Suolo e Salute

Autore: admin

Tutto Food 2015: al via la fiera dell’alimentazione

Suolo e Salute si prepara a partecipare al grande evento presente a Rho Fiera dal 3 al 6 maggio;  aprirà i battenti infatti il Salone biennale dell’Agroalimentare, TuttoFood, nella sua quinta edizione, parallelamente alla prima settimana di apertura dell’Expo. Paolo Borgio, l’Exhibition Manager, ci comunica alcuni numeri: “Avremo oltre 7mila marchi, circa 3mila espositori, di cui 450/500 internazionali, 43 paesi presenti. Abbiamo circa 20mila visitatori internazionali e ci aspettiamo 50mila italiani. Ci aspettiamo anche per i visitatori un’opportunità in più che è quella di poter visitare di giorno Tuttofood e a partire dalle 19 poter andare a Expo a visitare l’Esposizione”.

Noi come Suolo e Salute saremo presenti al Padiglione 1 Stand R16 S15.

I segnali di un notevole miglioramento rispetto all’edizione precedente ci sono tutti, il comparto Carne e Salumi ad esempio è cresciuto del 40% rispetto all’edizione del 2013, quello del dolciario ha visto raddoppiare il numero di espositori, mentre sono cresciute rispettivamente del 50 e del 130% le aziende del settore acque minerali e birra. In questa edizione ci sarà come novità un settore  dedicato alla distribuzione automatica e un settore ittico.

tuttofood 2015

 

 

 

 

 

 

Oltre alla sezione Green Food che è stata notevolmente ampliata, trova spazio tra i dieci padiglioni una sezione dedicata al gluten free, vista la cresce attenzione in materia, in più tra le varie occasioni vi si svolgerà un campionato speciale dove pizzaioli e pasticcieri si sfideranno a colpi di panificazioni salate e dolci preparate esclusivamente con farine prive di glutine.

All’interno dell’evento la presenza dei consorzi di tutela delle produzioni italiane, Dop e Igp sarà compatta, e si vedrà la presenza di Aceto Balsamico di Modena Igp, il Grana Padano Dop, il Gorgonzola Dop, il Taleggio Dop, la mozzarella di bufala Campana Dop e di molti altri.

TuttoFood 2015 si è fatto ambasciatore dei valori legati  al rispetto della tradizione ma allo stesso tempo alla capacità di innovarsi e di trovare nuove nicchie di mercato. La fiera è dedicata agli operatori del settore e rispetterà i seguenti orari per il pubblico: dalle 8.30 alle 17.30 del 3,4,5 e 6 maggio 2015.

I 10 prodotti biologici più venduti in Germania

L’Italia risulta essere il primo paese Europeo per esportazione di prodotti biologici, e il primo mercato di sbocco è la Germania, dove l’alimentazione biologica è ormai un’abitudine radicata e dove il fatturato medio annuo arriva  ad un terzo del valore complessivo del comparto Ue. Parlando di dati alla mano con la Germania il fatturato medio risulta essere di 6 miliardi di euro con un notevole margine di crescita secondo l’Ice di 13 miliardi di euro, considerando che tra le imprese del biologico internazionalizzate nove su dieci esportano proprio in Germania. Nel 2014 l’incremento dei consumatori tedeschi nell’acquisto di cibo biologico è stato del 4,8% rispetto all’anno precedente, quindi sempre in continua crescita. Tra i primi dieci cibi biologici più venduti troviamo uova, verdure e latticini. Con i dati del periodo del 2014, riusciamo a stilare una lista degli alimenti più venduti.

1)Uova biologiche

Con 9,7 per cento registrato le uova possiedono ancora la quota maggiore del mercato totale.  L’incremento nell’acquisto è stato maggiore e le vendite rispetto allo scorso anno sono aumentate del 13%. A causa di una maggiore produzione interna solo il 7% delle uova biologiche commercializzate sono ora importate.

2)Farine biologiche e verdure fresche

Entrambe occupano il secondo posto con una percentuale del 5,8 % del mercato biologico, la vendita della farina biologica è aumentata rispetto all’anno precedente del 7%, mentre le verdure fresche hanno registrato un guadagno del 3%.

3)Latte biologico

Malgrado occupi il 3° posto della classifica e occupi il 5,4% del mercato del biologico, il latte  rispetto all’anno precedente è diminuito leggermente del 2,5%.

4)Frutta fresca

La frutta occupa il 4° posto nella classifica con il 4,9% della quota di mercato, le vendite rispetto all’anno precedente sono aumentate di un punto in percentuale rispetto all’anno precedente.

Bioprodukte nur selten mit Pestiziden belastet

5)Patate fresche

Le patate biologiche hanno una quota di mercato del 4,8 per cento organico. Nel 2014, il fatturato è diminuito notevolmente questo perché i consumatori consumano l’11% in meno patate fresche

6)Yogurt biologico

Occupa il 4,5% della fetta di mercato biologico ed è in aumento rispetto allo scorso anno del 2,7%.

7)Pane biologico

Il pane è rimasto un prodotto biologico molto diffuso, la sua quota copre il 4,1% aumentando la vendita di poco più di un punto rispetto all’anno precedente.

8)Burro biologico

Occupa il 2,4% della fetta di mercato  e malgrado ci sia stato un leggero calo nelle vendite è aumentato di 4 punti rispetto all’anno precedente.

9)Formaggio biologico

Il formaggio biologico sta diventando sempre più popolare tra i consumatori tedeschi, nel 2014 le vendite sono cresciute dell’8%, e la quota di mercato occupa il 2%.

10)Carne biologica

Con 1,5% delle fetta di mercato è al decimo posto della classifica. Il volume di affari è aumentato considerevolmente rispetto all’anno precedente, anche se la percentuale di produzione di manzo e pollame era limitata.

Premio Biol, Spagna sugli scudi

Premio Biol, Spagna sugli scudi

E’ la Spagna protagonista della Xxa edizione del Premio internazionale Biol, la kermesse internazionale riservata ai migliori oli bio, che assegna in Puglia i più importanti riconoscimenti mondiali del settore. Ai primi due posti infatti si sono piazzati rispettivamente il ‘Finca la Torre’ di Malaga, risultato il migliore assoluto del 2015 tra i 300 oli in gara provenienti da 14 Paesi, che ha vinto la concorrenza del connazionale ‘Oro del Desierto’, prodotto in Almeria. Terzo posto per l’Italia con il laziale ‘Quattrociocchi’, dell’omonima azienda di Frosinone.

Assegnati all’Italia altri due importanti riconoscimenti: il BiolPack infatti, che premia la migliore accoppiata etichetta-packaging, è andato all’Orestaforte” dell’oleificio omonimo di Gagliano del Capo, e il BiolKids, assegnato da un’apposita giuria di bambini al ‘Piantatella’ dell’azienda omonima di Statte. La proclamazione dei vincitori è avvenuta il 20 marzo al Fortino S. Antonio di Bari.

Fonte: Greenplanet

Biobank fotografa il biologico italiano

Biobank fotografa il biologico italiano

Prosegue la crescita del biologico italiano, fotografato nell’ultimo Rapporto Biobank. Secondo gli ultimi dati, a segnare le performances migliori in particolare il settore della ristorazione, con un aumento del 65% (comprendendo bar, gelaterie, caffetterie etc.), passando dalle 246 unità del 2010 alle 406 del 2014. A seguire gli e-commerce di alimenti biologici , passati da 152 a 241 (+52%). Buoni risoltati anche per quanto riguarda le mense scolastiche, cresciute di quasi 400 unità e passate dalle 872 del 2010 alle 1.249 dell’anno appena concluso (+43%). Ma la crescita riguarda anche tutti gli altri settori del biologico, seppur con cifre meno eclatanti: +20% per i gruppi di acquisto e per le aziende con vendita diretta (rispettivamente passati da 742 a 891 e da 2421 a 2903); analoghi risultati per gli agriturismi (da 1302 a 1553, +19%) e i negozi (+16%, dai 1.163 di cinque anni fa ai 1.348 del 2014), con l’unica eccezione dei mercatini, che restano attestati poco oltre le 200 unità (221 per le precisione).

A livello regionale, Emilia-Romagna, Lombardia e Toscana rappresentano ancora una volta l’eccellenza per quanto riguard ail numero assoluto di attività. In particolare l’Emilia-Romagna risulta prima per e-commerce, ristoranti, vendita diretta e mercatini, mentre per gruppi d’acquisto, mense e negozi a prevalere è la Lombardia. La Toscana si conferma leader nel comparto agrituristico bio, mentre riferendosi alla densità di attività rispetto al numero di abitanti sono Trentino Alto-Adige, Valle d’Aosta e Umbria le regioni “più bio” della penisola.

L’intero rapporto, che riassume l’andamento del settore nel quinquennio 2010-2014, le principali informazioni relative ad ogni tipo di attività e un inquadramento dell’andamento complessivo del settore è disponibile gratuitamente a questo link.

Fonte: Biobank

Da Commissione UE e BEI nuovo strumento per le imprese agricole

Da Commissione UE e BEI nuovo strumento per le imprese agricole

E’ stato presentato nei giorni scorsi da Commissione Europea e BEI (la Banca Europea degli Investimenti) un nuovo modello di garanzia finanziaria per l’agricoltura, prima tappa di un protocollo di intesa sulla cooperazione in agricoltura e per lo sviluppo rurale firmato nel luglio dello scorso anno.

Si tratta di un nuovo strumento utile per facilitar el’accesos al credito per agricoltori e altre imprese rurali, grazie al quale Stati Membri e Regioni possono dare vita ad ulteriori strumenti finanziari nell’ambito dei propri PSR nel quadro del FEASR (il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale).

In questo modo saranno disponibili nuove risorse finanziarie utili per incentivare numeros nterventi in mbito agricolo, dall’efficientamento delle imprese al marketing all’avvio di star-up fino alle attività di tradformazione. Come si apprende in un comunicato di CE e BEI “in base alle regole che governano il FEASR gli Stati Membri e le Regioni possono includere strumenti finanziari, quali fondi di garanzia, fondi di rotazione e fondi azionari, nei loro PSR nei casi in cui l ‘utilità di questi strumenti sia dimostrata ex ante”.

Sul tema è intervenuto anche l’ex predidente Comagri e attuale cordinatore S&D Paolo De Castro, che giudica positive le notizie provenienti da Bruxelles . Per De Castro si tratta di “un’iniziativa importante che si inserisce nell’ambito del memorandum d’intesa sulla cooperazione in agricoltura e nello sviluppo rurale all’interno dell’Unione, presentato lo scorso mese di luglio”. “In concreto – ha proseguito De Castro – lo strumento che si vuole sviluppare punta, grazie al ruolo di garanzia della BEI, ad agevolare l’accesso al credito per gli agricoltori nelle aree rurali dell’Unione, al fine di valorizzare l’attività agricole e agevolare nuovi investimenti nell’ambito dei PSR”. “E’ una nuova opportunità che potrà aiutarte gli Stati Membri e le Regioni a meglio utilizzare gli strumenti finanziari nell’ambito della politica di sviluppo rurale e che, se ben gestita, potrà sviluppare crescita e occupazione nelle aree rurali”.

Fonte: Agrapress

Vino bio, gli ultimi dati da Vinitalybio

Vino bio, gli ultimi dati da Vinitalybio

Continua, come già documentato in precedenza nelle nostre notizie, la crescita del vino biologico. A confermarlo gli ultimi dati emersi all’indomani di Vinitaly bio, conclusosi nei giorni scorsi a Verona. Oggi le aziende produttrici di vino biologio in italia sono oltre 44mila, e 45mila gli ettari coltivati a vigneto biologico, per una produzione complessiva di 350 mila ettolitri ed un fatturato di 3 miliardi di euro, di cui circa un terzo proveinente dal mercato estero. Ad essere interessate un po’ tutte le regioni italiane, dal Piemonte alla Sicilia. Ma il dato che più colpisce è quello, come conferma il presidente FederBio Carnemolla, delle superfici in conversione, ovvero che dalla coltura convenzionale stanno passando al biologico.

Ad oggi si tratta di circa 24mila ettari, ovvero oltre la metà del totale (il 55%, per la precisione). E, continua Carnemolla, “anche se la conversione verrà completata in un triennio, si tratta pur sempre di una crescita del 15–20% l’anno”. “Il traino – prosegue il presidente FederBio, intervistato dal Sole24Ore – viene sempre dall’estero e in particolare dai mercati del Nord Europa. Così attenti al vino biologico italiano da aver consentito negli ultimi anni anche lo sviluppo di un significativo export di vino sfuso che viene imbottigliato all’estero e che anni fa, quando le norme Ue si fermavano al vigneto, non era certo possibile”.

Il prossimo appuntam,ento importante per il settore è oramai vicino, dato che a maggio verrà rivisto il regolamento 203 sul vino bio. Una tappa importante in un percorso che, lungi dall’essere una moda, sta diventando una realtà sempre più importante nel panorama enologico italiano ed internaizonale.

Fonte: Sole24Ore