Suolo e Salute

Autore: admin

Al Consiglio dei ministri agricoltura UE la proposta italiana a sostegno dei giovani

La presidenza italiana ha presentato durante il Consiglio dei ministri dell’Agricoltura e della Pesca dell’Ue tenutosi la settimana scorsa a Bruxelles un documento contenente una serie di misure a sostegno dei giovani agricoltori. Sono in particolare tre i punti centrali della proposta: un sostegno economico per i giovani agricoltori che intendano accedere a finanziamenti attraverso la Bei la Banca europea degli investimenti, che si integrerà con quanto eventualmente previsto dagli strumenti nazionali vigenti; misure destinate ad agevolare l’acquisto di terreni agricoli da parte dei giovani; la creazione di una sorta di “progetto Erasmus” per i giovani agricoltori, con lo scopo di facilitare gli scambi di esperienze a livello europeo attraverso il sostegno delle reti rurali nazionali e della rete rurale europea. La proposta è stata accolta con grande favore dagli Stati membri, come ha confermato il ministro Martina commentando l’esito del confronto: “Sono soddisfatto perché anche gli altri Stati membri hanno compreso che la disoccupazione giovanile va contrastata mettendo in campo provvedimenti urgenti e straordinari. Nell’area dei 28 Paesi Ue, secondo i dati dello scorso maggio, circa 5 milioni di giovani non hanno un lavoro. L’ultimo censimento europeo in agricoltura del 2010 ci segnala inoltre che la percentuale di agricoltori under 35 era del 7,5%, a fronte di un 30% di over 65. Bisogna invertire la rotta e adottare provvedimenti per il ricambio generazionale, sia con un’iniziativa comune europea, ma anche attraverso interventi nei singoli Stati”. “Ci siamo già mossi a livello nazionale su questo aspetto adottando un piano giovani in 10 azioni – ha proseguito Martina – dalla concessione di mutui a tasso zero, alle detrazioni per l’affitto di terreni agricoli, agli sgravi fiscali di 1/3 della retribuzione lorda per la stabilizzazione di giovani under 35, alle deduzioni Irap al 50% per le assunzioni di giovani nelle regioni del Mezzogiorno, fino ai crediti di imposta per investire nell’innovazione, nelle reti di impresa e nell’e-commerce. Adesso il nostro auspicio è che la Commissione europea recepisca l’orientamento del Consiglio e formuli una proposta concreta”.

Fonte: Agronotizie

A Parigi la 3a conferenza sulla trasformazione degli alimenti bio

E’ in programma il 17 e 18 novembre prossimi a Parigi 3 ° Conferenza sulla trasformazione degli alimenti biologici, organizzata da Ifoam EU in collaborazione con Synabio. Obiettivo della conferenza, dal titolo 3rd Organic Processing Conference: Future Challenges: Sustainability, Quality, Integrity & New Regulation, quello di condividere le esperienze pratiche su sostenibilità, integrità (Control & import), qualità (Additivi e Aromi – lavorazione accurata – Etichettatura). Gli argomenti in questione verranno affrontati alla luce della proposta di nuovo regolamento del bio europeo, in discussione in questo periodo. L’appuntamento di Parigi costituirà un’occasione di dialogo e confronto tra esperti del settore, produttori, certificatori, aziende e istituzioni sia nazionali che comunitarie, con l’obiettivo di costruire una grande rete europea degli operatori del settore. Ulteriori informazioni sul sito dell’evento a questo indirizzo.

Fonte: Ifoam EU, FederBio

A Tokyo dal 20 al 22 novembre Biofach Japan

E’ previsto dal 20 al 22 novembre prossimi l’edizione 2014 di Biofach Japan, la prima manifestazione “gemella” in ordine di tempo ad essere stata organizzata a partire dalla fiera mondiale di Norimberga. Nata nell’oramai lontano 2001, Biofach Japan è la prima e unica fiera di settore in Giappone. Faxcendo parte del circuito Organic Expo ospita eslcusivamente espositori ci cui prodotti rispondono rigorosamente a precisi criteri di ammissione, aumentando conseguentemente la trasparenza nei confronti del visitatore.

Maggiori informazioni su Biofach Japan sono disponibili al seguente indirizzo:

http://organic-expo.jp/en

USA: uno studio indaga i motivi per cui molti agricoltori si oppongono alla conversione bio

 Un recente studio pubblicato dal Journal of Marketing indaga sui motivi per cui negli Stati Uniti ancora   molti agricoltori faticano ad accettare l’idea di convertire la propria azienda all’agricoltura biologica, pur   trattandosi di un metodo di coltivazione sempre più redditizio rispetto a quello convenzionale. Secondo   quanto emerge dalla ricerca, i motivi sono fondamentalmente psicologici, in quanto il passaggio ad   un’agricoltura di tipo bio comporterebbe la rinuncia ad una serie di posizioni e convinzioni sostenute con   convinzione fino a quel momento.  In buona sostanza, per l’agricoltore industriale “medio” americano,   rinunciare ai prodotti chimici di sintesi significa anche rinunciare “a fare soldi” e per questo continuano a   non fidarsi dell’agricoltura biologica. Di più, spesso e volentieri la diffidenza di fondo mostrata nei confronti   del biologico assume quasi i contorni di una contrapposizione ideologica, quasi che il metodo biologico   fosse qualcosa a metà tra la superstizione e l’ideologia, e non un modo di lavorare che si fonda su precise   basi scientifiche.   Per gli autori della ricerca, la svolta culturale potrebbe avvenire solo a condizione che gli agricoltori   convenzionali riconoscessero che sono i filtri distorcenti del preconcetto ad impedire loro una riconversione   sempre più richiesta anche dai mercati (si pensi che per il 2015 il mercato del biologico dovrebbe sfiorare   quota 100 miliardi di dollari). Ma, come è noto, cambiare la mentalità delle persone è una delle sfide più   complesse da affrontare…
Fonte: Greenbiz

FederBio: soddisfazione per decisione della Commissione Ambiente PE su OGM

Piena soddisfazione quella espressa da FederBio riguardo il Via libera della Commissione Ambiente del   Parlamento Europeo alla nuova normativa che prevede la facoltà, da parte dei singoli Stati Membri, di   limitare o vietare la coltivazione di OGM sul proprio territorio, anche se autorizzati dalla stessa UE.  Per il   presidente FederBio Carnemolla “il voto di oggi ripristina il diritto dei paesi membri a vietare le coltivazioni   OGM, fornendo solide basi legali per bandirli, precedentemente non contemplate”. “Questo significa  che e’   stata posta l’attenzione sull’importanza della biodiversità agraria e sulla valorizzazione di un’agricoltura che   tutela tale biodiversità, a sfavore dell’industria biotech”. “Siamo molto soddisfatti di questo primo risultato,   che deve essere la base per la definizione finale della direttiva sulla quale l’Italia svolge un ruolo da   protagonista”, ha concluso Carnemolla.

Fonte: Agrapress

Al via i triloghi sulla proposta di regolamento sugli OGM

Hanno preso il via ieri, mercoledì 11 novembre, i triloghi tra Parlamento, Consiglio e Commissione UE in   merito alla proposta di regolamento sugli OGM. La proposta prevede che siano i singoli stati membri a   decidere se consentire la coltivazione o meno degli Organismi Geneticamente Modificati sul proprio   territorio. Come ha illustrato in un’intervista ad Agrapress il presidente della Commissione ambiente   Giovanni La Via si tratta di un passaggio squisitamente tecnico, un incontro dedicato “alla esposizione del   risultato del voto in commissione ambiente e quindi del mandato parlamentare”, aggiungendo che  “a   quanto pare, il consiglio non ha ancora il suo mandato”.  Nei prossimi giorni è previsto un meeting tecnico in cui verranno affrontate le questioni di minore rilievo   sulle quali è possibile ipotizzare “un’immediata convergenza”, mentre “i punti politici più ostici, che sono   quelli relativi alla lista delle cause di esclusione della coltivazione sul territorio di uno stato membro, alla   responsabilità ed alla partecipazione del committente alla procedura di esclusione, saranno affrontati   successivamente”,.  La commissione ha anche  introdotto la possibilità di vietare gli OGM per ragioni ambientali. “i criteri e le   motivazioni, come l’utilizzo del territorio, il rispetto per la biodiversità, la resistenza ai pesticidi sono molto   meglio articolati, molto più precisi rispetto al testo troppo vago della commissione”, ha dichiarato la   relatrice Frederique Ries, deputata belga del gruppo Alde. E’ stata inoltre categoricamente esclusa la   possibilità che venga intavolato un negoziato con le società produttrici di OGM nella fase di predisposizione   degli eventuali divieti in discussione nel corso dei triloghi.

Fonte: Agrapress