Suolo e Salute

Autore: admin

L’Europa avvia i negoziati con la Colombia per il commercio di prodotti biologici

La Commissione europea ha deciso di avviare negoziati con la Colombia per un accordo bilaterale sul commercio di prodotti biologici.

Sembra che entrambe le parti abbiano confermato il loro interesse a concludere rapidamente un accordo che consentirebbe agli agricoltori biologici di accedere a un mercato più ampio e di usufruire della riduzione degli oneri per le imprese.

A tal proposito, il commissario europeo all’agricoltura, Phil Hogan, aveva annunciato il suo prossimo viaggio l’8 e 9 febbraio, prima in Colombia e poi in Messico.

Le tappe successive saranno Cina e Giappone ad aprile e poi Indonesia e Vietnam. Ad accompagnarlo 42 aziende da 14 Paesi Ue, una delegazione che rappresenta una vasta gamma di settori dell’agroalimentare europeo.

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Nei giorni scorsi, quindi, a Bogotà, il Ministro dell’agricoltura e dello sviluppo rurale della Colombia Aurelio Iragorri Valencia e il commissario europeo Phil Hogan si sono incontrati per esaminare le normative inerenti il settore biologico.

L’accordo sul commercio di prodotti biologici tra l’UE e la Colombia si baserà sul riconoscimento reciproco delle rispettive norme e sistemi di controllo. Esso contribuirà a ridurre gli oneri amministrativi per i produttori e per gli operatori del settore. Sarà anche il punto di partenza per promuovere il dialogo tecnico e la cooperazione tra le parti a vantaggio dei produttori e dei consumatori di prodotti biologici.

Il commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan ha dichiarato: “Accolgo con favore l’avvio dei negoziati con la Colombia in vista della conclusione di un accordo sul commercio dei prodotti biologici. Il settore del biologico continua ad essere uno dei settori produttivi più dinamici dell’agroalimentare europeo, e la Colombia rappresenta un grande potenziale per lo sviluppo delle opportunità per gli agricoltori e le aziende biologiche“.

Dal canto suo, il Ministro dell’agricoltura e dello sviluppo rurale della Colombia Aurelio Iragorri Valencia ha dichiarato: “Questo accordo sarà un passo importante nel rafforzamento della nostra relazione economica con l’Unione europea in uno dei settori agricoli a più rapida crescita. Lo sviluppo della produzione biologica è molto importante per gli agricoltori e per le comunità rurali della Colombia in quanto fornisce, da un lato, lo sviluppo sostenibile delle zone rurali della Colombia e, dall’altro, contribuisce ad aumentare il benessere della popolazione rurale “.

Colombia e Messico hanno già dimostrato di essere fortemente interessati al settore del biologico e agli scambi con l’Europa. In particolare, l’Unione europea cercherà di ‘aggiornare’ l’accordo di libero scambio esistente. Gli accordi rappresentano un modo per rimpiazzare il mancato export Ue verso la Russia. Impresa che, comunque, rimane difficile.

Fonti:

http://ec.europa.eu/agriculture/newsroom/258_en.htm

http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2016/02/04/alimentareoffensiva-ue-per-exportparte-da-messico-colombia_f5ba24e6-6cc1-4d39-9d75-77e5d446667e.html

Biologico in crescita: 43,7 milioni gli ettari coltivati in tutto il mondo

In questi giorni, a Norimberga, si sta svolgendo il Biofach 2016, il Salone leader mondiale degli alimenti biologici. Durante l’evento, l’Istituto di ricerca dell’agricoltura biologica (FiBL) e IFOAM, la Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica, hanno presentato gli ultimi dati globali sull’agricoltura biologica.

I numeri sono raccolti nell’edizione 2016 dello studio “The World of Organic Agriculture“, pubblicato da FiBL e IFOAM – Organics International.

Le notizie sono positive: il trend di crescita registrato negli ultimi anni continua. La domanda dei consumatori è in aumento, fattore che si riflette sul settore che vede l’aumento più significativo (ben 11%) negli Stati Uniti, il mercato biologico più grande al mondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli agricoltori biologici sono sempre di più, così come le aziende certificate. I Paesi nel mondo che hanno abbracciato il metodo di coltivazione sostenibile sono 172 (da 170).

Secondo le stime effettuate dalla società di ricerche di mercato Organic Monitor, il mercato globale dei prodotti biologici ha raggiunto nel 2014 il valore di 80 miliardi dollari (oltre 60 miliardi di euro).

Il primo mercato al mondo è quello degli Stati Uniti, che vale 27,1 miliardi di euro. Al secondo posto la Germania (7,9 miliardi), seguita dalla Francia (4,8 miliardi di euro) e la Cina (3,7 miliardi di euro).

Il Paese che però ha registrato negli ultimi anni una crescita senza precedenti è la Svezia, che ha toccato uno sbalorditivo più 40%.

La spesa pro capite più alta si registra invece in Svizzera (221 ​​euro) e in Lussemburgo (164 euro).

Nel 2014 sono stati segnalati 2,3 milioni di produttori biologici, un massimo storico.

Gli ettari di terreno attualmente gestiti applicando metodi di coltivazione sostenibile sono 43,7 milioni, quasi 0,5 milioni di ettari in più alla precedente rilevazione (dati 2013).

L’Australia è il Paese con la più grande superficie coltivata con metodo biologico (17,2 milioni di ettari, con il 97% di quella zona utilizzata per il pascolo); seguono l’Argentina (3,1 milioni di ettari) e gli Stati Uniti d’America (2,2 milioni di ettari).

Il 40% della superficie agricola biologica globale si trova in Oceania (17,3 milioni di ettari), seguita dall’Europa (27%, corrispondente a 11,6 milioni di ettari) e in America Latina (15%, pari a 6,8 milioni di ettari).

I paesi con la più grande quota di terreni biologici rispetto al numero totale di terreni agricoli sono le isole Falkland (36,3%), Liechtenstein (30,9%) e Austria (19,4%).

Fonti:

http://www.ifoam.bio/en/news/2016/02/10/growth-continues-437-million-hectares-organic-agricultural-land-worldwide

http://www.ifoam.bio/sites/default/files/press-release-world-2016-english.pdf

Dall’8 al 20% di agricoltura biologica entro il 2020. La coraggiosa sfida di Valencia

Valencia, la terza città della Spagna, si è da poco impegnata a destinare più del doppio della quota dei suoi terreni agricoli all’agricoltura biologica: dall’8 al 20% entro il 2020.

Un obiettivo coraggioso e una grande notizia per gli agricoltori, per gli amanti del cibo sano e per le api.

Stando a quanto afferma Luís  Ferreirim, un attivista promotore dell’agricoltura ecologica per Greenpeace Spagna, il governo di Valencia sta affrontando una delle sfide più coraggiose per rilanciare il settore agricolo, minacciato dall’invecchiamento della forza lavoro e dall’assenza di un passaggio generazionale.

In tempi così difficili, la conversione dei terreni all’agricoltura biologica rappresenta non solo una necessità ambientale, ma anche un’opportunità di sviluppo.

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Da un lato, infatti, la domanda di cibo biologico continua e crescere, grazie anche a una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori che vogliono fare scelte sostenibili, per l’ambiente e per la salute.

Dall’altro, molti agricoltori, stanchi di essere sfruttati dal sistema agricolo industriale, iniziano a toccare con mano i benefici di un sistema produttivo sostenibile, che consente loro non solo di avere del buon cibo, ma di stabilire un rapporto di fiducia con i consumatori.

Produttori, consumatori e ricercatori stanno contribuendo a portare la Spagna verso una rivoluzione alimentare e agricola. Ma tutto questo non basta, evidenzia Greenpeace: è necessario favorire la conversione dei terreni, quella stessa conversione ora abbracciata da Valencia.

Come tende a precisare l’organizzazione: “Se vogliamo affrontare le sfide importanti come il cambiamento climatico, l’inquinamento delle acque e la perdita di biodiversità e di fertilità del suolo – così come la fame nel mondo – dobbiamo investire nell’agricoltura ecologica e fissare alcuni obiettivi ambiziosi, da raggiungere il più presto possibile“.

E l’impegno preso dal governo di Valencia è quel passo ambizioso che va proprio nella direzione giusta. Innanzitutto, perché il piano di conversione è sostenuto da 23 milioni di euro che sono stati stanziati per realizzarlo. E in secondo luogo perché Valencia è la regione spagnola al terzo posto per l’uso di pesticidi per ettaro, e al secondo per l’uso di insetticidi. Tutti prodotti che causano terribili danni alle api e agli insetti impollinatori .

Fonti:

http://www.greenpeace.org/international/en/news/Blogs/makingwaves/food-for-life-organic-farming-bees-spain/blog/55493/

http://www.elmundo.es/comunidad-valenciana/2016/01/23/56a34c37e2704e07218b45e8.html

 

Giornata nazionale della qualità agroalimentare

Si terrà a Roma, il 17 febbraio ore 9.15 presso l’Hotel Quirinale, la “Giornata nazionale della qualità agroalimentare”, un’iniziativa promossa dal Ministero delle Politiche Agricole e realizzata da Ismea, con l’obiettivo di coinvolgere gli operatori del comparto DOP IGP italiano sui fattori strategici di sviluppo. All’incontro è stato invitato a partecipare anche Suolo e Salute. Durante la giornata saranno organizzati sette gruppi di lavoro sui temi specifici del settore delle Indicazioni geografiche e partecipati dai principali stakeholder, con lo scopo di individuare alcune delle direttrici di sviluppo del settore in un’ottica bottom-up. Ogni gruppo sarà coordinato da un esperto qualificato che, sulla base degli stimoli dei partecipanti al tavolo, realizzerà un documento sintetico di proposta che, integrato a quelli provenienti dagli altri tavoli, vada costituire l’agenda delle attività strategiche della qualità agroalimentare italiana.

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Il programma della giornata:

Ore 09.10 – Accredito partecipanti Luca Sani – Presidente Comagri Camera dei deputati Roberto Formigoni – Presidente Comagri Senato

Ore 09.30 – Relazioni introduttive Ferdinando Ferrara – Capo Gabinetto Ministero delle politiche agricole Raffaele Borriello – Direttore Generale Ismea

Ore 10.00 – Presentazione del Rapporto Ismea Qualivita 2015 Fabio del Bravo – Dirigente Ismea Alberto Mattiacci – Prof. Sapienza Università – Comitato scientifico Qualivita

Ore 10.30 – Riunione Gruppi di lavoro

Ore 12.00 – Interventi dei coordinatori dei gruppi di lavoro

Ore 12.30 – Linee per una strategia italiana per la qualità dell’agroalimentare Luca Bianchi – Capo dipartimento Ministero delle politiche agricole Stefano Vaccari – Capo dipartimento Ministero delle politiche agricole Giuseppe Blasi – Capo dipartimento Ministero delle politiche agricole Giuseppe Liberatore – Presidente Aicig Francesco Liantonio – Vice Presidente Federdoc Paolo De Castro – Comagri Parlamento europeo

Ore 13.30 – Conclusioni

Per iscriversi è necessario accreditarsi sul sito www.qualivita.it

Fonte: www.qualivita.it

Al via il Biofach 2016: l’evento internazionale del mondo biologico

E’ giunto il momento del Biofach 2016.L’intero settore produttivo mondiale del biologico è in attesa dell’appuntamento annuale a Norimberga, in Germania: dal 10 al 13 febbraio 2016 presso il Centro esposizioni, si focalizzerà su tutto ciò che significa biologico: con uno sguardo verso il futuro. Al Biofach,il Salone mondiale degli alimenti biologici destinato agli operatori del mercato e del business green, si potranno trovare prodotti deliziosi, innovativi e fonte di ispirazione, nonché sarà possibile seguire una serie molto ricca di incontri e avvenimenti di formazione. Gli appuntamenti da non perdere includono conferenze e seminari con argomenti focus quali il vino, l’olio e il vegan, la politica, sostenibilità e la scienza. Da ricordare la conferenza stampa con la Dr. Vandana Shiva per lanciare il suo libro “Pulse of Life: la ricca biodiversità dei legumi commestibili” l’11 febbraio, 11:00-11:30 alla sala Nuova Delhi in concomitanza con la dichiarazione delle Nazioni Unite del 2016 come International Year of Pulses.

I visitatori professionali troveranno il bio di oggi agli stand degli oltre 2.400 espositori attesi (200 dei quali al Vivaness, il Salone internazionale della cosmesi naturale). Sul bio del domani, invece, si discuterà soprattutto nell’ambito del congresso incentrato sul tema Organic 3.0 – Agire per più bio. Ai segmenti del vino, dell’olio d’oliva e del vegan saranno dedicate apposite aree espositive anche nel 2016. Cook + Talk, un forum speciale per l’alimentazione fuori casa, sarà il punto d’approdo per i cuochi di professione: nel corso di conferenze e show di cucina il pubblico scoprirà qui, tra le altre cose, come impiegare in modo congruo e con successo nella ristorazione sia il vino e l’olio d’oliva biologici, sia i prodotti vegani biologici. Da ricordare i dati dello scorso anno: nel 2015 al Biofach e Vivaness si sono informati ben 44.624 visitatori professionali.

Per avere il programma completo e dettagliato basta cliccare a questo link

Parlamento Ue boccia l’importazione di tre tipologie di semi OGM

In questi giorni, il Parlamento europeo ha espresso il suo parere in merito all’importazione di tre tipologie di semi di soia geneticamente modificati, all’interno dell’Unione Europea.

I deputati hanno respinto la proposta di autorizzazione presentata dalla Commissione, approvando tre obiezioni separate, tutte presentate da Bart Staes (Verdi), Sirpa Pietikainen (Ppe), Guillaume Balas (S&D), Lynn Boylan (GUE/NGL, IE) e Eleonora Evi (M5S/EFDD).  La proposta è stata giudicata “non conforme al diritto dell’Unione”, che punta invece a un elevato livello di tutela della salute e dell’ambiente.

Non possiamo sostenere l’attuale proposta della Commissione europea di autorizzare tre nuovi semi di soia ogm che sono resistenti ad alcuni erbicidi, come il glifosato: potrebbero incoraggiare l’uso di un pesticida che può causare il cancro e avere gravi effetti sulla salute” ha commentato il portavoce dei socialisti per l’ambiente, Matthias Groote.

 

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Le tipologie di semi oggetto del dibattito sono indicati dai codici: MON 87.705 × MON 89788, MON 87.708 × MON 89788 e FG72.

Come ricorda IFOAM, la Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica, è la terza volta in pochi mesi che il Parlamento si scontra con la Commissione in materia di organismi geneticamente modificati (OGM).

Nello scorso Ottobre, l’Europarlamento ha rigettato una proposta della Commissione, giudicata imperfetta, che avrebbe dato ai governi nazionali il falso diritto di bandire gli OGM già approvati per l’importazione.

A dicembre, il Parlamento ha respinto un’altra proposta di importazione di mais geneticamente modificato della Monsanto, l’NK603 × T25, e chiesto una moratoria sulle autorizzazioni degli OGM fino a quando non sarà introdotta una nuova regolamentazione in merito.

Friends of the Earth Europe, Greenpeace, Slow Food e IFOAM UE hanno accolto positivamente la posizione assunta dal Parlamento nei confronti della Commissione.

Muto Schimpf, appartenente a Friends of the Earth Europe, ha dichiarato: “Il voto di oggi dimostra che le colture OGM sono indesiderate sia dai cittadini che dai politici da loro eletti e che il sistema di autorizzazioni non è idoneo allo scopo. La Commissione europea deve rispettare il potere decisionale del Parlamento“.

Anche Greenpeace ha espresso il suo parere attraverso le parole di Franziska Achterberg, direttore dell’ufficio europeo dell’organizzazione: “Il messaggio del Parlamento è forte e chiaro: la Commissione non può continuare a prendere decisioni in materia di colture geneticamente modificate da sola, senza il sostegno dei governi UE, del parlamento e dei cittadini. La Commissione ha bisogno di rivedere il sistema di approvazione degli OGM. Fino a quando non lo farà, non dovrebbero essere approvate nuove colture OGM” .

Si evidenzia così, ancora una volta, l’inadeguatezza della procedura di autorizzazione di alimenti e mangimi geneticamente modificati e la necessità di una nuova proposta per superare l’impasse.

Le tre tipologie di soia OGM sono progettate per sopportare trattamenti effettuati con glifosato o altri erbicidi che contengono questa sostanza. L’OMS ha classificato il glifosato come un probabile cancerogeno.

Fonti:

http://www.ifoam-eu.org/en/news/2016/02/03/joint-press-release-eu-parliament-opposes-import-three-herbicide-resistant-gm-crops

http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=MOTION&reference=B8-2016-0134&language=EN

http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/istituzioni/2016/02/03/ogm-europarlamento-a-esecutivo-ue-stop-a-tre-semi-soia_42dabf5d-9fce-4cfa-9e7c-869111eee8eb.html