Suolo e Salute

Autore: admin

Report FIBL e IFOAM a Biofach2014: cresce ancora il bio

Prosegue la crescita del biologico a livello internazionale, benché l’aumento registrato nel corso del 2012 sia stato di minore entità rispetto al passato. Questo quanto risulta dall’ultimo rapporto di FIBL e IFOAM presentato in occasione della recente Fiera Biofach di Norimberga. Nel corso del 2012 le superfici mondiali coltivate a bio sono arrivate al totale di 37,5 milioni di ettari, con una crescita dello 0,5% rispetto 2011, mentre più marcato è stato l’aumento degli operatori bio, a quota 1,9 milioni e in aumento del 7,6%. Il mercato mondiale del biologico è arrivato a toccare quota 50 miliardi di euro (+1,3% rispetto al 2011), interessando principalmente Nord America ed Europa. In Europa, in particolare, sono cresciuti sensibilmente sia le superfici destinate a biologico che il fatturato, entrambi attestatisi su un +6% rispetto all’anno precedente. Spicca in particolare la quota di mercato della Germania, che da sola ha un giro d’affari superiore ai 7 miliardi di euro, seguita da Francia (4 miliardi) el Regno Unito (1,95 miliardi). Quarto posto per il nostro Paese con circa 1,9 miliardi di valore del mercato interno che diventano 3,1 comprendendo anche l’export. Il peso dell’Italia sul mercato europeo del biologico oggi è pari all’8% circa, confermando il ruolo di primo piano nel settore, spoprattutto per quanto riguarda le esportazioni. Bene anche i consumi interni, come rilevato da ISMEA, in controtendenza rispetto al resto del comparto agroalimentare, anche se gli italiani investono ancora poco per l’acquisto di prodotti biologici rispetto ad altre nazioni europee (che arrivano anche a 190 euro a persona all’anno), con una spesa media pro-capite di 31 euro all’anno. Per questo motivo il peso dei prodotti biologici sul totale delle vendite agroalimentari rappresenta tutt’oggi solo l’1,5% del totale, contro il 7,5% della Germania. Il report completo presentato al Biofach 2014 è consultabile a questo indirizzo.
Fonte: Ismea Servizi, Sinab

Il 21 a Roma presentazione del volume “Organic in Europe”

Sarà presentato venerdì 21 marzo a Roma presso la sala del Comando Carabinieri del Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari (via Torino 44, nei pressi del Ministero) il volume “Organic in Europe – Prospects and developments”. La pubblicazione, curata da IFOAM UE in collaborazione con FIBL e CIHEAM-IAMB, si inserisce nell’ambito della campagna “Mind the CAP” mirata a informare e sensibilizzare agricoltori e cittadini ruguardo la PAC per quanto riguarda gli aspetti più strettamente legati al biologico ed in particolare il contributo derivante dal bio alla riforma della Politica Agricola Comune e alla nuova programmazione dello sviluppo rurale. Al progetto partecipano 10 Stati Membri: oltre all’Italia, Belgio, Portogallo, Grecia, Slovenia, Irlanda, Lituania, Germania, Olanda e Spagna. Chiunque desideri partecipare può scrivere a l.guarrera@iamb.it  o telefonare alla Segreteria al numero 080-4606356. A tutti i partecipanti verrà data gratuitamente copia del volume. Il programma completo dell’evento è consultabile a questo link
Fonte: Sinab

A Finale Ligure il Salone dell’agroalimentare ligure

Tre giorni dedicati alle eccellenze agroalimentari liguri: questa la gustosa e interessante proposta del Salone dell’agroalimentare ligure che si svolgerà dal 14 al 16 marzo nella splendida cornice di Finale Ligure (SV). Giunto alla decima edizione, il Salone si terrà a Finalborgo, nel bellissimo Complesso Monumentale di Santa Caterina e nel centro storico del borgo medievale, già inserito tra i Borghi più Belli d’Italia e nel 2008 indicato addirittura come il più bello. Il Salone sarà strutturato in una serie di stand espositivi e numerosi eventi collaterali tra cui  meeting, laboratori di degustazione, dibattiti, al centro delle quali ci saranno sempre le produzioni liguri. Saranno ben 200 infatti gli espositori che presenteranno al pubblico le specialità delle quattro province (Savona, Genova, Imperia e la Spezia) per far conoscere le bontà di un territorio da scoprire anche dal punto di vista agroalimentare. In occasione del Salone, i ristoranti e le attività alimentari proporranno un menu dedicato all’evento, mentre numerose navette/trenino porteranno i visitatori al Salone partendo dalla stazione di Finale Ligure.
Fonte: AIOL

INEA: on line la Banca Dati sugli scambi agroalimentari

È on line dall’inizio di questa settimana la Banca Dati INEA sul Commercio con l’estero dei prodotti agroalimentari, basata su una aggregazione originale dei dati Istat sviluppata dall’INEA e l’Università Cattolica del Sacro Cuore. La Banca Dati, consultabile sul sito dell’Istituto, permette di ricostruire i flussi, in valore e in quantità, delle importazioni e delle esportazioni italiane dei singoli prodotti agroalimentari con riferimento a 107 Paesi partner.In dettaglio, le informazioni sono organizzate in:

Banca Dati Nazionale, che contiene i flussi agroalimentari dell’Italia dal 2000 al 2012, con un dettaglio sugli scambi di 280 voci di prodotto con i singoli Paesi partner;

Banca Dati del Made in Italy, che riporta il dettaglio degli scambi, dal 2010 al 2012, di quei prodotti agroalimentari riconosciuti all’estero come “tipici” del nostro Paese.

La Banca Dati INEA sul Commercio con l’estero dei prodotti agroalimentari è disponibile a questo link.

Fonte: INEA

On line il Rapporto Inea sul commercio con l’estero

Riflettori puntati sul mercato estero per l’agroalimentare italiano nel Rapporto sul commercio agroalimentare, giunto alla sua 21a Edizione e disponibile on line sul sito dell’INEA (o in formato cartaceo su richiesta a biblioteca@inea.it),  con un approfondimento riguardante l’analisi della competitività dei prodotti del cosiddetto Made in Italy sui principali mercati esteri. Miglioramento della performance commerciale dell’agroalimentare nel 2012 rispetto all’anno precedente, con una crescita delle esportazioni del 5%, a fronte di una flessione delle importazioni del 2,5%. Il deficit agroalimentare si è ridotto da oltre 9 miliardi (nel 2011) a poco più di 6,5 miliardi di euro. Tale miglioramento viene confermato anche nel corso dei primi 6 mesi del 2013, con una riduzione delle importazioni agroalimentari e un ulteriore incremento dell’export. L’andamento positivo del commercio estero conferma la migliore tenuta che il settore agroalimentare sta registrando rispetto al complesso dell’economia in questi anni di crisi. L’andamento favorevole delle esportazioni in termini assoluti e anche in relazione all’andamento delle importazioni, determina il miglioramento di alcuni indicatori del sistema agroalimentare, quali in particolare la propensione ad esportare e il grado di copertura commerciale. La prima, ossia il rapporto tra flusso in uscita e produzione agroindustriale, entrambi in crescita nel 2012, riporta un miglioramento dell’1,1% rispetto al 2011. Il secondo, rapporto tra esportazioni (in crescita) ed importazioni (in calo) registra una  variazione più consistente (rispetto al 2011 guadagna ben 6 punti percentuali), invertendo la tendenza dei due anni precedenti. Al contrario, si riduce dello 0,7% la propensione ad importare, a causa della già descritta flessione delle importazioni. Il grado di autoapprovvigionamento, rapporto tra produzione agroindustriale e consumo, entrambi in crescita nel 2012, registra un incremento pari al 2,9%, legato anche in questo caso alla performance positiva dei flussi in uscita rispetto a quelli in entrata e, in aggiunta, rispetto alla dinamica moderata della produzione interna.
Il Rapporto INEA completo sul Commercio con l’estero dei prodotti agroalimentari 2012 è disponibile a questo link.
Fonte: INEA

Millésime Bio, il vino biologico francese è in ottima salute

Risultati importanti per il vino biologico francese quelli scaturiti dall’ultimo “Millésime Bio”, uno degli appuntamenti più importanti a livello internazionale per l’enologia biologica, che ha visto la partecipazione di oltre 4.000 addetti ai lavori e 750 espositori provenienti da tutto il mondo. Il salone, svoltosi a Montpellier a gennaio, ha confermato lo stato di salute del vino biologico francese che ha visto triplicate le superfici coltivate dell’arco di 4 anni. Particolarmente diffusa la coltivazione di vite con il metodo biologico nella Linguadoca-Rossiglione (20.795 Ha, con una crescita del 4 % rispetto al 2012), seguita dalla Provenza-Alpi-Costa Azzurra (+8%) e dall’Aquitania(+3 %). Secondo le stime, il 2014 potrebbe riservare nuovi record per il comparto, interessando addirittura l’8% di tutta la superficie complessivamente coltivata a vigna, per un totale di 60.000 ettari, il triplo rispetto ai 20.000 ettari censiti nel 2010. Per un settore che nel 2012 ha toccato i 413 miliodi di euro di fatturato, con una crescita del 15% in un anno e ottime performances anche sul fronte esportazioni (pari al 19% del fatturato totale). Un trend che rafforza la posizione della Franca, secondo al mondo dietro la Spagna per quanto riguarda il mercato del vino biologico. Un successo confermato anche dall’orientamento ai consumi dei francesi: stando ai risultati di uno studio dell’IPSOS, infatti, nel 2013 un francese su tre ha dichiarato di consumare vino bio regolarmente o saltuariamente. Secondo Patrick Guiraud, presidente di Subvindio, l’associazione interprofessionale di produttori di vini biologici della Linguadoca Rossiglione e promotrice di Millésime Bio, la sfida per il vino biologico adesso si gioca sulla comunicazione: il settore, a suo dire, deve imparare infatti a comunicare con il consumatore, facendone crescere il numero ma soprattutto illustrando in dettaglio i benefici ambientali e sociali di una scelta biologica. Con la consapevolezzae l’ottimismo dettati dal fatto che proprio il biologico è uno dei pochissimi settori che, in quest’epoca di crisi, continua nonostante tutto a crescere.
Fonte: Tutto Green