Suolo e Salute

Autore: admin

Il 2 maggio un seminario sulle certificazioni religiose

E’ in programma il 2 maggio prossimo presso Unindustria a Napoli il seminario informativo gratuito dedicato alle certificazioni religiose Halal e Kosher. L’iniziativa, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico, rientra nel novero delle azioni e strategie di valorizzazione ed internazionalizzazione del Made in Italy ed è realizzata in collaborazione con FederBio e Federalimentare, con il supporto tecnico di Fiere di Parma e il contributo culturale e scientifico di Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Centro Islamico Culturale d’Italia.
Il progetto si pone l’obiettivo di diffondere in particolare la certificazione di qualità dei prodotti biologici e delle certificazioni religiose Halal e Kosher, intese come leve di marketing e validi strumenti per la promozione e la protezione delle eccellenze alimentari del Made in Italy e il rafforzamento della competitività del sistema produttivo nazionale nei mercati esteri.
L’appuntamento del 2 maggio fa parte di una più ampia serie di seminari informativi in programma nei prossimi mesi. Partecipando all’incontro, le aziende potranno ascoltare esperti di settore che illustreranno caratteristiche, tecniche e potenzialità commerciali offerte da questo tipo di certificazione.
Per iscrizioni e ulteriori informazion è possibile inviare una mail all’indirizzo e.cattabiani@fiereparma.it (fax 0521 996340), oppure rivolgersi ai referentidi FederBio (Luisa Colombo, tel. 051 4210272- cell. 3939316043) o di Federalimentare (Giovanni Delle Donne, tel. 06 5903343).
Fonte: FederBio

Via Campesina lancia l’allarme land grabbing anche in Europa

Stando ai risultati di un recente studio promosso dal Coordinamento Europeo Via Campesina (ECVC), quello del land grabbing sta diventando un fenomeno che interessa e coinvolge anche l’Europa. Secondo lo studio, land grabbing e accesso alla terra stanno diventando due questioni “di importanza cruciale”, due fenomeni che l’attuale PAC rischia di facilitare. Un allarme specifico e circoscritto, secondo il Coordinamento, che però sta suscitando iniziative concrete di resistenza al fenomeno. Tra gli esempi portati dal rapporto, uno in particolare riguarda il nostro paese e nello specifico la città sarda di Narbolia, dove la locale comunità, grazie anche all’azione di “Crocevia” si è mobilitata per far fronte al progetto di utilizzo dei terreni agricoli per ospitare grandi impianti di serre alimentate ad energia solare.
Via Campesina e il Centro Internazionale Crocevia fanno parte di un ampio network di associazioni di agricoltori che si battono da tempo per promuovere le istanze di un’agricoltura contadina, antitetica a quella industrializzata ed intensiva, e per questo spesso poco tutelata dalle scelte politiche dell’Unione. Le associazioni, che una volta di più con questo rapporto hanno denunciato l’allarmante fenomeno del land grabbing, si battono per un’agricoltura “a dimensione d’uomo”, custode del territorio, in grado di preservarlo dai dissesti idrogeologici, di conservare la biodiversità e di mantenere il legame con la cultura locale.
Fonte: Agrapress

Ciolos commenta i primi risultati della consultazione pubblica sul bio

In occasione del recente Meeting dell’Advisory Group on Organic Farming, tenutosi a Bruxelles l’11 aprile scorso, il Commissario europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale, Dacian Ciolos, ha voluto commentare i primi risultati della consultazione pubblica sulla politica europea in materia di agricoltura biologica, conclusasi il 10 aprile.
La consultazione, rivolta a tutti i cittadini, gli enti e le organizzazioni interessate a vario titolo al tema del riesame della politica dell’Unione riguardante l’agricoltura biologica, chiedeva agli intervistati un parere riguardo le strategie a loro giudizio più efficaci per un migliore sviluppo del bio europeo.
Le risposte al questionario on-line hanno superato quota 45.000, e sono state oltre 1.600 le proposte e le opinioni espresse sul tema. Secondo Ciolos, anche se allo stato attuale l’analisi delle risposte è ancora in una fase preliminare, si possono comunque identificare alcune tendenze di massima: “i cittadini sostengono l’agricoltura biologica, al fine di proteggere l’ambiente, convinti che l’agricoltura biologica sia più vantaggiosa dell’agricoltura convenzionale in termini di sostenibilità; i cittadini europei vogliono un settore agricolo e alimentare che non utilizzi o contenga OGM o residui di pesticidi o sostanze chimiche e sono sempre più interessati a prodotti naturali, locali e di stagione. Se vogliamo soddisfare le aspettative che sono state espresse, dovremo prendere alcune decisioni molto chiare e passare a una nuova fase per l’agricoltura biologica e il suo quadro europeo, per migliorare la legislazione, rendendola più efficiente, adattata alle nuove realtà, garantendo la credibilità a lungo termine del settore”.
Ciolos ha ricordato che oggi oltre il 5% dei terreni agricoli europei sono coltivati secondo il metodo biologico e che aumenta il numero dei giovani decisi ad impegnarsi in questo settore. In soli dieci anni il mercato del bio su scala mondiale quadruplicato arrivando alla cifra record di 44,6 milioni di euro. E, vera eccezione nel panorama di crisi che attraversa l’Europa, quello dell’agricoltura biologica ad oggi costituisce uno dei pochi settori in cui la domanda supera l’offerta. Si tratta di una grande sfida che, ha voluto sottolineare il Commissario europeo, va colta senza tradire la fiducia dei consumatori, ma anzi incoraggiando la produzione di qualità senza disattendere le aspettative di chi sceglie il biologico.
“Dobbiamo continuare a lavorare insieme al fine di continuare a progredire. Nel corso dei prossimi mesi occorrerà prestare molta attenzione alla questione della responsabilità per i prodotti biologici, i controlli e i metodi di tracciabilità. È molto importante reprimere tutti i tipi di pratiche scorrette. Dobbiamo proteggere il settore e la sua immagine di qualità”, ha concluso il Commissario.
Fonte: SINAB

A Volta Mantovana la mostra Nazionale dei vini passiti e da meditazione

Fino a domenica si terrà a Volta Mantovana la mostra Nazionale dei vini passiti e da meditazione, appuntamento da non perdere per tutti gli amanti dei vini passiti e, più in generale, delle eccellenze del territorio. Ai banchi d’assaggio, sommelier e analisti sensoriali proporranno le migliori eccellenze nazionali ed internazionali. Molte le degustazioni guidate, impreziosite da gustosissimi abbinamenti tra vino e cioccolato, formaggi e altri prodotti del territorio. A margine dell’evento, i visitatori avranno anche l’opportunità di visitare il Palazzo, le sale affrescate e i giardini terrazzati, cornice ideale per una giornata all’insegna della degustazione d’eccellenza
Fonte: AIOL

A L’Aquila il Salone dei prodotti tipici dei parchi d’Italia

Si terrà a L’Aquila dal 2 al 5 maggio prossimi il “Salone dei prodotti tipici dei parci d’Italia”, un’occasione per scoprire le tante peculiarità culturali e gastronomiche delle nostre aree protette, ed un modo per coniugare
economia rurale, produzione agroalimentare, sostenibilità e turismo. Il tutto attraverso un’interessante mostra-mercato dei prodotti tipici ottenuti attraverso pratiche di produzione e lavorazione sostenibili, attente alla salvaguardia dell’ambiente.
Oltre all’esposizione e alla commercializzazione dei prodotti tipici, il Salone sarà caratterizzato da un ricco programma culturale, con degustazioni, laboratori, workshop e incontri dedicati alle produzioni enogastronomiche tipiche delle aree protette, a cura di Federparchi – Europarc Italia e di Symbola-Fondazione per le Qualità Italiane. Oltre ai produttori, il Salone si rivolge a istituzioni, enti parco, associazioni di categoria, consorzi, media di settore e a tutti gli operatori che si occupano della valorizzazione del tipico.
Fonte: AIOL

Greenpeace per salvare l’Artico

Dopo una marcia di otto giorni nei desolati ghiacci artici, gli attivisti di Greenpeace hanno raggiunto il Polo Nord geografico e da lì hanno calato sul fondo dell’oceano, a quattro chilometri di profondità, una bandiera rinchiusa in una capsula di titanio e vetro. In questo modo, il gruppo ambientalista ha voluto simbolicamente reclamare reclamato l’area come patrimonio di tutta l’umanità, chiedendo l’istituzione di un Santuario globale per la protezione dell’Artico insieme a numerosi rappresentanti delle comunità indigene artiche.
“Piantando questa bandiera speriamo di ispirare all’azione i giovani di tutto il mondo, così come i loro governi, affinché proteggano l’ultimo paradiso incontaminato del Pianeta. Siamo qui per dire che quest’area dell’Artico non appartiene né a governi né a multinazionali, ma è patrimonio comune dell’umanità e che le compagnie petrolifere non possono metterlo in pericolo”, ha dichiarato l’attore americano Extra Miller, uno dei componenti della spedizione.
L’Artico è attualmente una delle aree più a rischio dell’intero pianeta, schiacciato tra i drammatici problemi derivanti dai cambiamenti climatici e i famelici appetiti di molte compagnie petrolifere (Shell, Gazprom e Statoil, per esempio) che vedono nello scioglimento dei ghiacci artici una nuova, insperata possibilità di profitti.Proprio per questo motivo negli ultimi anni si sono moltiplicate le adesioni alla campagna “Save the Artic” di Greenpeace, ivi compresi nomi illustri quali quelli di Paul McCartney, Penelope Cruz e Richard Branson. Ed è di pochi giorni fa l’appello prestigioso di un’autorità morale indiscussa quale quella di Desmond Tutu, Premio Nobel per la Pace, che ha dichiarato “ “Offro il mio appoggio incondizionato a questi giovani che sono arrivati fino al Polo in nome di coloro le cui vite vengono ogni giorno sconvolte dai cambiamenti climatici.”
Fonte: AIOL