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Sikkim: il punto di partenza per raggiungere un’agricoltura interamente biologica

Sikkim: il punto di partenza per raggiungere un’agricoltura interamente biologica

«E’ possibile “ricontadinizzare” molte delle nostre colline e montagne, con l’aiuto del digitale, di una rete diffusa e capace, dell’amore per il proprio territorio. E’ un lavoro nuovo quello che mira alla salute dell’uomo e del pianeta. Biologico è inno alla vita!».

Una riflessione che nasce dalla cerimonia  del Future Policy Award, il premio dedicato alle migliori politiche globali per l’agroecologia. La cerimonia si è tenuta lo scorso 15 Ottobre presso la sede della FAO a Roma. Il Future Policy Award 2018 è organizzato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), dal World Future Council e da IFOAM – Organic International.

Ma perché si è arrivati a tale riflessione?

Il premio per questo 2018 è stato vinto da un piccolo stato himalaiano, Sikkim, che si trova al confine tra India e Tibet. Sikkim è riuscito a convertire al biologico tutta la sua produzione agricola.

Pawan Kumar Chamling, primo ministro di Sikkim, è intervenuto a Roma spiegando che “dal momento in cui fu annunciata la risoluzione, presso l’Assemblea Legislativa, di convertire l’intero Stato al biologico abbiamo incontrato diverse resistenze da parte dell’opposizione e dagli stessi agricoltori, ma abbiamo proseguito con determinazione. Siamo lieti che altri vogliano prendere ispirazione dal nostro lavoro, come il Kerala ed altri Stati dell’India nord orientale. Per ottenere risultati siamo stati sempre in prima linea con diverse politiche pubbliche, per esempio la gestione dei rifiuti, la protezione delle foreste, dei ghiacciai e del clima, oltre all’educazione. Voi siete curiosi di conoscere la nostra esperienza, ma anche noi abbiamo un grande interesse nel conoscere altre esperienze in questo campo in altre parti del mondo. Un mondo 100% ad agricoltura biologica è possibile non c’è ragione per cui gli agricoltori, le comunità e le istituzioni non possano continuare ad impegnarsi in questa direzione”.

Maria-Helena Semedo, vice-direttrice generale della FAO, entusiasta da tale risultato afferma che ormai sviluppare un modello 100% biologico non è più un sogno irrealizzabile ma una realtà. Che sia questo un punto di partenza e di ispirazione per camminare verso un futuro sempre più sano e biologico, un’agricoltura sostenibile essenziale anche per la sostenibilità ambientale.

Molteplici gli interventi, tra i quali la ex presidente di Legambiente Muroni che ha sottolineato “la sostenibilità della produzione agricola è una delle ricette più urgenti e ineludibili per affrontare la sfida del cambiamento climatico. Contemporaneamente produrre cibo in maniera equa, pulita e giusta è sinonimo di giustizia sociale. L’agricoltura biologica e i BioDistretti, come dimostra l’esperienza del Sikkim, rappresentano il futuro delle produzioni agricole con i territori e le comunità al centro di processi virtuosi che coniughino lavoro e ambiente».

“C’è un’agricoltura che sta soffrendo molto, quella delle aree marginali, della collina povera e che potrebbe nel biologico trovare una risposta. E sarebbe una risposta anche al problema del cambiamento climatico, all’occupazione e allo spopolamento di questi territori, nei quali nuove generazioni di agricoltori potrebbero insediarsi” ha concluso il presidente di LeU Fornaro.

 

Fonte: http://www.greenreport.it/news/agricoltura/sikkim-un-modello-100-biologico-e-possibile/

Verso l’Agricoltura Biologica

Verso l’Agricoltura Biologica

La Rete Rurale Nazionale ha lanciato una campagna di sensibilizzazione, per spiegare al consumatore l’importanza di conoscere gli effetti positivi sulla sostenibilità alimentare e ambientale dei prodotti biologici.

Chi produce biologico sposa un sistema di valori:

  • Nutre la terra
  • Difende le colture da organismi nocivi con sostanze naturali che inquinano meno il suolo e l’acqua
  • Utilizza metodi di lavori non invasivi per mantenere il terreno vitale e preservare la ricchezza della biodiversità
  • Tutela il benessere degli animali (spazi adeguati, accessi all’aperto, alimentazione con prodotti biologici)
  • Rispetta l’identità del territorio perché predilige specie vegetali e animali tipiche del luogo

L’Unione Europea promuove l’Agricoltura Biologica, perché la ritiene indispensabile nelle politiche di protezione dell’ambiente, contrasto al cambiamento climatico e transizione verso un’economia più verde sostenibile e competitiva, tutelando i prodotti di qualità.

Non solo la promuove, ma incoraggia gli agricoltori ad avvicinarsi a questo sistema di produzione. A sostegno di chi si avvicina al biologico viene offerto un contributo economico per ogni ettaro di terreno coltivato.

Ognuno può contribuire a far crescere il settore del biologico:

  1. Imparando a conoscere le aziende biologiche, certificate da un organismo autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole e soggette a ispezioni periodiche per verificare che si rispettino le regole stabilite dall’Europa
  2. Riconoscendo i prodotti biologici, solo quelli certificati presentano sul loro packaging il marchio unico europeo dell’Eurofoglia
  3. Acquistando biologico perché i prodotti bio richiedono più cura e manodopera. Risultano spesso con un prezzo più elevato ma è il giusto compenso per l’agricoltore che sostiene maggiori costi di produzione

Fonte: https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/18615

 

Tecnologia informatica e agricoltura biologica insieme: a Roma nasce Youfarmer

Tecnologia informatica e agricoltura biologica insieme: a Roma nasce Youfarmer

Dall’idea di due giovani imprenditori, Lorenzo Cilli e Valerio Carconi, nasce Youfarmer nel quale si riuniscono tecnologia informatica e agricoltura biologica.

Youfarmer è una piattaforma che permette a famiglie, ristoranti e aziende romane, di entrare in contatto con un orto biologico. L’orto si trova nella Fattoria di Fiorano, una realtà agricola nata nel 1946.

Dopo la registrazione al sito, oltre a scegliere la quantità di verdure bio da far coltivare, l’utente può decidere:

  1. di andare a raccogliere le verdure su campo
  2. Farsele consegnare direttamente a casa
  3. oppure permette al consumatore, grazie ad un accordo con NaturaSì, di andare a ritirare la verdura all’interno di un punto vendita della catena.

“La partnership con la Fattoria di Foriano ci consentirà di offrire agli abitanti di Roma un’opportunità straordinaria – commenta Valerio Carconi – in pochi click potranno configurare il proprio orto, curato da mani esperte a pochi chilometri da casa in un vero e proprio tempio del biologico, accedendo per tutto l’anno a prodotti di qualità controllata e certificata, a prezzi molto vantaggiosi resi possibili da una filiera distributiva più corta, che oltretutto ne preserva la freschezza”.

 

Fonte: https://www.romatoday.it/green/life/youfarmer-roma-orto-biologico-fattoria-di-fiorano.html

Caso Rame: FIVI e il suo disappunto contro l’abbassamento dei limiti di utilizzo del rame

Caso Rame: FIVI e il suo disappunto contro l’abbassamento dei limiti di utilizzo del rame

Torniamo a parlare di Rame. La Commissione Europea ha espresso la sua volontà di abbassare l’uso del rame da 6kg a 4 kg per ettaro l’anno. La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, palesando il suo disappunto al Ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, lo invita a prendere una posizione e opporsi a tale decisione.

FIVI ritiene, infatti, che tale scelta penalizzi soprattutto la viticoltura biologica e biodinamica poiché il rame è l’unico strumento che hanno a disposizione per combattere funghi e muffe. Secondo la Federazione il limite dovrebbe scendere in modo graduale per non compromettere le esigenze. Inoltre, la graduale riduzione permette alla ricerca scientifica e tecnologica di mettere a punto nuove strumentalizzazioni da adottare per sostituire il rame.

Un esempio di gradualità potrebbe essere ridurre il limite a 5 chilogrammi ad ettaro per il prossimo quinquennio, con la prospettiva di scendere a 4 a partire dal 2024 (sempre calcolati sulla media dei cinque anni).

 

Fonte: https://winenews.it/it/la-fivi-contro-labbassamento-dei-limiti-allutilizzo-del-rame-in-viticoltura-bio-proposto-dalla-ue_374326/

BACIODIVINOBIO: un’eccellenza enogastronomica sarda selezionata per l’esposizione alla fiera SIAL di Parigi

BACIODIVINOBIO: un’eccellenza enogastronomica sarda selezionata per l’esposizione alla fiera SIAL di Parigi

Dal 21 al 25 Ottobre 2018 a Parigi si terrà la Fiera Internazionale SIAL, la più grande fiera di innovazione alimentare del mondo. La Fiera vanta un importante premio, SIAL Innovation Awards.

L’industria agroalimentare si sta impegnando per adattarsi a un nuovo palato che ricerca sempre più un cibo fresco e sano, sviluppando nuovi prodotti. Il premio vuole riunire, attraverso la selezione da parte di una giuria qualificata, prodotti alimentari che sono considerati innovativi. Tra quelli scelti per il premio 2018 sarà presente BACIODIVINOBIO, una crema di formaggio di pecorino biologico al vino Cannonau Mamaioa.

La crema di formaggi, prodotta dall’azienda sarda MacFormaggi, certificata da Suolo e Salute, racchiude nel suo gusto la filosofia che ha accompagnato l’azienda sin dalla sua nascita: l’accostamento innovativo di gusti fortemente identitari legati al territorio sardo con l’osservanza di metodi produttivi fortemente orientati al benessere del consumatore.

Un’azienda che ha scelto di adottare il sistema biologico, dalla tutela delle mucche allevate in aree di pascolo pulite e nutrite solo con alimenti biologici, arrivando a produrre un formaggio biologico, genuino, e che racchiude i sapori e le tradizioni della terra sarda.

 

Fonte:

http://www.macformaggi.com/

https://www.sialparis.com/

Italia Bio: il biologico può ripartire dalla Sicilia

Italia Bio: il biologico può ripartire dalla Sicilia

Secondo gli ultimi dati SINAB presentati all’ultima edizione del Sana la Sicilia ottiene il primato di regione più biologica d’Italia. La regione, infatti si presenta con il 31,1% della superficie agricola utilizzata (SAU) certificata in bio, con un incremento di superficie pari al +17,5% rispetto al 2016.

Il presidente di Italia Bio Ignazio Garau sostiene che tutto ciò è sinonimo di orgoglio e soddisfazione. La Sicilia cresce all’insegna della qualità e trova sempre più inserimento nei mercati. Non solo, i dati si dimostrano positivi anche sul lato consumo e dell’esportazione.

Ma Italia Bio si fa portavoce della problematica richiedendo un incontro urgente con l’Assessore all’Agricoltura della regione Sicilia per trattare alcune tematiche:

  • Esaminare i temi delle principali emergenze dell’agricoltura biologica
  • Discutere sullo stato di attuazione delle misure del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Sicilia

Nonostante i suoi dati siano positivi, la Sicilia sembra non voler fare quel passo in più per rispondere ad un mercato che continua a crescere. Come se mancasse di coraggio e fermezza per sostenere una crescente domanda di cibo di qualità, salutare e con un bassissimo impatto ambientale. Quando dovrebbe, invece, dare l’esempio per credere e investire nell’agricoltura sostenibile certificata bio.

L’intera superficie agricola è di circa 1.543.119 ha su cui operano 220.000 aziende agricole, di cui il 94% sono a conduzione familiare. Per questo, Italia Bio vuole discutere con l’Assessore dell’Agricoltura riguardo:

  • La Mis. 6.1. PSR per agevolare l’inserimento di giovani imprenditori nelle aziende, attraverso un bando messo a disposizione di 235 milioni di euro
  • La Mis. 11 PSR nel quale si affronta il tema “contributo” alle aziende biologiche per sostenerle nei costi e nella realizzazione delle produzioni biologiche

La Sicilia, dichiara Italia Bio, può essere il punto di partenza per l’Italia delle eccellenze e della qualità agro alimentare anche per il settore biologico.

 

Fonte: https://www.corriereagrigentino.it/2018/10/05/la-sicilia-del-bio-tra-primati-e-abbandono-lallarme-di-italia-bio/