Suolo e Salute

Autore: Serena Leonetti

Decreto Mipaaft: in arrivo 3 milioni di euro per la ricerca sul biologico

Decreto Mipaaft: in arrivo 3 milioni di euro per la ricerca sul biologico

Il Ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo ha firmato il decreto per la ricerca del biologico in agricoltura. Il decreto prevede di erogare 3 milioni di euro di risorse per finanziare i progetti di Ricerca e Innovazione per lo sviluppo del sistema biologico.

“Mi ritengo molto soddisfatto. È un passo importante per cominciare a costruire una nuova strategia di settore. La filiera ha chiesto a gran voce lo sblocco del provvedimento, fermo da tempo. Il provvedimento ha tenuto conto delle indicazioni proposte da tutti gli stakeholder, in particolare prevedendo la partecipazione, in tutte le fasi progettuali, di almeno un’azienda biologica, al fine di agevolare l’applicazione concreta dei risultati della ricerca alla realtà produttiva. La ricerca in agricoltura biologica risulta fondamentale per fornire risposte ad un settore che continua a crescere sia in termini di superfici che di fatturato” ha dichiarato il Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo On. Franco

Fonte: https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/13070

Nuova PAC e futuro del biologico: gli auspici di IFOAM EU al 12° Congresso del Biologico Europeo

Si è concluso la scorsa settimana a Vienna il 12 ° Congresso del Biologico Europeo, organizzato da IFOAM UE e Bio Austria. Per tutto il movimento del biologico è stata una grande occasione per scambiare opinioni, attivare discussioni e condividere azioni. Il tutto si è sviluppato in una serie di workshop e sessioni plenarie con diversi temi centrali, tra cui la revisione della politica agricola comune (PAC) e l’impatto sul futuro del biologico. Si è discusso, inoltre, di pratiche produttive e commerciali etiche, giuste ed eque lungo la filiera e delle nuove norme di produzione previste dal nuovo regolamento comunitario che entreranno in vigore a partire dal 1 gennaio 2021.

Jan Plagge, Presidente IFOAM dell’UE, nel discorso di apertura ha richiamato l’impegno della politica europea affinché garantisca, in via prioritaria, le misure di sostegno agli agricoltori che producono “esternalità positive”, cioè a quelli che sviluppano meccanismi di multifunzionalità a beneficio dell’intera comunità. Infatti, gli agricoltori biologici non producono solo cibo con caratteristiche salutari, ma nella pratica difendono anche le risorse naturali, l’agroecosistema e contribuiscono favorevolmente a ridurre l’impatto dei fattori che causano i cambiamenti climatici.

Per questo gli agricoltori possono diventare una sorta di “eco-imprenditori” se il 70% delle somme della PAC sarà garantito per la protezione del clima e dell’ambiente. Il messaggio lanciato da IFOAM UE è chiaro: auspicare che la nuova PAC sia in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite soprattutto riguardo agli obiettivi verso lo sviluppo sostenibile delle attività produttive. La plenaria di apertura del mattino “Fair Play and Fair Pay per un sistema agricolo e alimentare europeo più sostenibile” ha riportato l’attenzione sulla produzione etica e sulla definizione di pratiche commerciali leali e giuste attraverso l’intera filiera del biologico.

Si è discusso anche del nuovo regolamento comunitario 848/2018, pubblicato il 14 giugno 2018 sulla Gazzetta ufficiale dell’UE che si applicherà dal 1 ° gennaio 2021 e sulle modifiche e i cambiamenti che apporterà nei vari comparti, dalla produzione vegetale, alla zootecnica, alle preparazioni alimentari e alle produzioni importate.

Al congresso, svoltosi nella bellissima cornice dell’Università di Vienna, hanno partecipato oltre 200 delegati provenienti da quasi tutti i Paesi Europei. Per Suolo e Salute hanno partecipato Angelo Costa e Alessandro D’Elia, rispettivamente presidente e direttore tecnico.

Suolo e Salute è Golden Sponsor di IFOAM EU e nuovo membro effettivo. “Da alcuni anni abbiamo avviato una politica di riaffermazione di Suolo e Salute all’estero – dichiara Alessandro D’Elia – facendo conoscere il lavoro e soprattutto l’entità e la storia dell’azienda. Abbiamo condiviso in pieno il percorso e gli obiettivi del movimento e siamo stati partecipi alle iniziative, anche in via concreta; infatti, da cinque anni Suolo e Salute è sponsor di IFOAM EU. Dall’anno prossimo saremo anche membri effettivi dell’organizzazione. Riteniamo che il percorso con IFOAM EU sia utile e doveroso per ciò che Suolo e Salute rappresenta: con quasi 19.000 aziende biologiche certificate e quasi 700.000 ettari controllati, di fatto è tra i più importanti Enti di certificazione a livello europeo”.

Fonte: https://www.ifoam-eu.org/en/news/2018/09/25/press-release-future-food-farming-fair-and-green-cap-supply-chain-rewarding

 

Prossimi eventi nel mondo del BIO

Prossimi eventi nel mondo del BIO

Se sei interessato a scoprire il mondo del Biologico, ti consigliamo i prossimi eventi che si terranno sul nostro territorio nazionale.

 

  1. TERRA MADRE – Salone del Gusto 2018

Torino, 20/24 Settembre 2018

Lingotto Fiere torna ad essere il protagonista della manifestazione “Terra Madre”. Un programma ricco di eventi, la manifestazione si sviluppa intorno a cinque aree tematiche #foodforchange dedicate a Slow Meat, Slow Fish, Cibo e Salute, Semi,  Api e Insetti. Troverete Conferenze, Laboratori del Gusto, Scuola di Cucina, il Mercato e tanto altro.

Per saperne di più: https://salonedelgusto.com/

 

  1. SOLO BIO: Fiera del Prodotto Biologico

Mariano Comense (CO), 28/30 Settembre 2018

Tre giorni di BIO SHOPPING, durante i quali potrete conoscere nuovi prodotti bio. Degustazione, Formazione e Informazione che si svilupperà anche sul territorio con collaborazioni enogastronomiche con i ristoranti locali. Ingresso gratuito.

Per saperne di più: https://www.nfiere.com/bio-fiera-prodotto-biologico/

 

  1. FESTIVAL NATURA BIO

Correggio (RE), 22/23 Settembre 2018

Appuntamento con la sostenibilità, l’ecologia e il biologico. Tutto quello che si incontra a Natura Bio risponde a dei precisi criteri etici per un futuro più rispettoso dell’ambiente, dei popoli e delle risorse a disposizione.

Per saperne di più: http://eventidelbenessere.com/cevent/festival-natura-bio/

CARREFOUR: il 30% del fatturato grazie al BIO entro il 2022

CARREFOUR: il 30% del fatturato grazie al BIO entro il 2022

Adottare un corretto stile alimentare, ottenere ripercussioni positive sull’ambiente, rendere i prodotti biologici sempre più accessibili e la riduzione dei prezzi: sono questi alcuni punti che tocca la strategia “Transizione alimentare” di Carrefour presentata dall’A.D. Stéphane Coum.

Obiettivo finale?

Carrefour vuole puntare sempre più sull’utilizzo di prodotti biologici: entro il 2022 il 30% del fatturato dovrà essere rappresentato dal biologico.

Dal 29 Settembre, infatti, sarà presente il primo prodotto: il pollo Filiera Carrefour. Questo prodotto potrà essere “mappato” grazie al codice QR presente sulla confezione, scoprendo la storia lungo tutta la filiera.

 

Fonte: http://www.corriereortofrutticolo.it/2018/09/17/carrefour-italia-30-del-fatturato-bio-entro-2022/

È l’agricoltura convenzionale che fa uso maggiormente del Rame

È l’agricoltura convenzionale che fa uso maggiormente del Rame

Dall’ Unione Europea, di recente, è arrivata la proposta di ridurre i limiti consentiti per l’utilizzo del Rame (da 6 Kg a 4 Kg per ettaro all’anno), con l’obiettivo di una progressiva messa al bando nell’agricoltura biologica.

Perché si parla del rame come di un problema legato solo al biologico, se la maggior parte dei consumi avviene proprio in agricoltura convenzionale?

Si è aperto così un dibattito sull’utilizzo del rame come fitofarmaco in viticoltura, e sul vino biologico:
– Da una parte abbiamo i viticoltori biologici che studiano e ricercano la maniera di limitare o sostituire l’uso di questo metallo, ponendosi il problema della concentrazione di rame che si può accumulare nel terreno.
– Dall’altra parte abbiamo i viticoltori convenzionali, fiancheggiati spesso da giornalisti e da persone con poca conoscenza del settore, che puntano il dito contro gli esperti del settore biologico accusandoli di inquinare il suolo con il rame.

Da alcune indagini è emerso che le aziende biologiche, soggette a controlli periodici per la quantità di rame utilizzata, non superano mai i limiti consentiti e che l’utilizzo di rame era maggiore quando seguivano un’agricoltura tradizionale, raggiungendo facilmente i 6-7 Kg per anno.

Fonte:  http://www.slowfood.it/bando-agli-equivoci-sul-rame-lagricoltura-convenzionale-lo-consuma-piu-di-quella-biologica/

L’ Agricoltura Biologica una cura per i cambiamenti climatici

L’ Agricoltura Biologica una cura per i cambiamenti climatici

Negli ultimi 17 anni, le emissioni globali delle colture agricole e zootecniche hanno avuto un incremento di oltre il 14%, raggiungendo gli oltre 5,3 miliardi di tonnellate di CO2 prodotta.

Lo sapevate che il biologico può essere una cura per mitigare i cambiamenti climatici e ad aiutare gli agricoltori ad adattarsi alle mutevoli condizioni climatiche? Ma come?

Esiste una connessione diretta tra le emissioni di protossido d’azoto e la quantità di fertilizzante azotato applicato ai terreni agricoli. Oltre un terzo delle emissioni sono dovute all’azione dell’uomo quali, ad esempio, quelle prodotte dall’agricoltura (fertilizzanti sintetici, coltivazione dei suoli), dall’allevamento, dalla combustione della biomassa e dai processi industriali (per esempio, produzione di acido adipico e nitrico). Il protossido di azoto è un gas serra particolarmente stabile in atmosfera ed è da 200 a 300 volte più efficace del biossido di carbonio nel catturare energia riscaldando l’atmosfera.

Le aziende agricole che fanno uso del protossido d’azoto emettono circa il 40% delle emissioni agricole dell’UE. Un impatto ambientale fortissimo: al riscaldamento dell’atmosfera 1 Kg di protossido di azoto è circa 300 volte maggiore dell’impatto di 1 Kg di anidride carbonica.
Chi pratica l’agricoltura biologica non fa uso di questo tipo di fertilizzanti sintetici, ma crea cicli di nutrienti chiusi, riducendo al minimo le perdite. Il biologico ha un sistema di produzione sostenibile e rispettoso del clima.

Il contributo dell’agricoltura biologica non arriva solo dal non usare fertilizzanti sintetici e pesticidi, ma anche perché riesce ad immagazzinare il carbonio nel suolo. Queste sono alcune delle operazioni che permettono il ritorno del carbonio nel terreno:

– Lavorazione minima
– Restituzione dei residui colturali al suolo
– Uso di colture di copertura
– Rotazioni delle colture
– Maggiore integrazione dei legumi per il fissaggio dell’azoto

Otteniamo così un aumento della produttività e meno dispendio di carbonio nell’atmosfera.

Gli agricoltori oggi, a causa del cambiamento climatico, affrontano piogge imprevedibili, degrado del suolo, parassiti e malattie nuove o diverse.
Se, invece, si avesse un’agricoltura interamente biologica, gli agricoltori riuscirebbero ad adattarsi meglio al clima perché l’alto contenuto di sostanza organica nel suolo e la copertura di questo aiutano a prevenire la perdita di nutrienti e acqua. Ciò rende i terreni più resistenti a inondazioni, siccità e degrado, e le colture ai parassiti e alle malattie.

Il conclusione, il Biologico aiuta a ridurre le emissioni di carbonio, migliora la fertilità dei terreni e migliora la resilienza del clima.

Fonte: https://www.organicwithoutboundaries.bio/2018/09/12/climate-change-mitigation/