coordinato dal Prof. Ferdinando Branca, professore associato di Orticoltura e Floricoltura del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) dell’Ateneo medesimo.

Il progetto ha per obiettivo principale il miglioramento genetico di broccolo, fagiolino e pomodoro coltivati con metodi di agricoltura biologica, adottando protocolli di produzione con l’ausilio di microrganismi, di nutrienti naturali, di prodotti naturali bioattivi, di sostanza organica da integrare/reintegrare nel terreno agrario e di avvicendamenti tra le tre colture.

I protocolli colturali adottati per la selezione e la coltivazione di nuove linee inbred costituite nell’ambito del progetto BRESOV, che avrà durata quadriennale, prevede la partnership dell’Università di Catania con Itaka Solution SRL, azienda italiana specializzata nella ricerca di soluzioni innovative per la protezione delle colture di interesse agrario, con l’obiettivo di ottenere un prodotto a ‘residuo zero’.

Il perché di questo progetto

Si stima che la popolazione mondiale raggiungerà i 9 miliardi entro il 2050 e l’umanità dovrà affrontare sfide quali quelle dell’aumento della produzione di cibo e di energia di almeno il 70%, per sostenere l’aumento della popolazione mondiale. Ciò dovrà avvenire praticando un’agricoltura più sostenibile.

L’agricoltura biologica deve innovarsi

“Il bio cresce, ma siamo in ritardo rispetto al mercato, specialmente in Sicilia, nonostante la grandissima richiesta internazionale – dice Branca – non vi è una qualificazione della filiera biologica, a partire dalle varietà coltivate che non sono costituite per il bio ma per l’agricoltura convenzionale, salvo poi essere utilizzate anche per le coltivazioni biologiche.

Il progetto BRESOV incarna la vision di un’agricoltura compatibile con l’ambiente che migliori la resilienza, l’efficienza e la sostenibilità dei processi produttivi e dei corrispondenti prodotti”.

 

Fonte: http://www.freshplaza.it/article/97130/Progetto-BRESOV-linnovazione-in-agricoltura-biologica

Approvato il Decreto Legislativo sui controlli nel biologico

Approvato il Decreto Legislativo sui controlli nel biologico

Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto legislativo sui controlli nelle produzioni agricole e agroalimentari biologiche.

Il provvedimento vuole garantire una maggiore tutela del consumatore, del commercio e della concorrenza, ma anche semplificare e unificare in un solo testo di legge la materia dei controlli e rendere il sistema più efficace.

“Con questo provvedimento – afferma il ministro Maurizio Martina – rendiamo più forte e trasparente il biologico italiano, compiendo un ulteriore salto di qualità sul fronte dei controlli, per garantire maggiore sicurezza ai consumatori e tutelare i produttori onesti in un comparto dove siamo leader in Europa con oltre 70 mila operatori e un aumento delle superfici coltivate bio del 20% in un anno”.

Il decreto, conferma che il ministero delle Politiche agricole è l’autorità competente per l’organizzazione dei controlli e che delega tali compiti ad organismi di controllo privati e autorizzati.

 

Fonte: http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/istituzioni/2018/02/22/mipaaf-approvato-decreto-su-controlli-agricoltura-biologica_ee6de75d-b7a4-4b7f-916a-457dea8f7208.html

“Prodotto di montagna” marchio di qualità

“Prodotto di montagna” marchio di qualità

I consumatori potranno così riconoscere più facilmente dalle etichette le produzioni e supportare queste attività e il loro valore non solo economico, ma sociale e ambientale.

Il Ministro Maurizio Martina ha presentato oggi a Sondrio il marchio identificativo del regime di qualità ‘prodotto di montagna’ «Il nostro obiettivo – ha dichiarato – è valorizzare meglio il lavoro dei produttori delle zone montane. Parliamo del 17% del totale delle imprese agricole italiane e di un terzo degli allevamenti.

Con il regime di qualità e questo nuovo marchio i consumatori potranno riconoscere più facilmente dalle etichette le produzioni e supportare queste attività e il loro valore non solo economico, ma sociale e ambientale. In questi anni abbiamo messo in campo una serie di interventi utili per supportare le aziende agricole di montagna.

Ora è cruciale dare continuità a questo lavoro, perché il futuro delle nostre montagne è il futuro di una parte importante della nostra identità».

Fonte: https://terraevita.edagricole.it/featured/al-via-marchio-qualita-prodotto-montagna/

 

 

La Corte dei Conti europea passa al vaglio il sistema di controllo degli alimenti biologici

La Corte dei Conti europea passa al vaglio il sistema di controllo degli alimenti biologici

Il biologico cresce. Crescono le vendite al dettaglio, la superficie coltivata a bio, le importazioni di prodotti biologici; di pari passo cresce anche la necessità di controllare tali produzioni.

La Corte dei Conti europea sta infatti realizzando un audit sulle verifiche che vengono eseguite nell’Unione europea sui cibi biologici.

Sarà esaminato il sistema di controllo che regola la produzione, la trasformazione, la distribuzione e l’importazione di prodotti biologici. “L’intento – spiega la Corte dei Conti europea – è di appurare se i consumatori possano nutrire oggi maggiore fiducia nel fatto che i prodotti siano effettivamente biologici rispetto a quanto non avvenisse nel 2012, anno dell’ultimo audit di questo settore”.

Questo però comporta il rischio del falso bio. “Sebbene i prodotti biologici siano più costosi rispetto ai prodotti ottenuti con tecniche convenzionali, il mercato stenta a soddisfare la domanda e il sovrapprezzo che i consumatori sono disposti a pagare potrebbe incoraggiare la vendita di prodotti biologici fraudolenti”. Dice la Corte dei Conti.

Sostiene il responsabile dell’audit Nikolaos Milionis: “La sfida cui è confrontato il settore biologico consiste nell’assicurare una costante crescita della domanda e dell’offerta, preservando al contempo la fiducia dei consumatori”.

Fonte: http://www.helpconsumatori.it/alimentazione/bio__nuove_tendenze/biologico-corte-dei-conti-europea-esaminera-il-sistema-di-controllo-degli-alimenti-bio/120459

Greenpeace: «I neonicotinoidi mettono gravemente a rischio le api». L’EFSA conferma.

Greenpeace: «I neonicotinoidi mettono gravemente a rischio le api». L’EFSA conferma.

Un rapporto pubblicato dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) conferma la pericolosità per le api di tre insetticidi neonicotinoidi largamente utilizzati: imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam.

Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace, dice: «L’Italia e gli altri Paesi europei devono smetterla di tergiversare e sostenere pienamente il bando permanente dei neonicotinoidi proposto dall’Ue. Sarebbe un primo passo concreto per prevenire il catastrofico collasso delle popolazioni di api».

L’Italia si era già espressa negativamente al bando temporaneo votato nel 2013, attualmente, dopo ripetute richieste e nonostante l’appello rivolto al ministro Martina da parte di quasi 140 mila persone, ancora si attende una risposta.

Oltre a imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam, Greenpeace chiede anche il divieto per altri quattro neonicotinoidi, il cui uso è attualmente permesso in Ue: acetamiprid, thiacloprid, sulfoxaflor e flupyradifurone.

 

Sul sito http://salviamoleapi.org/firma-ora/ dell’organizzazione ambientalista si può aderire alla petizione per chiedere il bando dei pesticidi dannosi per api e altri impollinatori.

 

Fonte: http://www.greenpeace.org/italy/it/ufficiostampa/comunicati/Pesticidi-lEFSA-conferma-gli-insetticidi-neonicotinoidi-sono-pericolosi-per-le-api-Greenpeace-subito-un-bando-permanente/Puzzle

Parte OIP l’innovativa piattaforma informatica per la  rintracciabilità nel biologico

Parte OIP l’innovativa piattaforma informatica per la rintracciabilità nel biologico

COMUNICATO STAMPA N°02/2018

Bologna, 21 febbraio 2018

 

Parte OIP l’innovativa piattaforma informatica per la rintracciabilità nel biologico

E’ stata presentata a Bologna la piattaforma OIP (Organic Integrity Platform) per la rintracciabilità dei prodotti bio. Si parte con cereali e granaglie, ma presto prenderà in considerazione anche pomodoro da industria e olio extra vergine d’oliva, tutti prodotti di punta per il biologico italiano.

Si è tenuto ieri a Bologna il primo incontro rivolto alle imprese che vogliono entrare nella rete OIP (Organic Integrity Platform), il sistema di rintracciabilità informatica dedicata prodotti biologici: cereali e granaglie, riso, pomodoro da industria e olio extra vergine d’oliva. Quando OIP entrerà a pieno regime di funzionamento consentirà di seguire i prodotti biologici dal campo coltivato fino al primo trasformatore. Il progresso non sarà solo una maggiore conoscenza e trasparenza sulla storia dei prodotti, ma anche una maggiore assicurazione contro eventuali intrusioni e illeciti in un mercato regolamentato come quello bio.

OIP permette al settore delle produzioni biologiche di porsi ancora una volta all’avanguardia dell’intero comparto agroalimentare: sistemi così complessi di rintracciabilità sono ancora piuttosto rari, anche se rappresenteranno una delle maggiori prospettive per lo sviluppo di un mercato che già ora vanta ritmi di crescita costantemente a doppia cifra.

L’esigenza del sistema di rintracciabilità risponde a quanto richiesto da Accredia, l’ente di accreditamento italiano, e dal Ministero delle Politiche agricole (MiPAAF). OIP comincia subito con cereali e granaglie e successivamente con pomodori e olive in funzione dell’inizio delle rispettive campagne agrarie; l’uso della piattaforma sarà operativo a partire dal prossimo 1 Marzo.

Gli organismi di certificazione aderenti ad OIP sono Bioagricert, BIOS, CCPB, Ecogruppo, ICEA, Sidel e Suolo e Salute. I prossimi incontri per gli operatori si terranno a Foggia il 27 febbraio ed a Catania il 6 marzo 2018. Per informazioni: sviluppo@suoloesalute.it

 

Ufficio Stampa Suolo e Salute

ufficiostampa@suoloesalute.it