Suolo e Salute

Category: Comunicati Stampa

Il SANA 2017 di Suolo e Salute

SANA 2017

Si chiude la 29° edizione di SANA – il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale – per Suolo e Salute l’occasione principe per mettere in evidenza il proprio ruolo di guida del settore del controllo e della certificazione del biologico italiano.

SANA 2017 è stato organizzato da BolognaFiere, in collaborazione con FederBio e con i patrocini di Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del MIPAAF – Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, il supporto di IFOAM – International Federation of Organic Agriculture Movements, di Cosmetica Italia e di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese.

Partiamo dai numeri sicuramente in crescita, dato fondamentale nell’anno che precede il trentennale. Rispetto allo scorso anno, in aumento sia la superficie espositiva, con +13% e la presenza di aziende e operatori (+10) con un afflusso di pubblico in linea con l’anno precedente. Ricordiamo la presenza di più di 750 giornalisti con una rappresentanza importante dei Paesi esteri.

SANA 2017 si è svolto su ben 6 padiglioni, con i tre settori merceologici – Alimentazione biologica, Cura del corpo naturale e bio e Green lifestyle – e Suolo e Salute è stata presente in 2 di questi con lo Stand istituzionale al Pad.25 -b99.c100- e con la Certificazione Biocosmesi al Pad.21 -a81/b82.

Numerosi gli eventi da segnalare, tra i quali ad esempio gli workshop Federbio ai quali il personale di Suolo e Salute ha partecipato.

L’apertura dei ciclo di convegni è avvenuta con ”Quale regolamento per potenziare la crescita del biologico europeo?”, che ha visto la presenza del vice ministro Andrea Olivero e la presentazione dell’Osservatorio SANA, promosso e finanziato da BolognaFiere con il patrocinio di FederBio e AssoBio.

Di notevole importanza segnaliamo lo workshop:Servizi alle imprese: Il salto di qualità per il biologico italiano?L’incontro ha dato risposte a tutte quelle istanze riguardanti la gestione di impresa e l’assistenza finanziaria e legale per le aziende della filiera; si sono approfonditi i temi del management e della promozione aziendale, nell’ottica della ricerca-sviluppo che consenta anche la commercializzazione internazionale.

Ricordiamo anche l’iniziativa benefica per aiutare i territori colpiti dal terremoto, per la “Rinascita dell’Agrinido della Natura nella Terra dei Bambini”, attraverso un crowfounding per il progetto di ricostruzione di questa scuola nel maceratese, al quale anche Suolo e Salute darà il giusto rilievo e supporto nei suoi canali di comunicazione.

Momento cardine di SANA 2017 è stata la conferenza stampa di presentazione di Ass.O.Cert.Bio, l’associazione dei principali Organismi di Certificazione italiani del biologico a cui ha aderito anche Suolo e Salute in qualità di socio fondatore.

La grande e continua crescita del settore bio ha reso necessaria ed improcrastinabile la costituzione di un’associazione indipendente in grado di collaborare con tutte le componenti del settore e, soprattutto, le Autorità Pubbliche. L’evento è stato tra i più partecipati di questa edizione di Sana e la nuova Associazione è stata accolta dal mondo del biologico con grande plauso e con molte aspettative.

Suolo e Salute esprime la sua estrema soddisfazione per la partecipazione al SANA 2017, dove ha confermato, con la partecipazione ai numerosi incontri e meetings, il proprio ruolo leader nell’ambito del controllo e certificazione del biologico nazionale. D’altronde visti i numeri e lo status di primo organismo di controllo in Italia non poteva non avere una presenza attiva all’evento appena concluso.

Con lo stesso entusiasmo Suolo e Salute vi dà appuntamento all’edizione SANA 2018, in occasione del trentennale della manifestazione.

SANA 2017

Decreto Legislativo sui controlli del biologico approvato dal CdM: la posizione di Suolo e Salute

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Comunicato Stampa  n.4/2017   –  28.06.2017

L’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri dello schema di decreto legislativo recante “disposizioni di armonizzazione e razionalizzazione della normativa sui controlli in materia di produzione agricola e agroalimentare biologica” impongono a tutto il settore del biologico ed agli OO.d.c. autorizzati ad operare nello schema di certificazione una seria riflessione sui ruoli e sulle modalità di realizzazione del controllo così come delineati dal testo della norma adottanda.

Se per un verso, infatti, la riforma del D.Lgs 17 marzo 1995 n. 220 era atto necessario, appare fondamentale rivendicare oggi un ruolo da protagonista per gli OO.d.c. autorizzati che sul campo saranno poi chiamati – insieme agli operatori – ad applicare le nuove regole. Non può, quindi, che auspicarsi una concreta e fattiva concertazione tra tutti i soggetti coinvolti.

Da più parti, dopo l’adozione dello schema di D.Lgs., si sono sollevate perplessità su diversi punti della norma: molte sono condivisibili, altre meno pertinenti.
Ed anche Suolo e Salute srl, dal canto suo, ritiene di richiamare l’attenzione del settore su taluni punti davvero preoccupanti.

 Il comma 9 dell’art. 4 del testo approvato in CdM impedisce “… l’attività di controllo sul medesimo operatore per un periodo superiore a cinque anni …”.
La previsione appare illogica atteso che la validità e la efficacia di un sistema di controllo si incentra sulla (e si misura dalla raggiunta) positiva e virtuosa sinergia tra controllato e controllore. Da capire poi come gli OO.d.c. soggetti a migrazioni di migliaia di operatori controllati in ingresso ed in uscita, possano garantire l’efficacia, l’efficienza, la tempistica dei controlli ed il rispetto dei requisiti generali e specifici elencati a titolo esemplificativo, sia dalla ISO/IEC 17065:2012 sia dal Decreto 15 aprile 2013, n. 8799 (stabilità finanziaria, infrastrutture minime, adeguata struttura organizzativa, requisiti del personale, etc). Seri dubbi di costituzionalità, poi, investono la medesima previsione normativa che lede apertamente il caposaldo costituzionale della libertà di impresa; senza dire che l’imposta rotazione attenta chiaramente al principio della libera concorrenza.

Inoltre, stabilita la necessità di mutare o.d.c. ogni quinquennio, la previsione normativa nulla regola e si limita ad un mero auspicio (“… gli organismi di controllo favoriscono il passaggio degli operatori …”) per altro pleonastico dal momento che esiste già una specifica norma che regola il transito ad altro o.d.c. (D.M. n. 10071/2012).

Si deve, ancora, rilevare che non si coglie la necessità di tale drastico intervento sul sistema di certificazione che lo scorso anno – Report ICQRF attività 2016 – presenta un tasso di operatori irregolari del 7,4% con una percentuale di prodotti non conformi pari al 5,7%, ben al di sotto delle altre certificazioni regolamentate che marcano rispettivamente il 20,7% degli operatori ed il 22,9% dei prodotti per le denominazioni di origine dell’area food ed il 35,2% degli operatori ed il 23,6% dei prodotti per i vini, come evidenzia lo stesso report dell’ICQRF.

I dati certificano la sostanziale affidabilità del sistema di certificazione del biologico in atto nel nostro Paese e, quindi, non si riesce a comprendere la ragione di una siffatta normativa.
 L’art. 8 dello schema di D.Lgs. de quo prevede in rubrica “… sanzioni amministrative pecuniarie a carico degli organismi di controllo …” mentre i commi dell’articolo in esame chiaramente fanno riferimento a persone fisiche che svolgano funzioni di “… rappresentanza, amministrazione o direzione dell’organismo di controllo, o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia funzionale …”.

La previsione di legge licenziata dal CdM – sul punto – soffre di evidente contraddittorietà ed ambiguità, senza percepire la complessità del processo di certificazione che si articola in tanti processi operativi in successione tra di loro.
La letterale applicazione dei commi dell’art. 8 rischia di comminare una molteplicità di sanzioni a fronte di un unico evento e/o fatti: omissivi o potestativi che siano.

I costi a fronte di sanzioni – per gli OO.d.c. – rischiano, così, di lievitare in maniera esponenziale.

 L’art. 5, comma 2, dello schema di D.Lgs. approvato definisce come documento giustificativo una documentazione probante che sembrerebbe assommare anche i contenuti del certificato di conformità: documento, questo, palesemente non abrogato così come non risultano abrogati gli artt. 6 e 7 del D.M. 18321 del 09.08.2012.

Tutte le questioni qui poste, congiuntamente ai contributi offerti da altri soggetti interessati necessitano di un ampio confronto dei soci Federbio e, soprattutto, all’interno della sua Sezione Soci OO.d.c.
Si auspica che tale confronto possa essere fattivo, propositivo e scevro da ogni preconcetto nei confronti di tutti gli attori di questa mutazione epocale che andrà ad investire – nei prossimi mesi – il sistema dei controlli del biologico in Italia.

 

FederBio: l’agricoltura biologica e la via per raggiungere un equilibrio produttivo

In queste ore, a Parigi, si sta svolgendo il vertice dei ministri dell’Agricoltura dei Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE).

L’incontro, che sarà avrà come tema centrale “politiche migliori per arrivare ad un sistema alimentare mondiale produttivo, sostenibile e resiliente”.

In occasione del vertice OCSE, FederBio ha emesso un comunicato stampa in cui evidenzia le potenzialità dell’agricoltura biologica come modello di sviluppo equilibrato per il futuro.

Come spiega Paolo Carnemolla, presidente della federazione: “L’agricoltura biologica, sostenibile e innovativa, rappresenta la via per raggiungere un equilibrio produttivo, economico e ambientale per il futuro. Come evidenziato nella Carta del Bio che attraverso il Forum Internazionale del Biologico abbiamo presentato in EXPO, quando si parla di innovazione per la sostenibilità è evidente il ruolo che gioca il biologico: innovazione agricola e alimentare per la sostenibilità che è anche innovazione organizzativa sul versante della rappresentanza del nuovo ruolo economico e sociale dell’agricoltura”.

Il concetto è ribadito da Stefano Bocchi, del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, che evidenzia come la sfida da affrontare sia articolata in due punti, altrettanto essenziali per il benessere della Terra e dei suoi abitanti: assicurare il cibo adeguato e accessibile per una popolazione in crescita e salvaguardare le risorse naturali in un’ottica di reale sostenibilità.

Campo di grano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ma come spiega bene Bocchi, “nei decenni passati, il paradigma della rivoluzione verde ha portato a considerare solo il primo obiettivo. Si sono in molti casi ottenuti risultati interessanti di aumento delle produzioni, ma sono cresciuti fortemente gli impatti sulle risorse. L’agricoltura biologica, proposta come innovazione di sistema aziendale e agricolo, è stata generata nell’ambito delle scienze sistemiche. Con essa ci si propone di sperimentare soluzioni che assicurino non solo la produzione di beni e/o l’offerta di servizi eco-sistemici, ma anche il mantenimento della qualità delle risorse locali (acqua, aria, terreno, biodiversità, paesaggio, lavoro)“.

Nel suo intervento, Bocchi fa riferimento anche a un recente articolo di rassegna bibliografica pubblicato sull’importante rivista scientifica Nature Plants che descrive i risultati di ricerche e sperimentazioni condotte negli ultimi 30 anni, applicando i principi e le tecniche dell’agricoltura biologica.

L’articolo, spiega, costringe a superare tutti i luoghi comuni, molto diffusi, secondo cui l’agricoltura biologica sia scarsamente competitiva e svantaggiosa; nonostante questo, “a fronte di una crescita costante della domanda, di un aumento del numero di aziende biologiche non esiste un riscontro in proporzionali incrementi di impegno da parte dei settori della ricerca, della comunicazione/formazione/educazione, dell’organizzazione dei mercati, del mondo dei controlli e certificazioni. È quindi auspicabile una nuova food policy che, ispirata dai principi dell’agro-ecologia, affronti questi molteplici aspetti in modo integrato. Una food policy che quindi inizi a coniugare i concetti di dieta sostenibile con quelli di sicurezza alimentare e ambientale”.

Fonte:

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=1008#sthash.r9mfzzkg.dpuf

Suolo e Salute si conferma primo ente di certificazione del biologico

Il biologico italiano continua a crescere e cresce anche Suolo e Salute.

Nell’ultima assemblea dei soci, che si è tenuta a Fano (Pu) il 21 luglio scorso, sono stati messi in relazione i dati del Rapporto 2014, relativi ai risultati operativi dello scorso anno, con i dati del primo semestre 2015. I numeri confermano la leadership di Suolo e Salute nel settore del controllo e della certificazione delle produzioni biologiche con oltre il 25% delle aziende bio in Italia e oltre il 30% della superficie coltivata in biologico. Dall’analisi dei dati del precedente esercizio è risultata una forte crescita nel 2014 rispetto al 2013 e una prospettiva ancora più interessante per il 2015. Nel 2014 i risultati sono stati caratterizzati da un trend molto positivo rispetto al 2013 sia da un punto di vista operativo che economico: oltre ad un aumento del numero delle aziende certificate si è registrato anche un aumento complessivo di fatturato.

suolo e salute

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Numeri in crescita

In termini di attività e quindi in riferimento alle aziende controllate da Suolo e Salute si sono registrati numeri in crescita soprattutto riguardo al settore bio: nel 2014 il numero complessivo di aziende controllate dall’organismo di certificazione è stato pari a 13.849, con un saldo positivo di 1.170 aziende nuove rispetto al 2013 (+9,2%). Un dato molto interessante che si va ad aggiungere ai risultati sempre positivi degli ultimi cinque anni. Del totale delle aziende assoggettate al 31.12.2014, 2.378 svolgono attività di preparazione pura oppure produzione e preparazione e 2.418 svolgono attività zootecnica bio (+16,2% rispetto al 2013). Dal 2010 ad oggi, le aziende biologiche assoggettate al controllo di Suolo e Salute sono aumentate di 2.935 unità (+26,9%). Nel quinquennio considerato anche le aziende del comparto dei preparatori esclusivi sono aumentate del 12%.

Aumento qualitativo

Rispetto al precedente esercizio non si è riscontrato solo un aumento numerico delle aziende ma, più in generale, e sicuramente più significativo, è l’aumento qualitativo delle nuove aziende controllate, sia di produzione primaria che di preparazione. La superficie agricola utilizzata media per azienda agricola controllata nel 2014 è risultata di 32,4 ettari. La superficie totale controllata (in biologico e in conversione) nel 2014 è stata di 418.209 ettari con un incremento rispetto al 2013 di oltre 47.000 ettari (+12,7%). La superficie controllata è per il 67,5% in biologico e per il 32,5% in conversione all’agricoltura biologica. Nel quinquennio 2010-2014 la superficie agricola utilizzata controllata da Suolo e Salute è aumentata di 132.855 ettari (del 46,6%). Nel 2014 sono state effettuate a livello nazionale 17.605 visite ispettive totali, di cui 2239 non annunciate. I dati del primo semestre 2015 danno una prospettiva ancora più interessante rispetto a quelli del 2014. Nei primi sei mesi dell’anno risultano al controllo circa lo stesso numero di aziende rispetto al 31/12/2014 e ciò nonostante i recessi fisiologici di fine 2014 e inizio 2015. Invece – fatto questo molto positivo – è che nel periodo considerato sono state molto numerose le aziende che hanno fatto richiesta di assoggettamento a Suolo e Salute; ad oggi, infatti, sono in gestione 867 nuove aziende. Pertanto se si sommano le aziende già in essere con quelle in fase di ingresso al controllo, ammesso che tutte le aziende concludano l’iter con esito positivo, sono 14.691 le aziende totali che ad oggi hanno scelto Suolo e Salute. Tra i nuovi ingressi sono numerose le aziende di trasformazione e zootecniche. Molti sono i marchi importanti del panorama del comparto agroalimentare italiano di qualità e del settore vino che hanno scelto Suolo e Salute per la certificazione del biologico.

Primo Odc del biologico

I dati riportati premiano Suolo e Salute e lo portano a essere il primo organismo di controllo del biologico in Italia per numero di aziende bio certificate e per ettari di superficie assoggettata. Questi risultati vengono letti soprattutto con il cuore. Infatti, nonostante i periodi difficili, i dati esposti dimostrano che il mercato ha continuato a dare fiducia e ad apprezzare l’operato di Suolo e Salute che nel tempo ha saputo affermare la propria credibilità ed affidabilità. I numeri illustrati richiamano Suolo e Salute a un continuo senso di responsabilità nei confronti dei propri operatori e del sistema nel suo insieme: soprattutto in quest’ultimo periodo viene prestata particolare attenzione nella gestione dei rischi onde garantire sempre un livello ottimale di efficacia del nostro sistema di controllo.

Al SANA 2015 un panorama ricco di convegni sul biologico

Si da il via alla lunga striscia degli incontri e dibattiti il giorno di apertura, Sabato 12 settembre. Vi segnaliamo dalle ore 09.30 alle 14.00 -INFODESK QuiCibo: Il biologico ha scelto QuiCibo per la vendita diretta on line –presso lo Stand FederBio: pad 32 – stand C1 – C11. La stessa mattina alle ore 11.30 sarà possibile assistere al convegno “Verso una nuova strategia nazionale per l’agricoltura biologica”, organizzato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali in collaborazione con il Forum Internazionale del Biologico, un tavolo tecnico che coinvolge le istituzioni, i soggetti e le associazioni di riferimento per formulare valutazioni e proposte sull’agricoltura biologica. Nel pomeriggio, alle ore 15, Tutti i numeri del bio italiano, l’indagine Nomisma, condotta per l’Osservatorio SANA e con il supporto di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, che quest’anno verterà sull’export di prodotti agroalimentari italiani a marchio biologico.

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Domenica 13 settembre alle ore 10 si svolgerà il convegno “Agroecologia Per L’agricoltura Biologica Del Mediterraneo”, a cura di IFOAM AgriBioMediterraneo, al centro del quale saranno i quattro temi di IFOAM: sostenibilità ecologica dell’agricoltura biologica; networking; salute in piante, animali e alimenti; strumenti di ricerca e apprendimento; sementi locali, le sfide, oltre ai contributi alla conferenza forum internazionale di Expo Milano 2015 “Organic can Feed the Planet”.

Si prosegue alle ore 15 con il Cooking show: BiOrganic LifeStyle presenta Bio Live Show – degustazione di prodotti biologici – Stand FederBio: pad 32 – stand C1 – C11.

In contemporanea si terrà sempre alle 15.00 -il Convegno: Biologico, la parola alla scienza – Sala Melodia – Centro Servizi,1° piano, Blocco B

Il convegno è organizzato e promosso da AssoBio, l’associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione di prodotti biologici. Per registrazione: info@assobio.it

Lunedì 14

La mattinata si apre alle ore 10.30 – con il Convegno:The Green Italian Hospitality: il biologico e la gestione ambientale per le strutture ricettive – Sala Vivace, Centro Servizi, 1° piano – Blocco D

Si prosegue alle ore 14.30 si terrà il convegno “Il Nuovo Regolamento Europeo: le esigenze del settore per il bio di domani”, a cura di Federbio, in cui verrà offerto un aggiornamento sullo stato del negoziato sul nuovo regolamento sull’agricoltura e gli alimenti biologici che sostituirà gli attuali regolamento CE n. 834/2007 e CE n.889/2008.

Nei quattro giorni di manifestazione sono 65 i convegni di SANA, con i più accreditati esperti nazional. Quelli in ambito sanitario, per i professionisti ma aperti anche ad un pubblico generico, sono certificati per il rilascio di crediti ECM. Dieta mediterranea e intolleranze alimentari, integratori e attività fisica, mercato e tendenze dell’agricoltura biologica in Italia e all’estero e nutraceutica, certificazioni ed etichettature, cosmesi naturale e tessuti ecologici, alimentazione e prevenzione sono solo alcuni dei temi su cui si focalizzeranno le decine di incontri di SANA 2015.

Un’ampia offerta che metterà in luce esperienze, nazionali ed internazionali, sul tema del bio e del vivere naturale in ambito alimentare e non, che testimonino come l’incremento e la diffusione dell’agricoltura biologica siano condizioni essenziali non solo ai fini di un’alimentazione più sana, ma anche della tutela della biodiversità, aspetti entrambi strategici rispetto al tema “Nutrire il pianeta” di EXPO 2015 dove BolognaFiere ha realizzato una delle aree tematiche, il Parco della Biodiversità con il Padiglione del Biologico, nel quale anche Suolo e Salute sarà presente per tutto il mese di settembre 2015 con un proprio spazio espositivo.

Per il programma completo e gli orari vai su http://www.sana.it/eventi/programma-corsi-e-convegni/4735.html.