Suolo e Salute

Autore: admin

IL FOOD BIOLOGICO CERTIFICATO, AL B/OPEN 2021

IL FOOD BIOLOGICO CERTIFICATO, AL B/OPEN 2021

Dal 9 al 10 novembre a Verona. La manifestazione potrà essere seguita in diretta streaming come nella passata edizione.

È stato confermato qualche giorno fa, nell’ambito dell’”EU Organic Day”, il prossimo appuntamento con: B/Open, la manifestazione b2b, dedicata al cibo biologico certificato. La seconda edizione si svolgerà il 9 e 10 novembre, presso le Gallerie Mercatali di Verona; potrà essere seguita anche in diretta digitale.

Le partnership e le aziende partecipanti

La nuova edizione dell’evento, prevede una formula che si rivolge agli operatori professionali agli stakeholder, alle istituzioni e gode di una partnership con: AIAB, Assocertbio, Bioagricert, Bios, CCPB, ICEA, Suolo e Salute, Valoritaliani. Il riscontro ricevuto dalle aziende è positivo, la manifestazione vedrà infatti la partecipazione di: Agricola Grains, Lattebusche, Sonnentor Kraeuterhandels, Naturalebio, Antico Molino Rosso, Redoro Frantoi Veneti, Terre e Tradizioni, La Selva Società Bioagricola, Biösudtirol, Regione del Veneto, Demeter Associazione Italia e molte altre.

Il programma

Questi alcuni degli argomenti in programma:

  • Le opportunità di business nei mercati esteri per il settore dei prodotti biologici in ambito normativo e contrattuale;
  • La politica nazionale ed europea in tema di biologico;
  • La sostenibilità ambientale e sociale dell’intera filiera del bio;
  • I nuovi materiali per un packaging ecosostenibile;
  • La filiera Made in Italy del biologico;
  • I numeri del biologico in Italia;
  • Il mondo del biodinamico;
  • La filiera cerealicola e quella lattiero-casearia.

Un’occasione per incrociare le opportunità di business, partecipare a convegni, dibattiti e approfondire i temi più attuali del comparto. B/Open ha inoltre previsto la presenza di delegazioni e buyer esteri, selezionati in collaborazione con Verona Fiere. I paesi di provenienza degli operatori partecipanti, sono: Germania, Danimarca, Francia, Spagna, Belgio Svizzera, Austria, Balcani, Turchia, Emirati Arabi, Russia, Israele.

Gli altri appuntamenti da non perdere

  • Eco Packaging AwardsLa premiazione di aziende che sono riuscite a coniugare la qualità bio del prodotto, alla sostenibilità della confezione. Evento in collaborazione con: Bio&Consumi.
  • Area “Taste&Bio”Uno spazio dedicato alla degustazione dei prodotti delle aziende presenti all’evento; un’occasione di incontro tra buyer, produttori bio e i loro prodotti. Evento in collaborazione con: Ciberie (Pde).

La presenza di Suolo e Salute

Tra i partner di B/Open vi saremo anche noi. Il primo organismo di controllo e certificazione del biologico in Italia. Tra i numerosi attori che hanno creduto con tenacia nel metodo biologico, oggi in crescita esponenziale nel mondo, vi è la nostra società; pioniera negli anni ’60, nella promozione del settore. Oggi attraversiamo il comparto come organismo di controllo e certificazione e non potremo mancare all’appuntamento con B/Open.

VI ASPETTIAMO!

 

Ulteriori informazioni a questo LINK.

 

Fonte: b-opentrade

L’AGRICOLTURA SOSTENIBILE CREA VALORE: UN LIBRO LO RACCONTA

L’AGRICOLTURA SOSTENIBILE CREA VALORE: UN LIBRO LO RACCONTA

L’agroecologia è ormai un’esperienza diffusa, capace di creare reddito, legami e collaborazioni. Per questa ragione Legambiente ha scelto di dedicare all’argomento il rapporto “Ambiente Italia 2021”: all’interno, dati e alcune storie, approfondite poi in un libro.

Se esisteva un’epoca in cui l’agricoltura sostenibile, rispettosa dell’ambiente circostante, era un sogno di alcuni, ben poco raggiungibile; nella contemporaneità la situazione è cambiata. Si tratta di una realtà diffusa, di un settore in crescita e funzionante.

Le testimonianze di chi è andato fino in fondo a questo tipo di progetto, raccontano come, chi investe  in agricoltura sostenibile, riesce a mangiarci e a trasformare la qualità dei prodotti, avendo cura della natura dalla quale provengono.

L’iniziativa di Legambiente

Per questa ragione, Legambiente, ha deciso di dedicare il rapporto “Ambiente Italia 2021” proprio al tema dell’agroecologia; trasformandolo in una pubblicazione intitolata: “Agroecologia circolare – Dal campo alla tavola. Coltivare biodiversità e innovazione.

Il testo, a cura di Angelo Gentili e Giorgio Zampetti, esamina l’urgenza di una normativa che stabilizzi, a livello nazionale ed europeo, un modo di praticare l’agricoltura generatore di valore.

L’agricoltura sostenibile crea lavoro, attira giovani appassionati e qualificati e li riunisce perché accomunati da valori simili. Lo stesso vale per le aziende, i comuni, le reti e i consorzi. Si aggregano, diventando così più efficaci e potendo rivendicare un maggiore potere contrattuale. È il caso dei bio-distretti.

I contenuti del testo

Il libro analizza la realtà attuale e propone percorsi possibili. Passa in rassegna le politiche attualmente in atto nel settore e il ruolo dell’agricoltura, nell’affrontare e determinare soluzioni, nei confronti della crisi climatica.

Scorrendo le pagine inoltre, scopriamo il susseguirsi di storie: di chi ha investito e continua a farlocon aziende piccole o grandi -, nell’agricoltura biologica e sostenibile.

Vi è la vicenda di Valentina Capone, apicultrice originaria di Amatrice. Quella dell’azienda Canetti, nella provincia di Ferrara, dove crescono rigogliose le barbabietole. Vi è il racconto dell’olio dei fratelli Franci, in Val d’Orcia e quello dei melograni della Kore, in Sicilia, unito a tantissimi altri.

Numerose e differenti sono le realtà che hanno dato fiducia a questa modalità di produzione e che, a parer nostro, hanno fatto bene.

 

Fonte: Repubblica

FILIERA LATTIERO CASEARIA: UN PROGETTO PER LA RIDUZIONE DI EMISSIONI

FILIERA LATTIERO CASEARIA: UN PROGETTO PER LA RIDUZIONE DI EMISSIONI

Verrà discussa alla COP26 di novembre, l’iniziativa collettiva per lo sviluppo di basi scientifiche e metodologie, utili contro il cambiamento climatico e plausibilmente estendibili ad ogni sistema di produzione.

Via a “Pathways to Dairy Net Zero” l’iniziativa per accelerare l’azione contro il cambiamento climatico, presentata il 22 settembre 2021, nell’ambito della Climate Week.

Quaranta le organizzazioni coinvolte nel progetto, di cui il 30% responsabili della produzione mondiale di latte. L’obiettivo? Ridurre le emissioni di gas a effetto serra, conservando costante la produzione di alimenti nutrienti e di qualità, per sei miliardi di persone.

Sei i principi alla base dell’iniziativa

1 Mitigazione. Migliorare l’efficienza dei processi per ridurre le emissioni di gas serra.
2 Rimozione di gas serra. Perfezionare le pratiche di produzione che proteggono serbatoi di carbonio, come suolo, foreste, ecc.
3 Miglioramento delle pratiche di gestione. Dell’energia, del letame, dei fertilizzanti ecc.
4 Inset e Offset. Implementare opzioni di riduzione alternative.
5 Misurazione e monitoraggio. Delle emissioni di gas serra, al fine di una pianificazione strategica.
6 Promozione dell’iniziativa a livello globale. Per evidenziare l’iniziativa e il traino del settore lattiero caseario.

Partnership a sostegno del progetto

Alla base dello studio che ha dato avvio alla ricerca, un gruppo di organizzazioni multi-stakeholder unito a rappresentanti della comunità scientifica. Tra questi il: il Rural College scozzese e il New Zeland Agricultural Greenhouse Gas Research Center (entrambi parte della Global Research Alliance on Agricultural Greenhouse Gases); accompagnati dal prezioso sostegno – fornito attraverso dati e analisi -, dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.

Rilevazioni delle analisi e percorsi plausibili

Da una ricerca iniziale effettuata, emerge come il settore lattiero caseario, disponga già – fino al 40% in alcuni sistemi – dei mezzi sufficienti a ridurre una significativa parte delle emissioni. Come abbiamo già visto, uno degli intenti del progetto è proprio quello di ottimizzare l’uso delle risorse, conservandone la produttività. Ma l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha aggiunto all’interno di un rapporto redatto, che la principale sfida per la mitigazione dei gas serra, risiede nella riduzione di anidride carbonica che rimane nell’atmosfera per moltissimo tempo a seguire.

Il rapporto rivela la possibilità da parte dei ricercatori, di concentrarsi sul gas metano: un inquinante certo potente, ma che rispetto ad altri, resta propagato nell’atmosfera per dodici anni. Potrebbe quindi rappresentare una buona opportunità per agire tempestivamente sul cambiamento climatico.

Tra le quaranta organizzazioni a supporto di “Pathways to Dairy Net Zero” vi sono realtà come: Nestle, Danone, Agropur Dairy Cooperative, Arla Foods, La Vida Lactea e moltissime altre.

Il progetto accelererà gli sforzi per il clima già in corso [. . .] per ridurre le emissioni dei prodotti lattiero caseari nei prossimi decenni. Questo settore, ha molto da offrire per guidare questa transizione” ha commentato l’amministratore delegato di Royal FrieslandCampina, Hein Schumacher; anche Presidente della Global Dairy Platform.

Noi riteniamo sia importante, lo slancio dimostrato da parte del settore. Slancio che, se unito a un cambio di paradigma nella modalità di produzione agricola e in particolare nell’investimento al biologico, porterebbe una vera, efficace rivoluzione, per la lotta al cambiamento climatico.

Fonte: Ruminantia

FRUTTA E ORTAGGI: BIOLOGICO VUOL DIRE FIDUCIA

FRUTTA E ORTAGGI: BIOLOGICO VUOL DIRE FIDUCIA

L’ortofrutta traina le scelte dei consumatori consapevoli registrando anche nel biennio 2019-2021 un tasso di crescita complessivo del 9%.

Biologico vuol dire fiducia. Soprattutto nel caso dell’ortofrutta, che continua ad attrarre nuovi consumatori con vendite che crescono ad un ritmo addirittura del 12% tra il 2019 e il 2021 per le orticole, del 7% per la frutta e del 9% per le orticole trasformate nello stesso periodo.

Frutta e ortaggi biologici sono tra le categorie merceologiche maggiormente presenti nella spesa degli italiani.

Il valore di mercato della frutta

Tra le annualità 2019/21 il valore di mercato della frutta è aumentato del 7% arrivando a sfiorare in giugno 700 milioni di euro. Un +10% è stato registrato per la frutta trasformata arrivando ad un dato complessivo di 864 milioni di euro.

Tra i frutti più consumati le banane biologiche, seguono: mele, arance, limoni, pere, noci, pesche, uva, clementine, meloni, kiwi, fragole, mandorle, angurie e albicocche bio. Il Sud Italia, emerge come la zona leader per la vendita di fresco mentre il Nord Ovest si distingue per la vendita di prodotto trasformato.

Canali di vendita della frutta

Dal 2017 cresce del 3,1% la vendita di frutta per la Gdo. La vendita attraverso i canali tradizionali si alza al +14,1%, sorprendente è l’impennata dell’e-commerce al +202,6%.
Nel 2021 invece, supermercati e negozi tradizionali realizzano le vendite maggiori: 165 milioni di euro per quanto riguarda la frutta fresca biologica venduta nei supermercati; 340 milioni di euro, quella fresca venduta attraverso i canali tradizionali.

Il valore di mercato degli ortaggi

Il mercato degli ortaggi bio, realizza una vendita di 644 milioni di euro. Tra il 2017 e il 2021, la crescita ammonta al 6% (tra ortaggi freschi e trasformati). In testa ai prodotti i pomodori, li seguono: zucchine, peperoni, patate, finocchi, melanzane, carote, carciofi, insalate. La zona del Sud Italia, risulta quella più motivata all’acquisto.

Canali di vendita degli ortaggi

Dal 2017 cresce del 14,9% la vendita attraverso la Gdo; i canali tradizionali calano dell’ 1,6%; l’e-commerce, anche nel caso degli ortaggi, aumenta del 211,7%.
Nel 2021 invece, supermercati e negozi tradizionali realizzano le vendite maggiori: 106 milioni di euro per quanto riguarda la verdura fresca venduta nei supermercati; 300 milioni di euro, quella fresca venduta nei canali tradizionali.

Tra il 2016 e il 2021, Meo evidenzia un aumento del prezzo al kg registrato, per alcune tipologie di prodotto. Tra queste: le mele bio (Golden Delicious) che raggiungono la loro impennata nel 2018 e 2019 e i pomodori tondi lisci biologici, più cari tra 2019 e 2020.

Sottolinea infine l’ascesa delle importazioni di prodotti bio, con il +13,1%. All’interno di queste, il 25% del totale è rappresentato proprio da frutta e verdura.

 

Fonte: Italiafruit

Il BIOLOGICO CONQUISTA UNA GIORNATA TUTTA SUA

Il BIOLOGICO CONQUISTA UNA GIORNATA TUTTA SUA

Ogni anno ci sarà in settembre la giornata europea per l’Agricoltura Biologica lo vuole Bruxelles, ed è una delle iniziative previste dal Piano d’Azione dell’UE per promuovere e diffondere l’Agricoltura Biologica tra gli Stati membri.

Il 23 settembre e Ad annunciarlo principali europe: Janusz Wojciechowski – Commissario UE all’Agricoltura, Joze Podgoresk – Presidente di turno del Consiglio UE all’Agricoltura, Benoit Ludgen – Europarlamento.

Una novità incoraggiante, in linea con gli obiettivi del Green Deal.  Un riconoscimento che tiene fede alla scelta intrapresa dall’Europa, verso una transizione agroecologica che pone l’Agricoltura Bio, tra i principali strumenti da promuovere e preservare all’interno dell’Unione.

Wojciechowsi: «Vogliamo sostenere la crescita del settore»

«Non mancano paesi in Europa, che si sono distinti per risultati e storie di successo e che incentivano a un investimento nel settore. Italia e Austria, sono tra questi – sottolinea il Commissario europeo.
Per quanto riguarda la vendita dei prodotti biologici: in Italia, ho potuto riscontrare un’organizzazione di grande efficienza.
»

Podgoresk: «Diventerà il momento per fare il punto sul comparto»

La ricorrenza è stata fortemente desiderata da Ifoam Organics Europe, Federazione europea delle associazioni del biologico. In Italia il comparto biologico ha realizzato un incremento del 5,1% delle superfici coltivate, un aumento del 5% dei consumi interni e il +11% di export bio del Made in Italy.

Lutgen: «Uno strumento utile per sostenere la transizione agroecologica dell’agricoltura europea»

«Oltre a rientrare nelle iniziative previste dal Piano d’Azione europeo sul biologico, la data dedicata, intende essere uno degli strumenti che incoraggia ogni Stato membro a inserire misure a supporto dello sviluppo del biologico, nei Piani strategici nazionali» afferma l’eurodeputato belga.

Mammuccini: «Un’ulteriore conferma della fiducia dell’Europa sul biologico»

«Ora chiediamo al Governo più coerenza legislativa a livello nazionale, per il settore – aggiunge la Presidente di FederBio  -, a iniziare dal Piano Strategico nazionale della PAC, per arrivare a un’approvazione celere della legge nazionale sull’agricoltura biologica (Piano d’Azione Nazionale, compreso).»

D’Elia: «Si tratta di un riconoscimento importante»

«Le parole del Commissario UE all’Agricoltura danno merito del ruolo da battistrada che l’Italia ha svolto fino ad oggi in Europa, in questo settore – evidenzia il Direttore generale di Suolo e Salute – uno sviluppo in cui ha pesato anche il sistema di certificazione, che accompagna con competenza la crescita del biologico da ormai trent’anni, e che dà merito a chi ha saputo, con lungimiranza, immaginare un futuro più sostenibile per la nostra agricoltura, prima ancora che il termine “sostenibilità” venisse inventato

D’Elia richiama alla memoria, figure come Francesco Garofalo, pioniere in questo ambito. Docente di fitoiatria dell’Università di Torino che cinquantadue anni fa fondò l’originaria associazione Suolo e Salute. Figura operativa già all’epoca, con la volontà di diffondere un sistema agricolo diverso, in grado di produrre alimenti sani, nel rispetto dell’ambiente.

«L’augurio  – aggiunge D’Elia – è che la Giornata del Biologico divenga, anche nel nostro paese, l’occasione per affrontare con responsabilità il tema della transizione agroecologica. Portando così a un clima più sereno attorno al bio e diffondendo più consapevolezza sulle motivazioni che portano l’UE ad affidarsi a questo metodo di produzione per realizzare gli ambiziosi obiettivi del Green Deal.»

 

Fonte: Terra e Vita

IL FUTURO DEL CIBO BIO ALLA ORGANIC FOOD CONFERENCE 2021

IL FUTURO DEL CIBO BIO ALLA ORGANIC FOOD CONFERENCE 2021

In programma dal 30 settembre al 1 ottobre a Varsavia. La conferenza può essere seguita in diretta streaming dagli utenti registrati

Via alla Organic Food Conference 2021. La conferenza biennale sugli alimenti biologici di IFOAM Organics Europe si svolgerà dal 30 settembre al 1 ottobre a Varsavia e potrà essere seguita in diretta streaming (per registrarsi cliccare su questo link).

Il focus sulla trasformazione

La nuova edizione dell’evento, lanciata con il motto “Il futuro del cibo biologico” è organizzata in collaborazione con la Pize (Polish Chamber of Organic Food), la Camera Polacca dell’Alimentazione Biologica ed è rivolta soprattutto ai trasformatori di alimenti biologici, i dettaglianti, i commercianti, gli importatori e gli organismi di controllo.

Il programma

Questi gli argomenti in programma:

  • Green Deal europeo. Come raggiungere l’obiettivo del 25% di terreni biologici entro il 2030;
  • I cambiamenti attesi nel nuovo regolamento Ue sul biologico;
  • Packaging dei prodotti biologici, cosa cambia; e
  • progetto ProOrg sulla trasformazione, gli aggiornamenti;
  • in collaborazione con FoodShift2030 verranno presentate delle case history che hanno ispirato modelli di business biologici di successo.

Come nelle precedenti edizioni, i rappresentanti del settore, i politici e i partecipanti avranno l’opportunità di fare rete, condividere le conoscenze e ottenere approfondimenti sullo sviluppo della supply-chain, sulle tendenze del mercato e molto altro.

QUI è possibile scaricare il programma completo. Si tratta di un evento a pagamento con tariffe ridotte per i membri di IFOAM Organics Europe e PIZE, studenti e agricoltori.

Ulteriori informazioni a questo LINK.

Fonte: Sinab