Banca della Terra, in Toscana si celebra il primo anno di vita e di risultati

Ad un anno dalla nascita, è stato presentato lunedì scorso a Firenze presso la sede della Regione il primo bilancio della “Banca della Terra”. L’iniziativa, come recita la legge istitutiva (LR 80/2012), nasce con lo scopo di “rafforzare le opportunità occupazionali e di reddito delle aree rurali”, promuovere l’agricoltura e tutelare il paesaggio e la biodiversità mantenendo la risorsa forestale anche con azione preventiva contro i dissesti idrogeologici, grazie ad uno “strumento che comprende anche un inventario completo e aggiornato dell’offerta dei terreni e delle aziende agricole di proprietà pubblica e privata disponibili per essere immessi sul mercato tramite operazioni di affitto o concessione, nonché terreni agricoli resi temporaneamente disponibili in quanto incolti”. Grande soddisfazione è stata espressa dall’Assessore regionale all’Agricoltura Gianni Salvadori che, nel corso di una conferenza stampa, ha sottolineato l’impegno profuso nell’iniziativa, prima di questo genere in Italia e anche in Europa, sottolineando che “oggi i risultati ci danno ragione e premiano il nostro impegno”. “Sono orgoglioso perché – ha proseguito Salvadori – non solo la “Banca della Terra” funziona e serve, come dimostrano i dati, a recuperare alla coltivazione, all’attività di allevamento e in genere alle attività agroalimentari, terreni e fabbricati che erano stati abbandonati, ma anche perché si è dimostrata uno strumento importante per dare la terra ai giovani che vogliono fare gli agricoltori, ma finora non avevano i mezzi per procurarsela”. “Questi risultati sono così positivi che la ‘banca “Banca della Terra” entra ufficialmente a far parte delle misure del progetto ‘Giovanisì’ della regione Toscana”.

Salvadori ha sottolineato il ruolo importante svolto dalla “Banca2 anche in chiave di prevenzione del dissesto idrogeologico: tramite il recupero dei terreni abbandonati e incolti infatti “è possibile contenere il degrado ambientale, salvaguardare il suolo e gli equilibri idrogeologici, limitare gli incendi boschivi, favorire l’ottimale assetto del territorio”. La legge attribuiva ai Comuni l’onere di censire i terreni abbandonati e/o improduttivi, azione propedeutica alla creazione della Vanca vera e propria: tramite il lavoro di dieci operatori, uno per provincia, l’operazione è stata portata a compimento e grazie alla Banca ad oggi sono già stati assegnati oltre 270 ettari di terreni pubblici, ed altri proseguiranno nei prossimi mesi.

Fonte: Agrapress, Regione Toscana

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